Skira: Arte antica. Cataloghi
Attorno agli amori. Camillo Boccaccino sacro e profano
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2018
pagine: 112
È un Dialogo molto particolare quello che – in occasione del riallestimento dei saloni napoleonici, il cuore storico di Brera – vede protagonista Camillo Boccaccino, perché mette a confronto due modulazioni diverse di un’unica voce, quella del pittore cremonese appunto, declinata sui due temi della pittura sacra e di quella profana. Accanto alla pala proveniente da San Bartolomeo a Cremona e dal 1809 a Brera, stanno una strepitosa Venere “da stanza”, realizzata probabilmente per Giovanni Battista Speciano, e un minuscolo Amore, destinato senz’altro anch’esso a un collezionista. Quello che probabilmente deve essere considerato il dipinto d’altare più moderno e innovatore negli anni trenta del Cinquecento a Cremona, con una composizione dinamica, protagonisti partecipi immersi in un paesaggio screziato di ombre, riecheggia nelle penombre boschive accese dal bagliore dei temporali dove abitano divinità pagane. Di esse il pittore sa fermare sulla tela grazia sovrumana e moti umanissimi, in un rutilare di colori saturi, densi. Aveva ragione l’abate Lanzi dall’occhio quasi infallibile quando nel 1795 definiva Camillo “il più gran genio della scuola cremonese” e questo Dialogo è occasione per fare il punto sull'intera – breve – produzione dell’artista che è certo una delle voci più originali del Cinquecento padano. Non solo. La gioia dei sensi che percorre le opere profane di Boccaccino fa riflettere sui gusti del collezionismo milanese. Gusti che ancora quasi un secolo dopo, in opposizione ai rigori borromaici, si sarebbero rispecchiati in opere come la Venere e Amore dipinta da Giulio Cesare Procaccini per Fabio II Visconti: palpitante, viva, con la firma dell’artista annidata sotto un’ascella e chiusa dalla dicitura “con Amore”.
Attorno a Caravaggio. Una questione di attribuzione. Terzo dialogo
Nicola Spinosa, James M. Bradburne
Libro
editore: Skira
anno edizione: 2016
pagine: 112
"Attorno a Caravaggio" propone una serie di comparazioni tra dipinti, alcuni di identico soggetto, mai visti assieme e vuol essere anche un laboratorio e un'occasione di scambio e ricerca su Caravaggio, artista che continua a porre questioni cruciali agli storici dell'arte arrivando ad appassionare allo stesso tempo il grande pubblico. Si tratta quindi di un confronto con finalità scientifiche e conoscitive, attraverso cui s'intende sottoporre all'attenzione di visitatori e studiosi alcuni problemi di attribuzione relativi alle opere esposte per l'occasione. Il volume propone un confronto tra la Cena in Emmaus di Brera e cinque dipinti con attribuzioni a Caravaggio variamente accolte, contestate o assegnate ad altri pittori suoi contemporanei. Il confronto provocatorio tra questi dipinti è il terzo di una serie di dialoghi pittorici in programma alla Pinacoteca di Brera, che condurranno al riallestimento di tutte le trentotto sale del museo entro il 2018. Il naturalismo radicale di Caravaggio univa all'osservazione degli aspetti fisici un uso del chiaroscuro drammatico, quasi teatrale, caratterizzato dal passaggio dalla luce all'ombra. I temi religiosi di Caravaggio erano spesso tratti dai canoni della Controriforma cattolica, in particolare le sue versioni della storia di Giuditta e Oloferne, che narra la decapitazione del generale assiro tratta dal Libro di Giuditta, non accolta nella Bibbia ebraica e ritenuta apocrifa dai protestanti. Il modo migliore per verificare un'attribuzione è disporre i dipinti fianco a fianco, in un dialogo che offre un'opportunità rara, eccezionale sia per gli storici dell'arte sia per il pubblico. Un museo, ormai, non si assume alcuna responsabilità in merito alle attribuzioni fornite dai prestatori, siano essi pubblici o privati, ma serve come un laboratorio pubblico. La Giuditta di Tolosa è attribuita dal proprietario a Caravaggio, mentre la copia è assegnata a Louis Finson. Un Finson firmato è dunque affiancato da una copia dell'originale perduto. La via per giungere alla certezza di un'attribuzione è complessa e piena di dibattiti tra esperti già molto prima che un'opera entri nel museo; e anche allora, una nuova ricerca può modificare un'attribuzione. Caravaggio è un artista che ha fatto discutere i suoi contemporanei e fa discutere ancora oggi.
Leonardo in Francia. Il maestro e gli allievi 500 anni dopo la traversata delle Alpi (1516-2016)
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2016
pagine: 416
Accolto l’invito di Francesco I re di Francia a risiedere presso di lui, nell’autunno del 1516 Leonardo da Vinci valica le Alpi e giunge in Francia dove, ad Amboise, lo attende il sovrano in persona che nomina il grande italiano “primo pittore, ingegnere e architetto del re”. Per celebrare il cinquecentesimo anniversario del viaggio di Leonardo da Vinci attraverso verso la Francia, l’Ambasciata d’Italia a Parigi rende omaggio al grande maestro con un’esposizione che riunisce opere pittoriche emblematiche, nonché documenti del più poliedrico e geniale tra gli artisti del Rinascimento, invitato ed esaltato dal re Francesco I. Pubblicato a corredo della mostra parigina, il volume presenta un sommo capolavoro del maestro, la Testa di donna, detta La Scapiliata, l’affascinante volto di donna dalla chioma in libero movimento conservato presso la Galleria Nazionale di Parma. A questo straordinario dipinto si affiancano altre significative opere realizzate da allievi, con riferimenti collegabili ai capolavori portati in Francia da Leonardo (incluse le opere dei più fedeli collaboratori che lo seguirono, come Francesco Melzi, o lo raggiunsero in Francia, come Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì). Il volume, che presenta indagini tecniche inedite su tutti i dipinti eseguite per l’occasione, include i testi di Vincent Delieuvin (musée du Louvre), Louis Frank (musée du Louvre), Mario Scalini (Soprintendente Emilia Romagna), Gennaro Toscano (Bibliothèque Nationale de France) e di altri importanti esperti internazionali.
Leonardo Da Vinci 1452-1519. Ediz, inglese
Maria Teresa Fiorio, Pietro C. Marani
Libro
editore: Skira
anno edizione: 2015
pagine: 616
Leonardo da Vinci, uomo poliedrico e d'ingegno, talento assoluto del Rinascimento italiano, incarnò in pieno lo spirito universalista della sua epoca. Pittore, scultore, ingegnere, anatomista, musicista e inventore, fu attivo nei più disparati campi dell'arte e della scienza, ed è oggi considerato il più noto tra i protagonisti della cultura, non solo del Rinascimento, ma di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Realizzata in occasione della più completa mostra dedicata al genio vinciano, promossa dal Comune di Milano e ideata e prodotta da Palazzo Reale e Skira, questa monografia propone in una visione d'insieme la straordinaria complessità di questa figura come artista, pittore e disegnatore, e, in parte, la sua attività di scienziato e tecnologo, mai considerata nelle mostre sinora realizzate. Dodici sezioni accompagnano il lettore a scoprire l'attività poliedrica di Leonardo, attraverso i dipinti, i codici originali, i disegni autografi (oltre centro, di cui circa trenta dal celeberrimo "Codice Atlantico") e un formidabile numero di opere d'arte: dipinti, disegni, manoscritti, sculture, incunaboli e cinquecentine provenienti dai più celebri musei e biblioteche del mondo, tra cui capolavori di Antonello da Messina, Botticelli, Filippino Lippi, Paolo Uccello, Ghirlandaio, Verrocchio, Lorenzo di Credi, Della Robbia e Bramante.
Memling. Rinascimento fiammingo
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2014
pagine: 260
Pittore fiammingo di origini tedesche, allievo e collaboratore di Rogier van der Weyden fino alla morte di quest'ultimo, Hans Memling nel 1464 si stabilì a Bruges, il centro finanziario dei Paesi Bassi. Tra i primi incarichi ricevuti dall'artista, compaiono committenze importanti quali quelle dell'abate Jan Crabbe dell'Abbazia di Ter Duinen, del vescovo Ferry de Clugny o di Angelo Tani, rappresentante del Banco dei Medici a Bruges. Dotato di straordinaria maestria tecnica ed eccellente compositore, tra il 1465 e il 1494 divenne il ritrattista più celebre nella cerchia dei mercanti italiani di Bruges e rivoluzionò radicalmente la ritrattistica, introducendo degli sfondi paesaggistici nei suoi ritratti. Il volume, catalogo della prima mostra italiana dedicata al pittore fiammingo, offre una panoramica esaustiva sull'arte di Hans Memling spaziando dalle opere sacre come il Trittico della Resurrezione, la Madonna con Bambino, il Trittico di Benedetto Portinari e il Trittico del Giudizio Universale, ai bellissimi ritratti commissionati dai ricchi borghesi di Bruges e da eminenti esponenti stranieri del mondo mercantile e finanziario. Le opere di Memling sono quindi affiancate da quelle del suo maestro Rogier van der Weyden e di altri artisti suoi contemporanei, da Hugo van der Goes, al Maestro della Leggenda di Sant'Orsola.
Sangue di drago squame di serpente. Animali fantastici al castello del Buonconsiglio
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 312
Il serpente e il peccato originale, il drago di San Giorgio, il leone di Sansone, la sirena con il suo canto seducente, e ancora draghi feroci su vasi, serpenti striscianti su crani umani, leoni minacciosi in stemmi di famiglia, fieri unicorni su arazzi: animali reali o fantastici accompagnano da sempre l'umanità. Protagonisti o attori secondari svelano spesso il significato profondo di miti e leggende, possiedono un immenso potere di seduzione, personificano virtù e debolezze umane, incarnano coraggio, forza, fertilità, possiedono un immenso potere di seduzione o simboleggiano l'astuzia. Realizzato in collaborazione con il Landesmuseum di Zurigo, il volume indaga il complesso simbolismo assunto da animali reali e fantastici nella storia culturale europea e nelle rappresentazioni artistiche dall'antichità all'epoca moderna, analizzando le storie di serpenti, aquile, leoni, cavalli, cervi e pesci e la loro trasformazione in esseri fantastici, come grifi, sfingi, centauri e sirene. Un originale excursus attraverso le rappresentazioni degli animali nella storia dell'arte: dai vasi ellenici a figure rosse e nere alle tele dei maestri bolognesi del Seicento, dal rhyton a forma di becco d'aquila alla fontanella rinascimentale in bronzo con il mito di Atteone, fino agli affreschi che decorano il Castello del Buonconsiglio eseguiti da Dosso Dossi e raffiguranti gli animali delle favole di Fedro.
Il cammino di Pietro
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 328
Benedetto XVI con la sua Lettera Apostolica Porta fidei ha indetto un Anno della fede con l'intento di sostenere la fede dei credenti che nella fatica quotidiana non cessano di affidare con convinzione la propria esistenza a Cristo. Un'occasione per riflettere sul dono della fede, sulla bellezza e sulla fatica del credere per l'uomo del tempo di Cristo come per l'uomo d'oggi anche per mezzo di eventi d'arte, culminanti con la grande esposizione romana sulla vita e sulla fede dell'apostolo Pietro. Una selezione di capolavori, scelti per il valore artistico e iconografico che ne fanno "pietre miliari" nella storia dell'iconografia petrina, modelli ispiratori di innumerevoli altre figurazioni ci guidano alla scoperta della figura di Pietro e della sua vicenda interiore di fede. Queste opere sono caratterizzate dalla sintesi particolarmente riuscita tra la forma ideata dall'artista e l'idea spirituale che intendeva comunicare, traducendo in modo visibile un aspetto particolare della vicenda interiore di fede vissuta dall'apostolo. In Pietro possiamo leggere una summa teologica sulla fede che ha la forza e la bellezza della carne e delle passioni storicamente vissute da un uomo come noi, in cui tutti i credenti, la Chiesa intera e in fondo anche molti uomini che non le appartengono possono riconoscersi, almeno per alcuni aspetti della sua straordinaria vicenda e genuina personalità.
Vermeer. Il secolo d'oro dell'arte olandese
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2012
pagine: 248
Una esaustiva monografia su quel felice periodo artistico che fu il XVII secolo nei Paesi Bassi presenta, oltre a tutte le opere di Johannes Vermeer, dipinti di artisti celebri del suo tempo, tra cui Carel Fabritius, Pieter de Hooch, Emanuel de Witte, Gerard ter Borch, Gerrit Dou, Nicolaes Maes, Gabriel Metsu, Frans van Mieris e Jacob Ochtervelt. Le oltre ottanta opere pubblicate mostrano un versante dell'arte europea poco noto in Italia e ricco di fascino. Esse svelano "il mondo raffigurato dagli artisti olandesi del Seicento che ha l'aspetto e l'immediatezza del reale. Guardando i loro dipinti si ha quasi l'impressione di girovagare per quei paesaggi piatti, scanditi da città e campanili le cui silhouette si stagliano contro la vastità del cielo; di incontrare, nelle strade e nei cortili delle case, i distinti cittadini che costituivano la spina dorsale della potenza economica della piccola nazione; di essere testimone degli incontri di varia umanità - come quello tra madre e figlia - che gli artisti fissavano sulla tela in modo tanto efficace nelle loro descrizioni della vita quotidiana. Malgrado ciò, quando ci si avvicina a queste immagini si comincia a capire che, se è facile entrare nel loro mondo, comprenderlo è molto più arduo" (Arthur K. Wheelock, Jr.). Il volume è anche il catalogo della prima grande esposizione mai realizzata in Italia dedicata al massimo esponente della pittura olandese del XVII secolo. La mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma accoglie un'accurata selezione di opere.
Roma. La pittura di un impero
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2012
pagine: 336
Il volume è il catalogo della mostra di Roma (Scuderie del Quirinale, 24 settembre 2009 - 17 gennaio 2010). Attraverso un'ampia selezione di opere provenienti dai principali musei del mondo (tra gli altri, dagli scavi di Pompei e dal Museo Archeologico di Napoli, dai Musei Vaticani, dalla sede di Palazzo Massimo del Museo Nazionale Romano, dal Louvre di Parigi, dal British Museum di Londra, dal Pushkin di Mosca, dai musei archeologici di Monaco, Francoforte, Zurigo), la mostra intende esaminare analiticamente singoli frammenti di affreschi, pitture su legno o su vetro, cercando di misurarne, in base alle tecniche artistiche, alle composizioni, ai soggetti, il livello formale cui era giunta la pittura nel mondo romano, dal I secolo a.C. alle soglie del tardo-antico e dell'età bizantina. I saggi in catalogo (scritti da illustri studiosi dai diversi profili specialistici) si propongono il raggiungimento di obiettivi saldamente storici. Ciò che interessa è la costruzione degli spazi pittorici secondo canoni talvolta distanti da quelli moderni, come ben si vede nel caso delle vedute paesistiche, in cui spicca la distanza rispetto al sistema di prospettiva lineare, per noi ormai abituale; è la persistenza della memoria dell'antico (dai ritratti del Fayyum alle prime icone cristiane del Sinai); è lo studio delle tendenze e delle varianti che attraversano l'universo pittorico romano; è l'analisi dei procedimenti, delle tecniche, delle tradizioni di bottega.