Pontificio Istituto Biblico: Analecta Biblica
«Così avvenne la generazione di Gesù Messia». Paradigma comunicativo e questione contestuale nella lettura pragmatica di Mt 1
Maurizio Guidi
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2012
pagine: 480
In ogni ambito - esperienziale, umanistico e scientifico - il fattore "contesto" è decisivo per la comunicazione umana. In campo biblico è ben nota l'importanza data al contesto dai metodi storico-critici o al co-testo da quelli storico-letterari, tuttavia il fattore contestuale non può dirsi sufficientemente scandagliato nell'orizzonte di queste due metodologie. Tutto il versante letterario e comunicativo del fenomeno rimane inesplorato. Gli interrogativi lasciati aperti in questo ambito dall'esegesi tradizionale hanno incoraggiato il presente lavoro sulla funzione ermeneutica dei contesti che, cercando di tracciare un nuovo sentiero nel vasto bosco della discussione linguistico-filosofica, si concentra sul testo matteano della generazione del Messia proponendone un'originale e coerente rilettura in chiave comunicativa. L'attenta indagine giunge ad evidenziare alcune linee orientative essenziali circa il dibattito esegetico sulla nozione di "contesto", sottolineandone in primis il carattere "dinamico". Sul piano ermeneutico, il lavoro dimostra invece quanto l'aspetto esegetico, al pari di quello teologico, non sia affatto indifferente alla questione contestuale. Da una parte, l'analisi intrapresa permette di apprezzare la ricchezza delle sfumature proposte dalla ricontestualizzazione della Promessa antica offerta dal Primo Vangelo. Dall'altra, la giustizia di Giuseppe (Mt 1,19) viene coerentemente collocata sullo sfondo ermeneutico costruito dal testo matteano.
Être né de Dieu. Jean 1, 13
Jean Galot
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 1969
pagine: VII-135
Philip, a collaborative forerunner of Peter and Paul. A study of Philip's characterization in Acts
Taiju Yamanaka
Libro: Libro in brossura
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2022
pagine: 311
Il caso dei deboli e dei forti. Rm 14,1 - 15,13 come esemplificazione di vita etica alla luce della giustificazione per la fede
Andrea Albertin
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2015
pagine: 448
Chi sono i deboli e i forti menzionati in Rm 14,1-15,3? Le tensioni di cui sono protagonisti rappresentano l'occasione redazionale dell'intera lettera? Il brano intende risolvere un caso concreto di conflitto? Questi interrogativi hanno animato la ricerca esegetica passata e recente sulla sezione. Entrando in dialogo con i risultati forniti dalle prospettive storiche, dalla new perspective e dagli approcci sociologici, la presente indagine suggerisce la necessità di un nuovo paradigma, in grado di spalancare il testo su un orizzonte interpretativo più esteso. Attraverso i passaggi dell'analisi letteraria, emerge a poco a poco l'andamento esortativo del brano, che articola in una progressione retorica vieppiù stringente e paradossale gli ammonimenti e le motivazioni a supporto. Lo studio dello sviluppo retorico di queste ultime rivela la stretta dipendenza dagli argomenti affrontati nella prima parte della lettera. Tale acquisizione conferma l'ipotesi che la sezione esemplifica che cosa significa vivere da giustificati e santificati in situazioni occasionali di conflitto. La posta in gioco soggiacente a queste tensioni, frequenti nelle comunità della prima ora cristiana, è nientemeno che l'opera di unità realizzata da Dio mediante Cristo. L'itinerario proposto da Paolo prende le distanze dalle contingenze storiche per promuovere quel cambiamento di mentalità che scaturisce dalla giustificazione per la fede, secondo un percorso paradossale di configurazione a Cristo.
L'Apocalisse come "actio liturgica" cristiana. Studio esegetico-teologico di Ap 1,9-16;3,14-22;13,9-10;19,1-8
Carlo Manunza
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2012
pagine: 608
Il nesso fra la liturgia e l'ultimo libro della Bibbia è un dato ormai diffusamente accolto nell'ambiente degli studi neotestamentari. La presente ricerca muove dall'assunto che l'Apocalisse, chiedendo di essere letta ad alta voce in pubblico (cfr Ap 1,3), trovi la sua fruizione originaria in un'assemblea liturgica cristiana. Un'introduzione raccoglie i diversi e consistenti segni che, considerati alla luce dell'ambiente storico, rivelano questo dato di partenza. L'esegesi di quattro passi, commentati nei loro contesti, mostra la fecondità anche euristica che emerge dall'attenzione alla vocazione originaria dell'opera. Lo studio dell'Apocalisse nel suo ascolto in liturgia cristiana, quando quest'ultima venga compresa con le coordinate che essa pare avere alla sua nascita e comunque in buona parte dell'era patristica, permette di cogliere nel testo una logica interna e un potere trasformante di immeditezza e concretezza particolari. Il libro che chiude la Bibbia, così denso di riferimenti sia agli altri libri della Scrittura sia all'esistenza della comunità che lo ascolti, mira a incarnare nella vita, fin dal suo semplice ascolto, la rivelazione di Gesù Cristo che consegna. Apre così un modo con il quale accostare ed ascoltare anche tutti i libri che nel Canone lo precedono. Non appare allora casuale che tanta iconografia degli edifici ecclesiastici dei primi secoli abbia attinto al suo ricco immaginario.
Everything is ready: come to the marriage banquet
Joseph Nalpathilchira
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2012
pagine: 432
La sagesse de Salomon. The wisdom of Salomon
Maurice Gilbert
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2011
pagine: 496
Il culto che Dio gradisce. Studio del «Trattato sulle offerte» di Sir 34,21-35,20
Renato De Zan
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2011
pagine: 672
Il 'Trattato sulle offerte' del Siracide rappresenta uno dei punti più alti che il pensiero veterotestamentario ha raggiunto sul tema del culto. Una volta dimostrati i confini esatti del Trattato (SirGr 34,21'35,20) viene evidenziata la struttura di tre strofe irregolari (SirGr 34,21-31; 35,1-7.8-20). Ogni strofa è cadenzata in tre parti, diversamente distribuite in ogni singola strofa: un principio teologico, una riflessione sapienziale e una giuridico-morale. Dall'analisi esegetica e dalla comparazione tra il testo greco e l'ebraico superstite (SirH 35,11-20) emerge che il Siracide ha voluto non solo tradurre, ma transculturare il testo del nonno, Ben Sira, nella situazione della diaspora ebraica della fine del sec. II a.C. in Egitto. Ciò ha permesso al Siracide di esprimere concetti teologici propri, assenti in Ben Sira. Nella prima strofa si tratteggia ciò che non appartiene al beneplacito divino. Per antitesi, nella terza strofa viene svolta la tematica opposta: appartiene al beneplacito divino il sacrificio dell'uomo giusto, che si occupa dei più bisognosi. Nella strofa centrale si trova il tema di fondo: l'obbedienza alla legge, che sorregge l'impegno morale e il culto, fa dell'impegno morale un atto di culto, dove offerta e offerente costituiscono un'unità inscindibile. Chi si occupa degli ultimi, infatti, è gradito a Dio come un sacrificio (SirGr 35,20; cfr Rm 12,1).
Christocentric literary-dramatic structure of John's gospel
George Mlakuzhyil
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2011
pagine: XX-372
Ma voi, chi dite che io sia? Analisi narrativa dell'identità di Gesù e del cammino dei discepoli nel Vangelo secondo Marco alla luce della «Confessione di Pietro»
Paolo Mascilongo
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2011
pagine: 424
L'analisi narrativa è sempre più considerata un metodo particolarmente adatto per favorire la comprensione, semplice ma allo stesso tempo scientificamente fondata, delle dinamiche soggiacenti ai racconti evangelici. Il presente studio, dedicato al celebre episodio marciano della 'confessione di Pietro' (Mc 8,27-30), si colloca in questo preciso filone di indagine, affrontando con tale metodo tanto l'episodio in sé, quanto l'intero percorso che il secondo Vangelo istituisce dal suo sorprendente incipit ("Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio") fino alla decisiva domanda del Nazareno: "Ma voi, chi dite che io sia'" (Mc 8,29). Con metodo rigorosamente narrativo, sono state sottoposte ad indagine le due principali tematiche emergenti dall'analisi accurata dei quattro versetti della 'confessione': la ricerca e la rivelazione dell'identità di Gesù ed il complesso rapporto tra il Nazareno ed i suoi discepoli. È stato così possibile dimostrare che realmente il secondo vangelo istituisce un percorso che conduce il lettore dall'iniziale affermazione su Gesù "Cristo, Figlio di Dio" alla faticosa sequela del cammino che i vari personaggi, discepoli in testa, compiono fino al riecheggiare della stessa affermazione all'interno del racconto, con la risposta di Pietro in 8,29: "Tu sei il Cristo".
I carismi nel Nuovo Testamento
Albert Vanhoye
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2011
pagine: 200
Gioele e Amos in dialogo. Inserzioni redazionali di collegamento e aperture interpretative
Massimiliano Scandroglio
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2011
pagine: 448
L'esegesi recente sui Profeti Minori si è concentrata nello studio del loro processo compositivo in quanto collezione di opere distinte e interconnesse. In sintonia con questa prospettiva di lavoro la tesi intende accostare le similitudini a livello linguistico, espressivo, strutturale e tematico fra i libri di Gioele e Amos con particolare attenzione per le sezioni introduttorie e conclusive. La dissertazione studia le predette "somiglianze" per comprovare la loro origine redazionale e comprenderne le motivazioni. Si rileva in questo modo l'esistenza di un'ampia opera di redazione, orientata alla connessione degli scritti e alla sinergia delle rispettive predicazioni. La tesi approccia poi i libri in prospettiva tematica, accertando su quali fronti di contenuto si costruisca tale sinergia. Vengono ravvisate due tematiche (il Giorno di JHWH, il rapporto Israele-nazioni), in relazione alle quali gli scritti precisamente entrano "in dialogo". La connessione redazionale delle opere conduce così all'"integrazione" delle rispettive teologie. Il .dialogo. emergente consente in ultima istanza di evidenziare la differente attitudine di Israele in relazione alla predicazione di ciascun profeta. Mostrando le modalità antitetiche, secondo cui la libertà può disporsi di fronte al progetto di Dio, questa sezione della collezione illustra le possibilità straordinarie e terribili, insite nel libero disporsi dell'uomo.