Gangemi Editore: Arti visive, architettura e urbanistica
Via Dante a Milano. Una strada e la sua architettura nella città europea del XIX secolo
Pierfrancesco Sacerdoti
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 368
Nella seconda metà dell'Ottocento le città europee sono investite da radicali cambiamenti legati al nuovo assetto economico e sociale, segnato dall'ascesa della borghesia. Il modello più influente è la Parigi di Haussmann, ma si guarda anche a Vienna, a Budapest e alle città tedesche. La cultura dei progettisti è nutrita da repertori e manuali, che veicolano gli esempi dell'architettura storica e le nuove tecnologie. A Milano gli architetti si formano all'accademia di Brera e alla sezione di architettura del futuro Politecnico: in entrambe domina la figura di Camillo Boito, che mette in primo piano la questione dello stile nazionale. Dopo la realizzazione della nuova piazza del Duomo e della Galleria Vittorio Emanuele II, le trasformazioni del centro investono l'asse del Sempione, definito in età napoleonica ma ancora incompleto. La rapida espansione della città e la scelta di collegare il Duomo con il Castello Sforzesco, restaurato e destinato a prestigiose istituzioni culturali, sono le premesse per il progetto realizzato, parte del piano regolatore di Cesare Beruto (1889). Insieme a piazza Cordusio, al Foro Bonaparte e al Parco Sempione, via Dante dà forma alla sequenza di spazi urbani più riuscita e significativa della Milano ottocentesca. La nuova via è campione significativo della concezione architettonica della strada europea a fine Ottocento, sia per le norme che mirano a un risultato unitario, sia per la qualità degli edifici, progettati da alcuni dei migliori professionisti dell'epoca. Il volume indaga la storia di via Dante e le ragioni della sua qualità architettonica: un'esperienza densa di insegnamenti su come fare città.
Claudio d'Amato Guerrieri e la «scuola barese» di architettura. A trent'anni dall'istituzione del Politecnico di Bari e della Facoltà di Architettura
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 528
A più di un anno dalla sua scomparsa, dopo un periodo di raccoglimento e riflessione, il presente libro cerca di ricostruire la complessa personalità del prof. Claudio D'Amato, attraverso la raccolta di numerosi contributi scritti da autori a lui legati e appartenenti a generazioni anche molto differenti: partendo dai maestri e amici, sino a raccogliere le testimonianze dei più giovani docenti e architetti formatisi presso la “scuola barese” di architettura. Quest'ultima, dal professore istituita e creata a partire dal 1990, è stata caratterizzata da una chiara forte identità, riconosciuta a livello accademico nazionale e internazionale, che ha attirato a sé grandi elogi e critiche per il suo modo di essere e voler essere differente e progressista per mezzo della tradizione e il culto della storia. L'intento è, dunque, quello di presentare più “letture” autoriali per tentare di dipanare il duplice e al contempo multiforme tema focalizzato sul prof. Claudio D'Amato e sulla sua scuola di architettura barese. Il libro è articolato in tre parti: I curatori, Tre Rettori del Politecnico di Bari e Contributi. La prima parte è relativa a due saggi: la visione dell'ex alunno ora docente (Giuseppe Fallacara), e quella di un collega caro amico (Amerigo Restucci). La seconda parte raccoglie i contributi dei Rettori del Politecnico di Bari che hanno segnato tre tappe fondamentali della vita di D'Amato: l'origine della creazione della Facoltà di Architettura (Umberto Ruggiero), l'assegnazione del titolo di Professore Emerito (Eugenio Di Sciascio), l'attuale Rettore (Francesco Cupertino). La terza parte rappresenta la raccolta di tutti i contributi suddivisi in sei sezioni: 3.1. Il maestro; 3.2. Gli amici; 3.3 La Facoltà di Architettura di Bari; 3.4. I primi allievi e docenti; 3.5. Gli allievi, i dottori di ricerca e gli specializzati; 3.6. Recensioni. Le sezioni, tutte organizzate nella successione alfabetica degli autori, si compongono secondo un avvicendamento generazionale che dal maestro Paolo Portoghesi giunge sino ai più giovani autori, come Ilaria Cavaliere e Dario Costantino, che hanno conosciuto il professore solamente ai primi anni del loro percorso universitario barese e che oggi studiano e indagano sul suo operato ancora foriero di grandi e profonde riflessioni future, con un contributo dal titolo Didattica dell'Architettura e Professione: l'ultimo convegno organizzato da Claudio D'Amato. I contributi, con la componente personale che li connota, vengono accomunati da alcuni temi ricorrenti, quali i ricordi di esperienze trascorse insieme a D'Amato – soprattutto nel caso degli amici –; la storia della Facoltà di Architettura di Bari a partire dalla sua fondazione; l'attività accademica a cui il professore ha dedicato tutto sé stesso; gli indirizzi di ricerca che hanno caratterizzato e che continuano a caratterizzare la scuola barese; le esperienze degli allievi. Si ringraziano per questo tutti coloro che hanno partecipato, con il loro apporto, alla realizzazione di questo volume. (Giuseppe Fallacara, Amerigo Restucci, Introduzione, pp. XIV, XV).
Constance. Un mondo in bilico
Maria Gabriella Susanna
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 256
Una giovane ragazza irlandese decide di intraprendere un cammino di fede alle soglie dell'anno Mille, prima che la fine del mondo faccia calare il buio per sempre. Non è un viaggio ecumenico, né una guida, né un itinerario per appassionati di trekking. Piuttosto un percorso culturale che idealmente potrebbe avere come mappa il Cartiglio Storico che l'apostolo Simone stringe tra le dita a Fidenza, di fronte l'antica abbazia, e indica quel che rimane di quella strada raccontandone gli eventi, tra fatti certi e leggende. Attraverso gli occhi di un personaggio fragile e disincantato come Constance (è questo il nome della protagonista) "Un Mondo in Bilico" racconta le emozioni dell'epopea dell'anno Mille, l'evoluzione storica e architettonica di quegl'anni, arricchita dai personaggi che animarono quei secoli, tra "vegne ulivi e larghe pasture. Nobili cittadini e bei castelli, adorni di palagi e d'alte mura", la via Francigena diventa un percorso introspettivo sui turbamenti dell'anima che ha come sfondo lo scenario di un'Epoca. Constance è la sfida consapevole contro i luoghi comuni così radicati nell'immagine che abbiamo del Medioevo. Non c'è il concetto scontato dell'Oscurantismo, ma la realtà di un mondo che costruisce il suo futuro, che evolve e innalza castelli e cattedrali, malgrado l'Apocalisse incomba, e la paura della morte domini le menti. Le leggende, le abbazie, ed i rifugi si mostrano come una sorta di diario per raccontare l'angoscia del vivere umano. Tutta l'Europa è permeata dal terrore delle tenebre. Questa piccola donna percorre invece da sola, con coraggio e con una certa dose adolescenziale di incoscienza "il Cammino" che diventa una strada alla ricerca del sapere e del significato dell'esistenza. Constance incontrerà le rovine di un mondo antico che ha già vissuto la sua Apocalisse con la caduta dell'Impero Romano, con i moti dell'animo dei suoi protagonisti: tra Paganesimo e Cristianesimo, nel groviglio dei conflitti del sentire umano, si farà rapire dalla forza del destino, quella che domina tutti, anche noi umanità del nostro tempo protagonista di una vita in lotta con un'esistenza non sempre benevola.
The modernists that Rome made. Turner and other foreign painters in Rome XVI-XIX century
Peter Mason
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 256
La luce del barocco. Dipinti da collezioni romane. Catalogo della mostra (Ariccia, 1 ottobre 2020-10 gennaio 2021)
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 144
«L'evento espositivo "La Luce del Barocco" vuole evidenziare, attraverso l'Arte e il significato della Luce come motivo espressivo, quanto sia importante per il Patrimonio Artistico nazionale l'attività di ACEA S.p.a., che, oltre ai servizi per cui è stata costituita, illumina Monumenti, Chiese e Palazzi Storici, punto di attrazione di milioni di turisti presenti a Roma per ammirarne le testimonianze di storia e cultura plurimillenarie. L'arte barocca, che proprio nella Capitale d'Italia trova la sua origine e le sue più alte manifestazioni, si presta magnificamente a questo, in quanto la Luce, in tale espressione artistica tipica del Cattolicesimo, si carica di significati simbolici e mistici, legati al tema della Grazia e della redenzione dell'uomo, di cui è visualizzazione (...) Una mostra legata al tema della Luce in questo particolare momento che stiamo vivendo, vuole esprimere speranza e rinascita, dopo mesi di clausura e segregazione forzata. La Luce ha da sempre un valore metaforico connesso alla nascita, al risveglio dopo la notte, alla resurrezione della natura dopo l'inverno e per il Cattolicesimo ad un messaggio di speranza di vita eterna suscitato dalla sequela del messaggio di Cristo. Il Barocco quindi, che del Cattolicesimo è la massima espressione artistica, è lo stile più adatto per veicolare un messaggio ottimistico di riscatto umano e sociale dopo la Pandemia. Viene presentata in mostra una selezione di importanti dipinti di artisti di chiara fama provenienti da collezioni private romane, in gran parte inediti o mai esposti al pubblico. L'evento vuole incentivare e promuovere il collezionismo, come agente culturale del rinnovamento della ricerca, motore economico del settore e tramite di arricchimento di collezioni pubbliche, ove spesso le raccolte private confluiscono per lasciti e donazioni. Vengono esposte opere di Bernini e della sua cerchia, assieme a dipinti di Giovanni Baglione, Mattia Preti, Agostino Tassi, Gaspar Dughet, Sebastiano Conca, Pierre Subleyras e altri maestri del Seicento e Settecento, offrendo una larga panoramica sull'arte barocca per quasi due secoli. La mostra è articolata in vari generi pittorici, tra ritratti, pittura di figura a soggetto sacro e profano, paesaggi, vedute e nature morte. Motivo conduttore: la Luce come veicolo comunicativo, formale e simbolico, segno di ottimismo e rigenerazione.» (Giuseppe Lepore)
Scultura in legno in Sardegna nei secoli XV-XVI. Apporti esterni e produzione locale. Profilo di sintesi e percorsi di indagine
Mauro Salis
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 160
Gli studi sulla scultura lignea in Sardegna hanno avuto avvio dagli anni Trenta del secolo scorso con le campagne di catalogazione della Soprintendenza ai Monumenti condotte da Raffaello Delogu, che in seguito ha pubblicato un lavoro sulla scultura del Rinascimento in Sardegna (1941). Altri contributi sono seguiti nei decenni successivi per opera di Corrado Maltese, Renata Serra, Salvatore Naitza, Maria Grazia Scano Naitza, Lucia Siddi e altri. Una importante fioritura si è poi avuta dagli anni Novanta in seguito a nuove campagne di catalogazione e di restauro ad ampio raggio condotte dalle Soprintendenze isolane e alla pubblicazione di importanti volumi monografici. Il nuovo millennio si è aperto con la mostra Estofado de oro. La statuaria lignea nella Sardegna spagnola (Cagliari-Sassari, Dicembre 2001-Gennaio 2002), che ha dato impulso a una più strutturata stagione di studi in cui sono state approfondite le dimaniche di circolazione della statuaria in legno, non di rado importata dalla Penisola iberica e da Napoli. Questo libro attinge a questa importante tradizione di studi apportando alla trattazione nuovi dati documentali e opere inedite. La scelta dell'arco cronologico è dettata da ragioni di ordine storico. Il Quattrocento è il secolo in cui si chiudono le campagne militari per il controllo definitivo dell'isola da parte dei sovrani della Corona d'Aragona, che avevano già dato avvio al Regno di Sardegna nel secolo precedente (1324). In questa fase si registra un afflusso significativo di maestranze catalane, maiorchine e valenciane e di opere iberiche. Il Cinquecento è il secolo della ripresa economica e anche nel mercato artistico isolano, seppur in scala del tutto differente rispetto ad altre aree del Mediterraneo occidentale, si aprono nuove opportunità di lavoro, stavolta attraendo maestranze anche dal versante orientale (Napoli e Sicilia).
Inizi del Rinascimento. Architettura e città a Roma da Rosselli a Raffaello 1483-1520
Francesco Andreani
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 208
Una nuova storia degli inizi del rinascimento romano è suggerita dagli studi raccolti nel volume, approfondita e ampliata nel numero degli artefici e delle tradizioni artistiche. Il contributo fondamentale del rinascimento lombardo a Roma, milanese e bresciano, viene proposto con un nuovo profilo critico ideale e declinato nelle inedite biografie di autori come Graziadeo Prata, Perino da Caravaggio e Alberto Solari, esponenti importanti e operosi di una tradizione artistica prevalente a Roma almeno fino al pontificato di Giulio II. L'autore rintraccia identità e differenze della tradizione toscana e illumina l'opera nascosta di Piero Rosselli, sodale di Bramante in San Pietro, e quella del grande Andrea Sansovino, del quale vengono documentate le numerose opere architettoniche, compresa quella del cortile della Sapienza di Roma realizzato per il giubileo del 1500. Il volume propone nuove originali ricerche come "Riciclo archeologico e ritorno all'antico" suggerendo una ulteriore declinazione dell'idea rinascimentale, come proveniva dalla città nuova che si andava costruendo sul suolo archeologico di Roma, un grande fenomeno urbano consapevole, fatto di tutela e riuso ponderato, di operatori, collezionisti, mercanti, artisti, ma anche di leggi e regole importanti, tentate, cercate e rispettate, lontano dall'ingenuità e dalla barbarie che i tempi successivi gli hanno attributo. In "Ombra di Vasari" sono riepilogate le incertezze, le omissioni e i veri e propri errori delle vite di Vasari sugli architetti del tempo, che hanno contribuito a oscurare grandi artisti e intere tradizioni culturali, in particolare Peruzzi, Sansovino e Rosselli, segnando in modo importante il lavoro critico successivo. Nel "Maestro assente" per la prima volta viene discussa la paternità della villa Farnesina di Agostino Chigi, anche alla luce di nuove acquisizioni documentarie, e riepilogata la scena dei possibili autori e dei valori artistici e architettonici degli inizi del Cinquecento, inizi plurali e vivaci, ricchi di identità e significati.
Progettare tra emergenze e futuro per le necessità dei territori
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 256
Questo libro, strutturato in continuità con "Progettare Città intelligenti" (Gangemi editore), intende fornire alcune ipotesi di lavoro intorno al tema della sicurezza dei territori e delle città con particolare attenzione alla ricostruzione dei luoghi colpiti dal sisma e al rilancio delle cosiddette aree interne. Un tema infinito che riporta al centro della riflessione non solo la ricchezza paesaggistica e la storia dei luoghi, ma anche la necessità di immaginare strategie intelligenti per dare risposte adattabili a eventi che modificano in modo rapido e drammatico la vita delle nostre comunità. C'è un gran bisogno di costruire una visione condivisa all'interno di un quadro complessivo con azioni progettuali mirate, puntuali e praticabili. Uno scenario nel quale il progetto di architettura potrà giocare un ruolo centrale e persuasivo, capace di allargare il consenso ed innescare un processo di rigenerazione territoriale decisivo anche sul piano della ripresa economica.
Eva vs Eva. La duplice valenza del femminile nell'immaginario occidentale. Catalogo della mostra (Tivoli, 2 aprile-22 settembre 2019)
BRUCIATI, OSANNA, PORRO (A CURA DI)
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 288
Argomento vastissimo quanto inafferrabile, quello della rappresentazione del femminile forgiata da uno sguardo maschile/maschilista, rappresenta un campo di studio che oggi può essere nuovamente indagato anche alla luce dei recenti fatti sociali. Una visione che, nel XX secolo, viene gradualmente rielaborata e al fine scardinata, facendo emergere, soprattutto nella sua seconda metà, una inedita complessità e, pertanto, nuove possibilità di interpretazione in ogni settore di studi e ricerca. In questa prospettiva antica e insieme proiettiva, l'Istituto Villa Adriana e Villa d'Este - Villae, il Museo Nazionale Romano e il Parco Archeologico di Pompei hanno organizzato un progetto espositivo ed editoriale dedicato alla doppia valenza del femminile nell'immaginario occidentale. Da Medea a Penelope, da Saffo a Cleopatra, passando dall'intimità della casa agli intrighi delle corti, quello che si declina è un viaggio immaginifico, visivo, antropologico e letterario, attraverso il mito e la storia: il percorso restituisce così simboli di cui oggi si può dare una lettura critica complessa, oltre che fungere da matrici di genere. La donna della tradizione biblica e la grazia dello sguardo nei volti della statuaria classica si confrontano con la complessa vicenda di Erodiade e Salomè, con la dissolutezza o fermezza morale delle tante decollatrici e sulla complessità di figure ambivalenti quali ad esempio quella di Maria Maddalena.
Antonio da Viterbo alias Pastura. Aspetti inediti della tecnica esecutiva nelle opere di Viterbo, Orvieto, Canino, Tarquinia, Nepi, Roma
Davide Rigaglia, Valentina Romè
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 63
Lo studio della produzione artistica e della personalità del Pastura è stato condizionato dal linguaggio figurativo umbro, che caratterizza tutte le sue opere a tal punto da cucirgli addosso l’epiteto di “Pittore Umbro”. Questo testo, per la prima volta, vuole cambiare il tipo di approccio analizzando la materia pittorica delle sue opere; chiaramente tale approccio assume un valore scientifico nel momento in cui l’analisi ha come oggetto le opere autografe. Questa circostanza si è concretizzata con il restauro di due delle poche opere documentate dell’artista viterbese, restauri di cui siamo stati autori. È grazie a questa esperienza che è maturata la conoscenza delle tecniche esecutive e dei vezzi pittorici dell’artista, che insieme costituiscono il suo modus operandi riconoscibile in tutte le sue opere e soprattutto in quelle a lui soltanto attribuite.
Castel San Pietro. Paesaggi culturali in Canton Ticino
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 176
Castel San Pietro, borgo rurale del Mendrisiotto compreso all’interno dell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere di importanza nazionale, per secoli è stato caratterizzato dalla presenza di abitazioni private, con terreni “vitati” o “vitati e moronati”, affiancati da pascoli e prati a cui si contrapponeva il mondo produttivo delle proprietà Turconi. Dal dopoguerra si è registrato un intenso processo di edificazione, frutto di un modello insediativo legato a cambiamenti sociali, economici e politici. Mettere in luce i processi che hanno portato all’attuale stato di fatto, dove la densità del costruito ha sostituito quasi completamente tutti gli spazi coltivati che rendevano riconoscibili i diversi aggregati, e sottolineare l’importanza che la singola unità riveste (o ha rivestito) in relazione all’insieme di cui fa parte, ha evidenziato un palinsesto complesso che porta con sé le tracce delle società del passato. Il volume vuole mostrare come ogni episodio, che ha interessato questo borgo, abbia in realtà modificato l’equilibrio tra le parti, determinando la definizione di nuove polarità che hanno profondamente cambiato l’assetto del paese. Essere consapevoli delle reti di relazioni tra il costruito, gli interni urbani e il paesaggio può rappresentare una base fondamentale per definire nuove strategie per il futuro, caratterizzate da una maggior consapevolezza del delicato equilibrio da conservare e valorizzare per far in modo che Castel San Pietro continui a rappresentare un’importante testimonianza delle società che hanno abitato, lavorato e vissuto in questi luoghi.
L'arte della giustizia. La giustizia nell'arte. Catalogo della mostra (Napoli, 14 dicembre 2019-28 gennaio 2020)
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 80
Il tema della Giustizia è un tema centrale della vita democratica. Giustizia è il sentimento che ci ispira e ci guida. Giustizia intesa come azione sociale, come riconoscimento delle buone pratiche e di iniziative mirate al bene comune. Ma anche Giustizia intesa come azione giuridica, come strumento di garanzia e controllo e tutela dei diritti dei cittadini e delle norme, come argine ai fenomeni e alle azioni criminali. Un grande tema, trasversale, presente anche nell'iconografia di tutte le epoche e raccontato in immagini, quadri, sculture da tutti i più grandi artisti. Ed è per questo che la Regione Campania ha voluto sostenere questa iniziativa culturale a Palazzo Reale, che della Giustizia racconta questi suoi tanti volti, con una mostra di opere e carteggi preziosi. Un'esposizione che oltre ad arricchire lo sguardo e l'offerta culturale della città di Napoli, può essere per tutti i visitatori un momento di riflessione, dal passato ai giorni nostri, in un mondo e un'epoca in cui sono purtroppo ancora tanti quelli che di questa parola - la giustizia - non conoscono a pieno il significato e il suo valore.