Storia
A ciascuno il suo. Laddove l'abisso della follia ingoia la Terra
Daniela Zidaru, Nicola Iacovone, Fulvio I. Rodda
Libro: Libro in brossura
editore: Energy Caffeina
anno edizione: 2021
pagine: 160
Un percorso percettivo e fotografico sulle ali della follia omicida dei campi di sterminio, visto con gli occhi di reporter e non di semplici tecnici dell’estetica dell’immagine. Non importano i luoghi, non importano le date, gli archivi né tantomeno i nomi: ciò che importa è generare nel lettore associazioni attuali su fatti e dettagli ormai storici, ma che storici non devono essere mai. Affinché l’abisso resti lontano, ci resta solo la memoria. Senza memoria, la follia tornerà ad urlare.
Da Cipro alle Filippine
Carlo Bozza
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2021
pagine: 280
L'autore prende spunto dalla constatazione che attualmente gran parte della letteratura, sia scientifica che divulgativa, che tratta di Storia Moderna e Contemporanea, e in particolare di storia delle religioni, si dedica alla fondazione e alle vicissitudini della Santa Romana Inquisizione, con particolare riferimento alle persecuzioni da essa compiute. Altrettanta attenzione è prestata alle attività di supporto svolte dagli ordini religiosi cattolici, con particolare riguardo ai gesuiti. Perché tutta questa attenzione e tutte queste pubblicazioni? È forse possibile, viene da rispondere, per il predominio, nell'ambito della civiltà occidentale, di culture non cattoliche, la cui mentalità e le cui ideologie hanno prevalso nel tempo: prima quella illuministica francese, poi quella anglosassone. Dato che gli esempi di persecuzioni organizzate e condotte da terzi, in tutto il mondo, durante lo stesso periodo nel quale ha agito la Santa Romana Inquisizione, e in seguito, sono numerosi, dopo due analoghi saggi l'autore ne cita altri in questo volume. Questi esempi si succedono nel testo in ordine temporale, a meno che l'autore non abbia ritenuto di anticiparne uno rispetto ad un altro per seguire un filo logico. Inoltre, sostiene ancora l'autore, stante l'abitudine ideologica suddetta, quanti cattolici, nel nostro paese e all'estero, tranne gli specialisti, conoscono o sono interessati a conoscere tanti fatti storici dovuti a motivazioni anche, se non solo, religiose? Chi - ad esempio - sa chi portò il cattolicesimo nelle Filippine? O quali erano le tribù autoctone del futuro Canada che uccidevano i gesuiti? A meno che qualche celebre film, come in questo volume I ponti di Toko-Ri, non abbia lasciato qualcosa, sia pure conforme alla mentalità holliwoodiana, nella nostra memoria e ci abbia spinti a informarci su come i missionari arrivarono in Corea e chi li martirizzò.
Quaderni Grigionitaliani. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Pro Grigioni Italiano
anno edizione: 2021
Le Amazzoni
Pierluigi Romeo di Colloredo Mels
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2021
pagine: 246
Le Amazzoni è uno studio delle donne guerriere più famose della storia nei loro vari aspetti, alla scoperta di un mistero che affascina ancora oggi, in cui compaiono personaggi leggendari come Eracle e Melanippe, Teseo e Ippolita, Achille e Pantasilea, Enea e Camilla, ma anche realmente esistiti come Amarge, la regina sarmata la cui tomba ha fornito un ricchissimo corredo. Una rigorosa indagine sull'origine di uno dei miti più potenti dell'immaginario antico e moderno, che analizza i ritrovamenti archeologici dei popoli delle steppe, ma anche del mondo etrusco-romano, che illuminano la realtà storica da cui nacque la leggenda delle Amazzoni antianerai, "assassine di uomini", cercando di scoprire chi fossero nella realtà le guerriere delle steppe, la loro vita quotidiana, e quanto della loro eredità sia sorprendentemente sopravvissuto sino ad oggi nel Caucaso e nelle steppe dell'Ucraina e della Russia.
Durazzano nella Valle. Possessori, vescovi e patrioti che hanno lasciato il segno
Virgilio Iandiorio
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2021
pagine: 96
L'UNCI Agroalimentare ha voluto presentare questo libro, in cui si narrano alcuni eventi accaduti nel nostro paese. Che cosa avverrà dopo questa pandemia, è difficile dire. Chi, come me, si interessa alla valorizzazione dei prodotti della nostra agricoltura, può guardare con fiducia al futuro del nostro territorio. Una grande agricoltura come quella delle nostre regioni meridionali, dà il determinante contributo del Mezzogiorno alla leadership italiana nelle produzioni vegetali fresche e di prima trasformazione. La produzione di vegetali connessa alla "dieta mediterranea" è tanto fondamentale quanto poco conosciuta nelle sue dimensioni italiane ed europee. Per capire tutto questo basti un semplice confronto, il valore della produzione di verdura e ortaggi freschi sia della Puglia sia della Campania è superiore a quello del Belgio. Ripensando alla nostra storia, possiamo guardare con fiducia al futuro. Costruiamo su solide fondamenta, quelle che i nostri antenati hanno a noi trasmesso, come pegno perenne di amore del luogo natale. Gennaro Scognamiglio Presidente Unci Agroalimentare.
Mezzogiorno e emarginazione. Nitti e la «questione del brigantaggio» nell’Italia meridionale
Mario Astarita
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pensiero
anno edizione: 2021
pagine: 112
Nitti pensava che il brigantaggio fosse un fenomeno articolato, generato da svariati motivi. Per lui il brigantaggio poteva avere differenti forme: banditismo comune per manifestare i propri impulsi naturali, reazione originata dalla fame e dalle vessazioni della società o sommossa di natura politica in cui le masse appoggiano il proprio governo. Egli era avverso ai luoghi comuni del brigante interessato unicamente a crimini ed uccisioni, presentandolo meramente come “un rivoltato e fra i rivoltati vi erano, come vi sono oggi, i sofferenti, gli idealisti ed i perversi”. Pertanto tra i briganti Nitti scorse differenti personalità - oltre a tagliaborse e criminali – anche individui bramosi di diritti umani e smaniosi di giustizia, che intesero procurarsi le simpatie delle classi più basse. In questo saggio viene analizzata la “questione del brigantaggio” alla luce di quello che fu la concezione di Nitti su questo fenomeno dilagante nel Meridione durante la fase dell’Italia post-unitaria.
Stregonerie beneventane: 1648-1665
Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera, Fabio Paolucci
Libro: Libro in brossura
editore: ABE
anno edizione: 2021
pagine: 128
Il passaggio dagli Aragonesi agli Spagnoli, almeno nella parte del Principato Ultra fra Apice ed Ariano, avvenne quindi con molta incertezza per via di un'altra lunga parentesi dei Francesi. I notai arianesi, infatti, nell'anno 1502, dicono che il territorio era a loro assoggettato, una volta che i Francesi entrarono anche a Milano. Nel 1502 il notaio aggiunge al titolo di Re di Napoli anche quello di Re di Sicilia, come risulta al f.206, regnante serenissimo umilissimo ut x.mo domini nostro domino Ludovisio dei grazia rege Franchosis Neapolis, Sicilie, Hiberius e Mediolanum Duce. Di Luigi Re di Napoli e Re di Sicilia si parla sempre nell'aprile del 1502, al f.209: Anno Domini Millesimo quinquaginti Secondo regnant serenissimo humilissimo et xmo Domino nostro Domino Ludovisio dei grazia Franchosa e Neapoli Sicilia et hetu reges et mediolanj Duce regno vero regis...
Un pugnale per Carlo III. L'assassinio del Re di Napoli nell'Ungheria del 1386
Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2021
pagine: 128
L'esecutore materiale del delitto, Balázs Forgách, ebbe accesso alla sala del trono. Colpì il sovrano alla testa con la massima forza che avesse, adoperando un coltellaccio tenuto nascosto sotto il mantello. Il pugnale squarciò completamente il cranio, fino all'occhio sinistro del Re, accasciatosi esamine, mentre l'assassino lasciava la stanza con tutta calma. Il crudele esecutore, approfittando della confusione venutasi a creare, riuscì a fuggire dalla scena del crimine, mentre in molti accorrevano nella stanza, urlando di chiamare un dottore. Carlo III subì tre tagli: uno al viso, che gli fece perdere l'occhio sinistro, e due nella parte superiore del cranio. Stando al carteggio della Regina Maria, il bilanciere colpì più volte, ferendosi lo stesso assassino e Naccarella, sopraggiunta nella intrapresa lotta per il disarmo. Re Carlo, sebbene avesse subito la terribile ferita, non cadde, ma si alzò dallo sfortunato posto in cui sedeva e mosse passi lenti e fluttuanti, lasciando lunghe tracce di sangue sul pavimento d'oro e d'argento. Fatti pochi passi fu rinchiuso in una stanza fino alla settima ora della notte, e poi, per volere della Regina Elisabetta, fu trattenuto prigioniero con i pochi rimasti al suo seguito. Nel silenzio di quella notte, i complici delle regine e del palatino, irruppero selvaggiamente nella camera da letto del sovrano ferito. Lo tirarono fuori dalla porta e lo trassero prigioniero nella torre più alta. Carlo III di Napoli non ebbe più modo di profferir parola. Ma non era ancora morto.
Il gruppo di combattimento Legnano
Luigi Manes
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2021
pagine: 100
La divisione di fanteria “Legnano” può essere giustamente considerata come il nucleo originario dell’esercito italiano cobelligerante poiché fu incaricata di costituire il “Primo Raggruppamento Motorizzato”, reparto che ricevette il battesimo del fuoco a Montelungo l’8 dicembre 1943. Cinque mesi dopo il piccolo contingente fu ampliato grazie all’afflusso di altre unità e mutò la propria denominazione in “Corpo Italiano di Liberazione”. Nel settembre 1944 furono creati sei Gruppi di Combattimento equipaggiati con armamenti e materiali forniti dagli Alleati. Il 23 marzo 1945, il Gruppo di Combattimento “Legnano”, erede della omonima divisione e agli ordini del generale Umberto Utili, assunse la responsabilità del settore della Valle dell’Idice per poi prendere parte alla liberazione di Bologna e ad altri combattimenti, l’ultimo dei quali ebbe luogo in Val Sabbia il 2 maggio 1945.
La storia del radar in Italia prima e durante la guerra 1940-1945
Francesco Mattesini
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2021
pagine: 200
"Basandomi su un mio grosso Saggio già pubblicato nel 1995 nel Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare, ho raccolto molti nuovi dati e trovato nuove fonti, alla fine ho portato a termine questo nuovo Saggio, che risulta quindi molto aggiornato. In tal modo, sulla base di nuovi documenti in mio possesso, e dalle notizie riportate in nuove e attendibili pubblicazioni, ho sistemato tutti gli aggiornamenti che, dopo ventiquattro anni dal primo testo sulla difficile realizzazione del radar in Italia per scopi bellici durante la seconda guerra mondiale".
Le vivandiere: umili eroine che la storia ha dimenticato
Diana Nardacchione
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2020
pagine: 108
A partire dalla Guerra dei Trent’anni, tutti i governi trovarono conveniente accreditare e formalizzare quell’erogazione periferica dei servizi di vettovagliamento e lavanderia che, da sempre, le donne avevano, comunque, esercitato, a favore delle truppe. Progressivamente si configurarono le figure della Vivandiera, addetta all’integrazione della razione alimentare di base, e la Lavandaia, addetta all’igienizzazione dell’abbigliamento. Dipendenti civili salariate, erano tuttavia militarizzate, vale a dire sottoposte al regolamento di disciplina militare. Non potevano essere costrette a combattere ma potevano essere armate per difendersi. Erano invece obbligate, da regolamento, alla raccolta, al soccorso e alla cura dei feriti e alla partecipazione dello spegnimento degli incendi.
Le guerre Sannitiche 343-290 a.C.
Pierluigi Romeo di Colloredo Mels
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2020
pagine: 220
“Da questo momento bisogna parlare di conflitti di ben altre proporzioni sia per le forze messe in campo dai nemici sia per la lontananza della loro terra di provenienza e per la durata di quelle guerre. Nel corso dell’anno si presero infatti le armi contro i Sanniti, un popolo potente per risorse e per dotazioni militari. Dopo la guerra, dall’esito incerto, con i Sanniti, si combatté contro Pirro e dopo di lui fu la volta dei Cartaginesi. Quale serie di formidabili eventi! Quante volte i Romani giunsero a rischiare il massimo perché lo Stato potesse essere innalzato alla grandezza che ora a stento si regge”. (Tito Livio, Storia di Roma dalla fondazione, VII, 29) La narrazione di Livio costituisce la documentazione più importante sulle Guerre Sannitiche, il conflitto più lungo (350- 280 a.C.) e difficile affrontato da Roma durante la conquista dell’Italia. Per narrare le guerre combattute tra i Romani ed i Sanniti abbiamo ritenuto di integrare la narrazione degli eventi che di tali campagne e della battaglie combattute tra i due popoli italici fa Tito Livio nei libri dal VII al X della sua storia Ab Urbe Condita...