Garzanti: I libri della spiga
Metamorfosi
P. Nasone Ovidio
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 1995
pagine: 946
I racconti
Antonio Delfini
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2025
pagine: 368
Nonostante abbia avuto mentori autorevoli– da Pannunzio a Montale, da Pasolini a Garboli – Antonio Delfini resta autore appartato e inafferrabile. L'eterno dilettante di talento, «eccentrico sia rispetto all'avanguardia sia rispetto alla tradizione» come scrive Roberto Barbolini nella sua introduzione, ha giocato a confondere vita e scrittura in un azzardo continuo, sino a fare della letteratura un surrogato dell'esistenza e a trasformare in racconto la propria tormentata biografia. L'opera che più compiutamente ne rappresenta estri e umori è senz'altro "Il ricordo della Basca", raccolta pubblicata nel 1938 che qui si ripropone nell'edizione definitiva – preceduta da quel riconosciuto capolavoro che è "Una storia" e seguita dal frammento "Il 10 giugno 1918" – con il titolo "I racconti" con cui uscì da Garzanti nel 1963. Sul fondale incantato della sua Modena, la Modena degli anni Trenta, reale e immaginaria al tempo stesso, l'autore proietta le sue stravaganze di dandy di provincia, l'amarezza degli amori solo vagheggiati, la rabbia peri sogni infranti. Sono pagine che restituiscono la freschezza e la felicità vagabonda della scrittura di questo eterno puer, la voce tenera e straziata dell'uomo disperato e pieno di grazia che fu Antonio Delfini.
Poesie
Pablo Picasso
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2025
pagine: 192
Nel 1935, quando ha già 54 anni e attraversa un periodo di crisi nella professione e nella vita privata, Picasso comincia a scrivere poesie, una passione alla quale si dedicherà, con alcune interruzioni, fino al 1959 facendone il territorio di una geniale sperimentazione. Guidato da un istinto innato, maneggia la lingua con la stessa libertà inventiva con cui utilizza gli altri mezzi espressivi nel suo lavoro di artista. Ama i giochi di parole, gli inventari, le accumulazioni e le combinazioni. Alterna il francese allo spagnolo; liriche composte di getto a elaborate riscritture basate sulla ripresa e variazione degli stessi elementi; poesie fiume, in cui le parole si spintonano proprio come gli oggetti si assemblano sulla tela, a labirintici componimenti a rizoma in cui la linearità è messa al bando: una scrittura personalissima, vertiginosa, inafferrabile, che sfida ogni classificazione ma a cui non sono estranee suggestioni colte, dal barocco spagnolo a Mallarmé, da Alfred Jarry al dadaismo e al surrealismo. Dietro il poeta si intravede in filigrana il pittore, con i numerosi riferimenti alla luce, alle ombre e soprattutto ai colori. Anche i temi che ricorrono sono gli stessi che popolano i dipinti: la Spagna, la corrida, le danze e i canti popolari; la guerra e la violenza della dittatura franchista; il cibo, l'amore, la morte. Arricchita dalle riproduzioni di alcune splendide pagine manoscritte, questa raccolta dei più significativi testi di un corpus che ne comprende oltre 350 documenta un aspetto ancora poco noto dell'opera di Picasso contribuendo a far luce sul percorso creativo del più grande artista del Novecento.
L'Eneide di Virgilio
Vittorio Sermonti
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2025
pagine: 832
Se Virgilio sapesse che ci disponiamo a leggere la sua Eneide non ne sarebbe affatto contento. L'Eneide è un lavoro incompiuto e, se è vero quello che ci raccontano, il poeta in punto di morte avrebbe affidato ai due amici che detenevano il manoscritto il mandato di non pubblicare nemmeno un verso che lui non avesse licenziato. Grazie alla loro provvidenziale slealtà ora ci accingiamo a conoscere dalle sue parole l'avventurosa storia di Enea. Ma perché rileggere quest'opera proprio adesso e in una nuova traduzione? Per scoprire cosa ci succede al “suono dell'Eneide” oggi, e goderla nell'italiano con cui Vittorio Sermonti ha incantato il suo pubblico durante le letture che ha portato in tutta Italia. Ci accorgeremo allora che «la percezione del tempo e della sua velata fatalità non è mai così lancinante come quando ascoltiamo le parole, la musica, le favole dei grandi classici».
Il grande Gatsby
Francis Scott Fitzgerald
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2025
pagine: 240
È il personaggio più in vista e chiacchierato di tutta Long Island, l'impeccabile regista di ricevimenti sfarzosi che richiamano nella sua villa folle di sconosciuti, annoiati e pettegoli: un tripudio di musica, champagne, lusso e frivolezza. Bello, elegante, ricchissimo eppure enigmatico e sfuggente: chi è davvero Jay Gatsby? Un moderno Trimalcione, un eroico veterano di guerra, il rampollo di una facoltosa famiglia formatosi a Oxford? O piuttosto un impostore, un parvenu spregiudicato e ambizioso che si inventa genealogie e antenati, un faccendiere privo di scrupoli arricchitosi con il contrabbando e le speculazioni in borsa? Un alone di mistero avvolge la sua figura, il suo passato, il modo in cui ha realizzato la sua immensa fortuna. A poco a poco attraverso il racconto di Nick Carraway, malinconico testimone dei fatti narrati, il vago contorno di Jay Gatsby si riempie «fino a diventare la sostanza di un uomo». Un uomo profondamente solo, schiavo di un desiderio d'amore assoluto ma inappagato, prigioniero di una romantica, adolescenziale illusione: che tutto è possibile, che nulla è finito per sempre. Alla fine, Jay Gatsby si rivelerà per quel che è: un naufrago, uno sconfitto, tradito da quel sogno americano che può regalare il denaro e il successo ma non sempre la felicità. Pubblicato nel 1925, "Il grande Gatsby" è il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald: scintillante affresco dei ruggenti anni Venti e della New York dell'età del jazz, struggente elegia del mito di una nazione, con le sue promesse e le sue menzogne, i suoi nobili slanci e le sue tragiche derive.
Colazione da Tiffany
Truman Capote
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2024
pagine: 120
Quando "Colazione da Tiffany" venne pubblicato per la prima volta, nel 1958, il «Time» definì la sua eroina Holly Golightly «la gattina più eccitante che la macchina per scrivere di Truman Capote abbia mai creato. È un incrocio tra una Lolita un po' cresciuta e una giovanissima Zia Mame... sola, ingenua e un po' impaurita». Di tutti i suoi personaggi, disse Capote più tardi, lei era la preferita, ed è facile capire perché. Holly è una ragazza del Sud trapiantata a New York, attrice cinematografica mancata, generosa con tutti, consolatrice di carcerati, eterna bambina chiassosa e scanzonata. Audrey Hepburn, con una leggendaria interpretazione cinematografica, le ha dato un volto e una voce indimenticabili, contribuendo a farne un'icona di stile senza tempo che con la sua leggerezza, la sua intelligenza e la sua ingenuità disarmante non ha mai smesso di far innamorare i lettori.
Il processo
George Steiner
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2024
pagine: 168
«I discorsi di Hitler hanno punteggiato la mia infanzia», confida nella sua autobiografia George Steiner, e sono stati, «tanti anni dopo, la fonte del Processo». Figlio di genitori ebrei, con i quali nel 1940 si trasferì giovanissimo negli Stati Uniti per sottrarsi alla furia del regime nazista, Steiner ha sempre rivolto un'ampia parte delle proprie riflessioni all'Olocausto e alle sue implicazioni per il linguaggio. È da questo interesse che nacque quello che, insieme al Correttore, è il suo unico romanzo, uscito per la prima volta nel 1979 su «The Kenyon Review». Il protagonista è proprio Adolf Hitler, che Steiner immagina sopravvissuto alla distruzione del bunker di Berlino nel 1945 e poi fuggito oltreoceano, nel cuore della foresta amazzonica, dove viene ritrovato e catturato da un gruppo di soldati israeliani cacciatori di nazisti. Davanti ai suoi giudici, il Führer pronuncia in difesa un'arringa che non risparmia domande filosoficamente provocatorie, scandalose al punto da suscitare, al momento della pubblicazione e per diversi anni a seguire, il disappunto quando non addirittura lo sdegno dei lettori e della stampa: il «New York Times» non esitò a definirlo «francamente osceno». Oggi, a distanza di oltre mezzo secolo, questo libro ci appare per quello che voleva essere nelle intenzioni del suo autore: una sfida a immergerci nelle mistificazioni del linguaggio e confrontarci con il volto del male.
Bare intagliate a mano
Truman Capote
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2024
pagine: 108
Un raccapricciante delitto scuote la sonnolenta provincia americana. In una anonima cittadina di un piccolo stato dell'Ovest una coppia viene trovata morta, uccisa da nove serpenti a sonagli drogati con anfetamine. È l'inizio di una sequenza di efferati omicidi accomunati da un macabro copione: il killer prima di colpire spedisce un avvertimento alla vittima, una piccola bara di legno intagliata a mano che racchiude all'interno una fotografia. Pubblicato nel 1980 in quella «smagliante autoantologia» che è "Musica per camaleonti", "Bare intagliate a mano" è stato a lungo considerato, complice un sottotitolo che recita «cronaca vera di un delitto americano», solo un remake di "A sangue freddo", il capolavoro con cui Capote ha inventato il genere del romanzo-verità. Ma in questo racconto c'è più finzione che reportage. Prendendo spunto da vecchie conversazioni con Alvin Dewey, l'investigatore incaricato del caso Clutter in "A sangue freddo" che gli aveva parlato di strani omicidi avvenuti in Nebraska, Capote costruisce un raffinato congegno narrativo in cui echi di cronaca nera si intrecciano a ricordi angosciosi dell'infanzia trasfigurati da un'esuberante immaginazione creativa: è «un distillato di tutto quello che so sulla scrittura: scrittura di racconti, sceneggiatura cinematografica, giornalismo» dirà lo stesso autore. Ricco di tensione come un thriller, incalzante come una detective story, "Bare intagliate a mano" è anche un desolato apologo sul Male e le sue epifanie, lo specchio di un mondo dove gli assassini si credono Dio e gli uomini sono feroci predatori.
Registri di classe
Giorgio Caproni
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2023
pagine: 336
«La scuola “logora”. Arrivo a casa sfinito. Ma con tutto questo, amo la scuola, e chissà se saprei abbandonarla davvero, come tante volte mi sono proposto di fare.» Così scriveva Giorgio Caproni nel registro di classe del 1962-63. Aveva cinquant'anni e da quasi trenta entrava in classe ogni mattina portando con sé il sogno di «una scuola né pedante né pesante, ma allegra e piena di scoperte». Fare il maestro elementare non rappresentò mai un ripiego: al contrario, fu un mestiere profondamente amato, esercitato con umiltà, dedizione, energia e inventiva. Sensibile, affettuoso, paziente, attento soprattutto agli allievi più disagiati e fragili, Caproni incantava i suoi ragazzi, facendone i protagonisti delle lezioni. Nina Quarenghi ha trascritto e raccolto in questo volume i registri compilati con cura dal poeta nella sua lunga carriera di insegnante, dapprima in Val Trebbia e ad Arenzano (1935-37), poi a Roma (1938-73). Scorrendone le pagine si resta stupiti per la varietà delle proposte didattiche spesso innovative, per la finezza con cui viene tratteggiato il profilo degli alunni, per i numerosi riferimenti alle trasformazioni sociali e culturali del paese. Rimasti a lungo inediti e pubblicati ora per la prima volta integralmente, i Registri di classe offrono un ritratto inatteso e sorprendente di uno dei più grandi poeti del Novecento, che tra i banchi di scuola come nei propri versi ha sempre cercato la verità dell'uomo.
Le Metamorfosi di Ovidio
P. Nasone Ovidio
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2023
pagine: 840
Che cos'hanno da dire all'uomo del ventunesimo secolo le storie di Narciso che si consuma nell'amore di sé, di Aracne ragnificata per la propria superbia, di Dafne trasformata in alloro per sottrarsi alle brame di Apollo, di Mirra innamorata di suo padre e Bìblide di suo fratello, di Progne e di Medea che, assetate di vendetta, si fanno assassine dei propri figli? Perché dovrebbero interessargli «due alluvioni universali, una trentina di stupri e quasi altrettanti stupri mancati, più di un caso di transessualità, tre incesti e due tentati incesti, circa sedici fiumi innamorati, quattro isole e otto cani che cominciano con la lettera ‘L'… per non dire delle centinaia di alberificazioni, uccellificazioni, pietrificazioni, stellificazioni che si tamponano, si abbinano, si contaminano, si mescolano, si inquinano senza pudore» nelle Metamorfosi di Ovidio? Per rispondersi, l'uomo del ventunesimo secolo farà bene a sgranare gli occhi su questo libro e affacciarsi su una incredibile raffica di mutazioni, «scandite da scarti di timbro, aritmie, modulazioni, tracciate talora da un'ironia micidiale, sull'orlo talora del gossip; dove però ad ogni passo può spalancarsi il crepaccio della tragedia». Se saprà riconoscersi nel «delicato nonsenso» di essere sempre chi è diventando continuamente un altro, e nel suo segreto bisogno di incantesimi e di mostri, si potrà permettere l'indecentissima libertà di perdersi fra i dodicimila esametri di questo libro supremo, lasciandosi accompagnare dalla traduzione elegante e spericolata di Vittorio Sermonti, che non si vergogna certo di usare la lingua con cui pensiamo e parliamo noi italiani del ventunesimo secolo.
Manifesto per un partito conservatore e comunista e altri scritti
Antonio Delfini
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2022
pagine: 324
Questo libro, ideato e curato da Cesare Garboli, raccoglie in un unico volume tutto ciò che Antonio Delfini ha pubblicato occasionalmente su quotidiani o periodici, e descrive la parabola drammatica di un ricco gentiluomo di provincia che, cresciuto tra gli agi e i privilegi, nell'arco di quindici anni – tra il 1945 e il 1960 – perde tutto quello che possiede e muore in povertà. Su questo giovane sognatore che non ha mai frequentato una scuola, imbevuto della retorica patriottica e risorgimentale, si abbattono e lasciano il segno eventi pubblici e storici: l'aggressione all'Etiopia, la guerra civile spagnola e la guerra mondiale, l'antifascismo, la lotta partigiana; e poi la guerra fredda, la ricostruzione, il miracolo italiano, la società dei consumi. Su tutto Delfini punta il suo sguardo critico, denunciando – prima di Pasolini – lo scempio che il capitalismo selvaggio ha fatto al nostro Paese e preconizzando quel «disumanesimo italiano» che di lì a poco sarebbe esploso.
Poesie
Pablo Picasso
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2022
pagine: 180
Nel 1935, quando ha già 54 anni e attraversa un periodo di crisi nella professione e nella vita privata, Picasso comincia a scrivere poesie, una passione alla quale si dedicherà, con alcune interruzioni, fino al 1959 facendone il territorio di una geniale sperimentazione. Guidato da un istinto innato, maneggia la lingua con la stessa libertà inventiva con cui utilizza gli altri mezzi espressivi nel suo lavoro di artista. Ama i giochi di parole, gli inventari, le accumulazioni e le combinazioni. Alterna il francese allo spagnolo; liriche composte di getto a elaborate riscritture basate sulla ripresa e variazione degli stessi elementi; poesie fiume, in cui le parole si spintonano proprio come gli oggetti si assemblano sulla tela, a labirintici componimenti a rizoma in cui la linearità è messa al bando: una scrittura personalissima, vertiginosa, inafferrabile, che sfida ogni classificazione ma a cui non sono estranee suggestioni colte, dal barocco spagnolo a Mallarmé, da Alfred Jarry al dadaismo e al surrealismo. Dietro il poeta si intravede in filigrana il pittore, con i numerosi riferimenti alla luce, alle ombre e soprattutto ai colori. Anche i temi che ricorrono sono gli stessi che popolano i dipinti: la Spagna, la corrida, le danze e i canti popolari; la guerra e la violenza della dittatura franchista; il cibo, l'amore, la morte. Arricchita dalle riproduzioni di alcune splendide pagine manoscritte, questa raccolta dei più significativi testi di uncorpus che ne comprende oltre 350 documenta un aspetto ancora poco noto dell'opera di Picasso contribuendo a far luce sul percorso creativo del più grande artista del Novecento.