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Mursia: Grande Universale Mursia

Scritti

Scritti

Leonardo da Vinci

Libro

editore: Mursia

anno edizione: 2022

pagine: 272

9,30

Elegia di madonna Fiammetta

Elegia di madonna Fiammetta

Giovanni Boccaccio

Libro: Libro in brossura

editore: Mursia

anno edizione: 2022

pagine: 248

12,00

Odi barbare

Giosuè Carducci

Libro: Libro in brossura

editore: Mursia

anno edizione: 2018

Sotto il titolo di Odi barbare sono comprese cinquantasette poesie scritte dal poeta a partire dal 1873, pubblicate in tre tempi (nel 1877, nel 1882 e nel 1889) e infine divise in due libri nell’edizione definitiva. Questi componimenti sono il risultato della ricerca effettuata dal Carducci per opporsi alla poesia dei tardoromantici (sentimentale per contenuto e facile per forma) reagendo ad essa con strutture del tutto nuove: il poeta intese infatti riprodurre l’armonia dei metri classici (fondati sulla quantità delle sillabe) utilizzando versi accentuativi italiani, i quali peraltro – come Carducci stesso ebbe a dire – sarebbero suonati «barbari» agli orecchi degli antichi. Inoltre, per quanto riguarda la tematica, Carducci mostra qui di prediligere i motivi di celebrazione storica e patriottica, di esaltazione della classicità, di un autobiografismo malinconico e virile allo stesso tempo.
14,00 13,30

Primi poemetti

Primi poemetti

Giovanni Pascoli

Libro: Libro in brossura

editore: Mursia

anno edizione: 2012

pagine: 312

17,00

Il libro del cortegiano

Il libro del cortegiano

Baldassarre Castiglione

Libro

editore: Mursia

anno edizione: 2012

pagine: 360

12,50

Fiabe teatrali: L'amore delle tre melarance-Turandot-La donna serpente

Carlo Gozzi

Libro

editore: Mursia

anno edizione: 2008

pagine: 262

In guerra da anni contro Chiari e Goldoni, nel 1761, Carlo Gozzi scende in campo direttamente, come autore di teatro, riproponendo sui palcoscenici le maschere della commedia dell'arte e la recitazione all'improvviso. Con le "Fiabe teatrali" accetta la sfida di mettere alla prova del pubblico la sua concezione teatrale: egli opponeva infatti al realismo della rappresentazione della società borghese veneziana di Goldoni un teatro di fantasia e di immaginazione. Il successo è grande e sbaraglia gli avversari. Rispetto alla novità goldoniana, nelle Fiabe sembrerebbe prevalere un'ipotesi drammaturgica anacronistica, imbastita a difesa di una commedia dell'arte giunta ormai al suo epilogo.
15,00 14,25

Manfred

George G. Byron

Libro: Libro in brossura

editore: Mursia

anno edizione: 1994

pagine: 144

12,00 11,40

Kallias, o della bellezza, e altri scritti di estetica

Kallias, o della bellezza, e altri scritti di estetica

Friedrich Schiller

Libro

editore: Mursia

anno edizione: 2022

pagine: 128

I tre testi (Kallias, o della bellezza, Pensieri sull'uso del volgare e del basso nell'arte e Lezioni di estetica. Frammenti da una trascrizione) di Schiller qui presentati, contengono il nucleo del pensiero estetico del grande autore classico tedesco; essi affrontano in modo rigorosamente teorico il problema di una definizione del bello d'arte. Si avverte lo scrittore che studia sé e la propria attività, e il cui sforzo risulta originalissimo anche per un secolo come il XVII, che tanto ha contribuito a gettare le basi dell'estetica moderna.
7,30

The rime of the ancient mariner-La ballata del vecchio marinaio
12,00

Poems-Poesie. The rime of the ancient mariner-Kubla Khan-Christabel
8,30

Lettere agli amici di Toscana

Lettere agli amici di Toscana

Giacomo Leopardi

Libro

editore: Mursia

anno edizione: 2022

pagine: 272

6,50

Il corbaccio

Il corbaccio

Giovanni Boccaccio

Libro

editore: Mursia

anno edizione: 2022

pagine: 162

Su un’impalcatura – l’allegorico sogno redentore – che ricalca in sostanza quella della Divina Commedia (ampiamente presente anche nel tessuto linguistico), si dispiega, nel Corbaccio, una feroce satira misogina condotta nei toni di un violento e vivace espressionismo verbale. Il divorzio dall’eros diviene funzione dell’appassionato ed elitario culto delle lettere, qui professato in una prospettiva pre-umanistica largamente tributaria della lezione petrarchesca. Tornando, ormai in piena maturità (probabilmente dopo il 1360), sui suoi passi, Boccaccio ci propone così una compiuta ritrattazione, in chiave anti-edonistica ed anti-amorosa, del mondo di quel Decameron cui egli aveva attribuito l’ammiccante sottotitolo di «prencipe Galeotto». Il capolavoro, pertanto, come le summae dell’erotologia classica e mediolatina (Ars amandi e De amore) viene corredato della propria confutazione: un «umile trattato», è vero, indubbiamente però fornito di notevoli spunti di interesse. Il commento che qui si propone intende da una parte agevolare, sul piano puramente esplicativo, la lettura di un testo assai spesso di ardua comprensione; dall’altra evidenziare i debiti (lessicali, topici e tematici) contratti da Boccaccio con la tradizione a lui prossima e con la propria stessa scrittura.
9,30

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