Queriniana: Biblioteca di teologia contemporanea
Antropologia teologica. Temi fondamentali
Giovanni Ancona
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2019
pagine: 336
Il volume ha lo scopo di presentare in modo rigoroso e aggiornato i temi fondamentali dell’antropologia teologica: predestinazione, creazione, uomo in quanto creatura, grazia, uomo peccatore, giustificazione. La riflessione su ciascuna delle tematiche classiche dell’antropologia teologica è scandita in sezioni ordinate che innanzitutto analizzano il dato squisitamente biblico, poi tratteggiano lo sviluppo storico-teologico e infine convergono sulla riflessione sistematica. Quest’ultima muove dalla convinzione che il “principio” della rivelazione ha nell’evento di Gesù Cristo la sua centralità e pienezza: non è possibile delineare la visione credente dell’uomo indipendentemente dall’evento cristologico. Anzi, l’evento di Gesù Cristo – immagine escatologica di Dio, oltre che concreta e compiuta verità sull’uomo – guida dall’inizio alla fine il concreto svolgimento della trattazione. Gesù Cristo viene compreso come l’evento normativo per il farsi dell’umano. La realizzazione definitiva e compiuta di ogni essere umano passa inevitabilmente attraverso il processo di conformazione della propria vicenda a quella di Gesù Cristo. Questa libera conformazione dell’uomo alla libera vicenda filiale di Gesù di Nazaret, poi, viene suggerita ad ogni essere umano (orizzonte universale), mostrando ragionevolmente come essa rappresenti la pienezza di quanto è di fatto possibile ad ogni esperienza autenticamente umana.
Introduzione all’escatologia cristiana
Johanna Rahner
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2018
pagine: 304
L’escatologia, cioè la dottrina cristiana delle cose ultime, si muove tra due estremi: da una parte c’è il pericolo di presumere di sapere troppo del cielo e dell’inferno, dall’altra c’è il rischio di restare senza parole. Il manuale di Johanna Rahner supera brillantemente questa duplice sfida. Con un linguaggio facilmente comprensibile l’Autrice risponde sia alle questioni fondamentali sia a domande specifiche, come per esempio quelle che vertono sulla risurrezione dell’anima e del corpo, su un’appropriata concezione del giudizio finale, sull’idea (e quale) di un inferno eterno. Per Rahner è di particolare rilevanza affrontare la sfida di come resti possibile, dinanzi alla morte reale e al problema irrinunciabile della giustizia, una speranza che alla fine tutto andrà bene. È questa, in fondo, a dispetto di ogni esperienza di questo mondo, la nostra brama insaziabile: il sogno che, alla fine, tutto possa trovare pienezza di compimento.
Il dio unitrino. Teologia trinitaria
Gisbert Greshake
Libro
editore: Queriniana
anno edizione: 2018
pagine: 680
Al centro della fede cristiana si situa la confessione del Dio unitrino. Nel suo nome il cristiano viene battezzato e a Lui si rivolgono innumerevoli preghiere. Eppure salta agli occhi il fatto che nella teologia e nella coscienza di fede la Trinità sembra oggi rappresentare solo una specie di sacro relitto, ugualmente distante dalle attuali dispute teologiche come pure dalla vita reale e dai suoi problemi. Basterebbe qui citare le parole di Kant: «Dalla dottrina della Trinità… non si può in definitiva ricavare nulla di pratico». Ma anche le parole di Karl Rahner: «Si può avere il sospetto che per il catechismo della testa e del cuore (a differenza del catechismo stampato) la concezione del cristiano riguardo all'Incarnazione non dovrebbe affatto cambiare, se non vi fosse alcuna Trinità». A fronte di ciò l'Autore mostra che la fede cristiana può essere concepita e vissuta nel suo insieme e in tutti i tuoi settori, solo se Dio non viene concepito come una unità monarchica, bensì come Communio, ovvero come comunione di tre persone, la cui unità è costituita dall'unità del reciproco amore. L'autore mostra inoltre – il che non è mai stato tentato in forma così esaustiva – che la confessione del Dio unitrino non ha significato solo per la fede, ma è anche una chiave per comprendere e superare tutto ciò che concorre a determinare la vita: anche in questi casi la fede nel Dio unitrino dischiude prospettive nuove e sorprendenti.
Grazie all’immaginazione. Integrare l’immaginazione in teologia fondamentale
Nicolas Steeves
Libro
editore: Queriniana
anno edizione: 2018
pagine: 416
Per il sentire comune, la riflessione teologica lavora in genere nell’orizzonte della concettualità, del freddo raziocinio, e tende a premunirsi contro l’immaginazione, pur senza privarsene del tutto. Non potrebbe o dovrebbe, invece, valorizzarla e integrarla meglio al proprio interno? E, se sì, quale ruolo potrebbe allora giocare l’immaginazione in teologia? Tenere l’immaginazione al proprio fianco è decisivo per chi fa teologia e indispensabile per il discorso di fede, in quanto – spiega Steeves – l’immaginazione svolge un ruolo unico per accogliere Dio che si rivela e, anzi, per realizzare la fede stessa. Credere non è solo una questione concettuale: ne va della vita concreta dei cristiani, nella preghiera, nella liturgia, nell’agire. Una collaborazione fra teologia e immaginazione sarebbe proficua, poi, persino per l’immaginazione stessa! Se la cultura contemporanea è arroventata da immagini prefabbricate, la rivelazione biblica e la grande tradizione cristiana potrebbero rinfrescarla e dissetarla. Dalle parabole all’Apocalisse, dagli inni alle omelie, i volti, le parole e le mani dei santi ci disegnano Dio. Grazie all’immaginazione, Cristo – Immagine di tutte le immagini – viene a dinamizzare i nostri immaginari fossilizzati, rendendoci liberi e felici di immaginare come lui. Integriamo dunque l’immaginazione! Ci renderà integri e capaci di giocare, a immagine di Gesù.
Giustificati per grazia. La giustificazione nelle lettere di Paolo
Antonio Pitta
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2018
pagine: 240
"Giustificati per grazia" scandaglia la tematica della giustificazione in tutte le lettere di Paolo, comprese quelle delle sue tradizioni. In sintonia con il metodo storico-critico, l’analisi retorica epistolare apre nuovi orizzonti sulla giustificazione. Già prima di Paolo la giustificazione è messa in relazione a Cristo, reso da Dio strumento di espiazione, secondo la fede condivisa delle comunità protocristiane. Introdotta nel contesto polemico della Lettera ai Galati e in funzione della figliolanza divina, la giustificazione per grazia si trova al centro della Lettera ai Romani e assume un ruolo preventivo in quella ai Filippesi. Quando esplode il dilemma sulle vie della giustificazione, Paolo opta decisamente per la fede in Cristo e non per le opere della Legge. Lo Spirito vivifica l’unica giustificazione in Cristo e la rilancia in vista della giustificazione sperata. Nell’evangelo di Paolo, giustificazione e partecipazione sono non alternative, ma accomunate dalla grazia e dalla croce di Cristo. Della giustificazione per grazia non si dirà mai abbastanza, perché è universo simbolico che coinvolge diversi interlocutori. Non una dottrina, ma l’evangelo della giustificazione è quel che rende sempre attuale l’essere giustificati per grazia.
Vangelo e Provvidenza. Una teologia dell’azione di Dio
Emmanuel Durand
Libro
editore: Queriniana
anno edizione: 2018
pagine: 304
È ancora possibile leggere l’azione di Dio nel quotidiano così come nel lungo periodo, nei cuori delle persone così come nella storia? La parola “Provvidenza” è sparita dai radar cattolici: è come evaporata. La sovranità di Dio – il suo intervento nel mondo – ha smesso di essere un dato evidente. Eppure per secoli i cristiani hanno testimoniato che una Provvidenza divina esiste e che non si può fare a meno di credere e confidare nell’intervento divino a favore dell’umanità (come singoli e come popoli). Il domenicano Durand si propone allora di ripensare la dottrina sulla Provvidenza. Lo fa ripartendo dal vangelo della salvezza e orientando pragmaticamente la teologia verso una rinnovata concezione pasquale dell’azione di Dio per noi. Senza dimenticare le grandi lezioni di Agostino d’Ippona, di Tommaso d’Aquino, di John Henry Newman, l’autore spiega come Dio non si sia affatto congedato da questo mondo. È sempre possibile stupirsi delle meraviglie che Dio compie in mezzo a noi e confessarlo là dove sembrava assente o silenzioso, evitando peraltro le contraddizioni di un ingenuo provvidenzialismo. Un libro per tornare a confidare in modo maturo nella “divina Provvidenza”, ripensata in termini più biblici e secondo un profilo contemporaneo.
L'amore del prossimo. Il comandamento di Dio come promessa ed esigenza
Thomas Söding
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2018
pagine: 360
Cuore pulsante dell’etica biblica, il comandamento dell’amore del prossimo sta al centro del Nuovo Testamento ed è al cuore del messaggio cristiano: se infatti affonda le radici nell’Antico Testamento e nel giudaismo, con Gesù è diventato la parola-chiave della morale cristiana. Cristo, la cui etica si fonda essenzialmente sull’annuncio di Dio come Padre amorevole, ha rideterminato l’idea del “prossimo” (chi è il mio prossimo e perché l’amore va rivolto proprio a costui?) così come la pratica concreta dell’amore (che cos’è l’amore del prossimo e come si manifesta? chi lo esige? a chi è rivolto questo comandamento? come si rapporta l’amore del prossimo con l’amore di Dio e con l’amore di se stessi? che valore ha?). E l’eco del comandamento dell’amore, che per Gesù include sempre anche l’amore dei nemici, dal cristianesimo delle origini continua a risuonare con forza fino ai giorni nostri. In questo libro viene ricostruito il profilo dell’etica neotestamentaria e ne vengono ridiscusse le posizioni qualificanti, andando oltre i dati più naturali e scontati, e confrontandosi coraggiosamente con le obiezioni e le riserve più critiche. Non da ultimo, si intende riscoprire quali implicazioni e quale forza di orientamento – sul piano psicologico, su quello sociale e politico, su quello squisitamente teologico – derivino oggi per noi dal comandamento dell’amore. Un testo indispensabile per riscoprire su solide basi l’amore del prossimo, fulcro dell’etica cristiana.
Un ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico. Volume Vol. 4
John P. Meier
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2018
pagine: 760
Un tema decisivo per ripensare il Gesù storico: i suoi insegnamenti sulla Legge di Mosè e sull'etica, e di conseguenza la sua presa di posizione su questioni fondamentali quali il divorzio, i giuramenti, il sabato, le regole di purità, e naturalmente sul comandamento dell'amore. Meier affronta la tematica da vero maestro, con lo stesso rigore dimostrato nei tre precedenti volumi.
Tempo e Dio. Aperture contemporanee a partire da Hegel e Schelling
Kurt Appel
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2018
pagine: 240
Kurt Appel elabora una teoria teologica del tempo, mostrandone il ruolo centrale nella concezione di Dio da parte della filosofia speculativa - da Leibniz a kant, da Hegel all’ultimo Schelling. Il concetto di tempo si mostra così come una chiave decisiva per la comprensione di questi due complessi sistemi di pensiero, la filosofia e la teologia. Il tempo al quale noi normalmente pensiamo, quello lineare e meccanico dell’orologio, scorre uniforme e indefinito, sempre uguale. È una continuum senza qualità di sorta, neutrale e asettico, del tutto indifferente: e pretende di dettar legge. Indagando il rapporto esistente fra il tempo della rivelazione (nel paradigma biblico) e il tempo secolarizzato (del paradigma post-moderno), Appel mette in scacco i presupposti di quest’ultimo. Mostra come la concezione del tempo cronologico in eterna espansione sia del tutto insufficiente. E svela come il senso del tempo aperto dalla creazione di Dio e occupato dall'intimità di Dio risieda "nelle infinite costellazioni dell’affezione che fanno il mondo degno di essere vissuto e il regno di Dio ospitale per una creatura realmente finita" (P. Sequeri). L’eternità, in questo scenario, risulta momento di un tempo intrinsecamente liturgico, nel cui passato - aperto e sempre da riscrivere - ci perviene il nome di Dio, e la cui dignità risiede nella vulnerabilità, nell'indisponibilità e nell'apertura dell’essere. Una sorprendente teoria teologica del tempo. Un modo inaspettato di guardare al Dio cristiano che si dona come nostro ospite nel tempo. Postfazione di Pierangelo Sequeri.
Un ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico. Volume Vol. 5
John P. Meier
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2017
pagine: 456
Facendo progredire il suo magistrale lavoro alla ricerca del Gesù storico, Meier affronta in questo attesissimo volume il tema controverso delle parabole. E lo fa con lo stesso rigore e la stessa penetrazione che hanno guadagnato ai suoi testi precedenti l’elogio della critica e il successo del pubblico. Dei quattro enigmi fondamentali che Meier ha individuato – l’atteggiamento di Gesù verso la Legge, il suo uso delle parabole, il modo in cui descriveva se stesso, i suoi ultimi giorni a Gerusalemme – questo volume affronta quindi di petto il secondo tema, ingaggiando un vero e proprio corpo a corpo. In genere gli esegeti operano in base al presupposto che le parabole narrate nei vangeli possano essere sostanzialmente attribuite al Gesù storico. Il volume di Meier mette in discussione questo consenso generalizzato. Sostiene infatti che nessun criterio di storicità può fornire ragioni convincenti per assicurare che una determinata parabola abbia avuto origine sulle labbra del Gesù storico. Noi non disponiamo cioè di argomenti fortemente positivi a favore della storicità delle parabole (il che non dimostra automaticamente che non siano autentiche!). Per Meier, alla fine, solo quattro parabole – quella del Granello di Senape, quella dei Vignaioli Malvagi, quella dei Talenti e quella del Grande Banchetto – possono rivendicare validamente la propria autenticità ed essere attribuite al Gesù storico con sufficiente certezza.
La libertà a rischio. Le idee moderne e le radici bibliche
Giuseppe Angelini
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2017
pagine: 360
Singolare destino è quello della libertà. Massimo titolo d’onore del soggetto singolo, diritto perentoriamente rivendicato nello spazio pubblico, essa pare oggi invece dissolversi e perdere consistenza nell’esperienza personale. Sembra quasi che la si difenda tanto più rigidamente, quanto minori sono le convinzioni di poterne disporre. Libero davvero non è colui che può fare quel che gli pare. Libero è colui che può volere quello che fa, che può legarsi cioè alle proprie azioni e, mediante esse, disporre di se stesso. F. Nietzsche ebbe a dire che il male maggiore di cui soffre l’uomo contemporaneo è proprio l’incapacità di volere: un difetto di libertà. Non così, però, la libertà è stata pensata nella storia della filosofia occidentale (e della stessa teologia): è stata fondamentalmente pensata in termini politici, nella prospettiva cioè del rapporto del singolo con gli altri. Mai è stata pensata nella prospettiva più vera, quella del rapporto del soggetto con le proprie azioni. Appunto a questa prospettiva si riferisce il messaggio cristiano sulla libertà, che, nei fatti, è riuscito a plasmare una cultura e un costume. Oggi quel costume va dissolvendosi; di riflesso, diventa sempre più urgente pensare espressamente l’idea di libertà, «venuta nel mondo per opera del cristianesimo» (Hegel). È il tentativo fatto in questo libro, attraverso la recensione della storia delle idee e il ritorno ai testi della Bibbia. Un testo magistrale che incoraggia l’idea di libertà, esplorando la storia del pensiero occidentale e confrontandosi con la Scrittura.
Maria-ecclesia. Prospettive per una teologia e una prassi ecclesiale fondate in senso mariano
Gisbert Greshake
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2017
pagine: 688
La teologia contemporanea ha ancora qualcosa di nuovo da dire su Maria? Moltissime tematiche teologiche, non da ultimo quella ecclesiologica, incrociano trasversalmente la mariologia. Nelle sue riflessioni, Greshake si concentra sulla natura dell’essere umano e sul profilo della chiesa alla luce della mariologia, ma indaga in particolare su come vanno compresi il rapporto tra uomo e creazione e la relazione fra cristiani e altre religioni. Fino a scoprire che un elemento che innegabilmente costituisce il cuore del dibattito intorno alla figura di Maria è proprio il rapporto Dio-creazione. In quest’opera magistrale Greshake affronta però la sfida fino in fondo: prospetta anche una prassi ecclesiale fondata in senso mariano. La rilevanza immediata delle sue riflessioni sulla situazione attuale della chiesa e della teologia emerge chiaramente nelle proposte – anche critiche – di riforma. Una visione decisamente mariana della ecclesia potrebbe soltanto rinnovare l’immagine stessa della chiesa: attuandone un’autentica riforma delle strutture in direzione di una chiesa della fede, di una chiesa dei piccoli e dei poveri, nella quale le gerarchie di questo mondo sono rovesciate come nel Magnificat. Raramente le conseguenze pratiche di una “teologia fondata in senso mariano” sono state elaborate in maniera tanto chiara e stimolante, sfoderando una visione a tutto tondo.

