Morlacchi: Testi e studi di letteratura italiana
L'unità discontinua. Poesia e identità nazionale nel Novecento
Monica Venturini
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2016
pagine: 198
Rispetto ai numerosi studi che negli ultimi anni hanno cercato di fare il punto sulla coppia patria-letteratura, il libro di Monica Venturini sposta il baricentro dalla prosa alla poesia, ma soprattutto prolunga il discorso verso un Novecento che non ha intrattenuto un rapporto semplice con il concetto di patria. Dal nostro tempo appare anzi ormai piuttosto chiaramente che il XX secolo è stato diviso in due metà quasi simmetriche, in cui si è passati di colpo dall'imperativo di cantare l'Italia all'imperativo negativo opposto, quando la stessa parola "patria" per parecchi decenni è sembrata impronunciabile nel discorso pubblico, prudentemente sostituita dal più modesto, rassicurante e soprattutto non aggressivo "paese". [...] "L'unità discontinua" è un libro che, nel fare storia letteraria del nostro recente passato, è innervato soprattutto da una autentica preoccupazione per il nostro presente, tra proiezione sovranazionale, nostalgie sovraniste, liquefazione delle identità e dei confini sotto la spinta di un Capitale senza più freni.
Campana, «La Verna» e Soffici
Stefano Giovannuzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2024
pagine: 160
Non si tratta di promuovere il mito tutto in positivo di Soffici e dei fiorentini per ribaltarne l’immagine abituale: quella dei malevoli “sequestratori” del manoscritto dei Canti Orfici e degli “sbirri” della letteratura; ma di riportare piuttosto la riflessione critica nell’alveo di una normalità che sembra interdetta quando si parla di Campana, evitando di ripetere i luoghi comuni del poeta derelitto e del reietto. Un tenace complesso mitologico in cui il personaggio non fa un favore alla comprensione dell’opera e di cui, va aggiunto, lo stesso Campana è in larga misura responsabile. In realtà Soffici per Campana è, quasi per eccellenza, «un’anima moderna», l’intellettuale a cui nel dicembre del 1917 affida la sua «fede nel destino di noi tutti e del nostro paese». Senza «Lacerba» e senza i testi che Soffici pubblica su «Lacerba» – il Giornale di bordo, ma anche gli scritti sull’arte – mancherebbe la riflessione sull’arte e la letteratura con cui si confrontano Il più lungo giorno e poi i Canti Orfici. Mancherebbe soprattutto lo spunto materiale per scrivere La Verna, che è il capitolo centrale del libro.
Poeti al registratore. Incontri e letture ad alta voce di Giorgio Bassani, Giovanni Raboni, Maria Luisa Spaziani, Paolo Volponi nel Fondo di poesia Pietro Tordi
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2023
pagine: 126
Il presente volume raccoglie cinque comunicazioni poetiche provenienti dal Fondo di poesia Pietro Tordi realizzato, tra anni Settanta e Ottanta, dall’attore di cinema e di teatro, nonché autore teatrale futurista. Da sempre impegnato nella dizione ad alta voce di testi poetici, Tordi lascia un fondo di 186 audiocassette nel tentativo di comporre un’antologia dove sono i poeti italiani del secolo scorso a leggere e a interpretare i propri versi. È il caso delle autentiche lezioni di poesia qui raccolte, con Giorgio Bassani, Paolo Volponi, Maria Luisa Spaziani che leggono e commentano se stessi e Giovanni Raboni nella duplice veste di lettore ed interprete dei propri testi e di quelli di Sandro Penna. L’edizione delle comunicazioni orali è qui accompagnata dalla possibilità di ascoltare la voce dei poeti tramite QR-code, in tal modo alle parole scritte si uniscono quelle dette a voce alta, aderendo al progetto originale e innovativo di Pietro Tordi.
Pandemia e peste fra la narrazione del confinamento e del rilancio. Studi, ricerche e testimonianze su «I promessi sposi»
Libro: Copertina morbida
editore: Morlacchi
anno edizione: 2021
pagine: 312
Durante il lockdown e il periodo della pandemia non sono mancati, da più parti, continui riferimenti al romanzo di Manzoni e alla peste in generale, talvolta luoghi comuni, altre volte citazioni pertinenti. Abbiamo così chiesto a personalità della cultura, magistrati, politici, docenti, scrittori e professionisti di riflettere sul romanzo. Sono emerse riletture, approfondimenti, contributi, ricordi e testimonianze che abbiamo raccolto nella presente pubblicazione.
Paolo Volponi. «Corporale», «Il pianeta irritabile», «Le mosche del capitale»: una trama continua
Tiziano Toracca
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2020
pagine: 248
È questa in sostanza l'idea intorno alla quale ruotano le analisi e le riflessioni che seguono: il significato allegorico della bomba atomica di Corporale, il futuro distopico e post-apocalittico del Pianeta e il progressivo dominio del discorso capitalista delle Mosche fanno sistema tra loro e lasciano emergere la trama più persistente e importante della narrativa del secondo Volponi. La disintegrazione e il progetto di rigenerazione di Gerolamo Aspri (Corporale), il viaggio di formazione e l'animalizzazione del nano Mamerte (il Pianeta), il fallimento di Bruto Saraccini e Antonino Tecraso e la perentoria e pervasiva estensione cosmica della lingua e della logica del potere (le Mosche) si richiamano e si attraversano reciprocamente.
Lettere sulla guerra (1915-1916)
Edoardo Scarfoglio
Libro: Libro rilegato
editore: Morlacchi
anno edizione: 2020
pagine: 192
"Comprese tra il 3 ottobre 1915 e il 27 gennaio 1916, queste tredici lettere di Edoardo Scarfoglio a Pasquale Masciantonio [...] vengono integralmente rese note da Francesca Tomassini, e valgono a illuminare una delle fasi estreme della storia intellettuale e politica del fondatore e storico direttore del “Mattino”, interrotta dalla morte, il 6 ottobre 1917, poche settimane prima della rotta di Caporetto (era nato a Paganica, in provincia dell’Aquila, il 26 ottobre 1860)». Dal lavoro di Tomassini, che «ha corredato le trascrizioni di una introduzione e di un folto apparato di note, [...] emerge nitidamente uno snodo capitale della biografia di Edoardo Scarfoglio, mai raccontata fin qui nella pluralità delle sue articolazioni, così come continua a essere in attesa di un editore e di un interprete attendibili l’amplissimo palmarès degli scritti politici del cruciale triennio 1914-1917»" (dalla Premessa di Franco Contorbia).
Italia ribelle: narratori, poeti e personaggi della rivolta (1860-1920)
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2018
pagine: 350
Un diffuso sentimento di ribellione caratterizzò i decenni successivi all’Unità d’Italia, coinvolgendo più generazioni ed estendendosi a tutte le aree geografiche del paese. Prese forma in alcuni temi dominanti: l’esaltazione dell’odio e della distruzione, l’attesa del sole dell’avvenire, il rifiuto della guerra e del militarismo, la redenzione prossima e inevitabile della plebe, la rappresentazione accorata dei vinti con consecutiva denuncia verista delle condizioni di diseguaglianza, l’anticlericalismo e l’anticattolicesimo, l’interpretazione in chiave socialista della figura di Cristo, il disprezzo della borghesia, la deprecazione etica della classe politica, la riflessione sulla funzione della poesia e in alcuni casi la crescente consapevolezza della sua inefficacia civile. In un arco cronologico che vede la crisi del mito dell’eroismo risorgimentale, la progressiva sostituzione delle idee di democrazia e repubblica con quelle di socialismo e anarchia e infine la genesi della nuova figura del ribelle, che, con tratti apertamente reazionari, sostituisce quella del maledetto e dell’escluso o dello scientifico smascheratore delle menzogne convenzionali della società.
Ragazzo
Piero Jahier
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2016
pagine: 188
Nell'operazione di profondo rinnovamento della cultura e della letteratura italiana di primo Novecento, di cui la rivista "La Voce" fondata e a fasi alterne diretta da Giuseppe Prezzolini fu la principale promotrice, posto di primo piano occupa Piero Jahier (Genova, 1884 - Firenze, 1966). In Ragazzo Jahier rievoca i momenti più significativi della propria giovinezza, il suicidio del padre, la povertà della famiglia, le origini valdesi, tramite uno stile che, quando non giustappone, mescola costantemente prosa e poesia. Insieme con Il mio Carso di Scipio Slataper e Il peccato di Giovanni Boine, Ragazzo rappresenta l'esito più felice della stagione letteraria dell'autobiografia lirica. Il volume, che riproduce il testo dell'edizione definitiva, dà conto della totalità del processo variantistico, dalle prime stesure manoscritte alle edizioni a stampa. In chiusura è offerto al lettore il repertorio bibliografico degli scritti d'autore, frutto dello spoglio di riviste e quotidiani dell'epoca, che ha permesso il recupero degli scritti dispersi, molti dei quali successivi al secondo dopoguerra.
Giuseppe Giusti-Alessandro Manzoni. Carteggio e lettere non spedite (1843-1850)
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2016
pagine: 252
Quando si accosta via lettera a Manzoni nel 1843, Giuseppe Giusti cerca un riconoscimento al valore, un'investitura ufficiale, una patente di poeta, un battesimo letterario. L'autore dei "Promessi sposi" lo saluta come una neonata stella nel firmamento della poesia italiana, usando un'immagine ("veder nascere una gloria italiana") che è uno sbilanciarsi veramente degno di nota nel misurato e composto lessico manzoniano della sobrietà e della onestà, senza incantesimi e funambolismi verbali formali o d'occasione. Ma l'autore dei "Promessi sposi" indica anche due gravi colpe, ai suoi occhi: "in quelle poesie che, da una parte, amo e ammiro tanto, deploro amaramente ciò che tocca la religione, o che è satira personale". Quelle di Giusti sono un'arguzia sottile e una scrittura efficace - per di più in una lingua toscana né troppo dotta né troppo popolare - che Manzoni vedrebbe volentieri arruolate tra i sostenitori della utilità sociale della morale cattolica. La satira di Giusti non trascende, storicizza: un punto di distanza da Manzoni, un'altra idea di letteratura.
L'epistolario Cardarelli-Bacchelli (1910-1925). L'archivio privato di un'amicizia poetica
Vincenzo Cardarelli, Riccardo Bacchelli
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2014
pagine: 566
Queste inedite lettere di Vincenzo Cardarelli a Riccardo Bacchelli, da tempo mancanti nel panorama epistolare del poeta tarquinese, si presentano come un importante documento, umano e letterario, per indagare più a fondo il poliedrico rapporto tra i due corrispondenti. Il corpus offre una nuova prospettiva di lettura sia in merito alle reciproche influenze poetiche nella fase dei rispettivi esordi, sia rispetto alla posizione di Cardarelli nel binomio intellettuale che lo legava allo scrittore bolognese. Vi si impone infatti il ruolo chiave che il poeta svolse come promotore, editore e critico delle opere di Bacchelli, con conseguenze piuttosto rilevanti sulla pubblicazione e diffusione dei testi di quest'ultimo. Lettera dopo lettera, dai primi confronti epistolari sui Poemi lirici e sui Prologhi fino all'esperienza della "Ronda", si ha la sensazione che nel quindicennio epistolare con Bacchelli ci sia tutto l'uomo e il poeta Cardarelli, che svela attraverso la dimensione privata l'"autobiografismo metafisico" (Contini) delle sue future prose.
«La punta di diamante di tutta la sua opera». Sulla novellistica di Federigo Tozzi. Atti del Convegno (Perugia, 14-15 novembre 2012)
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2014
pagine: 180
La novellistica di Tozzi, secondo la felice e celeberrima definizione di Baldacci, rappresenta "la punta di diamante di tutta la sua opera". Affermazione, questa, che non richiede ulteriori verifiche e che può essere fatta propria dalla critica tozziana. Ma proprio per la sua centralità nell'opera omnia dello scrittore, la novellistica necessita di continui e costanti aggiornamenti, di ripensamenti di alcuni dei suoi nodi più problematici e vitali, di nuove applicazioni critiche da installare nel più generale "sistema Tozzi": obiettivi, questi, che si sono posti i relatori del convegno di cui qui pubblichiamo gli atti.
«Non sto quindi a Napoli sicura di casa». Identità, spazio e testualità in Fabrizia Ramondino
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2013
pagine: 396
Il volume raccoglie quindici saggi di studiosi e studiose, provenienti da tre continenti e da tradizioni critiche e teoriche diverse, che presentano l'opera di Ramondino sotto nuove prospettive. Nel libro si intrecciano e si avvicendano tre grandi aree tematiche: la prima è il viaggio e l'identità, la seconda la scrittura e l'intertestualità, entrambe collegate fra loro e messe in relazione con la terza, la vita, quella della scrittrice stessa e quella di coloro in cui si imbatte nel suo viaggio. I saggi, equamente distribuiti in tre parti che riflettono queste aree, sono seguiti da un emozionante ricordo personale di Fabrizia di una delle autrici. Nell'approfondire queste tre ampie tematiche, il presente volume collettaneo su Fabrizia Ramondino getta nuova luce sui suoi rapporti con Proust, Ortese e Morante, propone nuovi confronti con altri autori come Caravaggio, Lessing e Magris, e illumina a pieno, per la prima volta in Italia, la natura poliedrica della sua opera e la portata e l'originalità del suo progetto estetico-politico.