Viella: I libri di Viella
Gramsci e la crisi dell'economia politica. Dal dibattito sul liberismo al paradigma della «traducibilità»
Giuliano Guzzone
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 305
Nell’ormai vasta letteratura italiana e straniera su Gramsci, i temi economici risultano ancor oggi tra i meno studiati e indagati. Discostandosi da tale abitudine, questa monografia prende in esame il rapporto di Gramsci con la critica dell’economia politica e focalizza la propria attenzione sulle “note economiche” dei Quaderni del carcere, dal momento che è proprio grazie a tali “note” che si può guardare al pensiero gramsciano da un’ottica diversa e inedita. Leggerle senza pregiudizi, comprenderle appieno significa infatti – come scoprirà il lettore – porsi nelle condizioni di ripensare tutta una serie di questioni inerenti allo statuto stesso della filosofia gramsciana (la sua irriducibilità al materialismo storico “classico”, il significato dell’autonomia della politica, il senso delle critiche rivolte al marxismo sovietico, le differenze rispetto al pragmatismo) e alla costituzione materiale dei Quaderni.
Una chiesa in guerra. Sacrificio e mobilitazione nella diocesi di Firenze (1911-1928)
Matteo Caponi
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 276
La “religione di guerra” rappresenta un’importante chiave di lettura per comprendere il primo conflitto mondiale. Narrazioni, simboli e liturgie, frutto dell’intreccio tra cattolicesimo e nazionalismo, alimentarono la mobilitazione “totale” e diedero senso ad un massacro senza precedenti. Come e perché ciò fu possibile? Il libro risponde all’interrogativo mettendo a fuoco un microcosmo – l’arcidiocesi di Firenze – nelle sue articolazioni, personalità e soggetti collettivi, in un gioco di scala tra locale, nazionale e globale. Al centro dell’analisi sono le figurazioni culturali e l’esperienza di una comunità sui generis: una Chiesa tutt’altro che unanime, ma unita da una fede capace di curare il trauma bellico, sostenere l’etica del sacrificio e immaginare un orizzonte di espiazione. Nella parabola dall’anteguerra allo sterminato lutto di massa emerge così il racconto di una “nazione cattolica” finalmente trionfante.
Suite italiana. Costumi, caratteri, confronti da Calepi
Inge Botteri
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 272
I movimenti che compongono Suite italiana sono quattro testi che in quasi un secolo segnano un percorso incentrato sui «costumi», intesi come i latini mores, e dunque come le pratiche, gli stili di vita, le attività culturali o economiche che si pensava meglio rispecchiassero i tratti caratteristici e la civiltà di una determinata comunità o popolo in un particolare momento storico. E ciò proprio perché si ritenevano in grado di declinare il paradigma fondativo sul quale si radicava il consenso. Così la Descrizione de' costumi italiani (1727) di Pietro Calepio, l'Account of manners di Giuseppe Baretti (1767), l'allora inedito Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'italiani di Giacomo Leopardi (1824) e le Riflessioni di Melchiorre Gioia (1825) esplicitando, difendendo, confrontando, discutendo le critiche mosse da altre nazioni, descrivono un sistema di costumi che sono pensati come "italiani" e segnalano sensibili mutamenti di prospettiva, riflessi di un tempo in cui si è consumata la fine di un'era e si sono sviluppati i germogli di un nuovo mondo: quello della modernità nella quale stiamo ancor oggi vivendo, pur se cominciamo a vedere gli inizi della sua fine.
La congiura di Macchia. Cultura e conflitto politico a Napoli nel primo Settecento
Francesca Fausta Gallo
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 426
La "congiura di Macchia", ordita da alcuni aristocratici napoletani nel 1701 a sostegno degli Asburgo d'Austria, si inserisce nel più generale contesto della guerra di Successione spagnola. L'evento ebbe una grande rilevanza mediatica ed è ricostruito in questa ricerca utilizzando una ricca e variegata documentazione coeva che ha consentito una più generale riflessione sul modo in cui le congiure erano pensate, interpretate e narrate nella società europea di primo Settecento. La congiura ha, inoltre, rappresentato per le élites napoletane l'occasione per mettere a fuoco principi politici, proposte istituzionali, visioni economiche, modelli culturali che, rielaborati e messi in agenda durante il periodo della dominazione austriaca, troveranno la loro più compiuta realizzazione nella costituzione dell'indipendente e borbonico Regno di Napoli.
Infami macchie. Sessualità maschili e indisciplina in età moderna
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 194
I sodomiti senza nome, giunti sulla soglia del rogo e carbonizzati dall'orrore provato per il loro crimine, prima che le fiamme li tocchino; il teologo e confessore dei Medici che abusa di un dodicenne; il cappuccino tormentato da una fisiologia esuberante e da fantasie di donne; il doge mancato a causa di amori che non incontrano la pubblica approvazione; il prete che dal confessionale stabilisce relazioni carnali con le sue penitenti; l'Adamo che si unisce ad Eva contro natura. Reali o immaginati, questi uomini suscitano domande e azioni normative. Anche quando la condanna è lieve, lo sconcerto da loro provocato viene messo in parola, e limiti fra lecito e illecito, morale e immorale, decoroso e indecoroso vengono tracciati. In questo gioco di definizioni, in cui molto influisce lo status con relative tutele, un oggetto sfuggente, ma non per questo meno dotato di capacità di condizionare, sembra prendere forma: una maschilità ideale, definita in relazione al corpo e al suo uso. Contributi di Fernanda Alfieri, Luca Al Sabbagh, Umberto Grassi, Vincenzo Lagioia, Vincenzo Lavenia, Tommaso Scaramella.
Prima di Amerigo. I Vespucci da Peretola a Firenze alle Americhe
Claudia Tripodi
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 278
Se alla fine del Quattrocento i riflettori non si fossero accesi sul navigatore Amerigo, la famiglia Vespucci, forse, avrebbe attirato solo modestamente l'interesse degli storici finendo per rimanere nascosta tra le pieghe della documentatissima storia di Firenze. D'altra parte è ragionevole supporre che, in assenza di Amerigo, l'interesse degli studiosi avrebbe finito per concentrarsi su alcuni Vespucci dal curriculum più significativo di altri nella Firenze medicea. È di questi Vespucci che non conobbero il Nuovo Mondo e che pure lasciarono il loro segno in uno dei centri più dinamici del vecchio, che si occupa questo libro: i Vespucci di cui Amerigo con la sua impresa, probabilmente, potè oscurare la fama, ma anche i soli che, forse, sarebbero stati in grado in sua assenza di assicurare alla casata una certa notorietà. Attraverso l'analisi di materiale documentario inedito il libro ricostruisce l'alveo entro cui la famiglia, inurbandosi da Peretola, gettò le basi della sua presenza a Firenze, rivelando al suo interno, oltre che una familiarità col mondo mercantile, con i commerci e con la navigazione, anche una forte predisposizione per la carriera politica. Prefazione di Luciano Formisano.
L'Italia dei trovatori
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: X-246
La poesia trobadorica ha influito profondamente sulla cultura italiana, sia perché costituisce il modello principale della lirica amorosa sia perché i trovatori, la cui presenza al di qua delle Alpi si intensifica tra XII e XIII secolo, hanno spesso preso parte alle vicende storiche italiane e hanno cantato non solo d’amore ma anche di politica, di morale, di eventi quotidiani. Con tale ventaglio tematico ben presente, i saggi raccolti in questo volume inaugurano nuove prospettive su alcuni contesti (Genova, Pisa, la corte estense), personaggi (Federico II) ed eventi (le lotte tra le partes nell’Italia del Duecento), nonché su forme letterarie (la poesia storico-politica e comico-satirica), dinamiche di circolazione dei manoscritti e applicazione ai componimenti poetici di categorie interpretative delle scienze storiche, dimostrando come i testi trobadorici costituiscano una fonte di estremo interesse non solo per i filologi bensì per tutti gli studiosi della storia dell’Italia medievale. Presentazione di Stefano Asperti.
La mobilità sociale nel Medioevo italiano. Volume 3
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 430
La capacità della Chiesa e delle sue risorse materiali e immateriali di cambiare le condizioni sociali colpiva gli uomini del Medioevo, e viene sostenuta da molti storici. Il volume analizza dunque la natura e l'effettiva consistenza di quello che è considerato un classico canale di mobilità sociale a disposizione della società medievale. In che modo una carica ecclesiastica influiva sulla posizione di un singolo e di una famiglia nelle gerarchie sociali? Come permetteva di modificare tale posizione? Quali strumenti l'ecclesiastico metteva a disposizione del suo ambiente e della sua famiglia? Come mutavano a seconda delle cariche, delle epoche e degli ambienti? Come il mondo ecclesiastico (con i suoi beni materiali, le sue relazioni, le sue valenze ideologiche) rappresentava una risorsa per quanti volevano affermarsi nella società laica?
Cittadinanze medievali. Dinamiche di appartenenza a un corpo comunitario
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 272
Appurata l’inesistenza di un concetto univoco di cittadinanza nell’Occidente medievale, resta l’interesse per l’eccezionale sperimentazione di forme di aggregazione, funzionamento ed esclusione dei corpi comunitari in quel periodo. I saggi di questo volume, opera dei maggiori medievisti italiani e internazionali, ne approfondiscono tre aspetti: il nesso tra appartenenza alla collettività e contribuzione economica dei singoli; la coesistenza di livelli diversi di partecipazione alla vita pubblica di un corpo comunitario; e infine le forme di esclusione sociali, religiose e politiche, e le pratiche di reintegrazione parziali nel tessuto comunitario. Emergono categorie ibride di cittadinanza, caratterizzate da una distribuzione graduata dei diritti e più vicine paradossalmente alle realtà attuali dei grandi modelli teorici del secolo scorso.
Il carisma della magnificenza. L'abate vallombrosano Biagio Milanesi e la tradizione benedettina nell'Italia del Rinascimento
Francesco Salvestrini
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2017
pagine: 762
L'odierna percezione della storia benedettina è fortemente condizionata dal passato medievale della medesima. Scarsa è stata l'attenzione che la ricerca ha prestato alle relazioni fra il monachesimo e la civiltà umanistica, oppure ai superiori degli Ordini contemplativi in quanto uomini di potere e protagonisti della vita politica. La vicenda di Biagio Milanesi (1444-1523), fiorentino, abate generale dell'Ordine vallombrosano, evidenzia, al contrario, come anche un personaggio proveniente da tale contesto si sia potuto connotare quale "principe" del Rinascimento. Abile stratega e attento governatore, fronteggiò e per molti aspetti condizionò rilevanti dinamiche e forze disgregatrici, come le strategie beneficiali di Lorenzo de' Medici, il radicalismo del Savonarola, le pressioni del collegio cardinalizio e infine l'ostilità di papa Leone X. Il personaggio venne ritenuto dai suoi contemporanei un raffinato mecenate committente di opere d'arte e un munifico protettore di poeti e prosatori, animatore di una vera e propria "corte" monastica destinata a lasciare il segno nell'Italia del Quattrocento.
1945. La transizione del dopoguerra
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2017
pagine: 307
Settant'anni dopo, il passaggio dal fascismo alla democrazia si conferma una cesura epocale nella storia del Novecento italiano. Tanto più se considerato nel quadro dello scenario europeo, il 1945 fu per il nostro paese il baricentro di una transizione di grande portata, avviata negli anni della guerra e gradualmente conclusasi nel decennio successivo. Al di là delle pur notevoli persistenze, si chiusero i conti con la dittatura fascista e il bellicismo nazionalista e si posero le basi di una lunga stabilità democratica, ricomponendo profonde lacerazioni del tessuto civile e sociale. Si avviò al contempo un passaggio irreversibile destinato a cambiare in profondità i caratteri costitutivi del paese, dalla collocazione internazionale al sistema politico, dall'articolazione della società civile alle culture civiche.
Oltre il 1945. Violenza, conflitto sociale, ordine pubblico nel dopoguerra europeo
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2017
pagine: 225
La seconda guerra mondiale concluse una lunga stagione di conflittualità politica, militare e sociale. Eppure al termine delle ostilità le esperienze, le culture, le pratiche della violenza furono lungi dal cessare in Italia come in molti paesi europei. Comportamenti dettati dall'inerzia e nuove aggressività, vendette a lungo covate, aspettative deluse, rivendicazioni antiche e rinnovati antagonismi, nuovi focolai di guerra civile sfociarono in pratiche violente radicate durante il conflitto, ma riattivate nelle forme e nei contenuti dal contesto della guerra fredda e dalla difficile transizione verso la democrazia che segnò il dopoguerra europeo.

