Vita e Pensiero: Ricerche. Filosofia
Ordine e storia. Volume Vol. 1
Eric Voegelin
Libro: Libro rilegato
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2007
pagine: 760
"Ordine e storia" è una delle opere filosofiche più complesse e originali della seconda metà del Novecento, un intreccio ambizioso e al contempo rigoroso di indagine storica e riflessione teorica. La sua prima traduzione italiana integrale, che qui presentiamo, si avvale inoltre, per ciascuno dei cinque volumi di cui l'opera è composta, di apparati di note di aggiornamento e di autorevoli contributi di approfondimento critico. In particolare questo primo volume, Israele e la rivelazione, viene arricchito da saggi di Peter J. Opitz, politologo e direttore del Voegelin-Archiv, Peter Machinist, assirologo e Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, filosofa. Mediante la "traccia dei simboli", Voegelin intende ricostruire una "storia delle esperienze d'ordine" delle diverse forme di società umana; un progetto che lascia trasparire sullo sfondo un confronto serrato con alcune questioni oggi ancora cruciali: basta il concetto di "civiltà" a rendere ragione della complessità della storia? In che misura gli ordinamenti politici sono espressione di una determinata posizione antropologica? E ancora: le analisi storico-filologiche delle opere che hanno educato l'Occidente - dalla Bibbia a Omero, dai tragici a Platone e Aristotele - sono in grado di spiegarci tali opere facendo affidamento esclusivamente sui propri metodi? In questo primo volume si parte dalle civiltà del vicino Oriente Antico, per arrivare al "cuore dell'ordine": Israele.
Una verità per me. Itinerari kierkegaardiani
Giuseppe Modica
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2007
pagine: 264
Con un'impostazione che coniuga la fedeltà testuale e l'approfondimento critico, il percorso di questo libro mira a ricondurre l'edificazione kierkegaardiana - spesso considerata mera esortazione spirituale - allo spessore autenticamente filosofico d'una via soggettiva alla verità. Si tratta d'una via che rinviene nel diàlogos socratico un modello antioggettivistico di filosofare senza perdere di vista né l'esercizio del dubbio né la dimensione della fede, facendo anzi della loro coniugazione reciproca la condizione d'un pensiero che diventa 'trasparente' solo nell'esistenza. Attraverso un dialogo serrato con alcuni fra gli interlocutori più congeniali alla prospettiva del Danese - Stirner, Levinas, Pareyson e persino il regista Dreyer - emerge la fecondità d'una verità che essendo 'in sé' solo in quanto è anche, imprescindibilmente, 'per me', sfugge ai contrapposti eccessi del relativismo e del dogmatismo. Il per me della verità è, infatti, non già il mero punto di vista soggettivo dell'homo mensura rerum, bensì la prospettiva ineliminabile d'una verità che si svela solo quando il singolo se ne appropria nell'atto di testimoniarla. Ciò trova conferma nell'in sé della verità, ovvero nell'assunto kierkegaardiano secondo cui l'uomo, dinanzi a Dio, "ha sempre torto".
Istante durata ritmo. Il tempo nell'epistemologia surrazionalista di Bachelard
Vincenzo Cicero
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2007
pagine: 136
Negli anni '30 del secolo scorso il filosofo Gaston Bachelard elaborò una dottrina epistemologica spregiudicata, provocatoria, eppure in piena sintonia con gli straordinari progressi delle scienze contemporanee. La chiamò surrazionalismo, in omaggio al surrealismo di Tristan Tzara e André Breton allora in voga. Il compito principale dell'epistemologia surrazionalista era quello di rendere fluide sensibilità e ragione, di liberarne tutte le potenzialità riformando le idee dominanti, i metodi preliminari e i quadri generali della tradizione filosofico-scientifica. Il saggio di Vincenzo Cicero esamina il surrazionalismo nella sua applicazione alla questione della temporalità. Corroborata da una assidua frequentazione delle teorie di Einstein, de Broglie e Heisenberg, la meditazione di Bachelard sul tempo è andata progressivamente affinandosi fino a pervenire a formulazioni epistemologiche originalissime e tuttora feconde.
Metafisica e storia della metafisica. Volume Vol. 29
Angelo Crescini
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2006
Non è possibile dubitare che le cose del mondo nel quale abitiamo - le pietre, i monti, i laghi, le stelle, le piante, gli animali, il sangue... - ci si mostrino, ci si manifestino. Le distinguiamo, infatti, le osserviamo, ne parliamo in continuazione, le usiamo, le trattiamo in modo diverso a seconda di come esse, appunto, diversamente si manifestano. Ma, d'altra parte, non è possibile neppure dubitare che tutte queste cose, prese sia singolarmente sia collettivamente, in un certo modo sfuggano alla nostra osservazione e alla nostra conoscenza. Molte strutture da cui esse sono costituite e molte leggi da cui sono guidate nei loro comportamenti rimangono ignote. Quanto più la scienza attraverso i secoli è riuscita a manifestarle, tanto più si è accorta e ha dimostrato, soprattutto in questi ultimi tempi, che vi sono dei limiti invalicabili in questa radicale impresa. Nasce allora il fondamentale problema: questa mancanza di manifestazione, che accompagna tutte le cose e tutti i viventi a cui esse si manifestano, è una loro mancanza di essere o è soltanto il nascondimento di parte del loro essere? L'analisi condotta in questo libro del modo nel quale avvengono questa manifestazione e questa perdita porta decisamente alla seconda alternativa. Manifestazione e nascondimento delle cose e dei viventi appaiono allora come i problemi che stanno alla base della loro vita e della loro morte, avvolti però in una nuova luce.
Riflessività e coscienza simbolica
Roberto Nebuloni
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2006
pagine: 368
In questo volume sono raccolti diversi studi, ormai dispersi e quasi introvabili, dedicati da Roberto Nebuloni ad Adorno, Horkheimer, Marcuse, Schütz e, successivamente, a Lagneau, Madinier, Nabert, Thévenaz: diverse tradizioni di pensiero - la francofortese, la fenomenologica e infine la Filosofia riflessiva - che Nebuloni attraversa ricostruendone con scrupolo i passaggi più significativi, certamente decisivi per il pensiero filosofico del Novecento. Ma Nebuloni si volge ai propri autori anche con un forte interesse teoretico, sollecitandone fra l'altro l'impensato e aprendo così prospettive nuove, spesso disattese dalla critica. Per questa via, oltre che una corretta ricostruzione dei diversi contesti speculativi, gli scritti di Roberto Nebuloni finiscono per offrirci anche una duplice proposta di pensiero: da un lato la prospettiva che torna a prefigurare un pensiero dell'assoluto, ma in termini discreti e con il rigore di una riflessione trascendentale, dall'altra la riflessione che si raccoglie sulla potenza del linguaggio simbolico inteso come il luogo privilegiato in cui viene infine a parola l'indicibile presenza del sacro.
Aristotelismo difficile. L'intelletto umano nella prospettiva di Alberto Magno, Tommaso d'Aquino e Sigieri di Brabante
Antonio Petagine
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2004
pagine: 335
L'anima umana, la sua natura e il suo destino sono stati tra i temi più appassionanti della filosofia medioevale. Autori come Alberto Magno e Tommaso d'Aquino hanno elaborato la propria concezione dell'anima partendo dall'idea aristotelica che l'intelletto, che ne costituisce la parte più nobile ed essenziale, sia 'immateriale'. Questa scelta teoretica li conduce però a confrontarsi con alcune questioni per loro stessa ammissione difficili da risolvere. Come può un intelletto del tutto immateriale entrare in relazione con il corpo? Può un intelletto immateriale attendere la resurrezione cristiana? Tali interrogativi trovano una sorta di ricapitolazione nella figura acuta e drammatica di Sigieri di Brabante.
Metafisica e storia della metafisica. Volume Vol. 28
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2004
pagine: XVI-351
L'idea di mondo attraversa il linguaggio quotidiano. Se ne parla come dell'insieme delle cose e dei viventi; per analogia si dice d'un 'mondo dei valori' o d'un 'mondo dell'arte', dei 'sentimenti' e delle 'passioni'. Se ne parla pure come del 'regno dei fini' o, in negativo, come del 'mondo del male' o ancora, nell'accezione neotestamentaria, come del saeculum che ha voltato le spalle a Dio. La diversità di questi modi implica un senso comune, sicché dicendo 'mondo' si allude a un insieme di cose o eventi omogenei, reciprocamente dati secondo un proprio, intimo coerire. Ma, quando pensiamo al mondo come alla totalità delle cose che sono e che possono essere, non siamo già portati a una lettura più radicale, metafisica o, se si vuole, trascendentale della 'mondità'? In questo senso si può rintracciare un filo rosso nella storia del pensiero, soprattutto nel percorso che, a partire da Kant, delinea l'idea di mondo in senso trascendentale. Eppure va ricordato che le premesse del pensiero moderno e contemporaneo, anche a questo riguardo, muovono da lontano, nella linea che corre da Eraclito a Platone, sino a Plotino.
Socrate. La Filosofia dei Dialoghi giovanili di Platone
Gerasimos X. Santas
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2003
pagine: XVII-379
Questo libro si inscrive nel dibattito sul ripensamento della figura di Socrate, in particolare per quanto concerne la problematica metodologica. Escludendo altre fonti, Santas si serve di Platone per fare chiarezza sulla struttura elenctica del ragionamento di Socrate, la quale costituisce non solo la chiave di volta del suo pensiero e della sua missione, ma anche un asse portante della filosofia greca e occidentale. L'autore richiama l'analisi logica delle domande di Benalp e le regole di inferenza e di quantificazione di Copi, evidenziando lo scheletro logico-formale dei ragionamenti socratici. Ma anche l'anima del Socrate cittadino ateniese e politico, così come la sua natura di vero filosofo morale, assertore di dottrine etiche rivoluzionarie.
La verità del mondo. Giudizio e teoria del significato in Heidegger
Vincenzo Costa
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2003
pagine: XX-308
La questione del mondo e le domande che scaturiscono dalla "teoria dei due mondi", rappresentano il nucleo della filosofica heideggeriana. Vincenzo Costa, prendendo in esame "Essere e tempo" e le lezioni che vanno dal 1925 al 1929, alterna l'interpretazione al commento e, facendo largo uso di esempi, ci presenta Heidegger in quanto filosofo dell'esperienza. Più dettagliatamente, nella prima sezione è presentato il clima storico-problematico al cui interno matura il pensiero di Heidegger; nella seconda si analizza il rapporto Husserl/Heidegger dal punto di vista della ricezione heideggeriana della fenomenologia, mentre la sezione finale è dedicata alla teoria del significato, della comprensione, dell'espressione e alla genesi del giudizio.
La persona e i nomi dell'essere. Scritti di filosofia in onore di Virgilio Melchiorre
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2002
pagine: LIV-1350
L'umano alla prova. Soggetto, identità, limite
Pierangelo Sequeri
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2002
pagine: 160
Legami, identità, limite. Non è aria, a quanto sembra, per queste categorie. Nell’antropologia come nella pedagogia, il trend sembra più indirizzato verso il culto dell’autoreferenzialità, l’elogio della diversità, l’incentivo dell’apertura illimitata e della crescita continua. Eppure, qualcosa sta cambiando. La soggettività moderna, che era partita così sicura, diventa consapevole dei suoi rischi e delle sue incertezze. Nella metropoli cosmopolita si allargano i «deserti dell’anima»: luoghi psichici caratterizzati, a dispetto dell’apparente eccitazione dello scenario post-moderno, dalla freddezza emotiva e dall’amoralità ignara del limite. Non si tratta di opporre a questa deriva un moralismo di complemento, o qualche supplemento d’anima. Né si deve immaginare di doversi allineare alla stucchevole denuncia del nichilismo che avvolge l’Occidente. La comprensione qui è in vista di una più consapevole empatia con le opportunità culturali di un umanesimo non retorico, nello spazio offerto dalla condizione sociale presente. Rimane il fatto che il soggetto autonomo ha imboccato anche la deriva – non necessaria – di un’identità perfettamente autoreferenziale. L’ani-ma, e con essa l’umana coscienza, diviene mente e costrutto mentale; il corpo macchina e organismo biologico. È questa semplificazione – del soggetto, come dell’umano tout-court – che ora ci complica la vita. È precisamente il filo che questo saggio insegue e dipana. L’itinerario della sua ricognizione approda, non per caso, a quella esigenza di cura appassionata per l’umano-che-è-comune, in pensieri e opere (senza omissioni). La misteriosa qualità dell’umano-che-è-comune è la risorsa più decisiva di cui l’individuo dispone. È il fondamento più solido per l’elaborazione della dignità e del senso della propria singolarità esistenziale. Di quell’umano-che-è-comune, ciascuno è ospite non padrone. Esso è il più sicuro referente del bene comune: in grado di giustificare i tratti – non negoziabili e non dispotici – di un patto sociale eticamente vincolante. Alla prova del suo stesso limite.
Metafisica e storia della metafisica. Volume Vol. 21
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2000
pagine: VIII-272
Questo volume raccoglie una serie di contributi offerti nel corso di due seminari dedicati allo studio delle "condizioni del sapere". La ricerca, partita dalla rivisitazione del Perì ermeneias di Aristotele e dalla lettura critica che Husserl ne dà nel corso delle sue Ricerche logiche, mirava a comprendere se la dimensione propria della verità debba raccogliersi solo nel campo del giudizio e dei suoi asserti o se invece non debba trovarsi anche in quei modi del pensare e del dire che Aristotele riteneva "significanti" ma non "apofantici".

