Mondadori Education: Quaderni di storia
Nazione e coscienza. Il liberalismo moderato di Filippo Ugolini (1792-1865)
Stefano Orazi
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2017
pagine: 310
Filippo Ugolini è qui considerato soprattutto nella sua qualità di uomo politico, caratterizzato da sinceri sentimenti religiosi e sensibile al progresso economico e sociale delle classi più disagiate. Dopo una fallimentare parentesi carbonara e dopo una momentanea, e poco convinta, iscrizione alla Giovine Italia, si orientò verso un liberalismo di tipo moderato, scelta che non gli avrebbe impedito di collaborare con la Repubblica Romana del 1849. Esiliato, ebbe stretti legami di amicizia con il migliore ambiente culturale toscano, impegnandosi attivamente con il circolo di Giovan Pietro Vieusseux. Solo in vecchiaia poté infine far ritorno nelle Marche, sua terra d'origine, a ridosso dell'unificazione nazionale. La figura dell'Ugolini emerge da questa ricerca come modello esemplare per ricostruire in un'area periferica dello Stato Pontificio la travagliata evoluzione del sentimento nazionale nella coscienza di un cattolico liberale, verificata nel mutare dei tempi e ripensata nelle diverse contingenze della politica.
Gli antichisti italiani e la grande guerra
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2017
pagine: VI-250
Agli inizi del XX secolo, quando gli intellettuali dell’Italia post-unitaria dovettero confrontarsi con i nuovi assetti politici europei e decidere dove collocarsi, anche gli antichisti si trovarono a dover compiere una scelta, particolarmente dolorosa per i tanti fra loro che si erano formati alla scuola diretta o indiretta dei grandi maestri tedeschi. Lo scoppio della Grande Guerra fu vissuto pertanto come un autentico trauma, e portò a una profonda frattura con quanti invece ritenevano necessaria la partecipazione dell’Italia al conflitto. Questo volume raccoglie buona parte delle relazioni presentate a un convegno tenutosi a Trento nel maggio 2015, a cento anni esatti dall’intervento italiano, con l’intento appunto di esplorare le motivazioni culturali, gli orientamenti ideologici e le valutazioni politiche che indussero molti dei maggiori studiosi italiani del mondo antico a prendere apertamente posizione a favore dell’entrata in guerra dell’Italia, a fronte di una minoranza schierata per il mantenimento della neutralità.
L'alleato naturale. I rapporti tra Italia e Germania Occidentale dopo la seconda guerra mondiale (1945-1955)
Filippo Triola
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2017
pagine: VI-282
La storia dei rapporti tra Italia e Germania dopo la seconda guerra mondiale è una delle chiavi per capire le contraddizioni dell’Europa contemporanea. L’Italia fu tra i principali sostenitori della rinascita di uno Stato tedesco affrancato dall’influenza sovietica: i due paesi dovevano far parte dello stesso sistema di relazioni economiche e politiche. Partendo dall’analisi del punto di vista italiano sulla «questione tedesca», il volume ricostruisce, anche attraverso le reciproche percezioni, le matrici politiche ed economiche alla base delle relazioni bilaterali dalla fine della seconda guerra mondiale alla metà degli anni Cinquanta. In questo decennio presero forma quelle peculiari condizioni geopolitiche su cui si sarebbero fondati i rapporti tra Italia e Repubblica Federale durante il periodo della guerra fredda.
Poteri e informazione. Teorie della comunicazione e storia della manipolazione politica in Italia (1850-1930)
Massimiliano Panarari
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2017
pagine: VI-170
La modernità è figlia dell’accelerazione della comunicazione e della diffusione e intensificazione dell’azione dei media. Un processo che caratterizza l’intero Occidente contemporaneo, con gli Stati Uniti quali laboratorio, e con varie specificità nei diversi Stati-nazione europei. Questo volume vuole, da un lato, indagare le trasformazioni della comunicazione – tra giornalismo, evoluzione dell’opinione pubblica, sistemi politici e propaganda – nell’Italia diventata nazione unitaria, arrivando fino agli anni Trenta dei totalitarismi. E, dall’altro, si propone di ripercorrere alcuni dei nodi fondamentali dell’intreccio tra sistemi di potere, comunicazione pubblica e soggetti della politica, guardando alle innovazioni che dall’estero arrivavano nel nostro Paese. Un’analisi multidisciplinare dei processi di mediatizzazione e dei fenomeni di manipolazione all’opera nel secondo Ottocento e nei primi decenni del XX secolo, integrata da una rassegna ragionata delle principali teorie della comunicazione elaborate nel secondo Novecento.
La madrepatria è una terra straniera. Libici, eritrei e somali nell’Italia del dopoguerra (1945-1960)
Valeria Deplano
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2017
pagine: X-214
Al termine della seconda guerra mondiale la nuova classe dirigente italiana fu chiamata a gestire la trasformazione dell’Italia da Paese colonizzatore a Paese postcoloniale. Tra le altre faccende, politici e funzionari dovettero occuparsi della presenza nel Paese di un – seppur piccolo – nucleo di persone provenienti dalle ex colonie, libici, eritrei e somali, in gran parte ex militari ma anche civili. Si trattava di affrontare nuove richieste di cittadinanza, di trovare un modo per gestire le prime migrazioni, di risolvere tutte quelle questioni legate alla vita quotidiana che la fine dell’impero lasciava aperte: pensioni da erogare, stipendi arretrati, rapporti familiari che coinvolgevano ex colonizzatori ed ex colonizzati. Il libro racconta come la classe politica e i funzionari governativi del dopoguerra affrontarono questi problemi, decidendo per la prima volta chi, nel nuovo contesto repubblicano, potesse essere considerato italiano e chi no.
Resa nella guerra totale. Il Regio esercito nel Mezzogiorno continentale di fronte all'armistizio
Mario De Prospo
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2016
pagine: X-214
Il protagonista di questo lavoro è il Regio Esercito, nel corso dei drammatici mesi a cavallo tra il 1943 e il 1944 nel territorio del Mezzogiorno continentale. Quest’area della penisola è attraversata, in quel momento, dal fronte dei combattimenti tra tedeschi e angloamericani. La ricostruzione si snoda attraverso molteplici livelli di analisi: i vertici, i quadri intermedi, la truppa e i rapporti con la popolazione di quest’area. Il volume si dipana prima delineando la situazione di questi territori nei mesi che precedono la sconfitta. A partire da alcuni nuclei più consistenti di fonti militari sono poi proposti alcuni episodi che riguardano le vicende di alcune delle unità in grigio-verde in queste regioni di fronte all’annuncio dell’armistizio. Infine si prova a gettare uno sguardo alla situazione dell’istituzione militare in questa zona nei mesi successivi alla resa.
Libia 1911-1912. Immaginari coloniali e italianità
Gabriele Proglio
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2016
pagine: VI-442
L'Italia va alla guerra per conquistare il suo 'posto al sole' senza realmente sapere cosa troverà sull'altra sponda del Mediterraneo. Il volume analizza la propaganda coloniale e, in particolare, la stretta relazione tra la costruzione narrativa della colonia libica e le trasformazioni dell'italianità. All'iniziale studio degli immaginari sulla Libia precedenti il 1911, segue una disamina di quelle voci che si mobilitarono a favore della guerra, partendo dai nazionalisti di Enrico Corradini con i riferimenti all'Impero romano, al Risorgimento, al mito della 'terra promessa'. L'archivio coloniale è indagato anche attraverso lo studio delle omelie funebri per i soldati caduti durante la guerra, con immagini che vanno dal buon soldato al figlio della patria. Un altro campo d'analisi è quello dell'infanzia: i discorsi dei docenti sul conflitto, del "Corriere dei Piccoli" e della letteratura per ragazzi lavorano per "costruire" i corpi dei piccoli italiani. Non manca, infine, lo studio della letteratura interventista: Gabriele D'Annunzio, Giovanni Pascoli, Filippo Tommaso Marinetti, Matilde Serao, Ezio Maria Gray, Umberto Saba, Ada Negri, Giovanni Bevione.
Tra politica e antipolitica. La nuova «società civile» e il movimento della rete (1985-1994)
Daniela Saresella
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2016
pagine: VI-202
Da realtà diverse sia per orientamento culturale che per provenienza politica nasceva nel 1991, in un momento di profonda crisi del sistema politico internazionale ed italiano, il movimento della Rete, la prima esperienza postideologica del secondo dopoguerra. In essa confluirono credenti disillusi dalla DC e critici nei confronti dell'unità politica dei cattolici, e militanti della sinistra disorientati per la crisi progettuale del comunismo e la disgregazione delle organizzazioni storiche che si rifacevano a tale utopia. Il libro traccia il percorso di un gruppo, di una generazione di giovani - tra cui Leoluca Orlando, Nando Dalla Chiesa, Diego Novelli - che intendeva rinnovare profondamente la politica sulla base di principi etici, e che, dopo la sconfitta elettorale del 1994, avrebbe convogliato il proprio sforzo progettuale e l'impegno politico nell'esperienza dell'Ulivo di Romano Prodi.
La continuità necessaria. Università e professori dal fascismo alla Repubblica
Giovanni Montroni
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2016
pagine: VIII-232
Raccontare la transizione dal fascismo alla Repubblica nell'università italiana vuol dire innanzitutto fare i conti non con il fascismo in astratto, ma con una serie di problemi lasciati aperti dal crollo del regime. Il primo era la necessità di sanzionare o licenziare il personale più compromesso con il regime: le epurazioni. Contemporaneamente bisognava reintegrare i professori rimossi dal fascismo per motivi politici e razziali o perché avevano rifiutato il giuramento. Vi era inoltre la questione dei ricorsi di quelli a cui il regime aveva precluso i concorsi, di quelli che durante il Ventennio erano entrati nell'università per "chiara fama", senza un regolare concorso, e di quelli nominati in Sicilia dal Governo Militare Alleato. Le soluzioni di ciascuno dei problemi non erano affatto scontate e le misure adottate dicono molto su quei difficili anni di transizione.
Illusioni mediterranee. Il dialogo euro-arabo
Silvio Labbate
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2016
pagine: XII-308
Lo shock petrolifero del 1973 impose alla Comunità Europea una elaborazione in termini completamente nuovi del rapporto con i paesi produttori e, più in generale, con le nazioni della sponda meridionale del Mediterraneo. Il collegamento tra importazioni di greggio e iniziative finanziarie diventò così il cardine di un dialogo che si inseriva nello sforzo del vecchio continente industrializzato di garantirsi gli approvvigionamenti energetici. L'iniziativa divenne quasi subito un importante banco di prova per una politica estera comunitaria chiamata a costruire una strategia mediterranea di più ampio respiro in un contesto di nuovo protagonismo del sud del mondo. In breve tempo, però, la difficoltà di risolvere le divergenze intracomunitarie, i pesanti condizionamenti della guerra fredda e l'impossibilità di sciogliere il nodo del conflitto arabo-israeliano evidenziarono i limiti di un progetto destinato a non dare i frutti sperati.
Zombie, alieni e mutanti. Le paure dall'11 settembre a oggi
Gaia Giuliani
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2016
pagine: 202
Quanto ci raccontano fantascienza e produzione horror dei nostri sogni, delle nostre ansie e delle nostre paure? Cosa ci dicono della società attuale? Questo libro indaga le paure nella contemporaneità post-11 settembre e le loro rappresentazioni in alcune produzioni cinematografiche e televisive occidentali. Un'analisi multidisciplinare che unisce storia, filosofia politica e postumana, studi culturali, teoria postcoloniale e studi di genere, intrecciando analisi del discorso e semiotica. In quella che è un'oscillazione continua tra reale e fantastico, questo lavoro ricostruisce la memoria del futuro, ossia la memoria di ciò che nel passato più recente abbiamo immaginato avvenisse nel futuro, testimoniando un riemergere violento della figura del mostruoso, che accompagna l'Occidente e il suo incontro con l'Altro/a sin dall'alba della Modernità. Zombi, alieni e mutanti divengono allora allegorie del nostro presente e ci aiutano ad indagare gli orizzonti in cui vengono ripensate oggi la comunità umana, i legami affettivi, i valori alla base della convivenza.
La pace atomica. Ronald Reagan e il movimento antinucleare (1979-1987)
Angela Santese
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2016
pagine: XII-292
Le armi nucleari costituiscono uno dei simboli peculiari della Guerra fredda. Crearono una situazione d’interdipendenza tra le due superpotenze e divennero terreno privilegiato della loro competizione. Contribuirono inoltre ad alimentare nell’opinione pubblica la paura di una guerra atomica che si tradusse in una mobilitazione dal basso contro gli arsenali nucleari. Negli anni Ottanta, con il tramonto della distensione, il movimento antinucleare ricomparve con forza sulla scena pubblica americana assumendo una dimensione e un’influenza senza precedenti nella storia del Paese. Il volume indaga l’ondata di proteste antinucleari che si delineò negli Stati Uniti tra il 1979 e il 1987 e la risposta articolata da Ronald Reagan per farvi fronte, facendo emergere l’incidenza che il movimento antinucleare ebbe sulla retorica e sull’approccio alla questione atomica dello stesso Presidente.