Aragno: Biblioteca Aragno
La buona causa. Storie e voci della Reazione in Italia
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2018
“La buona causa” era espressione ricorrente per chi, tra fine ’700 e ’800, combatteva contro la modernità, il laicismo e le nazionalità. Molto vaste le dimensioni di questa scrittura di reazione in Italia, quanto sostanzialmente ignote, tranne a pochi specialisti. Come sempre nella storia essere dalla parte sbagliata ha un prezzo, giustamente. Tuttavia compito di una storiografia non pregiudiziale è anche registrare i dati e non censurare o rimuovere. In particolare per l’Ottocento italiano occorre sempre più rivedere la prospettiva risorgimentale, per offrire un quadro con più chiaroscuri di quello finora conosciuto. E poi a volte la prospettiva controcorrente può aprire anche suggestivi contropeli alla vincente modernità. Particolarmente utile pertanto allestire con questo libro un concertato di voci, affini e diverse, dei principali nemici del tempo nuovo inaugurato con l’89 francese, da de Maistre a Leopardi padre, dal principe di Canosa a certo Belli, da vari animosi gesuiti (come il padre Bresciani) a don Bosco. Vari i registri (dall’apologia all’invettiva, dall’aulico al popolaresco dialetto) e le tipologie di scrittura: saggi, orazioni, lettere, dialoghi, narrazioni, versi, articoli di giornale, anche un libretto d’opera rossiniano.
Testimoni della rivoluzione. Le missioni italiane in Russia nel 1917
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2017
A cento anni dalle rivoluzioni russe del 1917, questo volume riporta alla luce documenti dimenticati che restituiscono il punto di vista italiano su quegli eventi epocali. Si pubblicano per la prima volta i rapporti strettamente riservati di tre testimoni provenienti dal mondo dell'esercito, della politica e della cultura, inviati in Russia dal governo italiano. Da queste testimonianze emerge tutta la varietà di significati che la rivoluzione poneva nel 1917 all'attenzione delle élite del nostro paese. Gli autori dei testi, il generale Giovanni Romei Longhena, il principe Scipione Borghese e lo studioso Vladimir Zabugin, sono alcuni dei più autorevoli delegati partiti dall'Italia nell'anno della rivoluzione, ma non gli unici. L'introduzione al volume illustra la serie ininterrotta di missioni italiane, ufficiali e ufficiose, che nel corso del 1917 hanno raggiunto la Russia rivoluzionaria con fini informativi, commerciali, politici e di propaganda, avvicinando i due paesi, ancora alleati nella Grande guerra, come mai prima nella storia.
L'inconscio a Torino
Augusto Romano
Libro: Copertina morbida
editore: Aragno
anno edizione: 2017
pagine: 321
La psicoanalisi a Torino: questo libro racconta chi ha introdotto Freud, Adler e Jung (la triade originaria, cui si sono poi aggiunti altri insigni personaggi, per esempio Lacan) in terra piemontese; quali gruppi si sono formati e quale ne è stata la storia; se ci sono state diaspore e formazioni eterodosse. Inoltre, Torino è stata la culla della editoria psicoanalitica, ed è parso opportuno ricostruirne le vicende, trasformandole in un blando romanzo giallo.
La vittoria di Guernica
Luigi Bonanate
Libro: Copertina morbida
editore: Aragno
anno edizione: 2017
pagine: 225
Il bombardamento nazi-fascista su Gernika, il 26 aprile di 80 anni fa, non fu decisivo per la vittoria del franchismo, anzi: mobilitò il mondo della democrazia che denunciò quell'evento, dal punto di vista militare perfettamente inutile. Nessun intervento artistico, a sua volta, ha avuto più notorietà e successo di quell'opera straordinaria che è Guernica, e Picasso si ritrovò al centro di un interesse eccezionale da parte dell'intellettualità del tempo, da Éluard a Malraux, da Breton a Cocteau e a René Char, a Man Ray, a Sartre... L'aspetto più affascinante di Guernica è riposto nell'intreccio tra pittura e guerra che interagiscono tra loro, perché il giudizio politico e morale che sgorgò sulle guerre del tempo riguarda anche la guerra civile, la più tremenda manifestazione di odio fratricida di massa che si possa immaginare, e che oggigiorno sembra riavvicinarsi a noi. In Guernica Picasso ci parla di guerra e ci costringe a ripensarla, in un tempo nel quale in un'era di decrescente (speriamo) ipotesi di grandi guerre se ne vanno affermando di piccole, un po' dappertutto, che sgorgano da crisi locali, ovvero da guerre civili che crescono e si internazionalizzano. Ecco quindi che quella guerra civile che speravamo di aver confinato negli archivi della storia è nuovamente all'ordine del giorno: un 'ritorno a Guernica' potrebbe aiutarci a rimettere sotto controllo le vicende del mondo contemporaneo. Forse avremo altre guerre civili, ma è difficile che arrivi un'altra Guernica.