Mimesis: OT. Orbis tertius
Il simbolo di Europa. Oltre l'immaginario
Marcello Ghilardi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 86
La cronaca politica ci mostra un'Europa in crisi di identità, un'Europa nella quale alcuni valori culturali e sociali stentano a far valere la propria legittimità di fronte alle difficoltà e alle impasse di carattere politico, economico e finanziario. È allora il caso di provare a ritracciare un quadro d'insieme per mostrare come le linee di fondo che hanno costituito il continente europeo e la cultura detta "occidentale" – dalla nozione di idea alla scienza moderna, dal diritto dell'individuo alla formazione della coscienza sulla scorta del pensiero cristiano, fino all'istanza di un pensiero interculturale – non abbiano esaurito il loro potenziale, mostrando al tempo stesso la necessità di uscire dalle secche di certi discorsi identitari. Al di là del carattere immaginario di una certa idea – fallace – dell'Europa, si tratta di ricostruire un orizzonte di senso simbolico e plurale che possa dare linfa vitale alle sue risorse vive. È forse questo un modo non populista né utopistico di vivere la "contraddizione europea", senza scioglierla: il fatto che l'Europa ha elaborato la nozione di universale, e insieme ne ha saputo riconoscere la parzialità. Contenere questa duplice visione e non farla disgregare negli interessi particolaristici e neo-nazionalistici è oggi uno dei principali compiti di un pensiero autenticamente europeo.
Il mezzo secolo deleuziano. Leggere oggi «Differenza e ripetizione»
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 168
A cinquant'anni dalla sua pubblicazione, "Differenza e ripetizione" (1968), a differenza di altri testi di Gilles Deleuze, non ha ancora trovato la sua piena leggibilità. Al di là di una cerchia relativamente ristretta di studiosi, questa pietra miliare del pensiero filosofico novecentesco resta tutto sommato poco conosciuta, anche a causa della sua formidabile complessità. I cinque saggi qui raccolti mostrano come sia possibile incontrare oggi questo libro e farne uso a partire dall'esigenza filosofica di ripensare, con e attraverso Deleuze, le questioni dell'apprendimento, dell'ontologia, del pensiero, dell'eterno ritorno e del corpo. Si disegnano così cinque percorsi di lettura che offrono al lettore altrettanti fili di Arianna per perdersi e ritrovarsi in questo testo labirintico.
Mythos, o del rapporto tra romanzo e verità. Per una teoria femminista del romanzo in dialogo con György Lukács e Walter Benjamin
Caterina Diotto
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 296
Che cos’è un romanzo? Che ruolo e che valore ha all’interno della nostra cultura? Durante il Novecento, di fronte all’avanzare dell’ideale del Progresso fatto di macchine e di scienza, esperimenti e tecnologie, Heidegger lamentava la perdita del Lebenswelt, il mondo della vita, dal panorama della conoscenza. Milan Kundera, al contrario, era convinto che fosse tutt’altro che perduto: “Tutti i grandi temi esistenziali […] sono stati svelati, mostrati, illuminati da quattro secoli di romanzo. Nel modo che gli è proprio, secondo la logica che gli è propria, il romanzo ha scoperto, uno dopo l’altro, i diversi aspetti dell’esistenza”. Se il romanzo ha attinto a quel campo dell’essere a cui le scienze non sembrano più interessarsi o che non sono più in grado di cogliere, come definire le sue scoperte? La “questione” sollevata da chi lo ha criticato così come da chi ne sostiene il valore ritorna sempre a questo nodo: ciò che il romanzo ci mostra è vero o non vero? Dobbiamo considerare il romanzo una fonte di conoscenza a cui fare riferimento o una semplice fonte di intrattenimento, un’illusione, una rappresentazione artificiosa del mondo? D’altro canto è possibile spostarlo tout court nel regno del falso e della finzione nonostante la sua popolarità, il suo perdurare e addirittura espandersi nei secoli? Nonostante l’influenza – più che riconosciuta – che ha esercitato ed esercita ancora sulla politica e sulla Storia?
Deleuze. Il non-tutto in immagine
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 70
Il pròbleme che l’immagine del cinema moderno pone è lo stesso di fronte a cui si trova la filosofia della differenza del grande libro del 1968, "Differenza e ripetizione": uscire dalla tutela del Tutto-Uno, sottrarsi al percorso verticale e gerarchico della rappresentazione, produrre un differente rapporto tra “io, pensare, essere”. La filosofia deve pensare con i propri strumenti, i concetti, un essere che è un terreno di differenze senza gerarchia, un io che esce dai canoni del soggetto trascendentale, un mondo che non è un tutto-uno e che il pensiero non è più in grado di pensare nemmeno come il proprio orizzonte. L’arte (il cinema come arte) affronta lo stesso problema: la frattura del tempo narrativo tradizionale, la singolarità non integrabile in un intero, l’interstizio reso visibile, la dissociazione tra il visivo e il sonoro. Allora, che cosa può pensare il pensiero nelle sue differenti forme? In che cosa consiste la sua potenza, se non può pretendere l’onnipotenza e se l’idea del tutto non può nemmeno più essere il suo orizzonte?
L'intraducibile. La comunicazione interculturale e la traducibilità
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 165
L'intraducibile", lo spazio residuale e di resistenza che avanza una volta messo in atto il processo di traduzione, non è soltanto la manifestazione di una imperfezione irriducibile, ma soprattutto lo stimolo a un'apertura rivelatrice verso l'altro, foriera di crescita e arricchimento. I saggi raccolti in questo volume, frutto della seconda giornata di studio interdisciplinare del Corso di Laurea in Comunicazione Interculturale del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" dell'Università di Milano-Bicocca, considerano la pratica traduttiva e i suoi limiti in una dimensione interlinguistica, intermediale e interdisciplinare. Spaziando dalla filosofia alla pedagogia, dalla linguistica all'analisi traduttologica, fino alle lingue caratterizzanti del corso di laurea (arabo, cinese e giapponese) e alla geografia umana, ci mostrano che le categorie di traducibile e intraducibile permeano l'intera nostra percezione del mondo e la sua comunicabilità.
Voce. Un incontro tra filosofia e psicoanalisi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 232
Il tema della voce è un invito ad abbandonare qualsiasi speranza di semplicità, qualsiasi illusione di poter far filosofia senza accettare il fatto che si vada incontro alla complessità, alla densità dell’esperienza. La voce, da un lato, ci spinge dentro il magma plurimateriale dell’esperienza e, dall’altro, si presenta con una sua vividezza pulsionale senza pari: è lì, ci parla da molto vicino, dice del nostro modo di godere, mette in moto il nostro corpo portandoci al limite del pudore, di una vergogna ontologica, della vertigine dell’esposizione. “Si è troppo esposti alla voce e la voce espone troppo, si incorpora e espelle troppo”, per dirla con le precise e suggestive parole di Dolar. Quando la filosofia si accosta seriamente, con l’aiuto della psicoanalisi, a questo spazio intermedio, a questo punto topologico paradossale e ambiguo, tra complessità materica e vividezza pulsionale, trova, per così dire, la sua voce.
Cioran e l'utopia. Prospettive del grottesco
Paolo Vanini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 317
Cioran definisce l’utopia come “il grottesco in rosa”, ossia come una caricatura della storia umana il cui aspetto grottesco, e dunque ridicolmente mostruoso, è determinato non da un’eccessiva presenza del male, ma da una claustrofobica onnipresenza del bene. A partire da questa provocatoria definizione, il presente volume indaga il ruolo giocato dalle utopie nella riflessione di Cioran, affrontando il paradigma della “città ideale” e del “mondo capovolto” da una prospettiva sia storico-filosofica che artistico-letteraria. Attraverso un confronto interdisciplinare con i fondatori della tradizione utopica occidentale (Platone e More) e con i critici più scettici di tale tradizione (Montaigne, Swift, De Maistre e Fondane), emerge la profonda originalità dell’interpretazione cioraniana, capace di cogliere il nesso non solo politico, ma anche religioso, tra l’illusione rivoluzionaria in un mondo perfetto e il disincanto scettico provocato dal fallimento degli ideali utopici e umanistici.
Figure del soggetto
Jole Orsenigo
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 170
Questo progetto, cresciuto grazie a studiosi afferenti in vari modi all’Università Bicocca di Milano, muove dalla convinzione che ci siano un lavoro e un discorso filosofici che in quanto tali hanno rapporti operativi con l’attualità, in particolare con molte delle sfide che – oggi – sono poste dalle pratiche di ricerca e di intervento delle scienze umane. Una di queste sfide consiste nel ripensare la nozione di “soggetto”. Ciò che comunemente chiamiamo “mente”, “educazione”, “formazione”, “uomo” non possono prescindere da una concezione, per quanto minima, del soggetto e dei processi di soggettivazione; meno ancora possono prescindere da una riflessione su ciò che costituisce l’essere di questo soggetto. Il pensiero della seconda metà del Novecento offre esempi illuminanti di questo tipo di lavoro filosofico. Occorre dunque abbandonare l’idea corrente secondo la quale tale pensiero sarebbe caratterizzato dal tentativo di liquidare definitivamente la questione del soggetto. A questa lettura frettolosa si deve opporre il fatto che nel sapere filosofico contemporaneo il soggetto non viene affatto liquidato bensì ripensato, o più esattamente re-inscritto in prospettive che, da una parte, ne mettono in questione le determinazioni classiche e, dall’altra, gettano luce sulla complessa trama di relazioni che lo costituisce. Si tratta cioè di comprendere come il pensiero che ci sta alle spalle abbia concorso a delineare una vera e propria avanguardia del soggetto, la cui efficacia è ancora tutta da scrivere. Saggi di Giorgio Bertolotti, Matteo Bonazzi, Fulvio Carmagnola, Federico Laudisa, Stefano Marchesoni, Vittorio Morfino, Roberto Morani, Jole Orsenigo e Luca Pinzolo.
Dialoghi sul postumano. Pedagogia, filosofia e scienza
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 210
Il volume promuove il dialogo fra settori di studio eterogenei (in particolare pedagogia, filosofia, letteratura, sociologia, etologia), al fine di proporre una riflessione transdisciplinare su come le prospettive postumaniste possono contribuire a riarticolare in profondità i differenti campi del sapere, modificandone logiche, linguaggi, criteri epistemologici, unità di analisi, metodologie di indagine, immaginari. L'obiettivo del testo è di riflettere criticamente sull'emersione di un nuovo paradigma culturale che si pone come alternativo sia a quello umanista sia a quello scientista e tecnocratico. Nello specifico, il volume ambisce a rendere conto della svolta postumanista e postantropocentrica che sta avvenendo tanto in filosofia quanto nelle scienze umane e della natura e di come questa svolta possa aiutare a interpretare le metamorfosi che caratterizzano lo scenario contemporaneo.
Con l'inchiostro e il pennello. Lacan e Shitao
Paolo Gomarasca
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 161
Scopo di questo libro è mostrare la sorprendente congruenza tra l'insegnamento di Lacan e la filosofia taoista, così come è incarnata emblematicamente nella pittura e nella poesia di Shitao. Il tema tipicamente taoista del vuoto come condizione del divenire del mondo e come luogo operativo in cui avviene la pittura è preso alla lettera da Lacan: lungo tutto il suo insegnamento, lo psicoanalista francese non farà altro che insistere sulla questione del “buco nel sapere”, cioè sul fatto che il soggetto umano, per identificarsi, deve reggersi sull'assenza di garanzie ultime. L'incontro con questo Reale – come lo chiama Lacan, ma che freudianamente si chiama castrazione – è la chance che il dispositivo analitico offre per inventare lo stile (per ciascuno singolare) di quel girare intorno al vuoto che ci caratterizza come umani. La conoscenza che Lacan ha della lingua cinese, i viaggi in Giappone, l'amicizia con François Cheng e le conversazioni intorno ai “Discorsi sulla pittura” del monaco Zucca Amara di Shitao: sono tutti elementi che il libro collega e analizza per mostrare quanto Lacan esca allo scoperto, fino al punto di sostenere che la scommessa della psicoanalisi si vince solo “con l'inchiostro e il pennello”, cioè attraverso un'ascesi soggettiva non diversa dall'ascesi richiesta al pittore cinese per creare la sua opera pittorico-poetica. Presentazione di Matteo Bonazzi e Marcello Ghilardi.
Emilio e Sofia o i solitari
Jean-Jacques Rousseau
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 250
Il testo, qui tradotto nuovamente in italiano, racconta un altro finale rispetto a quello pensato "alla fine" dell'"Emilio". Il tradimento di Sofia, il lavoro da falegname, il vagabondare che si trasforma in viaggio: ecco le nuove avventure di Emilio. Questo altro romanzo incompiuto pone altrettante domande inaggirabili nell'attuale panorama dell'educazione permanente, come pure per l'immaginario pedagogico contemporaneo: quando ha termine l'educazione? Come costruire un'esperienza realmente formativa? Ma soprattutto: perché Emilio, in quanto imago dell'allievo ideale, ci affascina ancora?
Il panorama della filosofia francese contemporanea
Alain Badiou
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 46
Nel XX secolo c'è stato un grande momento filosofico francese-, poco meno di cinquant’anni che vanno da “L'essere e il nulla” (1943) di Sartre fino a “Che cos'è la filosofia?” (1991) di Gilles Deleuze e Felix Guattari. In mezzo una serie di nomi -Bachelard, Merleau-Ponty, Lévi-Strauss, Althusser, Foucault, Derrida, Lacan - e dei progetti filosofici molto diversi tra di loro che tuttavia hanno condiviso una sensibilità comune. Più che dei filosofi sono stati un gruppo di avventurieri del concetto che hanno rivoluzionato la scrittura filosofica; che sono stati protagonisti della scena politica; che hanno tirato fuori la filosofia dall'accademia per mischiarla alle espressioni più contemporanee della modernità (cinema, sessualità, società). Una manciata d'anni in cui la filosofia è stata attraversata da un desiderio che la vita e il concetto non fossero più separati l'una dall'altro.