Letteratura: storia e critica
Pensare come Ulisse. Che cosa gli antichi possono insegnarci sulla nostra vita
Bianca Sorrentino
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 200
Cosa ci insegnano Ulisse, il suo "multiforme ingegno" e la sua superbia sui limiti della scienza e della conoscenza umane? Come può la tragedia greca (Eschilo in particolare) aiutarci a comprendere i drammi che avvengono nel Mediterraneo? Quale insegnamento possiamo trarre dalle ribellioni di Prometeo e Antigone, in un momento storico in cui la ribellione appare l'unica via di salvezza? Che senso ha, insomma, riscoprire i classici nella nostra epoca iperconnessa e caotica? Spaziando tra le parole degli antichi e le loro rielaborazioni moderne, Bianca Sorrentino mostra che nei miti si trovano risposte alle domande di oggi, a questioni come il confronto tra i generi, il valore del corpo, il senso della giustizia e della politica, la salvaguardia della natura e del pianeta. Perché i classici hanno molto da insegnarci non solo quando ci immergiamo nelle storie che raccontano, ma anche quando li interpretiamo sotto la luce del nostro tempo e da millenni restano lì, a farsi interrogare su questioni che il tempo non ha saputo risolvere.
Fuga dalla rete. Letteratura americana e tecnodipendenza
Luca Pantarotto
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 184
Negli ultimi vent'anni è cambiato tutto. Le tecnologie di comunicazione hanno occupato ogni più piccolo angolo dell'esistenza quotidiana, annullando le distanze, il tempo, lo spazio. Internet e i social network si proponevano di rendere il mondo un posto migliore, permettendo alle persone di comunicare con chiunque, informarsi su qualsiasi cosa, essere più libere. Oggi quell'utopia sta mostrando tutti i suoi lati più oscuri e il sogno della rivoluzione digitale è più spesso simile a un incubo: solitudine, disinformazione, manipolazione, tecnodipendenza sono alcuni dei suoi principali risultati. Come raccontare tutto ciò che è successo? Stranamente la letteratura americana, cioè l'espressione della nazione in cui sono nate e si sono sviluppate le gigantesche multinazionali che oggi controllano la rete, sembra più impegnata a fingere che non sia successo niente, invece di dedicarsi al compito di raccontare i mille modi in cui il mondo è cambiato. Solo pochi romanzi hanno tentato di avventurarsi nelle contraddizioni del cyberspazio. Questo libro prova a seguire le tracce degli autori più importanti, da William Gibson a Jonathan Franzen, da Stephen King a Dave Eggers a Don DeLillo, con l'obiettivo di spiegare perché una tecnologia, che avrebbe dovuto renderci liberi, ci abbia al contrario trasformati in schiavi. E perché il presente in cui ci ritroviamo a vivere sia al tempo stesso diverso e peggiore rispetto al futuro da cui le grandi distopie novecentesche di George Orwell o Aldous Huxley avevano cercato di metterci in guardia.
L'ombra della sovranità. Da Hobbes a Canetti e ritorno
Luigi Alfieri
Libro: Copertina morbida
editore: Treccani
anno edizione: 2021
pagine: 144
"Sovranità" è stato uno dei termini chiave del linguaggio politico a partire dalla prima età moderna e, spesso in accezioni e derivazioni improprie (come "sovranismo"), continua a esserlo anche oggi. Il suo senso, però, è sempre stato vago e fragile in virtù di una contraddizione esplosiva: alle sue origini c'è una crisi estrema, la fine della legittimazione dall'alto dell'autorità, il venir meno della teologia politica medievale. "Sovranità" è un ponte gettato sul vuoto del silenzio di Dio, è lo sforzo disperato di distinguere il potere dalla nuda forza mantenendolo ancorato a un principio, in un contesto antropologico in cui più nulla distingue il detentore dell'autorità da chi subisce l'autorità e la sola sostanza del potere è il consenso. Sforzo ancor più disperato oggi, probabilmente. Ma appunto per questo irrinunciabile se si vuole mantenere un (debole) argine etico alle derive violente.
Il nodo magico. Ulisse, Circe e i legami che rendono liberi
Cristina Dell'Acqua
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 144
Possono i legami renderci liberi? Sì, se sono fatti di nodi magici, direbbe Omero. Per pochi istanti, in pochi versi dell'"Odissea", Omero ci presenta un vero nodo ed è quando Arete, madre di Nausicaa e regina dei Feaci, dona a Ulisse, prima del suo ultimo viaggio verso Itaca, uno scrigno pieno di tesori e lo prega di legarlo saldamente con un nodo. Quello che Ulisse esegue è un nodo che gli ha insegnato molti anni prima la maga Circe. C'è quindi da scommettere che si tratti di un nodo magico. Il nodo di Circe non è un nodo qualsiasi, è femminile, perché si scioglierà grazie alle donne incontrate, è "desmòs", dal verbo "deo" che significa legare, "poikilos", complesso, come è la vita, colorato, variopinto, come sa renderlo la maga. Il nodo è l'essenza dei legami profondi. È una saldatura, invisibile. Ci tiene stretti all'altro, ma non è prigione. I legami veri non possono che essere un dono di libertà, di cura, di attenzione, di ascolto dell'altro. Questo libro parla dunque di Ulisse e dei suoi legami. Nel suo lungo viaggio di ritorno da Troia, è uomo vittorioso, ma solo. Non più un eroe ma un naufrago. Il senso e la direzione non sa più dove siano. Saranno alcuni incontri speciali ad aiutarlo a ritrovare una forza che non è scritta in nessuna guerra. Nausicaa, Circe, Calipso, Penelope, Anticlea, Atena sono le figure che lo guidano in un percorso che non è solo un ritorno a casa, ma una sorta di mappa della sua educazione sentimentale. Il ritorno di Ulisse è costruito sui nodi dell'amore, dell'amicizia e dell'ospitalità ma anche del dolore e della nostalgia, fondamenta indispensabili per la ricostruzione della memoria di chi è stato e di chi diventerà. Al pari di Ulisse, tutti noi siamo le nostre relazioni. Cristina Dell'Acqua torna a sondare il mondo classico a caccia di domande e risposte che illuminino anche il nostro presente. «In questo nuovo viaggio» scrive «ci guideranno la fantasia di Omero, le donne, gli amici, le anime che Ulisse incontrerà e il nodo intricato e magico, che scopriremo legato a doppio filo a noi. Per ricordare, oggi e sempre, che nei legami è riposta la nostra libertà.»
Scuola di metamorfosi. La letteratura italiana come provocazione
Attilio Scuderi
Libro: Copertina morbida
editore: Mesogea
anno edizione: 2021
pagine: 88
Attraverso le metamorfosi descritte nei versi di Dante e nelle pagine di Machiavelli, tra gli appunti di Giacomo Leopardi e i racconti di Anna Maria Ortese, Attilio Scuderi rinviene i fili che legano questi autori alla "letteratura del mondo" e recupera quella provincia della nostra umanità, spesso dimenticata e addomesticata, che è la letteratura italiana. Scorgere e seguire il movimento della metamorfosi apre a una diversa percezione, si fa pratica di ascolto e attenzione, «perché amare una letteratura, anche la propria, significa entrare a far parte di una diversità culturale che ci incanta; ma aprirsi alla conoscenza di tutte le letterature, le narrazioni e i miti che attraversano la storia, dà alla nostra vita la forza insostituibile che proviene dall'amore per tutto ciò che è vivente».
Repertorio dei matti della letteratura russa. Autori, personaggi e storie
Libro: Libro in brossura
editore: Salani
anno edizione: 2021
pagine: 320
Questo Repertorio è un viaggio attraverso la letteratura russa con una guida d'eccezione: lo scrittore Paolo Nori. Il libro ne racconta gli autori, come «Uno, che si chiamava Ivan Turgenev, e veniva considerato il meno russo degli scrittori russi, e che diceva che dei russi gli piaceva soprattutto una cosa: la pessima opinione che avevan di se stessi» (da Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe ), e le loro mogli come «quella che, una volta, aveva scritto sul suo diario che suo marito non si occupava mai di lei. Poi ha scritto anche che aveva voglia di fare la civetta e aveva voglia di sfogarsi anche solo con una sedia o una cosa qualsiasi» (Sofija Tolstaja, Diari ), e i loro protagonisti, come «quello che faceva l'operaio in una fabbrica dove costruivano giocattoli. Orsacchiotti meccanici, carri armati, scavatrici mobili. Orsacchiotti meccanici, carri armati e scavatrici mobili a un certo punto avevano cominciato a sparire in gran quantità. Si trattava di furto ai danni dello stato. Erano iniziate le indagini. Dopo un anno si era scoperto che questo operaio aveva scavato un piccolo tunnel dalla fabbrica in via Kotovskij. Ma non era lui a trasportare i giocattoli fuori dalla fabbrica. Se ne andavano da soli. Lui li caricava, li posava a terra all'imboccatura, e orsacchiotti meccanici, carri armati, scavatrici mobili, in lunghe file interminabili, arrivavano da soli in fondo al tunnel» (Sergej Dovlatov, "La valigia"), e i lettori, e i non lettori come «quella che portava sempre con sé l'Idiota e non lo leggeva mai. Diceva 'Devo andare a Bologna in treno, mi porto l'idiota'. Sembrava un po' un'offesa al fidanzato, invece no».
Menzogna romantica e verità romanzesca. La mediazione del desiderio nella letteratura e nella vita
René Girard
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2021
pagine: 336
L'uomo è incapace di desiderare prescindendo da un modello, consapevole o inconscio, l'oggetto o lo scopo del suo desiderio gli è proposto o imposto da un terzo, che funge da mediatore. Il triangolo che si instaura tra personaggio, oggetto desiderato e mediatore, è uno schema costante e centrale nella struttura del romanzo. René Girard reinterpreta alla luce di questa intuizione critica e psicologica, e attraverso un'analisi sottile e affatto originale, le grandi opere e i personaggi della letteratura moderna. Presentazione Luca Doninelli. Introduzione Marco Dotti.
Lungo Canale Mussolini. Antonio Pennacchi e la sua opera
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 276
«Per la fame. Siamo venuti giù per la fame. E perché se no?». È questo l'incipit del libro per cui Antonio Pennacchi, per sua stessa ammissione, è «venuto al mondo», questo l'inizio di una saga familiare in grado di evocare e restituirci un universo, quello dei coloni venuti dal Veneto a bonificare le Paludi Pontine, di cui illustri studiosi, italiani e stranieri, hanno voluto esplorare ogni riflesso - linguistico, storico, letterario. Ne è nato questo volume, a cura di Rino Caputo, che raccoglie gli atti del convegno svoltosi a Latina il 5 e 6 ottobre del 2018: un viaggio lungo gli argini di Canale Mussolini, le cui acque raccontano un'epoca, quella vissuta all'insegna del regime fascista, secondo l'ottica di una prospettiva «interna» (Roberta Colombi, Mia Fuller); un viaggio attraverso la tradizione orale del filò, su cui tanto si basa il racconto di Pennacchi, ma anche attraverso gli echi letterari di cui si nutrono la sua lingua e la sua narrazione (Marco Santagata, Valeria Della Valle, Giuseppe Patota, John Thornton); un viaggio nelle terre dell'Agro Pontino, «redente» dalla bonifica voluta dal Duce, e nell'architettura del Ventennio (Massimo Onofri, Gino De Vecchis, Giorgio Villa, Marco Romano); un viaggio attraverso l'«epica del quotidiano» (Giulio Ferroni) della famiglia Peruzzi, con i suoi personaggi scultorei e spesso sanguigni (Elisa Manca); un viaggio, infine, alla scoperta dell'intera opera di Antonio Pennacchi (Leopoldo Gamberale, Lucio Caracciolo, Marco Petreschi) e degli echi da essa suscitati nei Paesi in cui "Canale Mussolini" e "Canale Mussolini. Parte seconda" sono approdati in traduzione (Øjvind Fritjof Arnfred, Nathalie Bauer, Diana Kastrati, Thomas Harder). Ma in questo coro di voci - quelle dei relatori, dell'autore, dei tanti indimenticabili personaggi che popolano le pagine di Pennacchi - spiccano soprattutto quelle di coloro che non ci sono più, che la Storia ha presto cancellato e che solo l'arte e la letteratura sono in grado di richiamare in vita: coloro, come dice Leone D'Ambrosio a conclusione del volume, «che tornano in affanno... per far sapere che vivono ancora».
Le rime disperse di Petrarca. Problemi di definizione del corpus, edizione e commento
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2021
pagine: 356
Fra Tre e Cinquecento nei diversi centri letterari d’Italia un’ampia tradizione manoscritta e a stampa attribuisce a Petrarca un gran numero di rime che non figurano nell’autografo dei “Rerum vulgarium fragmenta”. Riunite in sillogi miscellanee ma spesso infiltrate nei Rvf stessi, le cosiddette rime disperse insidiano l’integrità della raccolta, approntata con cura dall’autore nel corso di una vita e subito assurta a modello inalterabile di perfezione poetica; e tuttavia, allo stesso tempo, tale imponente processo di contaminazione è segno della straordinaria vitalità della ricezione del Canzoniere nelle diverse fasi di affermazione del petrarchismo. Circoscrivere il corpus delle disperse e stabilirne l’autenticità e la lezione costituiscono uno dei problemi testuali più complessi e intriganti della critica petrarchesca. In questo volume alcuni dei maggiori specialisti di lirica medievale riflettono sulle soluzioni metodologiche più opportune per affrontarlo e risolverlo con il gruppo di lavoro del progetto ginevrino Le “rime disperse di Petrarca: l’altra faccia del Canzoniere”, che sta curando l’edizione critica. Contributi di Guyda Armstrong, Marco Berisso, Anna Bettarini Bruni, Simona Biancalana, Maria Clotilde Camboni, Silvia Chessa, Alessio Decaria, Anaïs Ducoli, Michele Feo, Roberto Leporatti, Alessandro Pancheri, Laura Paolino, Daniele Piccini, Federica Pich, Tommaso Salvatore, Paola Vecchi Galli.
Saba, Ungaretti e altro Novecento. Interferenze di culture e percorsi dell’invenzione
Maria Antonietta Terzoli
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2021
pagine: 288
Il libro propone in ordine blandamente cronologico un percorso avvincente per casi esemplari attraverso la letteratura italiana del Novecento. Dopo un’ouverture generale, traccia un ritratto inedito di Ungaretti, della sua formazione anomala e dei suoi legami con le avanguardie italiane e francesi di inizio secolo. La seconda parte è dedicata a tre poeti che hanno segnato in maniera radicale la poesia moderna: Gozzano, Saba, Montale. Sono poi indagate opere in versi e in prosa pubblicate tra fine Novecento e primissimi anni Duemila. Chiude il volume la presentazione di un corpus di fotografie che ritraggono scrittori, artisti e intellettuali italiani e svizzeri di lingua italiana. L’attenzione rigorosa al dato testuale e filologico si congiunge al tentativo di individuare significati più profondi: a partire dal rapporto tra l’opera e la tradizione a cui appartiene, senza trascurare interferenze di altre culture e suggestioni creative che il testo letterario ricava, in maniera più o meno evidente, da modalità di espressione artistica diverse come fotografia e arte figurativa.
Le donne di Dante
Marco Santagata
Libro: Libro rilegato
editore: Il Mulino
anno edizione: 2021
pagine: 412
Da settecento anni la stella di Dante continua a brillare alta nel firmamento degli «spiriti magni» del nostro paese e della cultura occidentale. Con piglio magistrale, Marco Santagata racconta il grande poeta fiorentino attraverso le donne che egli conobbe di persona o di cui sentì parlare, e che ne accompagnarono l'intero cammino. Si avvia così un autentico carosello di figure femminili: donne di famiglia, dalla madre Bella alla moglie Gemma Donati e alla figlia Antonia, che si farà monaca col nome di Beatrice; donne amate, prima fra tutte il suo amore giovanile, la Bice Portinari trasfigurata nella Beatrice della «Vita Nova» e del «Convivio», e poi angelicata nel Paradiso; infine le dame e le gentildonne del tempo, come Francesca da Rimini e Pia de' Tolomei, che pure trovano voce nelle cantiche della «Commedia». Lasciamoci allora guidare da parole e immagini alla scoperta anche delle zone d'ombra della biografia del poeta e vedremo dipanarsi uno straordinario, fitto garbuglio di vita vissuta e creazione letteraria.

