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Itaca (Castel Bolognese): Cataloghi

La tua grazia vale più della vita. Eugenio Corecco 1931-1995

Libro: Libro in brossura

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2012

pagine: 72

Il volume percorre l'itinerario esistenziale e scientifico di Eugenio Corecco, vescovo di Lugano ed eminente canonista. Il suo temperamento, caratterizzato da una lieta e impegnata serietà, gli fa intuire fin dagli anni di seminario che la fede cristiana è una vita piena. Da qui l'incessante ricerca di un metodo per viverla e trasmetterla che lo porta a conoscere don Luigi Giussani e a partecipare del suo carisma. La concretezza della comunione vissuta allarga gli orizzonti della sua ricerca scientifica e semina di amicizie una brillante carriera accademica. Il suo contributo allo sviluppo dell'ecclesiologia conciliare nel campo del diritto canonico è pienamente colto da Giovanni Paolo II, che lo chiama a grandi responsabilità nella Chiesa universale. Nominato vescovo di Lugano nel 1986, si dà senza risparmio al lavoro pastorale. La malattia lo coglie nel 1992, nel pieno dell'attività scientifica e pastorale. Senza nascondere nulla della fatica e della ribellione che una prova così dura e improvvisa può suscitare, egli accoglie la nuova chiamata del Signore in una totale offerta di sé. È la scoperta, umilmente condivisa con il suo popolo, che "la Tua grazia vale più della vita".
12,00 11,40

È Cristo che vive in te. Dostoevskij. L'immagine del mondo e dell'uomo: l'icona e il quadro

È Cristo che vive in te. Dostoevskij. L'immagine del mondo e dell'uomo: l'icona e il quadro

Tat'jana A. Kasatkina

Libro: Libro in brossura

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2012

pagine: 112

Dostoevskij considerava il processo creativo come creazione di immagini: è questa l'interpretazione di Tat'jana Kasatkina - tra i massimi esperti mondiali dello scrittore russo - destinata a cambiare la lettura della sua opera. Dietro ai testi di Dostoevskij c'è un mondo fatto di immagini che celano (e svelano) il volto eterno che si ritrova sotto il sembiante della realtà attuale: "Dobbiamo solo imparare a non arrestare il nostro sguardo alla superficie e vedremo in ciò che ci circonda lo splendore del paradiso. È a questo che ci introduce la grande arte cristiana ed è in questo che Dostoevskij ci è maestro". Nel volume, oltre alle citazioni di Dostoevskij che mostrano come usa le immagini nei suoi romanzi, troviamo quadri dell'arte occidentale e icone russe che ne commentano il significato. Sono opere che Dostoevskij ha visto, che l'hanno ispirato e che, in un certo senso, lui stesso ha raffigurato testualmente. Scrive Julián Carrón nella prefazione: "Tanti hanno letto Dostoevskij, ma Tat'jana ci conduce a scoprirlo a un livello di profondità che prima ci sfuggiva. Era tutto lì, nei suoi testi, ma occorrevano degli occhi, uno sguardo in grado di riconoscerlo, di sorprenderlo".
10,00

Es Cristo quien vive en ti. Dostoievski. La imagen del mundo y del hombre: el icono y el cuadro

Es Cristo quien vive en ti. Dostoievski. La imagen del mundo y del hombre: el icono y el cuadro

Tat'jana A. Kasatkina

Libro: Libro in brossura

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2012

pagine: 112

Dostoevskij considerava il processo creativo come creazione di immagini: è questa l'interpretazione di Tat'jana Kasatkina - tra i massimi esperti mondiali dello scrittore russo - destinata a cambiare la lettura della sua opera. Dietro ai testi di Dostoevskij c'è un mondo fatto di immagini che celano (e svelano) il volto eterno che si ritrova sotto il sembiante della realtà attuale: "Dobbiamo solo imparare a non arrestare il nostro sguardo alla superficie e vedremo in ciò che ci circonda lo splendore del paradiso. È a questo che ci introduce la grande arte cristiana ed è in questo che Dostoevskij ci è maestro". Nel volume, oltre alle citazioni di Dostoevskij che mostrano come usa le immagini nei suoi romanzi, troviamo quadri dell'arte occidentale e icone russe che ne commentano il significato. Sono opere che Dostoevskij ha visto, che l'hanno ispirato e che, in un certo senso, lui stesso ha raffigurato testualmente. Scrive Julián Carrón nella prefazione: "Tanti hanno letto Dostoevskij, ma Tat'jana ci conduce a scoprirlo a un livello di profondità che prima ci sfuggiva. Era tutto lì, nei suoi testi, ma occorrevano degli occhi, uno sguardo in grado di riconoscerlo, di sorprenderlo".
15,00

Albania, athleta Christi. Alle radici della libertà di un popolo

Albania, athleta Christi. Alle radici della libertà di un popolo

Libro: Copertina morbida

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2012

pagine: 96

Il volume racconta le grandi icone storiche dell'identità del popolo albanese nel centenario dell'indipendenza (1912-2012): Giorgio Castriota Scanderbeg, l'athleta Christi che fermò l'avanzata ottomana verso l'Europa; i principali protagonisti del risorgimento albanese che porta il Paese nel 1912 all'indipendenza, ossia i francescani, i gesuiti e il clero secolare che saranno le prime vittime del regime totalitario; infine la grande santa del XX secolo, Madre Teresa. All'alba della rinascita, dopo il crollo del regime ateo, gli albanesi si trovano a fare i conti con il senso di vuoto identitario: sono liberi, eppure al contempo schiavi dell'eredità del pensiero comunista. Questo testo vuole essere un inizio di risposta a quella persistente menzogna. "Chi sono, dunque, gli albanesi? Queste pagine offrono una risposta che attinge alla storia tormentata e affascinante di un popolo antico e per molti versi ancora sconosciuto, erede e insieme protagonista di vicende che si legano alla costruzione dell'identità europea e che, anche per questo, ci riguardano da vicino" (dalla prefazione di Giorgio Paolucci).
12,00

Danzica 1980

Danzica 1980

Libro: Copertina morbida

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2010

pagine: 84

La vicenda di Solidarno?c si pone dentro la rivolta operaia dei cantieri navali di Danzica come esperienza umana radicata nell'identità nazionale, culturale e religiosa della Polonia, capace di far resuscitare la speranza e di ricostruire un tessuto sociale. L'orizzonte della mostra si allarga oltre i limiti della vicenda storica - lo sciopero, gli accordi, il tentativo di proporre l'esperienza di un sindacato libero all'interno del regime comunista, la risposta del potere culminata nella dichiarazione dello stato di guerra del dicembre 1981 e la successiva repressione - per proporre una riflessione sulla partecipazione dell'uomo alla costruzione della società attraverso il recupero del significato del lavoro e del proprio impegno civile. Catalogo della mostra realizzata e organizzata per la XXXI edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini, 22-28 agosto 2010).
12,00

Van Gogh. Un grande fuoco nel cuore

Roberto Filippetti

Libro: Copertina morbida

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2010

pagine: 64

31 capolavori di Van Gogh accostati a citazioni folgoranti nelle quali emerge tutto il suo dramma, quel fuoco nel cuore che della vita di Van Gogh è il tratto dominante. Con i colori Van Gogh ha cantato un esultante inno di lode alla bellezza del reale, "come l'allodola che non può fare a meno di cantare", entro l'autocoscienza drammatica dell'uomo vero, che si riconosce tutto mancante, mendicante l'aiuto fraterno, proteso verso l'infinito. E anche dentro l'umiliazione per la riconosciuta precarietà della propria salute mentale.
12,00 11,40

Caravaggio. L'urlo e la luce

Roberto Filippetti

Libro: Copertina morbida

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2010

pagine: 64

31 capolavori di Caravaggio dipinti negli anni della svolta epocale - fine '500 e primo '600 -, nella forma di un racconto scandito in cinque capitoli. L'urlo e la luce. L'urlo di Giovanni che fugge, mentre la luce lunare percuote i volti, nella notte del tradimento. Luce naturale. Ma c'è un'altra luce, luce di grazia: è Lui stesso, Cristo, che ri-chiama Giuda, lo chiama amico. E c'è una terza luce. Caravaggio si autoritrae come colui che porta la lanterna, in quella notte: la sua è un'arte che maieuticamente porta alla luce il Vero.
12,00 11,40

Ma misi me per l'alto mare aperto. L'Ulisse. Quando Dante cantò la statura dell'uomo

AA.VV

Libro

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2010

pagine: 144

L'Ulisse dantesco rappresenta un'immagine insuperata della grandezza dell'uomo, del suo irrefrenabile impeto a penetrare nell'ultima profondità delle cose, nella scaturigine dell'essere. Il rimprovero a Ulisse che fu di Petrarca, subito a ridosso della Commedia: «Disiò di veder troppo» (Trionfo della fama, II 18), rivela una posizione che la nostra cultura ha largamente accolto e fatta propria: condannare questa smisurata aspirazione del cuore, stigmatizzarne l'eccesso, o svuotarla del suo contenuto reale. Così ci si preclude la comprensione dell'Ulisse dantesco e si rende inintelligibile il muoversi umano. «Ma lui, Ulisse, proprio per la stessa "statura" con cui aveva percorso il mare nostrum, arrivato alle colonne d'Ercole, sentiva non solo che quella non era la fine, ma che era anzi come se la sua vera natura si sprigionasse da quel momento. E allora infranse la saggezza e andò» (Luigi Giussani, Il senso religioso). Questo Ulisse continua ancor oggi a dar scandalo ai saggi e ai benpensanti e respiro agli amanti della grandezza e nobiltà della natura umana. Catalogo della mostra realizzata e organizzata per la XXXI edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini, 22-28 agosto 2010).
12,00 11,40

San Colombano abate d'Europa

Libro: Copertina morbida

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2007

pagine: 56

San Colombano: un nome che forse a molti suona sconosciuto, il nome di un uomo del VI secolo, un monaco, un poeta, uno studioso, un predicatore, un santo che può essere annoverato tra i fondatori del monachesimo occidentale. Un uomo venuto da una terra agli estremi confini dell'Europa, l'Irlanda, ma che divenne nel vero senso del termine un europeo, una figura che ancora oggi va considerata come il primo grande contributo dell'Irlanda alla comune patria europea: un santo per l'Europa. Ogni europeo dovrebbe attingere ispirazione e coraggio dalle parole di questo pioniere del VI secolo, di lingua irlandese e orientato alla mentalità europea. Se mai qualcuno nel medioevo è stato dotato dello spirito europeo, quasi duecento anni prima di Carlo Magno, quell'uomo è stato san Colombano e insieme al fondatore del Sacro Romano Impero egli è la più grande figura dell'alto medioevo. Si dovette attendere l'avvento di San Bernardo per assistere ad un influsso sulla Chiesa e sulla società paragonabile al suo. San Colombano dunque ci richiama anzitutto la questione delle radici cristiane dell'Europa. Da alcuni anni questo tema viene affrontato con crescente decisione e passione dai cristiani del Vecchio Continente, da una Chiesa che ha coscienza del terreno in cui la pianta della fede gettò i suoi germogli in un modo che non ha uguali, soprattutto nell'ambito della cultura europea. Questa mostra ci vuole condurre alla scoperta di questa figura straordinaria, un padre fondatore, un precursore, un testimone della Fede per il suo tempo e per il nostro. Catalogo della mostra realizzata in occasione della XXVIII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini).
10,00 9,50

Da Caravaggio a Guido Reni. Trionfi romani intorno al Giubileo del 1600

Marco Bona Castellotti

Libro

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2007

pagine: 56

Sul piano delle arti figurative il Giubileo del 1600 è paragonabile soltanto a quello del 1300. Infatti il traguardo del 1600 venne atteso e preparato vari anni prima, per celebrare un evento atto a suggellare il lungo periodo di controversie che avevano impegnato sensibilmente la Chiesa cattolica nella riaffermazione di valori ideali, codificata anche dal Concilio di Trento. Lo scenario che si spalanca a Roma prima e dopo il Giubileo, nell'età compresa tra l'ascesa al soglio pontificio di papa Clemente VIII (1592) e la morte di papa Paolo V Borghese (1621), è estremamente ricco anche nel campo delle arti. La Chiesa era protesa ad affermare le condizioni del proprio primato, recuperando valori culturali e figurativi che sarebbero dovuti apparire come l'espressione visibile di una rinnovata presa di coscienza del significato delle immagini. La città si trasforma in un grandioso palcoscenico, dove sfilano le testimonianze più vive e attuali di quanto si prospettava sull'intero scenario europeo. Molti dei fenomeni artistici, pittorici ma anche architettonici e scultori, che assumeranno piena conferma nel Seicento, vengono anticipati già alla fine del secolo precedente e i decenni a cavallo tra Cinque e Seicento assistono al convivere di linee, orientamenti ed esperienze molto diversi fra loro. Dal punto di visto architettonico Roma conferma il proprio splendore monumentale e scenografico ed è a Roma che già prima del 1620 si profileranno tutti quei caratteri di magnificenza che vedremo presenti in Italia e in Europa nel corso del XVII secolo. Sussidio didattico della mostra realizzata in occasione della XXVIII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini).
10,00 9,50

Classica majestas. Il ritorno all'antico da Arnolfo a Giotto

Classica majestas. Il ritorno all'antico da Arnolfo a Giotto

Libro: Copertina morbida

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2006

pagine: 112

Il ritorno alla tradizione classica, che nelle arti figurative è concomitante alla ripresa di particolari canoni formali, è il fulcro di un vasto fenomeno che si configura già a partire dall'alto medioevo. Tale fenomeno ha radici culturali profonde e non lo si può considerare unicamente come un insieme di fatti d'arte. Lo spirito della renovatio dell'antico si determina nell'esaltazione della classica majestas (classica maestosità), termine che vuole riassumere tanto un significato estetico, che si incarna nella grandiosità di certe forme, quanto un valore etico, che scaturisce dalla memoria storica e dal riconoscimento dell'auctoritas della romanità stessa. Il ritorno all'antichità anima la rinascenza del Due e Trecento con uno spirito diverso da quello che si manifesterà più tardi, in età rinascimentale, e si evidenzia nelle opere di alcuni sommi artisti che fanno variamente ricorso a moduli classici. Nell'arco temporale compreso tra il 1270 e il 1330 circa questa grandiosa "rinascenza" ha giocato le sue carte. Artisti come Nicola Pisano, Arnolfo di Cambio, Pietro Cavallini, Giotto, Andrea Pisano e Giovanni Pisano sono i più grandi, ma non i soli, protagonisti di questo "maestoso" ritorno alla classicità. Catalogo della mostra realizzata in occasione della XXVII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini)
9,90

In un popolo pieno di canti. I fratelli Pedrotti e la coralità alpina

In un popolo pieno di canti. I fratelli Pedrotti e la coralità alpina

Libro: Copertina morbida

editore: Itaca (Castel Bolognese)

anno edizione: 2006

pagine: 44

Il volume intende far conoscere, attraverso la narrazione della vita dei quattro fratelli trentini, gli aspetti più umani che stanno all'origine della nascita del coro alpino più famoso del mondo, quello della SAT (Società Alpinisti Tridentini) che celebra il suo ottantesimo anniversario. I temi che vengono sviluppati accennano alle origini antropologiche e culturali del canto alpino, contestualizzando la vita dei fratelli Pedrotti - Enrico, Mario, Silvio e Aldo, fotografi di professione e fondatori del Coro - e gli esiti prodotti dall'attività del Coro della SAT "in un popolo": il popolo trentino e quello, nuovo, della coralità alpina. Catalogo della mostra realizzata in occasione della XXVII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini)
10,00

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