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SE: Testi e documenti

Venere in pelliccia

Venere in pelliccia

Leopold von Sacher Masoch

Libro

editore: SE

anno edizione: 2017

pagine: 172

"Sia principessa o contadina, sia che indossi l'ermellino o il mantello foderato di pelo d'agnello, sempre questa donna con la pelliccia e la frusta, che rende l'uomo suo schiavo, è una mia creatura". Con queste parole lo scrittore galiziano Leopold von Sacher-Masoch (1836-1895) ha tratteggiato l'ossessivo fantasma della propria esistenza e della propria fantasia artistica, quell'immagine di donna - preludio alle dispotiche e crudeli figure femminili della letteratura fin de siècle - che ha possentemente ispirato la più nota delle sue opere, la "Venere in Pelliccia", qui presentata nella seconda e definitiva edizione del 1878. Con uno scritto di Gilles Deluze.
20,00

Sopra lo amore ovvero Convito di Platone

Sopra lo amore ovvero Convito di Platone

Marsilio Ficino

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2016

pagine: 176

"Mistica è la dottrina ficiniana dell'amore, ed ha la sua mistica morale. L'Amore non si spegne per aspetto o tatto di corpo alcuno, perché non questo o quel corpo cerchiamo, ma la luce divina, che in tutti rifulge, ossia cerchiamo, errando, nella creatura finita, di saziare un amore che è infinito perché datoci dall'infinito e per l'infinito, dall'Assoluto per sé. Il male morale non è dunque alcunché di positivo. Esso consiste nell'arrestarsi dello slancio d'Amore, che questo, come suscitatore ed essenza dell'universo, cioè Dio, ha posto in noi: nel suo arrestarsi alle creature finite, al particolare, invece che progredire all'Universale" (Dallo scritto di Giuseppe Rensi).
20,00

Sopravvivere e altri saggi

Sopravvivere e altri saggi

Bruno Bettelheim

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2014

pagine: 314

"L'esperienza del campo di concentramento unita al mio lavoro con gli individui psicotici ha motivato il mio impegno nei confronti di due problemi fondamentali e strettamente legati tra loro: che cosa fare, a livello sociale e a livello individuale, più limitato ma più urgente, per prevenire l'anomia e l'alienazione, così distruttive per l'autonomia e la sicurezza individuali; e come prevenire la disintegrazione della personalità, l'isolamento e la mancanza di rispetto per sé e per gli altri. I saggi contenuti nel presente libro affrontano questi problemi, insieme al problema di cosa si possa fare per favorire l'acquisizione dell'autonomia, del rispetto di sé, della capacità di formare rapporti significativi e durevoli."
26,00

Taccuini

Taccuini

Aleksandr Blok

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2014

pagine: 199

"Solo nei taccuini, ed è allora che diventano strumento essenziale di conoscenza del personaggio Blok, egli seppe esprimere con assoluta lucidità il suo anticonformismo nei confronti delle mode e dei miti del suo tempo e anche suoi personali. Solo qui troviamo certe sue perplessità sul proprio "misticismo", su opere sue e di altri, su fatti, su avvenimenti letterari unanimemente "consacrati". Solo qui, e con quale fredda perspicacia, troviamo una secca condanna dei bolscevichi, allora solo all'inizio della loro ascesa: avvelenano la vita, dice, è un fatto. Una frase brevissima buttata là fra tante altre, futili, occasionali. E in questo senso sono altrettanto illuminanti le note prese durante gli interrogatori dei ministri zaristi (Blok era segretario della Commissione straordinaria d'inchiesta nel 1917): dove, prima delle responsabilità politiche, vengono viste le fragilità, le meschinità umane, la tronfia cecità di fronte alla storia che stava tutto (almeno quel tutto che riguardava lo zarismo) schiacciando. I taccuini sono soprattutto la traccia più chiara di un processo irreversibile: l'avanzare della toska, della fatica di vivere, con i vagabondaggi di bettola in bettola, tra un'ubriacatura e un'interminabile camminata senza meta, tra un fermo proposito di ricominciare da capo e una ricaduta ancora più disperata..." (Dallo scritto di Fausto Malcovati)
21,00

Carteggio

Carteggio

Friedrich Nietzsche, W. Richard Wagner

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 160

"Già l’iroso disprezzo, l’odio, la maledizione, e d’altra parte la smodata ammirazione, il fanatismo, che hanno accompagnato prima e dopo la loro morte questi due uomini, testimoniano la violenza della loro personalità, che nella storia recente dell’arte e del pensiero non ha avuto eguali. Sinora almeno non si è più presentata, dopo di essi, un’energia creativa, la cui impronta restasse così segnata, che afferrasse, o respingesse, con tale prepotenza. Nell’attesa di altri «violenti», e nel dubbio sul loro apparire, ai nostri occhi Nietzsche e Wagner chiudono qualcosa, sono una fine... In questo «crepuscolo» essi scendono assieme. E ciò che rappresentano di fronte agli uomini, essi già l’hanno vissuto nel loro destino individuale. Amici e nemici con pari intensità, uniti in una breve, inebriante speranza, divisi in una privazione, dove la vita dell’uno tramonta, e quella dell’altro è spezzata, ancora nella giovinezza." (Dallo scritto di Giorgio Colli)
21,00

Mia madre, musicista è morta...

Mia madre, musicista è morta...

Louis Wolfson

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 224

«Mia madre è morta di cancro, sette anni fa (adesso, ovviamente, trentacinque anni fa). Anche se questo decesso diventava rapidamente, relativamente, storia antica, senza dubbio valeva comunque la pena cercare di farne un libro. A maggior ragione, pensavo, perché lei aveva lasciato una serie di annotazioni sul decorso della propria malattia in un quaderno scolastico e in un taccuino (perlopiù le stesse cose, o quasi, nell’uno e nell’altro). E a maggior ragione, soprattutto, perché la congiuntura dell’ora, della data, del luogo della sua morte, del tipo di cancro è estremamente improbabile, perlomeno quando si esprime tutto ciò in francese (o in qualsiasi altra lingua romanza, immagino), improbabile a uno su vari milioni (a dir poco) come nella lotteria a cui avrei vinto vari anni dopo. Voglio dire che questa cosa può essere espressa in un modo quasi perfettamente allitterativo e, santi numi!, avevo finito per dare così tanta importanza all’uso dell’allitterazione nella seconda, e definitiva, versione del mio unico libro (pubblicato nella prima versione con il titolo Le Schizo et les Langues, e non pubblicato in versione definitiva e quindi con il titolo Point final à une planète infernale, il nostro pianeta naturalmente, e titolo realista più che pessimista). E quindi alla fine ho potuto scrivere come dedica di Point final à une planète infernale (finito prima della morte di Rose): A mia madre, musicista – morta di un mesotelioma metastatizzante (e, mettiamo, di mancanze mediche) nel mezzo del mese di maggio, a mezzanotte, tra martedì e mercoledì, nel mortifero Memorial, a Manhattan, nel mille977».
24,00

Epistolario

Epistolario

Baruch Spinoza

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 256

“Il carteggio spinoziano incomincia nell’estate del 1661, dopo che il filosofo, scomunicato dalla sinagoga, rinnegato dai parenti e abbandonato dagli amici, si era ritirato a Rijnsburg presso Leida, per attendere in solitudine al concepimento di quella che egli chiamava la sua Filosofia, e prosegue fino a pochi mesi dalla fine. La condanna che la sinagoga di Amsterdam aveva pronunciato contro di lui «con tutte le maledizioni scritte nel libro della Legge», nell’intento di «separarlo per la sua malvagità da tutte le tribù d’Israele», era, in realtà, un effetto dell’intolleranza verso il libero pensiero, nella quale la democrazia calvinista di quella «liberissima repubblica» gareggiava con l’Inquisizione romana. Per non provocare l’«ira dei teologi», si astiene dal pubblicare le sue opere: dei Principia philosophiae cartesianae, delle Cogitata metaphysica e anche dell’Ethica, Spinoza comunicava le parti, via via che le componeva, ai pochi amici che gli erano rimasti fedeli, vietando loro perentoriamente di divulgarle. […] Il colloquio epistolare tra il maestro e i discepoli, con lo scopo di appianare, attraverso una concisa e schematica corrispondenza di obiezioni e risposte, le frequenti difficoltà presentate dalla filosofia paradossale dell’«unica sostanza», costituisce il carattere dominante dell’epistolario spinoziano e denota l’aspetto prevalentemente dottrinario del suo interesse. Carattere e interesse che già gli editori delle Opera posthuma avevano messo in rilievo, aggiungendo al titolo delle lettere di Spinoza e di quelle a lui rivolte l’avvertenza: «assai importanti per la spiegazione delle altre sue opere».” (Dallo scritto di Antonio Droetto)
26,00

Cronache della mia vita

Cronache della mia vita

Igor Stravinskij

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 192

«Col presente libro mi propongo di fissare alcuni ricordi che si riferiscono a varie epoche della mia vita. Mi auguro di attirare in tal modo l’attenzione di coloro che nutrono interesse per la mia musica e per la mia persona. Sarà dunque non tanto una biografia, quanto un semplice racconto nel quale avvenimenti importanti prenderanno posto accanto a fatti di scarso rilievo; ma gli uni e gli altri hanno per me un certo significato e voglio riferirli facendo appello alla mia memoria. Non potrò naturalmente limitarmi a una nuda esposizione dei fatti. Evocando i miei ricordi dovrò necessariamente parlare delle mie opinioni, dei miei gusti, delle mie preferenze e dei miei odi. Ma so sin troppo bene quanto tali sentimenti mutino con il trascorrere del tempo. Per questo mi guarderò bene dal confondere le reazioni di oggi con quelle provate nelle diverse epoche della mia vita. Altre ragioni ancora mi spingono a scrivere questo libro. In numerose interviste da me concesse, i miei pensieri e le mie parole, e persino certi fatti, sono stati spesso snaturati al punto di divenire assolutamente irriconoscibili. Oggi mi accingo a questo lavoro con il proposito di presentare al lettore la mia vera immagine e dissipare tutti i malintesi che sono sorti attorno alla mia opera e alla mia persona». Con uno scritto di Pierre Boulez.
22,50

Guanciale d'erba

Natsume Soseki

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 160

«Salivo per un sentiero di montagna e riflettevo. Se si usa la ragione il carattere s’inasprisce, se si immergono i remi nel sentimento si è travolti. Se s’impone il proprio volere ci si sente a disagio. È comunque difficile vivere nel mondo degli uomini. Quando il malessere di abitarvi s’aggrava, si desidera trasferirsi in un luogo in cui la vita sia più facile. Quando s’intuisce che abitare è arduo ovunque si vada, inizia la poesia, nasce la pittura. Non è stato un dio, e neppure un demone, a creare il mondo degli uomini. Sono stati solamente gli esseri umani, proprio come i nostri indaffarati vicini di casa, i nostri dirimpettai. Vivere in questo mondo creato dagli uomini può essere sgradevole, ma dove emigrare? Dovremmo avventurarci in un luogo non umano, ammesso che esista. Ma un tale luogo sarebbe ancora più inabitabile del mondo umano. Essendo difficile vivere in un mondo da cui non si può evadere, si deve tentare di renderlo più accogliente così da poterci abitare meglio, sia pure per il breve tempo concesso all’effimera vita umana. Qui nasce la vocazione del poeta, qui il Cielo assegna al pittore la sua missione. Gli artisti sono preziosi, perché rasserenano questo mondo e arricchiscono il cuore degli uomini».
21,00 19,95

Mia madre

Georges Bataille

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 128

Jean-Jacques Pauvert, primo editore, nel 1956, di "Ma mère", così presentò questo romanzo ritrovato tra le carte inedite di Bataille, dopo la sua morte: "Il giovane protagonista, Pierre, racconta come, dopo un'infanzia profondamente religiosa, viene, all'età di diciassette anni, iniziato alla perversione dalla madre. Sprofondando grazie a lei nella dissolutezza e nell'orgia, scopre l'estasi della perdizione in cui si mescolano angoscia, vergogna, godimento, disgusto, adorazione e rispetto. Adorazione e rispetto per quella donna, la madre, che ha osato bruciare ogni suo vascello, e che, dopo aver toccato il fondo dell'abisso, trascina il figlio con lei, prima di darsi la morte. "Ma mère" è uno dei testi più violenti, più scandalosamente belli di Georges Bataille, che diceva di se stesso: "Io non sono un filosofo, ma forse un santo, forse un folle", sapendo che è proprio in questa ambiguità che risiede l'unica filosofia possibile".
19,00 18,05

Presenza e profezia

Paul Claudel

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 216

"Presenza e profezia", uscito in Francia nel 1939, viene qui riproposto nella traduzione del poeta Sandro Penna. «È un’opera di grande importanza, che mi è costata molto lavoro e molta riflessione» scrisse Claudel a un amico, e in quella stessa lettera ne spiegò le ragioni: «Quando, il 25 dicembre 1886, uscii profondamente turbato e confuso da quella cattedrale di Notre-Dame nella quale avevo appena ricevuto la rivelazione di uno stato di cose tanto assurdo e scandaloso quanto – dovevo riconoscerlo – indubitabile, un problema mi si pose: come conciliare quei due ordini di verità sovrapposti e, in apparenza, estranei l’uno all’altro, se non contraddittori? Da una parte il mondo della realtà sensibile, che per la mia giovane vocazione poetica era il mondo della bellezza e della gioia, dei desideri e delle passioni, dall’altra quell’altro mondo, estraneo al primo, tanto potente, tanto straziante, ma al tempo stesso tanto terribile, che si era presentato alla mia anima con autorità invincibile [...]. Partendo dall’idea che dal vertice al fondo e da un estremo all’altro della Creazione esista un’omogeneità di disegno e di piano, cerco di dimostrare che ogni conoscenza, sia pur rivolta alle verità soprannaturali, non è esente dall’utilizzo di quelle facoltà sensitive di cui i nostri diversi apparati fisici accordano l’attività al nostro ambiente quotidiano. È così che, nel raccoglimento della meditazione, la Presenza di Dio non si manifesta “unicamente” alla nostra intelligenza, bensì al nostro essere complessivo, le cui diverse facoltà non formano in realtà che un tutto inseparabile, orientato secondo le circostanze in direzioni diverse, ma non senza che l’uso di una facoltà implichi, su piani differenti, l’attività più o meno latente di tutte le altre».
23,50 22,33

L'autodifesa di un folle

August Strindberg

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 288

Nel 1904, in una lettera a Emil Schering, suo traduttore tedesco, Strindberg ricapitola il piano generale della propria autobiografia: Il figlio della serva, Tempo di fermenti, Nella Sala Rossa, Lo scrittore, Autodifesa di un folle (con l’allegato epistolario Lui e lei), Il secondo racconto dell’ufficiale di quarantena, Inferno, Leggende, Solo, Diario occulto, infine il carteggio. E aggiunge: «È il solo monumento che chiedo: una croce di legno nero e la mia storia!». Quinto capitolo, dunque, di quest’immenso affresco autobiografico, l’Autodifesa di un folle venne stesa direttamente in francese tra il settembre 1887 e il marzo 1888. «Questo è un libro atroce» confessa subito l’autore nella premessa. «Nato dalla giusta necessità di lavare il mio cadavere prima che sia chiuso per sempre nella bara». Strindberg «viviseziona» con inedita crudeltà la storia della tempestosa e infelice relazione con la prima moglie, la baronessa Siri von Essen. Una spietata «inchiesta», una lucidissima analisi della «lotta a due chiamata matrimonio», un’immersione dolorosa nella follia coniugale costellata di litigi, rotture, riconciliazioni, dove l’amore si muta in odio e il dramma precipita: una partitura in cui il violento furore dell’invettiva contro la donna, le allucinazioni, il delirio, lo sconforto, la visione, il sogno convivono superbamente orchestrati in uno straordinario equilibrio. Con uno scritto di Franco Perrelli.
28,00 26,60

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