Rubbettino: Scrittori di Calabria
Tra la perduta gente
Umberto Zanotti Bianco
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 140
Viaggio in Calabria
Alexandre Dumas
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2007
pagine: 168
Il viaggio in Calabria fu intrapreso sotto falso nome nell'autunno del 1835, subito dopo aver visitato la Sicilia, in compagnia del pittore Jadin e del cane Mylord. Lo scrittore, sorpreso da una improvvisa tempesta che gli impedì di proseguire la navigazione verso nord, fu costretto a percorrere via terra, da Villa San Giovanni a Cosenza, la Calabria. Tappe principali del suo viaggio Scilla, Pizzo, Maida, Cosenza, durante le quali Dumas non manca di annotare sul suo taccuino di viaggio notizie storiche e fantastiche. Tra terremoti e piogge torrenziali, tra racconti gustosi e personaggi singolari, il viaggio di Dumas si trasforma così in un avventuroso racconto stilato con sagacia ed ironia.
Il romanzo di Tommaso Campanella
Dante Maffia
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 172
Vita di Stefano
Stefano La Cava
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 164
La vicenda del romanzo (Premio Villa San Giovanni 1962), caratterizzato dalla semplicità della struttura narrativa, allo stesso tempo chiara e precisa, è imperniata sulle vicissitudini di Stefano, giovane antifascista disoccupato, dalla complicata psicologia, intorno al quale brulica una comunità viva e vera: dalla madre a Clelia; dalle sorelle, mortificate nella loro condanna a restare zitelle, a Camillo, così umano nella sua rassegnazione alla pena e alla fatica del vivere. Anche le notazioni politiche, gli accenni al fascismo, che questa povera gente istintivamente ripugna, sono in generale sobri e raramente esorbitano dai limiti psicologici dei personaggi.
Lo sdiregno
Giuseppe Occhiato
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 211
"Era un mascherone tondo, con due baffoni barbarici volti all'insù e due occhiazzi sgargiati che da quell'altezza perlustravano con strafottente alterigia i tetti delle vili case di Contura; sembrava li ruotasse continuamente di qua e di là, come spagnoso che qualcosa giù in paese sfuggisse alla sua attenzione". Neanche in occasione della tragedia accaduta in quel venerdì 16 luglio 1943 il feticcio che orna la casa di Nino Gullia dà segni di cedimento. Assiste, indisturbato, alle incursioni aeree e al bombardamento che costringe un intera comunità allo "sdiregno", lo sfollamento. Con un linguaggio vivo, partecipe e vibrante, l'autore ci conduce all'interno di un mondo pullulante di persone e di cose, che, attonito, assiste allo "scatascio magno" mentre "l'apparecchiu mericanu I lancia i bumbi e sindi va".
Caterina Marasca
Giovanna Gulli
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 385
Al Magnifico Rettore. Tesi di laurea
Tonino Perna
Libro: Copertina rigida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 202
Con questo dittico sul mondo universitario, Tonino Perna dà vita a un libro di sorprendente vitalità. Al Magnifico Rettore descrive la vita frustrante, alienata, di un contrattista universitario attraverso un affresco satirico ed una sequenza di stazioni conoscitive che compongono una sorta di laica via crucis del precario universitario, che diviene la metafora stessa di ogni lavoro precario, della sua condizione incerta e della dimensione epocale che esso ha assunto nel nostro tempo, sino a caratterizzano. Tesi di laurea, racconto lungo inedito, è il diario di una ricerca sul campo imperniata su un club-villaggio di vacanze che altro non rappresenta se non la metafora tragica della civiltà occidentale. Da entrambi scaturisce prepotente la riflessione sulla "ricerca", "sulla passione che fa sentire come inutile e vuoto ogni giorno che non segni un progresso, per piccolo che sia, nel cammino verso l'attingimento di una verità".
Racconti calabresi
Nicola Misasi
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 187
Usciti a Napoli nel 1881 - un anno dopo le novelle di Vita dei campi e nello stesso anno dei Malavoglia -, i Racconti calabresi danno veste narrativa alla cultura e all'anima calabrese di fine Ottocento, con una fluidità di scrittura e un'affabulazione coinvolgente, unitamente alla varietà delle soluzioni strutturali escogitate per tenere alta la tensione del racconto. Benedetto Croce scrisse che Nicola Misasi "narrava bene, con quella particolarità ed evidenza che nasce dall'adesione dell'anima alle cose narrate". E le storie calabresi di questo volume sono fortemente impregnate di partecipazione da parte dell'autore allo svolgersi di vicende che evidenziano sentimenti, simboli e comportamenti della sua terra, al modo di essere della gente di Calabria.

