Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

SE: Testi e documenti

Il labirinto della solitudine

Il labirinto della solitudine

Octavio Paz

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2018

pagine: 172

«A tutti noi, in un dato momento, la nostra esistenza si è rivelata come qualcosa di particolare, inalienabile e stupendo. Quasi sempre questa rivelazione avviene durante l'adolescenza. La scoperta di noi stessi si manifesta come un saperci soli; tra il mondo e noi s'innalza un'impalpabile, trasparente muraglia: quella della nostra coscienza. Fin dalla nascita ci sentiamo soli; ma bambini e adulti possono superare la loro solitudine e dimenticare se stessi mediante il gioco o il lavoro, mentre l'adolescente, oscillando tra l'infanzia e la giovinezza, rimane sospeso per un istante di fronte all'infinita ricchezza del mondo. L'adolescente si stupisce di esistere. E allo stupore segue la riflessione: chino sul fiume della sua coscienza si domanda se quel volto che affiora lentamente dal fondo, deformato dall'acqua, è il suo. La particolarità di esistere — mera sensazione del bambino — diventa problema e domanda, coscienza che interroga. Ai popoli in fase di crescita succede qualcosa di simile. Il loro essere si manifesta come interrogativo: che cosa siamo e come realizzeremo quello che siamo? [...] Mi pare rivelatrice l'insistenza con cui in certi periodi i popoli si piegano su loro stessi e si interrogano. Destarsi alla storia significa prendere coscienza della nostra particolarità, pausa di riflessione prima di dedicarci all'azione. "Quando sogniamo di sognare, il risveglio è vicino" dice Novalis».
20,00

Viaggio in Sicilia

Viaggio in Sicilia

Bernard Berenson

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2018

pagine: 176

«Questo è l'ultimo giorno del mio viaggio. Sono salito sul monte Pellegrino in una splendida mattinata, e sono stato colto da tristezza al pensiero di lasciare così grandiosa e impareggiabile bellezza. Se soltanto uno potesse impadronirsene e serbarla entro di sé, sarebbe un dio».
20,00

Lettere d'amore a Louise Colet 1846-1848

Lettere d'amore a Louise Colet 1846-1848

Gustave Flaubert

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2018

pagine: 240

«Ho seno, collo e spalle di grande bellezza. La pettinatura (di un castano chiarissimo, bionda al tempo della mia infanzia), composta di lunghissimi boccoli che ricadono sulle tempie, velano le gote e scendono fino alle spalle, mi attira molti complimenti. Ho la fronte alta, ben fatta, molto espressiva, le sopracciglia folte e finemente disegnate, gli occhi azzurro cupo, grandi, bellissimi quando ardono al fuoco del pensiero e delle sensazioni». Ecco l'autoritratto che Louise Colet consegna al suo diario, il 14 giugno 1845. Un anno dopo, tra questa donna e Gustave Flaubert nasce una relazione, tenera e tempestosa. Ventiquattrenne, «di una bellezza eroica», Gustave trova in Louise «la sola donna che ho amato e che ho avuto». Trentaseienne, già amante del filosofo Victor Cousin, Louise crede, romanticamente ostinata, alle ragioni del cuore. Sono entrambi scrittori, l'una di qualche fama, l'altro appena agli inizi. Sono entrambi legati a un nucleo familiare, lei a un marito e a una figlia, lui a una madre. La loro vicenda è un ininterrotto tentativo di trasformare gli equilibri tra la «generosità» di un grande amore che diventa per Louise il centro della vita, e l'«avarizia» di un amore che per Gustave ha un posto ben definito tra gli affetti, le amicizie, i progetti di viaggi esotici e il sogno d'Arte che ne domina l'esistenza. Agli slanci dell'amica, Gustave oppone la riserva dell'amato, la malinconica autosufficienza del prigioniero volontario. Alle sofferenze, alle rappacificazioni, alle accuse, all'addio seguirà il silenzio; placate le tensioni, la relazione riprenderà poi in un altro tono e con altri ruoli: sarà un artista compiuto che dettaglia alla sua confidente i lineamenti di una nuova estetica che si sta incarnando in uno «scandaloso romanzo», "Madame Bovary". Di questa storia d'amore le lettere mostrano giorno per giorno la traccia fresca. Ed è una traccia che ci rivela uno scrittore che ha fatto dire ad André Gide: «Se l'opera intera di Flaubert dovesse essere messa su un piatto della bilancia, la sola Corrispondenza, gettata sull'altro, la supererebbe; e se mi fosse permesso di conservare soltanto l'una o l'altra, io sceglierei quest'ultima».
24,00

La fiamma di una candela

La fiamma di una candela

Gaston Bachelard

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2018

pagine: 102

"La fiamma è un mondo per l'uomo solo. E se il sognatore di fiamma parla alla fiamma, parla a se stesso, ed eccolo poeta. Dilatando il mondo, il destino del mondo, meditando sul destino della fiamma, il sognatore dilata il linguaggio poiché il linguaggio esprime una delle bellezze del mondo. Attraverso un'espressione così "pancalizzante", anche lo psichismo si estende, si innalza. La meditazione della fiamma ha offerto allo psichismo del sognatore un nutrimento di verticalità, un alimento verticalizzante. Un nutrimento aereo, agli antipodi di tutti i "nutrimenti terrestri", non esiste principio più attivo di questo per conferire un senso vitale alle determinazioni poetiche."
19,00

Alchimia e kabbalah

Alchimia e kabbalah

Gershom Scholem

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2018

pagine: 106

"Da quando il mondo europeo, sul finire del Medioevo, venne a contatto con la mistica e la teosofia ebraica, ossia con la kabbalah, ha coniugato, nel corso dei secoli, le più varie rappresentazioni con il suo complesso propriamente costitutivo. Il nome di questa misteriosa disciplina, esaltata e ammirata dai suoi primi diffusori cristiani, Giovanni Pico della Mirandola e Reuchlin, come la custode della più antica e della più alta saggezza misterica dell'umanità, divenne una parola d'ordine in tutti i circoli interessati alla teosofia e all'occultismo nell'epoca del Rinascimento e in quella successiva del Barocco. Divenne una sorta di bandiera dietro la quale - poiché non v'era da temere alcun controllo da parte dei pochi autentici cultori della kabbalah praticamente tutto poteva venire offerto al pubblico: da contenuti autenticamente ebraici a meditazioni solo vagamente ebraizzanti di profondi mistici cristiani, fino agli ultimi prodotti scaduti della geomanzia e della cartomanzia. Il nome kabbalah, con il brivido reverenziale che immediatamente incuteva, comprendeva tutto. Anche i più estranei elementi del folklore occidentale, anche le scienze del tempo in qualche modo orientate verso l'occultismo, come l'astrologia, l'alchimia, la magia naturale, divennero "kabbalah".
19,00

Poesie mistiche

Poesie mistiche

Jalâl Al-Din Rumi

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2018

pagine: 118

«Il lettore di questa raccolta del sommo poeta mistico persiano Jalal al-Dın Rumı» scrive il curatore Alessandro Bausani, il grande e compianto studioso della civiltà islamica «avrà il privilegio di conoscere – e mi auguro di condividere – un’esperienza spirituale di un’altezza, di una vastità, di una profondità a cui forse la letteratura mistica occidentale non ha saputo giungere. In questi mirabili versi l’ebbrezza mistica, che infonde tutto l’universo – anche l’acqua, l’aria, la terra e il fuoco, la mente e il cuore –, coincide con la più assoluta lucidità intellettuale. La fuga verso Dio, di cui il verso poetico diviene lo specchio fedele, coincide con l’accoglimento delle apparenze più violente e paradossali del mondo; il salto oltre la terra conduce al di là del bene e del male; la stasi spirituale coincide con la più labile e vertiginosa mobilità della fantasia poetica. A questo riguardo, un’ultima, doverosa avvertenza: la poesia, per quanto alta come quella di Rumı, è solo la parte emersa, la minima forse, dell’iceberg del mistico».
19,00

La libellula e altri scritti

La libellula e altri scritti

Amelia Rosselli

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2018

pagine: 144

Vengono qui riproposti alcuni testi fondamentali di Amelia Rosselli (Parigi 1930-Roma 1996), uno dei massimi poeti contemporanei. Al poema La libellula, scritto nel 1958 e che "ha come tema centrale la libertà", seguono trentuno poesie del 1963-1965 tratte da Serie ospedaliera. Il tono "piuttosto volatile" del poema, concepito (è sempre l'autrice a suggerirlo) "in forma di drago che si mangia la coda" o a imitazione di un "rullo cinese", è abbandonato o forse genialmente compresso e inglobato nei componimenti di Serie ospedaliera, caratterizzati da quella densità oracolare - al tempo stesso neutrale e folgorante, impenetrabile e straziata - in cui la critica ha ravvisato la specificità e il carattere potentemente innovativo del lavoro di Amelia Rosselli. Come ha scritto Pier Paolo Pasolini nel 1963: "[...] In realtà questa lingua è dominata da qualcosa di meccanico: emulsione che prende forma per suo conto, imposseduta, come si ha l'impressione che succeda per gli esperimenti di laboratorio più terribili, tumori, scoppi atomici, dominati solo scientificamente, ma non nei sintomi della terribilità, in quel loro accadere ormai oggettivo. Sicché il magma - la terribilità - è fissato in forme strafiche tanto più chiuse e assolute quanto più arbitrarie. [...] Direi che non mi sono mai imbattuto, in questi anni, in un prodotto del genere, così potentemente amorfo, così oggettivamente superbo". Completano il volume alcuni scritti autobiografici, tra cui il mirabile Diario ottuso.
19,00

La ribellione delle masse

La ribellione delle masse

José Ortega y Gasset

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2017

pagine: 248

"C'è un fatto che, bene o male che sia, è decisivo nella vita pubblica europea dell'ora presente. Questo fatto è l'avvento delle masse al pieno potere sociale. E poiché le masse, per definizione, non devono né possono dirigere la propria esistenza, né tanto meno governare la società, questo significa che l'Europa soffre attualmente la più grave crisi che popoli, nazioni, culture possano patire. Questa crisi si è verificata più d'una volta nella storia. La sua fisionomia e le sue conseguenze sono note. Se ne conosce anche il nome. Si chiama la ribellione delle masse". Il libro di Ortega y Gasset, "La ribellione delle masse", appartiene a quella categoria di opere nelle quali meglio viene riconosciuto lo sforzo che un'epoca compie nel desiderio di decifrarsi, di vedere in sé i segni del proprio destino.
25,00

Sguardo sulla vita

Sguardo sulla vita

Lou Andreas-Salomé

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2017

pagine: 204

"'Cara Lou, tu 'sai e comprendi'; potessi per un secondo vedere con i tuoi occhi, come credo tu veda, essere l'Altro che riconosce', scriveva Rainer Maria Rilke da Parigi il 26 giugno 1914, auspicando per sé quanto il pensiero dell'amica praticava per virtù innata: quel movimento dall'Io all'Altro che ricongiunge l''Erlebnis', l'esperienza interiore, con una sua più vasta comprensione. Da un simile movimento deriva, a ben vedere, anche la peculiare difficoltà della sua scrittura che, sprezzando i confini dei generi letterari, muove dal registro teorico all'evocazione lirica, dalla prosa narrativa a quella saggistica, assecondando un'intertestualità che è innanzi tutto prassi ermeneutica, un infinito rilanciare l'atto della comprensione. Così, scrivere di sé significa, al contempo, scrivere dell'Altro; così, scrivere dell'Altro significa, al contempo, scrivere di sé, trasformando la distanza - cruciale parola nel lessico di Andreas-Salomé - in un'inedita vicinanza. Nel solco di un simile, periglioso movimento fra polarità opposte si dischiude lo 'sguardo sulla vita' di un'autobiografia dalla forma quanto mai insolita, a priori inconclusa, radicalmente sperimentale nel suo sforzo di attingere alla comprensione ovvero alla verità. Ciò che la scrittura di sé intraprende in queste pagine autobiografiche, scritte perlopiù fra il 1931 e il 1932, è dunque meno un viaggio a ritroso attraverso i ricordi personali, che non una rappresentazione dei medesimi affinché, nel loro disegno, si possa ricomporre una immagine fondamentale della Vita." (Amelia Valtolina)
22,00

La filosofia del boudoir

La filosofia del boudoir

François de Sade

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2017

pagine: 191

Roland Barthes ha fatto notare che si viaggia molto in certe opere di Sade: assolutamente statica è invece la scena in "La filosofia nel boudoir", dove il viaggio è respinto nell'antefatto. Il luogo impenetrabile della solitudine libertina, che è in tutte le opere di Sade, l'ambiente segreto del delitto e della trasgressione, non è qui la Fortezza, la Cella, il Sotterraneo, il Convento, l'Isola Inaccessibile, ma il "delizioso boudoir" di Madame de Saint-Ange trasformato in aula per le lezioni del precettore Dolmancé, maestro di lussuria e di crimine. Ai tre protagonisti si aggiungono manichini su cui "applicare" le lezioni teoriche, il cavaliere de Mirvel, i due domestici Augustin e La-pierre e Madame de Mistival.
21,00

Della seduzione

Della seduzione

Jean Baudrillard

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2017

pagine: 187

“Un destino ineluttabile grava sulla seduzione. Stregonesca o amorosa che fosse, per la religione rappresentò sempre la strategia del demonio. La seduzione è sempre riferita al male. O al mondo. È l’’artificio’ del mondo. Questa maledizione si è mantenuta inalterata attraverso la morale e la filosofia, e oggi attraverso la psicoanalisi e la ‘liberazione del desiderio’. Può apparire paradossale che proprio oggi, nel momento in cui i valori del sesso, del male e della perversione sono di venuti promozionali e tutto quel che è stato maledetto festeggia la propria risurrezione spesso programmata, la seduzione sia comunque rimasta nell'ombra - vi sia definitivamente rientrata. [...] La seduzione è sempre all'erta, pronta a distruggere ogni ordine divino, foss'anche quello della produzione o del desiderio. Per tutte le ortodossie la seduzione continua a rappresentare il maleficio e l'artificio, una magia nera che perverte tutte le verità, una congiura di segni, un'esaltazione dei segni nella loro utilizzazione malefica. Ogni discorso è minacciato da questa improvvisa reversibilità o assorbimento nei propri segni, senza traccia di senso. È per questo che tutte le discipline, il cui assioma sia costituito dalla coerenza e dalla finalità del proprio discorso, non possono che esorcizzarla. Ed è qui che seduzione e femminilità si confondono, si sono sempre confuse. L'incubo del maschile è sempre stata la possibilità improvvisa di reversione nel femminile. Seduzione e femminilità sono ineluttabili come il rovescio stesso del sesso, del senso, del potere. Oggi l'esorcismo si fa più violento, più sistematico. Entriamo nell'era delle soluzioni finali, ad esempio quella della rivoluzione sessuale, della produzione e della gestione di tutti i godimenti liminali e subliminali, micro-processione del desiderio di cui la donna, produttrice di se stessa come donna e come sesso, è l'ultima incarnazione. Fine della seduzione. Oppure trionfo della seduzione ‘molle’, femminilizzazione ed erotizzazione bianca e diffusa di tutti i rapporti in un universo sociale ormai esaurito. Oppure, ancora, niente di tutto questo. Perché niente potrebbe essere più grande della seduzione stessa, neppure l’ordine che la distrugge.”
21,00

La ragazza di nome Giulio

La ragazza di nome Giulio

Milena Milani

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2017

pagine: 232

« Quel personaggio incandescente che era la ragazza Giulio» dice Milena Milani «mi faceva paura, perché sentivo che per molta gente sarebbe stato motivo di scandalo, e di vergogna. [...] Quella ragazza che portava un nome maschile, che aveva in sé un'insoddisfazione esistenziale, perché era una creatura incompleta, che ricercava Dio, che voleva sapere che cosa era il peccato, e che infine approdava alla solitudine, ora esisteva nelle trecento pagine del libro, e io timidamente lo consegnai all'editore». Si era nel 1962: La ragazza di nome Giulio apparve soltanto nell'aprile 1964, venne presto sequestrato e successivamente fu al centro di un clamoroso processo: «Ricordo quella mattina in cui il poeta Ungaretti, giunto a Milano, venne a testimoniare per me. Io, sul banco degli imputati, avevo una gonna troppo corta e il mio avvocato mi faceva segno ogni momento di coprire le ginocchia. [...] A Ungaretti fu chiesto com'ero io moralmente. Il vecchio poeta disse che gli risultava che non mi piacessero nemmeno le barzellette». L'autrice venne condannata «alla pena della reclusione per mesi sei e lire centomila di multa» per offesa al comune senso del pudore, e solo nel 1967, al processo di appello, fu assolta con formula piena. Il romanzo potè tornare in circolazione e per molti anni lettori e critici italiani si schierarono su due opposti versanti, mentre all'estero il valore del libro fu subito riconosciuto. « La ragazza di nome Giulio è di nuovo presente nelle librerie,» scrive Milena Milani nella Nota «e altri lettori, maschi e femmine, potranno amarla o detestarla, appassionarsi alle sue vicende esistenziali, oppure disprezzarla, rifiutarla. La società, oggi, dovrebbe capire un personaggio come la ragazza di nome Giulio, che ha precorso i tempi. Mi auguro che sappia accettare questa storia, i problemi del sesso e dell'anima, eterni come il mondo». Con uno scritto dell'autrice.
24,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.