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Quodlibet: Quodlibet

Il «Trionfo della morte» di Palermo. Un'allegoria della modernità

Michele Cometa

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2017

pagine: 170

Originariamente collocato nel cortile dell'Ospedale Grande e Nuovo in Palazzo Sclafani, il “Trionfo della morte” - ora custodito nella Galleria di Palazzo Abatellis, a Palermo - è una straordinaria enciclopedia iconografica medievale e moderna, di cui non conosciamo l'autore. Il libro di Michele Cometa è una guida all'interpretazione del tessuto narrativo di questo formidabile affresco. Le molteplici fonti pittoriche e letterarie che ne costituiscono la trama convergono nel tratteggiare - evocando la peste nera che imperversava in Europa da più di un secolo - una sorta di confutazione iconologica del retribuzionismo medievale. Le pene mondane, infatti, non sono qui più riconducibili al peccato, ma si stemperano in una melanconia tutta moderna. Una codificata allegoria medievale finisce per accogliere tonalità dell'animo del tutto impreviste, nuances che solo un'attenta posterità potrà compiutamente decifrare. Lo stupore, lo sdegno, la cura, la compassione, la speranza che affiorano nei gesti congelati dei personaggi del dipinto trovano qui per la prima volta un'espressione che costituirà l'ossatura delle categorie esistenziali moderne, facendo del “Trionfo” un'opera filosoficamente profetica.
16,00 15,20

Manifesto del Terzo paesaggio

Gilles Clément

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2016

pagine: 112

Gilles Clément, paesaggista, indica tutti i "luoghi abbandonati dall'uomo": i parchi e le riserve naturali, le grandi aree disabitate del pianeta, ma anche spazi più piccoli e diffusi, quasi invisibili: le aree industriali dismesse dove crescono rovi e sterpaglie; le erbacce al centro di un'aiuola spartitraffico. Sono spazi diversi per forma, dimensione e statuto, accomunati solo dall'assenza di ogni attività umana, ma che presi nel loro insieme sono fondamentali per la conservazione della diversità biologica. Questo piccolo libro ne mostra i meccanismi evolutivi, le connessioni reciproche, l'importanza per il futuro del pianeta.
14,00 13,30

Breve storia del giardino

Gilles Clément

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2012

pagine: 129

Il primo giardino è quello dell'uomo che ha scelto di interrompere le proprie peregrinazioni. Non c'è un tempo giusto per questa tappa, nella vita di un uomo o di una società. Il primo giardino è alimentare. L'orto è il primo giardino. È atemporale poiché non soltanto fonda la storia dei giardini, ma la attraversa e la segna profondamente in ogni suo periodo. Il primo giardino è un recinto. Conviene proteggere il bene prezioso del giardino; la verdura, la frutta, e poi i fiori, gli animali, l'arte di vivere, quello che, col passare del tempo, continuerà a sembrarci il "meglio". È la maniera di interpretare il meglio che, a seconda dei modelli di civiltà, determinerà lo stile dei giardini. La nozione di meglio, di bene prezioso, è in continua evoluzione. La scenografia destinata a valorizzare il meglio si adegua al cambiamento dei fondamenti del giardino, ma il principio del giardino rimane costante: avvicinarsi il più possibile al paradiso.
14,50 13,78

Il tempo della mente. Linguaggio, evoluzione e identità personale

Erica Cosentino

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2008

pagine: 208

Questo libro è un tentativo di indagare il costituirsi dell'identità dell'essere umano e delle facoltà di conoscere e dì parlare sulla base del rapporto cardinale fra il tempo e la mente. Da un lato si parte dall'assunto che la "ricerca del tempo perduto" è sempre una ricerca di sé. I ricordi esprimono un Io e, dunque, accedervi significa accedere al senso di chi siamo, alla propria identità. Ma chi saremmo senza l'immagine di un futuro in cui coltivare i nostri sogni, le speranze, i progetti? Il futuro àncora il senso di identità almeno quanto il passato, perché se è vero che la vita deve essere compresa guardando indietro è anche vero, come ci ricorda Kierkegaard, che deve essere vissuta guardando in avanti. Noi abbiamo un senso, e ci diamo un senso, perché possiamo inseguire quel torrente di immagini e sensazioni passate e future; noi abbiamo un noi perché possiamo fare con la mente ciò che ci è precluso con il corpo: viaggiare nel tempo.
20,00 19,00

Pagine di estetica. Il gioco delle facoltà critiche in arte e letteratura

Fernando Pessoa

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2006

pagine: 218

Il volume raccoglie appunti ad uso personale, aforismi, note a margine di scritti, di Fernando Pessoa, conclusi o destinate a confluire in lavori futuri, abbozzi frammentari di saggi in seguito redatti in forma più organica, progetti, lettere indirizzate a poeti. Tra i testi più importanti inclusi nel volume, si segnalano i saggi sul "Dramma", sulla fortuna delle opere letterarie "Erostrato", e gli "Appunti per una estetica non aristotelica" firmati dall'eteronimo Alvaro de Campos.
22,00 20,90

Le amorose

Luigi Trucillo

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2004

pagine: 107

"C'è una felice ambiguità della poesia che consiglia una posizione guardinga rispetto a ogni interpretazione. A ogni atto, cioè, di appropriazione. La poesia educa piuttosto allo spossessamento, coltiva in noi il sentimento dell'espropriazione. Così, di fronte a "Le amorose", che ho appena letto, io non so se le amorose sono le poesie, o le morose a cui le poesie sono rivolte. Donne che a volte hanno dei nomi proprii: Fulvia, Marcella, Annalisa. Altre volte anonime. Come le poesie stesse che non hanno titolo. Non sempre. So però che l'amore è un colloquio. E la poesia anche". (Dalla postfazione di Nadia Fusini).
12,00 11,40

Scottature

Scottature

Dolores Prato

Libro

editore: Quodlibet

anno edizione: 1998

pagine: 48

7,00

A che punto siamo? L'epidemia come politica

Giorgio Agamben

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2020

pagine: 112

Agamben ha raccolto in questo libro tutti i suoi interventi sull'emergenza sanitaria che stiamo attraversando. Al di là di denunce e descrizioni puntuali, i testi propongono in varia forma una riflessione sulla Grande Trasformazione in corso nelle democrazie occidentali. In nome della biosicurezza e della salute, il modello delle democrazie borghesi coi loro diritti, i loro parlamenti e le loro costituzioni sta ovunque cedendo il posto a un nuovo dispotismo in cui i cittadini sembrano accettare limitazioni delle libertà senza precedenti. Di qui l'urgenza della domanda che dà il titolo alla raccolta: a che punto siamo? Fino a quando saremo disposti a vivere in uno stato di eccezione che viene continuamente prolungato e di cui non si riesce a intravedere la fine?
10,00 9,50

A che punto siamo? L'epidemia come politica

Giorgio Agamben

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 128

In questa nuova edizione, che contiene un numero di testi quasi raddoppiato rispetto alla precedente, Agamben ha raccolto tutti i suoi interventi sull'emergenza politico-sanitaria che stiamo attraversando. Al di là di denunce e descrizioni puntuali, i testi propongono in varia forma una riflessione sulla Grande Trasformazione in corso nelle democrazie occidentali. In nome della biosicurezza e della salute, il modello delle democrazie borghesi coi loro diritti, i loro parlamenti e le loro costituzioni sta ovunque cedendo il posto a un nuovo dispotismo in cui i cittadini sembrano accettare limitazioni delle libertà senza precedenti. Di qui l'urgenza della domanda che dà il titolo alla raccolta: a che punto siamo? Fino a quando saremo disposti a vivere in uno stato di eccezione che viene continuamente prolungato e di cui non si riesce a intravedere la fine?
12,00 11,40

Il demone di Picasso. Creatività generica e assoluto della creazione

Gabriele Guercio

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2017

pagine: 243

Intrapreso agli inizi del Novecento, l'abbandono di un'idea di creatività rarefatta e aristocratica - che in Occidente pur sostenne la visione dell'originalità dell'opera d'arte, da Dante fino a Heidegger - trova negli ultimi decenni un inquietante parallelo nell'organizzazione del lavoro: proprio come il lavoro esonda nel non lavoro, così l'arte sconfina nella non-arte, ed entrambi sfociano in una piatta e deresponsabilizzata dimensione di creatività generica, totalitariamente e indiscriminatamente fungibile dal mercato e dal marketing. E giusto ribellarsi a questo omologante laissez-faire, al contempo sregolato e dispotico? Per rispondere consapevolmente in maniera affermativa, Gabriele Guercio traccia una genealogia e una storia degli aspetti dirimenti dell'arte novecentesca, facendosi in ciò guidare da Picasso. Se infatti l'inquilino di Boulevard Raspail 242 è indubbiamente il pioniere della sregolata disseminazione del fare creativo che ancor oggi connota la pratica artistica, la sua storia non è certo riducibile a questo pluralismo panico. Picasso ha attraversato l'anarchia e ha toccato l'altra riva della libertà, riconoscendo e problematizzando il volto nefasto e opprimente dell'indifferenza della produzione (ormai abitata da sostituibili e nomadi creativi). Fu cioè posseduto da un demone bifronte, che se da un lato alimentava il faustiano relativismo creativo, dall'altro lo spingeva a riconquistarsi un creazionismo artistico potenzialmente in grado di riscattare e il lavoro e l'arte.
18,00 17,10

Altre amorose

Luigi Trucillo

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2017

pagine: 162

"Così ho pensato che ogni relazione è un dado lanciato dai due giocatori e da nessuno, e che il vincitore è il gioco sospeso dei numeri nell'aria finché resiste un solo volto."
16,00 15,20

Della comune intelligenza sana e di quella malata

Franz Rosenzweig

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2016

pagine: 214

Nel 1921, per avvicinare i lettori alla sua opera maggiore, La stella della redenzione, che anche gli amici giudicavano di difficile lettura, Franz Rosenzweig si lasciò convincere a scrivere un testo introduttivo. Per costruirlo in modo efficace scelse la via dell'apologo, che prometteva una comunicazione più agevole con il pubblico colto, anche se avrebbe certo indispettito gli intellettuali di professione: nasceva in questo modo il volume Della comune intelligenza sana e di quella malata. La sua stessa genesi lo rende un originale momento di riflessione sulla filosofia, di cui sottolinea la «nativa» contrapposizione con l'uso spontaneo dell'intelligenza, quello che sorregge il comportamento quotidiano dell'uomo comune. In queste pagine, la cultura occidentale viene metaforicamente descritta come un paziente colpito da apoplexia philosophica acuta, innescata dal potere fuorviante della domanda (aristotelico-metafisica) «che cos'è?», e conseguentemente affetto da paralisi. Lo si potrà curare soltanto inserendolo più direttamente nella relazione con le tre grandi dimensioni entro cui si svolge l'esistenza: l'io, il mondo e Dio. È appunto questo il compito che Rosenzweig riteneva di poter affidare ad un «nuovo pensiero» ormai collocabile al di là della filosofia, la quale aveva infine compiuto (in Hegel) il suo destino, una volta attraversate le sue tre grandi fasi: l'antichità cosmologica, il medioevo teologico e la modernità psicologica.
16,00 15,20

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