Ombre Corte: Cartografie
Resistenze. Pratiche e margini del conflitto quotidiano
Pietro Saitta
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2015
pagine: 116
Quali sono oggi le forme individuali e collettive con le quali si esprimono le resistenze, passive o attive, nelle relazioni di potere che attraversano lo spazio pubblico e privato delle nostre esistenze quotidiane? Utilizzando un vasto panorama di dati e studi etnografici, urbanistici e sociologici, in questo suo lavoro Saitta introduce il lettore al controverso problema delle "resistenze", nel quale confluiscono temi come l'estetizzazione della subalternità, le emozioni legate alla rivolta o al silenzio, l'ideologia di chi osserva, il rapporto delle scienze sociali con il potere e il problema della scrittura e della creazione di mondi fatti a immagine e desiderio degli studiosi e della loro platea. Vengono così indagate le pratiche e le rivendicazioni organizzate o meno, individuali o collettive, occulte o visibili, semi-legali o criminali, di natura economica o postmaterialiste che si affacciano nello spazio delle relazioni economiche e in quello della città, producendo conflitto, evitandolo o negoziando margini silenziosi di autonomia.
Il dottor Caligari a Cambridge. Cinema, dramma e classi popolari
Raymond Williams
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2015
pagine: 114
Come è noto, Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene è stato all'origine dell'espressionismo cinematografico. Meno noto, forse, è che esso, con Metropolis di Fritz Lang, abbia costituito una visione obbligatoria per poter essere ammessi ai circoli socialisti della Cambridge degli anni Trenta del Novecento. Il giovane Raymond Williams, brillante studente del Trinity College, per amore del cinema e del socialismo, si sottopose al rito iniziatico. Nei due saggi qui raccolti, che testimoniano appunto questa sua duplice passione, Williams cerca di dare una risposta a una domanda che ha attraversato, più o meno segretamente, l'intera cultura novecentesca: cos'è il cinema? Nel primo, del 1954, il cinema è pensato nel solco della grande tradizione drammatica dell'Occidente. Il film, grazie alla potenza della tecnologia, è visto come un'arte che integra la scrittura, il corpo e la scena, facendone un'espressione totale. Un linguaggio questo, però, che non perde mai la sua dimensione sociale, radicato com'è nelle passioni del pubblico e dei critici. Nel secondo testo, a quasi trent'anni di distanza, forte della sua esperienza politica maturata nella new left inglese, Williams torna a riflettere sul cinema tracciandone l'evoluzione partendo questa volta da un fenomeno culturale più generale e di maggiore respiro storico-politico: il popolare. Prefazione di Gino Frezza.
Contro l'infelicità. L'internazionale situazionista e la sua attualità
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2014
pagine: 119
L'Internazionale Situazionista costituisce sicuramente uno dei più rilevanti e significativi quanto complessi e controversi capitoli della vicenda delle avanguardie. La sua parabola colpisce per il desiderio di radicalità e coerenza assolute, per l'incrollabile determinazione dei suoi protagonisti nel procedere convinti di rappresentare il "grado più alto della coscienza rivoluzionaria internazionale", per il rifiuto di ogni mediazione o adattamento e la tendenza a infrangere qualunque separazione, a cominciare da quella tra arte e vita. Concetti quali "costruzione di situazioni", "deriva", "détournement", "psicogeografia", "urbanismo unitario", e la centralità di tematiche come il superamento dell'arte, la critica della società dello spettacolo e la reinvenzione della rivoluzione testimoniano il fascino e la ricchezza delle riflessioni e delle intuizioni di quel movimento, otre a costituire le fondamenta di una fortuna sopravvissuta ben oltre la sua fine ufficiale. Da gennaio a maggio del 2013 il BAD Museum di Napoli ha realizzato il progetto "Far retrocedere dappertutto l'infelicità", curato da Stefano Taccone. Costituito da una mostra documentaria e da un ciclo di conferenze, ha coinvolto alcuni tra i maggiori studiosi del movimento situazionista a livello internazionale.
Ripoliticizzare il mondo. Studi antropologici sulla vita, il corpo e la moralefre
Didier Fassin
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2014
pagine: 140
Il soggetto produttivo. Da Foucault a Marx
Pierre Macherey
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2013
pagine: 100
Il capitalismo contro il diritto alla città. Neoliberalismo, urbanizzazione , resistenze
David Harvey
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2012
pagine: 100
Che cosa vuol dire "diritto alla città"? Questa domanda sembra inseparabile da una serie di altre questioni, quali ad esempio quelle relative al tipo di città che vogliamo, al tipo di persone che vogliamo essere, ai rapporti sociali cui aspiriamo, al rapporto che intendiamo promuovere con la natura, con le tecnologie che riteniamo convenienti. Il diritto alla città non può essere ridotto a un diritto individuale di accesso alle risorse concentrate nella città stessa: dev'essere piuttosto il diritto a cambiare noi stessi cambiando la città, in modo da renderla conforme ai nostri desideri. È perciò un diritto collettivo più che soggettivo, in quanto, per cambiare la città, è necessario esercitare un potere collettivo sul processo di urbanizzazione. In questa prospettiva, è importante analizzare come, nel corso della storia, siamo stati modellati e rimodellati da un processo di urbanizzazione sempre più frenetico ed esteso, animato da potenti forze sociali e costellato da violenti fasi di ristrutturazione urbanistica, di "distruzioni creative", così come da resistenze e rivolte a cui queste ristrutturazioni hanno dato origine. Si può dunque cogliere l'assoluta attualità della tesi di Henri Lefebvre: il processo urbano è essenziale per la sopravvivenza del capitalismo. Il diritto alla città, ossia il controllo della stretta relazione fra urbanizzazione, produzione e uso delle eccedenze di capitale, deve diventare uno degli obiettivi principali delle lotte politiche e della lotta di classe.
Manifesto telecomunista
Dmytri Kleiner
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2011
pagine: 139
Prove tecniche di una società di liberi e uguali. Il laboratorio scelto è quello della Rete, o meglio del variegato mondo del peer-to-peer, della produzione di software libero e dei conflitti contro il regime della proprietà intellettuale. Ma l'obiettivo è quello di cominciare a pensare come queste esperienze possono uscire dallo schermo e svilupparsi anche nella produzione hard. Dmytri Kleiner è un mediattivista consapevole dei limiti della cultura della Rete. Questo suo manifesto è un atto pienamente politico, perché punta decisamente a superare gli angusti steccati tra produzione materiale e produzione immateriale, invitandoci a guardare senza remore il volto di Medusa del capitalismo cognitivo. E per sfuggire alla possibilità di restarne pietrificati, l'autore fa leva sulle riflessioni provenienti dalla componente sovversiva della cosiddetta Italian theory, mettendola in relazione con il meglio della cultura della rete. Il Manifesto parte così dall'analisi di alcune caratteristiche fondamentali del capitalismo cognitivo - la finanza in quanto strumento di governance del regime di accumulazione, una composizione eterogenea del lavoro vivo, in bilico tra rivolta e subalternità - con l'obiettivo di dimostrare che è possibile sviluppare esperienze che consentano di prendere congedo dal regime del lavoro salariato.
L'ordine del discorso economico. Linguaggio delle ricchezze e pratiche di governo in Michel Foucault
Adelino Zanini
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2010
pagine: 130
Il tipo criminale. Una critica al «delinquente-nato» di Cesare Lombroso
Gabriel Tarde
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2010
pagine: 94
Pubblicato nel 1885, "Il tipo criminale" è una lucida critica alla teoria del delinquentenato di Cesare Lombroso. Punto di passaggio imprescindibile non solo per gli studi criminologici, il testo di Tarde sembra conservare anche una sua straordinaria modernità per l'impostazione epistemologica e le suggestioni politiche che ci consegna: qual è il ruolo della scienza di fronte al problema criminalità? Quali i metodi con cui lo affronta? Quali le sue ricadute sulle politiche pubbliche? Il processo di criminalizzazione dello straniero nelle nostre società globali, ad esempio, sembra riproporre, per alcuni versi, la questione del "tipo criminale" al centro del dibattito sociologico italo-francese di fine Ottocento. Per i suoi studi empirici e la teoria che ne trasse, ancora oggi Lombroso è considerato il precursore delle ricerche neuroscientifiche sulla criminalità. Il filo rosso che lega il positivismo lombrosiano alle neuroscienze, infatti, è la possibilità di "guardare dentro il cervello", muovendo dal presupposto che vi sia una qualche differenza "biologica" tra il criminale e il non criminale. In questo lavoro, contrapponendo al delinquente-nato il tipo professionale o sociale del criminale, Tarde non solo critica il metodo positivista della scuola lombrosiana, ma pone anche le basi per una teoria "sociale" del crimine.
Ai confini dell'umano. Gli animali e la morte
Massimo Filippi
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2010
pagine: 95
Che cosa hanno a che fare gli animali con la morte? Il mondo-ambiente con il cadavere? La condizione animale con la società del controllo? Il corpo con la compassione? La metafisica con il mattatoio? Dialogando con la filosofia, la scienza e la letteratura - e facendole dialogare -, questo saggio prova a mettersi sulle tracce di un percorso che passi dal controllo totalitario della biopolitica all'ospitalità conviviale di una zoopolitica ancora tutta da pensare, prova a raccontare un umano più benigno che, accettando la sua finitezza, l'impotenza della sua vulnerabilità e la corporeità della compassione, si lasci attraversare dall'inumano e si impegni ad attraversarlo. Per liberarsi e per liberarlo.
Come si cura il nazi
Franco «Bifo» Berardi
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2009
pagine: 129
L'aggressività nazionalista, il razzismo, l'integralismo religioso, il fanatismo dell'appartenenza sono tornati sulla scena del mondo e rischiano di portarlo verso la barbarie. Come possiamo definire questo ritorno della bestia immonda? Possiamo chiamare "fascismo" comportamenti così diversi? Forse dovremmo parlare piuttosto di una psicopatia che si sta diffondendo nella vita quotidiana delle popolazioni del mondo dopo trent'anni di sistematico incitamento alla competizione. La bestia immonda è figlia del trentennale dominio incontrastato del grande capitale globalista e dell'egemonia dogmatica del liberismo privatista. La globalizzazione ha prodotto un effetto di spaesamento, di deterritorializzazione e di dissoluzione dei legami comunitari e sociali. Perciò lo psichismo collettivo reagisce con paura, insicurezza, ansia, e con potenti tentativi di riterritorializzazione, di ricostruzione aggressiva di un'identità. Pubblicato per la prima volta una quindicina di anni fa, questo libro suscitò un certo scandalo alla sua uscita. In questa nuova edizione, alla ristampa integrale del testo originario, l'autore aggiunge una lunga appendice dedicata al "baroccofascismo" che domina l'Italia da quando, nel 1994, "un despota da operetta si è impadronito del controllo sul cervello collettivo degli italiani, portandoli, come sembra, verso l'abisso."
Passeggiando con la mimesis. L'illusione teatrale tra antico e moderno
Maria Tasinato
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2007
pagine: 123
Grazie all'espediente narrativo del "camminare insieme", giocato nella scelta di un linguaggio volutamente colloquiale, l'autrice conduce il lettore in una serie di escursioni filosofiche. Si passeggia, allora, non solo attraverso il mondo antico, ma anche attraverso quello tardo-antico, quello moderno e talora quello contemporaneo; in quest'ultimo caso, la questione della mímesis appare tutt'altro che risolta e lo si può vedere nel confronto con la concezione del "desiderio mimetico" di Rene Girard. Si tratta di dimostrare come la mímesis, soprattutto in antichi autori di teatro, assuma il suo significato più rivelatore in quanto finzione, simulazione e illusione, il cui valore estetico travalica un'ottica tradizionale, di matrice platonica, che vorrebbe ridurre la mímesis a semplice imitazione o a misera riproduzione. Un posto d'onore è riservato ad Aristofane e, in particolare, a un suo singolare personaggio, Agatone, portavoce di una teoria estetica ancor'oggi insuperata. Ma si parla anche dell'Anonimo del Sublime, di un romanzo greco e di una sorprendente pièce di Corneille. Vengono chiamati in causa, insomma, autori teatrali e altri non propriamente di teatro, ma che pure si sono interrogati su quale sia l'effetto di messinscena, ossia mimetico, proprio del raccontare e dell'ascoltare, del leggere e dello scrivere nonché del pensare e dell'immaginare.

