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Ombre Corte: Cartografie

Contro la finzione

Carlo Baghetti

Libro

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2019

pagine: 120

10,00 9,50

Morti senza sepoltura. Tra processi migratori e narrativa neocloniale

Ottavia Salvador, Fabrizio Denunzio

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2019

pagine: 107

"Migranti economici" o "migranti politici"? Queste classificazioni ciniche e strumentali, forgiate nei laboratori di tanta sociologia etnocentrica di stampo neopositivista, e adottate acriticamente da leader istituzionali, hanno finito col costruire l'immaginario con il quale si tende a percepire il fenomeno migratorio. In questo loro lavoro, i due autori provano a scardinarlo, introducendo un altro "tipo" di immigrati-emigrati, quelli morti, ritenendo che uno degli indicatori fondamentali e più affidabili con cui misurare la civiltà degli Stati d'accoglienza sia la sepoltura che essi riservano agli stranieri. Alternando il materiale al simbolico, la ricerca etnografica all'analisi socio-culturale del romanzo neocoloniale italiano, il libro analizza le migrazioni e la causa storica che le produce e riproduce, il colonialismo, a partire dal lungo corteo di morti che lasciano al loro passaggio, da Majid E. K., morto a causa di un incidente mentre era trattenuto al Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d'Isonzo all'eritrea Zeb'hí Tanqualít de "Il tempo delle iene" di Carlo Lucarelli, dai defunti nel mar Mediterraneo alla ragazza etiope senza nome de "I fantasmi dell'Impero" di Marco Consentino, Domenico Dodaro e Luigi Panella. Come scrive Abdelmalek Sayad, nel saggio inedito in appendice: "La morte in immigrazione e in esilio è un momento di verità, la morte dello straniero e la morte in terra straniera è un momento di verità per tutti".
10,00 9,50

L'arte di fronte all'Origine

L'arte di fronte all'Origine

Vincenzo Filippone-Thaulero

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2018

pagine: 120

"L'arte di fronte all'Origine" raccoglie una serie di frammenti risalenti ai corsi di Estetica che Vincenzo Filippone-Thaulero (1930-1972) tenne all'Università di Salerno a partire dal 1965. I riferimenti all'estetica dassica, alle nozioni del bello e dell'arte, apparentemente accettati per il loro valore etico e normativo, in Filippone-Thaulero finiscono per essere "divorati" dall'ansia di ricondurre il gesto artistico e l'intenzione estetica alla più ampia "intenzionalità" del Dio-Origine, senza la quale il significato stesso dell'arte finirebbe per perdersi nell'insignificanza del tecnicismo e del puro intrattenimento. Per l'autore l'arte è una testimonianza per certi versi drammatica dello smarrimento e della resa al nulla. L'artista si "consuma" nel compimento del gesto estetico, senza mai cedere alla strumentalità dei mezzi che adopera o alla reificazione del prodotto artistico una volta uscito dalle mani del suo creatore. Il testo di Filippone-Thaulero è preceduto da un saggio di presentazione di Vincenzo Di Marco, discusso da Aldo Marroni. Il libro si chiude con un contributo di Ugo Di Toro dedicato al tema dell'origine presso gli antichi greci.
10,00

Chimere dell'arte. Guerra estetica, ultramedialità e arte genetica

Roberto Barbanti

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2017

pagine: 160

Il modo di produzione materiale e simbolico attuale opera sul vivente tramite processi di controllo e dinamiche incontrollabili. Al controllo delle vite, degli affetti e dei percetti dovuto alle tecnologie di captazione-localizzazione, riproduzione e produzione d'immagini di ogni natura e sorta, corrisponde il non-controllo di un mondo che sfugge a qualsiasi orientamento "sensato" (molecole di sintesi, nanotecnologie, Ogni, radiazioni atomiche, frequenze elettromagnetiche...). In tale contesto la dimensione estetica, cioè l'universo del sentire, diviene una posta in gioco capitale. Ciononostante, l'arte sembra ritrarsi nel suo mondo. Asservita alle sirene di un ego sovradimensionato, a un mercato istituzionalizzato e nuovo bene rifugio, così come a un'autoreferenzialità patogena, essa produce chimere: fantasticherie e illusioni, ma anche opere transgeniche viventi. L'esigenza di una nuova est-Etica capace di affrontare consapevolmente le poste in gioco sensibili, sociali e ambientali del presente, appare ineludibile.
13,00 12,35

Palestre di vita. Omaggio a Gennaro Vitiello

Palestre di vita. Omaggio a Gennaro Vitiello

Ernesto Jannini

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2017

pagine: 120

"Sono del parere che possano esistere tante particolari concezioni del teatro per quanti uomini di teatro ci sono, cioè per quanti artisti praticano il loro mestiere con la particolare cura di servire la propria arte. Così quest'arte non può sembrarmi governata da leggi fìsse, immutabili, universali e, in qualche modo, magiche. Lo studio dell'arte teatrale permette solo di costruire, con la riflessione e l'esperienza, delle teorie che valgono secondo l'efficacia della pratica. Le teorie sono una guida per la creazione drammatica e oggi non sono solo brechtiane. Ve ne sono di precedenti, forse più significative e determinanti per il Teatro Contemporaneo". Siamo nel 1966 e le parole di Gennaro Vitiello - magistrale regista, fondatore del Teatro Esse e della Libera Scena Ensemble, direttore artistico del Giugno Vesuviano Popolare, scomparso nel 1985 - risuonano attuali più che mai. In questo suo lavoro Ernesto Jannini dà corpo al racconto appassionato di chi, seppur per un breve periodo, è stato accanto a una delle personalità più vive e originali operanti in Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta. Dall'affondo critico dei primi tre spettacoli, vissuti come attore con la Libera Scena Ensemble, emergono l'eccezionale operatività del regista di Torre del Greco e la sua impareggiabile maieutica nei confronti dell'attore. Il libro restituisce, tutta intera, l'atmosfera e il clima culturale della Napoli degli anni Settanta e l'impronta vivida che Vitiello ha lasciato in coloro che lo hanno frequentato e conosciuto. Si parte dai primi incontri con il regista per passare poi ai viaggi compiuti per portare in giro per l'Italia e l'Europa gli spettacoli dell'"Ur-Faust" di Goethe, "La morte di Empedocle sull'Etna" di Hölderlin e "Un matrimonio d'interesse" di Lorca.
10,00

I nuovi volti del fascismo. Conversazione con Régis Meyran

Enzo Traverso, Régis Meyran

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2017

pagine: 141

Fascismo: cosa vuol dire questa parola all'inizio del XXI secolo? La nostra memoria storica corre al passato, agli anni fra le due guerre mondiali, e vede un paesaggio fosco fatto di violenza, dittature, razzismo, genocidi. Questo ricordo riaffiora spontaneamente di fronte all'ascesa delle destre radicali, al proliferare del populismo, della xenofobia, e anche all'insorgere spaventoso del terrorismo, spesso definito "fascismo islamico". Al di là di alcune analogie superficiali, tuttavia, questo insieme di fenomeni presenta altrettante se non maggiori differenze con il fascismo storico. Ad alimentare la confusione contribuisce inoltre il fatto che la paura del terrore jihadista è una delle cause del successo delle destre populiste, antislamiche e razziste, da Marine Le Pen a Donald Trump. In una lunga conversazione con Régis Meyran, Enzo Traverso passa in rassegna questi fenomeni, dimostrando che lo sguardo dello storico può aiutarci a decifrare gli enigmi del presente. Suggerisce la nozione di "postfascismo", non più fascismo ma neppure qualcosa di completamente nuovo e diverso, per definire un insieme di esperienze transitorie, eterogenee, ancora mobili, in bilico tra un passato concluso ma ancora vivo nella nostra memoria e un futuro assolutamente incerto.
13,00 12,35

La morte nera. La teoria del fascismo di Walter Benjamin

Fabrizio Denunzio

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 119

Il rapporto di Walter Benjamin con il fascismo è solitamente ricondotto ad alcuni episodi frammentari: l'intervista al fascista francese Georges Valois, la recensione a un libro curato da Ernst Jünger, alcuni riferimenti contenuti nell'"Opera d'arte" e nelle tesi "Sul concetto di storia". In realtà, dal viaggio in Italia agli ultimi giorni della sua vita, il filosofo tedesco non ha mai smesso di lavorare segretamente a una teoria del fascismo con la quale dare un significato razionale al fenomeno politico più sconvolgente della prima metà del XX secolo. Nel momento stesso in cui si impegna a correggere i fondamenti dogmatici del marxismo volgare e a fornire una propria versione del materialismo storico in funzione dell'avvento di grandi media di massa come cinema e radio, Benjamin elabora una teoria del fascismo nella quale nulla viene trascurato: dai fattori storici (le conseguenze del processo di modernizzazione e il problematico progetto dei Lumi) e strutturali (la crisi economica europea nel Primo dopoguerra), a quelli sovrastrutturali (l'estetica fascista con il suo culto della personalità creatrice e la sua prassi monumentalistica) e intrapsichici (il Duce come padre degenere desideroso di durare in un'eternità di crimini). Alla fine della sua ricostruzione, l'autore dimostra che se c'è un punto in cui questa teoria di Benjamin concorda con alcune riflessioni prodotte dal pensiero della seconda metà del XX secolo (almeno quello più sperimentale) sulle nuove forme di fascismo...
10,00 9,50

Macchine neurodivergenti. Relazioni postumane e algoritmi queer

Andrew Goodman, Gruppo di ricerca Ippolita

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2025

pagine: 114

Chiediamo alle macchine di passare come umane, così da metterci al sicuro dalla loro carica aliena, chiediamo alle persone trans un passing che depotenzi la loro carica perturbante, allo stesso modo vogliamo che le persone neurodivergenti si fingano neurotipiche. Ma normalità, umanità e rapporti binari sono esattamente ciò che ha prodotto le macerie di questo scintillante futuro tecnologico. La sua manifestazione più estrema la vediamo in Palestina, dove il genocidio è guidato dall’intelligenza artificiale. Questo libro, ispirato da una riflessione dell’artista e scrittore australiano Andrew Goodman e affiancato da un approfondimento del gruppo Ippolita, una delle voci critiche più significative del panorama tecnologico italiano, è un dialogo a distanza, immaginativo e provocatorio. Non ci invita a pensare un algoritmo più giusto, ma a destituire il paradigma stesso che lo sorregge. Non una riconciliazione con la macchina così come è stata progettata dal capitalismo, ma un’apertura alla possibilità che anche gli algoritmi e le AI – riconoscendoli anche come soggettività – possano divenire altro. Un libro per chi vuole capire la relazione intima che intratteniamo con i dispositivi digitali.
12,00 11,40

Macchine neurodivergenti. Relazioni postumane e algoritmi queer

Macchine neurodivergenti. Relazioni postumane e algoritmi queer

Andrew Goodman, Ippolita

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2025

pagine: 114

Chiediamo alle macchine di passare come umane, così da metterci al sicuro dalla loro carica aliena, chiediamo alle persone trans un passing che depotenzi la loro carica perturbante, allo stesso modo vogliamo che le persone neurodivergenti si fingano neurotipiche. Ma normalità, umanità e rapporti binari sono esattamente ciò che ha prodotto le macerie di questo scintillante futuro tecnologico. La sua manifestazione più estrema la vediamo in Palestina, dove il genocidio è guidato dall’intelligenza artificiale. Questo libro, ispirato da una riflessione dell’artista e scrittore australiano Andrew Goodman e affiancato da un approfondimento del gruppo Ippolita, una delle voci critiche più significative del panorama tecnologico italiano, è un dialogo a distanza, immaginativo e provocatorio. Non ci invita a pensare un algoritmo più giusto, ma a destituire il paradigma stesso che lo sorregge. Non una riconciliazione con la macchina così come è stata progettata dal capitalismo, ma un’apertura alla possibilità che anche gli algoritmi e le AI – riconoscendoli anche come soggettività – possano divenire altro. Un libro per chi vuole capire la relazione intima che intratteniamo con i dispositivi digitali.
12,00

Se la «ragazza beduina» potesse parlare. «Noi» dinanzi al genocidio di Gaza

Federica Sossi

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2025

pagine: 112

Se la “ragazza beduina” potesse parlare ripercorre la tragica storia di una ragazza beduina, violentata e poi uccisa dai soldati israeliani nel 1949 nella regione desertica del Negev. L’autrice esplora così la persistente ferita della Nakba e la “pulizia etnica” dei palestinesi durante la fondazione dello Stato di Israele. Attraverso l’analisi di articoli, saggi e voci narranti, il libro intreccia questo passato di violenza con l’atroce presente del conflitto a Gaza. Il dialogo finale con la ricercatrice palestinese Maram Masarwi offre una cruciale prospettiva sulle intersezioni tra storia e attualità nella tragedia del Medio Oriente. Se la ragazza beduina potesse parlare, udiremmo il fragore di un genocidio in atto.
12,00 11,40

Abolire la sicurezza. Un manifesto

Collettivo Anti-security

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2025

pagine: 168

Un manifesto contro l’ossessione securitaria, un invito a ripensare il nostro stare al mondo.
14,00 13,30

Mondi animali. Corpi non umani e binarismo ontologico

Laura Fernández Aguilera

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 128

“Mondi animali” esplora il modo in cui i principali binarismi si affermano rafforzandosi a vicenda: maschio/femmina, nero/ bianco, mente/corpo, e soprattutto umano/animale. In che modo il pensiero dicotomico gerarchizzante trasforma i corpi in corporeità dominabili, sfruttabili, assassinabili? Laura Fernández Aguilera utilizza una metodologia di analisi femminista, per definire alcuni concetti-chiave, ricostruire la genesi della barriera umano/animale e offrire una visione critica del paradigma cartesiano. Grazie a un pensiero situato e a un metodo dichiaratamente intersezionale, fa emergere i nessi fra specismo e colonialismo, specismo e oppressione di genere, agentività e resistenza animale, antropocentrismo ed ecologia, entrando nel vivo di alcuni temi “caldi” relativi alle prassi di lotta antispecista. Muovendosi agilmente dall’analisi teorica alla proposta militante, si avvale soprattutto degli strumenti della critica decoloniale (in particolare sudamericana), del lavoro di Silvia Federici, dell’antropologia di Philippe Descola ed Eduardo Viveiros De Castro e della letteratura antispecista/ecofemminista. “L’umanità è costruita sulla devastazione di corpi e vite, umane e non umane. La riflessione che qui condivido risignifica in parallelo animalità e umanità a partire da una scommessa inedita, ovvero la relazione tra specie libera dal dominio. E dunque, compiere i passi necessari per porre fine alle categorie che opprimono e gerarchizzano i nostri corpi”. Introduzione di feminoska e Marco Reggio.
13,00 12,35

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