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Mondadori Education: Quaderni di storia

Tutto è ritmo, tutto è swing. Il jazz, il fascismo e la società italiana

Camilla Poesio

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2018

pagine: VIII-184

In Europa il jazz arrivò agli inizi del Novecento, ma in Italia fece il suo ingresso negli anni Venti, proprio quando si affermava il regime di Mussolini. Prodotto di quell'America verso cui il fascismo mostrava amore e odio, il jazz sbarcò con i transatlantici di ritorno da New York, con gli emigrati, le grandi orchestre in tournée, i balli ma soprattutto la radio e il cinema. In alcune realtà si radicò grazie a ricchi turisti americani come il compositore Cole Porter che villeggiava a Venezia. Gli italiani reagirono positivamente a quella nuova musica, soprattutto i giovani, e ascoltarla significò presto assumere comportamenti diversi e utilizzare nuovi prodotti di consumo. Tutto ciò in un paese in cui la Chiesa tuonava con violenza contro quei ritmi considerati amorali e pericolosi. E soprattutto sotto un regime liberticida, quello di Mussolini, che decideva tutto della vita del cittadino, anche cosa ascoltare, dove farlo, con quali restrizioni e quali permessi. Tra proibizioni, censure e esternazioni nazionaliste e razziste da una parte, e impulsi alla modernità e tentativi di italianizzazione dall'altra, la musica americana sopravvisse e mise radici. Questo libro è una storia dell'impatto del jazz sulla società italiana, dall'instaurazione del regime fascista alla fine della seconda guerra mondiale.
14,70 13,97

Emozioni, cultura popolare e transnazionalismo. Le origini della cultura anarchica in Italia (1890-1914)

Emozioni, cultura popolare e transnazionalismo. Le origini della cultura anarchica in Italia (1890-1914)

Marco Manfredi

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2018

pagine: 224

Il volume esplora i canali attraverso cui prese forma la cultura degli anarchici italiani fra la fine del XIX secolo e l'età giolittiana. Una «comunità immaginata» che rappresentò il maggior fattore coesivo del movimento libertario, ponendosi come un esempio efficace dell'importanza dell'immaginario nello svolgere una funzione suppletiva rispetto alle lacune dell'organizzazione di un'esperienza ostile a ogni disciplinamento burocratico. Grazie a un lavoro di ricerca su materiale documentario variegato, il libro testimonia quanto diversi leader libertari si cimentarono in modo sistematico con i linguaggi del teatro, della poesia e della canzone, in un quadro di significative commistioni con la cultura popolare, ma allo stesso tempo anche con motivi mutuati dalle avanguardie di fine secolo, sensibili al ruolo politico e sociale delle arti. A favorire questo insieme di contaminazioni concorsero le esperienze tipicamente anarchiche dell'esilio e dell'emigrazione che agevolarono la circolazione di influenze culturali e il contatto con nuovi stili comunicativi. Prevalenza di linguaggi emozionali, identificazione con la cultura popolare, vocazione al transnazionalismo furono pertanto elementi cruciali nella formazione dell'immaginario culturale sovversivo che si andò strutturando in Italia fra Otto e Novecento.
17,00

«L'unanimità più uno». Plebisciti e potere, una storia europea (secoli XVIII-XX)

«L'unanimità più uno». Plebisciti e potere, una storia europea (secoli XVIII-XX)

Enzo Fimiani

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: XII-404

Nel volume viene ricostruita nella sua interezza e complessità la storia del rapporto plebiscitario tra potere politico e adesione di massa nell’Europa contemporanea. Frutto di studi e ricerche pluridecennali, il volume solleva questioni cruciali della modernità politica, racconta e interpreta in una prospettiva comparata i plebisciti e i fenomeni da essi innescati, muovendosi attraverso un arco temporale di due secoli; una ventina di aree nazionali europee; una serie di nodi che arrivano a toccare la natura stessa della democrazia (e dell’anti-democrazia); una pluralità di regimi, esperienze politiche e figure storiche, dai due Napoleone a D’Annunzio, da Mussolini a Hitler, da Franco a Salazar, fino a De Gaulle e Gorbachev. Alla storia si aggiunge l’attualità: se il plebiscitarismo appare ancor oggi una delle facce più evidenti della politica nel contesto europeo, questo libro giunge a trattare vicende che molto ci riguardano, come cittadini del secolo XXI.
19,80

L'indipendenza dell'America spagnola. Dalla crisi della monarchia alle nuove repubbliche

L'indipendenza dell'America spagnola. Dalla crisi della monarchia alle nuove repubbliche

Federica Morelli

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2015

pagine: VI-234

Il passaggio dell'America spagnola all'indipendenza non è semplicemente una guerra di liberazione coloniale. È un processo frammentato e complesso, contraddistinto da continuità e discontinuità, da violenze e vendette collettive, in cui le esperienze al di là e al di qua dell'Atlantico si influenzano a vicenda. È la prima dissoluzione di uno di quei grandi insiemi multicomunitari, i sistemi imperiali dell'età moderna, che nel corso dell'Otto e del Novecento daranno vita a una pluralità di stati nazionali. Restituendo centralità alla dimensione imperiale, il libro propone una nuova interpretazione dell'indipendenza e della nascita degli stati ispano-americani: le rivoluzioni politiche e sociali non sono la causa del crollo della monarchia spagnola, ma la sua conseguenza. Solo molto lentamente, attraverso violente guerre e continue negoziazioni, si andranno configurando quegli spazi attorno a cui si formeranno le nuove nazioni.
17,90

Dalle carte del nonno. Ulderico Mazzolani, un repubblicano tra le due guerre

Dalle carte del nonno. Ulderico Mazzolani, un repubblicano tra le due guerre

Anna Marina Storoni Piazza

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2013

pagine: 392

Da una lettura sempre più attenta dei documenti inediti trovati in casa, una nipote scopre la figura poco conosciuta di un nonno che ha occupato ruoli di rilievo nella politica italiana del secolo scorso. Assessore al Campidoglio nella Giunta Nathan, volontario nella grande guerra, tre volte deputato in Romagna, Presidente della Commissione Parlamentare per le spese di guerra, aggredito dalla Ceka fascista, vigilato dall'OVRA per sedici anni, Ulderico Mazzolani si mantiene sempre coerente al suo modello di "buon repubblicano": integerrimo e ligio al dovere, ma anche ironico e capace di farsi beffe delle più bieche autorità del Regime. Fa da sfondo alla figura del protagonista, la convulsa vita politica dell'Italia del Novecento, le aspirazioni irredentiste, le due guerre mondiali, gli accesi contrasti ideologici, l'oppressione fascista, gli intrighi economici più sfrontati.
28,00

Storia politica del Portogallo contemporaneo (1800-2000)

Storia politica del Portogallo contemporaneo (1800-2000)

Fernando Tavares Pimenta

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2011

pagine: X-278

Questo volume analizza la storia politica del Portogallo dal 1800 al 2000. Si tratta di una sintesi storiografica, che ha alla base una lettura interpretativa della contemporaneità politica portoghese. Il Portogallo è qui inteso non come un semplice Stato nazionale, ma come uno Stato-Impero di matrice euro-africana: una realtà politica, economica e culturale che riuniva un vasto insieme di formazioni sociali eterogenee, ma interdipendenti ed aggregate di fronte al potere imperiale insediato a Lisbona. Uno Stato-Impero che scomparve improvvisamente nel 1974-1975, con la Rivoluzione dei garofani e l'indipendenza delle colonie africane, tra cui Angola e Mozambico, ed a seguito della caduta della più lunga dittatura di destra della storia dell'Europa. Finito l'Impero, il Portogallo entrò in una nuova fase della sua contemporaneità politica, ritrovando una vocazione europea che era andata ormai perduta.
22,10

Una e divisibile. La RAI e i partiti negli anni del monopolio pubblico(1954-1975)

Una e divisibile. La RAI e i partiti negli anni del monopolio pubblico(1954-1975)

Giulia Guazzaloca

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2011

pagine: VIII-280

Oggi il tema dei rapporti tra mondo televisivo e sistema politico è di grande attualità in Italia, ma non si tratta di un problema nuovo o circoscritto agli ultimi vent'anni. Una «questione televisiva», nel nostro Paese, è sempre esistita fin da quando, a metà degli anni Cinquanta, partirono le prime trasmissioni televisive e da allora intellettuali e politici si sono confrontati (e sovente scontrati) sulle modalità che doveva assumere la gestione dell'apparato radiotelevisivo. Perché la TV italiana è sempre apparsa un'appendice della politica, uno strumento asservito al potere e ai partiti? Il volume parte da questo interrogativo per indagare le relazioni tra televisione e politica nella fase in cui radio e TV erano di esclusivo monopolio pubblico. Dagli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta (la prima grande riforma della RAI è del 1975), il volume ricostruisce la storia del «governo della televisione» in Italia; ma si potrebbe anche dire la storia della «televisione del governo».
22,10

Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986)

Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986)

Laura Di Fabio

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2018

pagine: XII-228

Per comprendere le strategie e le criticità dell'antiterrorismo di oggi è necessario rivolgere lo sguardo al passato, quando in Italia e nella Repubblica Federale Tedesca la risposta istituzionale di fronte alla violenza politica armata assunse forme e modalità peculiari. Questo volume, grazie a numerose fonti inedite, riesce a raccontare come le istituzioni decisero di gestire la prima emergenza terroristica. Come cooperarono i governi e gli apparati di sicurezza italo-tedeschi, in uno scambio di informazioni che ha reso internazionale la sorveglianza. Come affrontarono temi ancora attualissimi: il rapporto tra la società e le istituzioni che detengono il monopolio legittimo della violenza, il disciplinamento sociale per controllare le minacce all'ordine costituito, l'equilibrio tra bisogno di sicurezza dello Stato e salvaguardia dei diritti e delle libertà dei cittadini. La storicizzazione di uno Zeitgeist securitario, che ci parla del mondo in cui viviamo.
17,00

Marco Minghetti. Giovinezza e politica (1818-1848)

Marco Minghetti. Giovinezza e politica (1818-1848)

Riccardo Piccioni

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2018

pagine: 340

In questa prima parte di una ricerca biografica complessiva su Marco Minghetti (1818-1886), la formazione politica e culturale dell'uomo politico bolognese, futuro ministro e presidente del Consiglio del nuovo Regno d'Italia, viene inquadrata alla luce della complessiva storia europea del tempo. Dal decisivo ruolo della madre e della famiglia, che lo indirizzano fin da subito verso una concezione liberale dell'esistenza, agli studi condotti con maestri e precettori che gli forniscono solide basi culturali, la giovinezza di Minghetti si svolge lungo direttrici plurime, sia per quanto riguarda le materie di studio che per le esperienze di vita. Lo studio dell'Economia politica, verso la quale ben presto s'indirizzò influenzato dalle teorie di Sismondi, gli fornì le categorie interpretative per comprendere le dinamiche di quella grande trasformazione ottocentesca nella quale era immerso. I viaggi in Europa avevano il duplice scopo di osservare direttamente la modernità industriale in atto e di familiarizzarsi con il funzionamento dei regimi liberali rappresentativi. Trovò nel liberalismo moderato la piattaforma politico-programmatica per avviare il processo riformistico e l'elezione di Pio IX gli spalancò le porte della carriera politica. Giornalista, Consultore e poi Ministro del papa, con l'emergere nel 1848 dei limiti del riformismo pontificio Minghetti prese atto del fallimento del tentativo di conciliare religione e nazione e si recò al fronte a combattere per la guerra d'indipendenza.
26,90

Il mondo della guerra fredda e l’Italia degli anni di piombo. Una regia internazionale per il terrorismo?

Il mondo della guerra fredda e l’Italia degli anni di piombo. Una regia internazionale per il terrorismo?

Valentine Lomellini

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: VIII-328

Dagli anni Settanta sino ad oggi, l’esistenza di una pista internazionale del terrorismo italiano è spesso stata data per scontata. Ma l’eversione italiana fu davvero frutto di un volere o di un’azione esterna? E quali furono le politiche e le percezioni dell’Italia degli anni di piombo, da parte degli attori politici stranieri? In un’opera sistematica, questi aspetti della storia italiana (e non solo) vengono approfonditi utilizzando documenti provenienti dagli archivi americani, inglesi, francesi, tedeschi, russi, polacchi, cecoslovacchi e jugoslavi. Una riflessione composita, arricchita da nuove prospettive di ricerca, che si interroga, con l’utilizzo di inesplorati angoli visuali e fonti inedite, sull’esistenza di collegamenti internazionali del terrorismo italiano nel più ampio affresco della guerra fredda.
24,20

Un parlamento per l'Europa. Il parlamento europeo e la battaglia per la sua elezione (1948-1979)

Un parlamento per l'Europa. Il parlamento europeo e la battaglia per la sua elezione (1948-1979)

Umberto Tulli

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: VI-202

Quando fu creato, il Parlamento europeo era solo una tra le molte assemblee sovranazionali del secondo dopoguerra. Come le altre, non aveva ampi poteri né era eletto direttamente dai cittadini. Tuttavia, si svilupparono presto campagne per la sua elezione. Il libro ripercorre le diverse battaglie per l’introduzione del voto europeo e i diversi significati politici che a questo sono stati attribuiti. Prende in considerazione la prospettiva degli attivisti europeisti, che ambivano a costruire una federazione europea incentrata sul Parlamento, e lo scontro con chi difendeva una visione confederale dell’integrazione europea. Esamina l’emergere di un chiaro deficit democratico nella CEE e il tentativo di risolverlo anche attraverso l’introduzione del voto. Sottolinea, infine, come la prima elezione del Parlamento europeo (1979) sia stata immaginata come uno strumento per consolidare la natura intergovernativa della CEE e contenere il Parlamento europeo.
16,80

La guerra di Atena. Il «luogo» della Grande guerra nell'evoluzione delle forme liberali di governo: Regno Unito, Francia e Italia

La guerra di Atena. Il «luogo» della Grande guerra nell'evoluzione delle forme liberali di governo: Regno Unito, Francia e Italia

Andrea Guiso

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: 398

Il libro, attraverso un'ottica comparativa e un ampio orizzonte temporale, ricostruisce l'impatto del primo conflitto mondiale sulle forme liberali di governo. Nucleo della ricerca è il rapporto tra principio di autorità e libero gioco delle istituzioni in un contesto dominato dalla forza extragiuridica dello stato d'eccezione. Ad emergere sono le forme di resilienza e adattamento della Città liberale alla dinamica coercitiva del regime dei pieni poteri. Gettando luce anche sulle ambiguità, i limiti e le contraddizioni di questi processi, il libro individua nella dialettica tra governi e parlamenti, tra potere civile e potere militare, tra leader politici e culture istituzionali la chiave di lettura che consente di comprendere in concreto le dinamiche di legittimazione e le logiche di funzionamento dei sistemi di governo nel contesto della mobilitazione totale. È dentro questa cornice che si delinea una delle questioni cruciali e più complesse del nostro tempo: il rapporto tra politica e tecnica, tra passione per il bene comune e governo 'razionale' della società; istanze ora alleate, ora in diretta competizione per l'organizzazione di una società di massa la cui realtà effettiva avrebbe avuto modo di consacrarsi definitivamente proprio negli anni del conflitto, prefigurando l'avvento di una democrazia aperta ad ogni possibile esito storico. Osservare l'Italia all'interno di questa storia significa rivalutare molti elementi di modernità delle sue istituzioni politiche e sociali che né il turbolento dopoguerra, né l'esperienza del totalitarismo imperfetto fascista sarebbero riusciti a cancellare del tutto.
28,00

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