Garzanti: I grandi libri
Storia del dottor Faust
Johann Spies
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 224
La figura di Faust è divenuta nei secoli il simbolo dell'individuo spregiudicato che insegue il sogno impossibile di un sapere assoluto, pronto ad accettare persino la dannazione eterna pur di superare i limiti della condizione umana. Alle origini del mito sembra esservi il personaggio realmente esistito di Georg (o Johann) Faust (1480-1540 ca), medico, filosofo, astrologo ed esperto in arti magiche. I vaghi accenni alle sue imprese contenuti nei documenti d'epoca hanno trovato forma organica nella Storia del dottor Faust, anonimo racconto popolare pubblicato nel 1587 a Francoforte sul Meno da Johann Spies che, oltre a esserne lo stampatore, fu quasi certamente anche colui che rielaborò i materiali preesistenti, con lo scopo, da luterano convinto qual era, di mettere in guardia i lettori dalle conseguenze nefaste cui conducono la tracotanza, la ribellione a Dio e il commercio con gli spiriti infernali. Oggi è con emozione che si ritrovano in queste pagine gli elementi in seguito ripresi e mirabilmente reinventati da scrittori come Marlowe, Goethe, Puskin e Mann.
Sotto gli occhi dell'Occidente
Joseph Conrad
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 400
Pubblicato nel 1911, "Sotto gli occhi dell'Occidente" è una storia russa di delitto e castigo, spionaggio e tradimento raccontata dal punto di vista di un professore inglese che a Ginevra frequenta l'ambiente dei rivoluzionari in fuga dalla repressione zarista. Il protagonista, Razumov, è uno studente ambizioso e zelante, dotato di una fede incrollabile nell'ordine e nelle istituzioni: «Evoluzione, non rivoluzione» è il suo motto. Quando il giovane anarchico Haldin, dopo aver assassinato un ministro, gli chiede protezione, Razumov lo consegna alle autorità e si mette al servizio della polizia segreta russa come spia e agente provocatore. Ma l'incontro con Natalia, la sorella del cospiratore, suscita in lui un bisogno sconosciuto di sincerità e segna l'avvio di un percorso di riscatto che culmina nella confessione del tradimento. Conrad scava nel «caso di coscienza» per denunciare il dispotismo zarista senza nascondere la sua avversione per le idee rivoluzionarie, negatrici della libertà individuale: la dialettica reazionerivoluzione radicata nell'anima slava è incomprensibile ai suoi «occhi occidentali», che nella politica scorgono solo la violenza del potere e la malattia del fanatismo. Introduzione di Francesco Binni.
Timone d'Atene. Testo inglese a fronte
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 256
Timone non è un re né un principe. È solo il "favorito" della Fortuna, ma la sua dimora in Atene è una vera e propria corte in cui è riverito da poeti, pittori, mercanti e uomini d'arme: una folla di cortigiani e clienti ai quali elargisce sconsideratamente doni e amicizia, cieco di fronte all'adulazione e all'inganno che lo circondano. Solo quando la sorte gli volge le spalle e a causa della sua prodigalità si ritrova ridotto in miseria, scopre l'ingratitudine di coloro che aveva creduto amici. Il benefattore divenuto misantropo si ritira a vivere solitario e pieno d'odio in una caverna, dove trama la sua vendetta contro la città e il genere umano maledicendone l'insaziabile avidità. Ispirato a uno dei più celebri Dialoghi di Luciano , Timone d'Atene (1608) affida a una figura del mondo classico l'amara riflessione di Shakespeare sulla crisi di valori che, fra Cinquecento e Seicento, accompagna la nascita dell'uomo moderno: la realtà è un deserto dell'anima e del cuore, dove domina, mostro solitario e invincibile, il dio dell'oro e della cupidigia. Introduzione di Nemi D'Agostino.
I due nobili cugini. Testo inglese a fronte
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 304
Tragicommedia scritta a quattro mani con John Fletcher, I due nobili cugini (1613-14) rilancia il dramma storico all'antica ravvivandolo con elementi romanzeschi tipici del tardo Shakespeare. La favola classica, già nota al medioevo e trasformata da Chaucer nei Canterbury Tales in una storia di cavalleria, amicizia e amore cortese, ha per protagonisti i cugini Palamone e Arcite, eroici guerrieri tebani, amici inseparabili prima di diventare rivali in amore. Fatti prigionieri da Teseo, il duca di Atene, durante la sua spedizione contro Tebe, si innamorano della stessa donna e se la disputano in un torneo in armi chiamando in soccorso gli dei. Grazie al favore di Marte, che dà ad Arcite la vittoria delle armi, e di Venere, che assegna a Palamone la vittoria dell'amore, la contesa si chiude con il perdono e la riconciliazione tra i due amici. Ma senza lieto fine. «Mai la fortuna giocò partita più astuta: il vinto trionfa, il vincitore subisce il danno», commenta amaramente Teseo a proposito della sorte di Arcite, a cui sarà fatale dopo il duello una caduta da cavallo: agli uomini, trastullo degli dei, non è dato ribellarsi al destino ma solo accettarlo con dignità. Introduzione di Nemi D'Agostino.
Tre racconti
Gustave Flaubert
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 176
"Tre racconti" (1875-77) è lo splendido frutto dell'ultima stagione creativa di Flaubert, un trittico in cui protagonista assoluto è lo stile. Una prosa piana e asciutta è la cifra di "Un cuore semplice", la storia «molto seria e molto triste» di Félicité, umile e oscura serva fedele come un animale alla famiglia per cui lavora: capace di un amore puro e disinteressato, accetta le privazioni che via via la vita le infligge come una condizione naturale, fino ad approdare, nella sua ingenua santità, alla beatitudine del nulla. Un ritmo rallentato e un'atmosfera di sogno caratterizzano "San Giuliano Ospitaliere", in cui rivive la leggenda del cavaliere medievale che, per un fatale equivoco, uccide il padre e la madre ed espia la colpa mettendo la sua esistenza al servizio degli altri. In "Erodiade" Flaubert indulge invece al gusto per l'orientalismo nel ricreare con una scrittura sontuosa e opulenta l'ambiente lascivo e decadente della corte del tetrarca di Palestina davanti al quale, secondo le parole della Bibbia, la giovane Salomè «danzò e piacque». Introduzione di Giovanni Giudici.
Poemetti. Testo inglese a fronte
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 288
Tra le pagine meno note del grande drammaturgo inglese, i Poemetti ebbero enorme successo in vita dell'autore. Composti tra il 1592 e il 1594, mentre i teatri erano chiusi a causa della peste, i due epilli di argomento mitologico-erotico Venere e Adone e Lucrezia incarnano il gusto dell'epoca, debitore del modello letterario ovidiano e petrarchesco: dialettica amorosa, allusioni argute, giochi di parole astrusi e raffinati, humour che va dal brioso all'apertamente farsesco. Concepiti come una specie di dittico, narrano il primo il desiderio insoddisfatto contrapposto alla riluttanza (la passione non corrisposta della matura dea dell'amore per il casto e giovane cacciatore Adone), il secondo il desiderio soddisfatto con la forza (lo stupro di Lucrezia a opera di Tarquinio e il suicidio della vittima). La fenice e la tortora , comparso nel 1601, episodica incursione nel genere cortese, costituisce invece un felice e misterioso unicum nella produzione di Shakespeare: un'allegoria della fedeltà amorosa, esaltata nella mutua fiamma in cui i due uccelli, estinguendosi, diventano una sola essenza. Introduzione di Nemi D'Agostino.
Re Giovanni. Testo inglese a fronte
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 272
Giovanni Senzaterra, che regnò dal 1199 al 1216, è senz'altro il più ambiguo e sfuggente di tutti i re messi in scena da Shakespeare: celebrato come precursore di Enrico VIII nel suo opporsi al potere del papato e vituperato come assassino pronto al delitto per difendere il trono contesogli dal nipote; raffigurato come tiranno e usurpatore del fratello Riccardo Cuor di Leone nel ciclo leggendario di Robin Hood ed esaltato come fondatore della democrazia, in quanto firmatario, nel 1215, di quella Magna Charta che segna simbolicamente la fine dell'assolutismo monarchico in Inghilterra. La sua ascesa e caduta offrono lo spunto a Shakespeare, nel dramma composto tra il 1595 e il 1597, per una messa in discussione del carattere sacrale della sovranità e per una critica della politica come brutale e cinica espressione di un gioco di potere. Introduzione di Nemi D'Agostino.
Una stanza tutta per sé
Virginia Woolf
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 176
Una «stanza tutta per sé» racchiude al proprio interno ciò di cui si ha bisogno per scrivere: tempo libero e indipendenza economica - benefici di cui le donne per secoli non hanno goduto, e cui ancora oggi spesso non possono accedere. Questo testo raffinatissimo e ironico, basato su due conferenze tenute da Virginia Woolf all'università di Cambridge nel 1928, ripercorre la storia delle donne nella letteratura: Christina Rossetti, Jane Austen, Emily Brontë, George Eliot rivivono nelle sue pagine, e la loro vicenda s'intreccia con ricordi, immagini e suggestioni di straordinaria forza evocativa. Vero e proprio manifesto della condizione femminile, "Una stanza tutta per sé" è un'esortazione, rivolta a tutte le donne, a lottare per la propria libertà, a seguire la propria vocazione, a diventare, finalmente, ciò che nel loro intimo già sono. Introduzione di Attilio Bertolucci.
Moralità leggendarie
Jules Laforgue
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 168
Apparse nel 1887, le Moralità leggendarie coronano la breve carriera letteraria di Laforgue, stroncato dalla tisi a 27 anni, pochi mesi prima della pubblicazione del suo capolavoro. L'unica opera in prosa di uno scrittore che si era fatto conoscere soprattutto come poeta è una raccolta di sei racconti che sorprende per il gusto tutto moderno dell'artificio, la commistione di antico e di nuovo nel gioco della parodia, il virtuosismo nel tratteggiare figure d'invenzione che attingono al mito ma vengono spogliate di ogni carattere ideale e calate nel quotidiano. Amleto, Lohengrin, Pan, Perseo, Salomè sono gli eroi di queste storie in bilico tra favola filosofica e sofisticato esercizio di stile, in cui Laforgue reinventa la tradizione, fa il verso a Wagner, pesca a piene mani da Schopenhauer e si misura con Shakespeare. Sostenuto da uno sperimentalismo che precorre Cocteau e Queneau, questo gioioso dissacratore si cimenta in una lingua piena di inciampi e dissonanze, capace di far vibrare sapientemente più corde - il parlato, il gergale, il dotto, l'onirico - con lo stile svagato, ironico e brillante di un vero funambolo della parola.
Magellano
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 336
È un portoghese di ferro, fiero e coraggioso, testardo e inflessibile, il protagonista della più grande impresa marittima di tutti i tempi, l'uomo che, fra il 1519 e il 1521, scopre il passaggio fino ad allora sconosciuto tra l'Atlantico e il Pacifico - la "via occidentale" verso le Indie che Colombo e tanti altri hanno invano cercato - e tenta per primo di circumnavigare la Terra. Ferito nell'orgoglio dal rifiuto del proprio sovrano, pur di realizzare il suo sogno non esita a passare al servizio del re di Spagna. Nulla viene risparmiato a questo capitano che sfida l'ignoto e l'impossibile: la furia degli elementi, lo spettro della fame, la ribellione dei compagni di viaggio - nemmeno la morte, che lo coglie sulla strada del ritorno. Ma nessun ostacolo riuscirà a spezzare la sua irriducibile volontà; e così alla fine, insieme alla sua geniale intuizione, a trionfare sarà la più sobria delle sue virtù: la perseveranza. Con una biografia che si legge come un romanzo d'avventura, pubblicata per la prima volta nel 1938, Zweig rende omaggio a Magellano, una delle figure più affascinanti dell'età d'oro dei viaggi di esplorazione, consegnandoci il racconto di un'epopea eroica e tragica.
L'ispettore generale
Nikolaj Gogol'
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 240
In una cittadina qualunque della provincia russa, la notizia della visita di un ispettore generale mette in allarme funzionari e notabili. Bisognerà nascondere le magagne della pubblica amministrazione, far credere che tutto funzioni alla perfezione, evitare che vengano a galla inefficienza e disonestà. Il subbuglio è tale che un giovane di passaggio, lo squattrinato bellimbusto Chlestakov, viene scambiato per il misterioso controllore. Omaggiato da tutti e allettato da offerte di denaro sempre più sfacciate, Chlestakov sfrutta più che può la situazione e si dilegua giusto prima che si scopra il malinteso e venga annunciato l'arrivo del vero ispettore. Commedia degli equivoci, rappresentata nel 1836, "L'ispettore generale" riecheggia la lezione dei racconti pietroburghesi: non è l'uomo a essere malvagio, è la società che lo rende tale; non è Chlestakov a spacciarsi per ispettore, bensì il mondo intorno a lui a imporgli quel ruolo. Affidandosi al collaudato espediente dello scambio di persona, Gogol' mette alla berlina la corrotta burocrazia della Russia zarista, che alla fine rimane presa al laccio dei suoi stessi inganni. Introduzione di Fausto Malcovati.
Il buon soldato
Ford Madox Ford
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 272
«Questa è la storia più triste che abbia mai sentito.» A raccontarla è John Dowell, voce del romanzo oltre che testimone; ricco americano, con la moglie Florence ha frequentato per anni in Europa una brillante coppia di inglesi, gli Ashburnham: Edward, il "buon soldato" del titolo, integerrimo ufficiale dell'esercito britannico e perfetto gentleman, ma anche impenitente seduttore, e Leonora, la sofisticata consorte. Via via che la narrazione si dipana sul filo della memoria, dietro il velo della rispettabilità e l'apparenza di un innocente legame d'amicizia, affiora un girotondo di inganni e tradimenti, un gioco al massacro che non risparmia nessuno dei protagonisti. Carico di suspense come un thriller mondano con molte vittime ma nessun colpevole, "Il buon soldato" (1915) è un romanzo enigmatico e malinconico che spicca nel panorama letterario del primo Novecento per i suoi angosciosi intrecci psicologici, dapprima velati e quasi impenetrabili e poi di colpo crudelmente messi a nudo: un testo di sconcertante modernità, specchio delle ombre dell'animo umano e del vuoto morale di una Belle Époque ormai al tramonto ma ancora ignara della tragedia incombente. Introduzione di Attilio Bertolucci.