Asterios: Le belle lettere
Noi qui siamo tutti fratelli
Elena Blancato
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 80
Costruire una trama narrativa, la vicenda degli operai di Monfalcone, che nel 1947 sono andati in Jugoslavia a costruire il socialismo, non è stata un'impresa facile o semplice. La complessità della vicenda storica si lega alla rottura del Cominform, quando Stalin sconfessa Tito e la sua politica, in nome dell'internazionalismo operaio. In quel passaggio epocale i comunisti italiani si trovano combattuti tra due spinte: mantenere la fedeltà agli ideali internazionalisti, oppure dichiarare l'adesione al socialismo reale della Repubblica Federativa Jugoslava. Per i dissidenti era pronta la destinazione di Goli Otok. L'operazione culturale diventa un filtro rispetto alla lettura di molte pagine di storia dissolvendo la pesantezza della materia nella leggerezza della scrittura narrativa. Così cerco di immedesimarmi nelle motivazioni e stati d'animo, nelle verità dei vari personaggi d'invenzione, che diventano simboli, metafore, delle varie opzioni e scelte ideali e ideologiche: la spinta operaia dei cantierini monfalconesi, più di duemila uomini; il vissuto duro e realistico che li aspetta nel mondo sognato; la presa d'atto di una realtà cruda, molto lontana dalle speranze iniziali.
Una sera nel deserto del monte Athos. Dialoghi con un eremita sulla preghiera del cuore
Hierotheos Vlachos
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2019
pagine: 233
«Nelle pagine seguenti presenterò una conversazione con un Anziano aghiorita. Non era mia intenzione farne una trascrizione. Ma un giorno, mentre mi apprestavo a leggere un'opera di san Massimo il Confessore, ho sentito una voce interiore che mi esortava a mettere per iscritto il colloquio avuto con il sapiente monaco - sapiente secondo Dio - della santa Montagna. E ho obbedito a quella voce, anteriormente, lo confesso, mai accarezzata. Ho iniziato a scrivere, così come il dialogo mi tornava alla mente. Ecco perché tutto ciò che segue è un lavoro di poche ore: ne chiedo scusa ai lettori...». Così inizia il libro. Che ci prende per mano e ci fa penetrare «nella nube della preghiera di Gesù» - il Sinai e il Tabor -, dove incontreremo Dio (la preghiera è il monte dell'incontro...). L'eremita dell'Athos, con la sapienza che ha succhiata dai Padri, verificata nella carne e nel sangue della propria esperienza, ci rivelerà - grazie al vivo ricordo dell'allora archimandrita e ora metropolita Hierotheos - le molteplici facce della preghiera "del cuore" o "intellettiva" o "di Gesù" o "monologica": «Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me!». Ce ne svelerà il valore. Gli stadi. I modi. La lotta del diavolo per impedirla (e le contromosse dell'orante). Il sopraggiungere della grazia e il suo nascondersi, quando la si recita. I frutti saporosi e dolcissimi. Gli errori che si commettono nel praticarla e come affrontarli. La sua necessità per tutti: clero e laici. Il suo dilatarsi, sino a farsi intercessione per gli altri... Un vero trattato sulla preghiera, questo libro, nella forma particolare e semplice di una conversazione, di un dialogo. Una vera chiave di accesso ai tesori della Filocalia, questo libro (a quell'antologia patristica che ha, nella "preghiera del cuore", una delle perle più preziose). Un libro che ha conosciuto traduzioni in svariate lingue e, in Grecia, più di venti edizioni... «L'asceta santo ti parla dalla montagna della contemplazione e dal mare dell'eternità. Al di là dell'ordinario e dell'umano. Al di là di ciò che tu sei». Per farti diventare, un poco, ciò che lui è. Ti parla, perché ha esperienza di Dio. E vuole - attraverso la preghiera - battezzare anche te nella luce divina.
Eros e Thanatos. Senso, corpo e morte nel seminario XX di Jacques Lacan
Emiliano Bazzanella
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2019
pagine: 174
Il Seminario XX di Lacan si presenta con i toni di una sfida. Se in genere la riflessione dell'analista francese è sempre stata connotata da una certa oscurità e sfuggenza, in questo caso gli intrecci, le sovrapposizioni e le suggestioni centripete sembrano davvero prendere il sopravvento e demoralizzare il lettore. I temi che vi si dipanano sono invero molteplici e danno un primo senso al titolo del seminario — "Ancora" — come se si trattasse di rimaneggiare per l'ennesima volta le classiche tematiche lacaniane: l'immaginario, il desiderio, l'Altro, il significante, il soggetto, l'oggetto a, il sembiante, il godimento, il reale. Eppure c'è un elemento in più che all'improvviso sembra far da collante: la questione del rapporto sessuale e della femminilità, infatti, pare fornire quell'orizzonte in cui i nodi problematici di Lacan rimasti ancora irrisolti trovano un qualche accomodamento, superando addirittura quella che era una generica prospettiva freudiana. È in gioco il "rapporto con l'Altro" — con non dissimulate tonalità levinassiane — o più genericamente la "relazione" tout court in quanto impossibile. Avviene così che attraverso questa problematizzazione: la questione della "morte" apparentemente rimossa in Lacan, viene ad allacciarsi in modo funzionale al reale senza effetti di copertura e glissamento, e sino a innervare nella sua essenza lo stesso Eros; l'accusa d'aver depulsionalizzato il mondo freudiano in vista di un privilegiamento della pura struttura astratta del significante, s'infrange in virtù d'una nuova riconsiderazione della corporeità, del godimento e soprattutto di una dimensione del linguaggio che si "fa carne" palpitante e che, invece di effetti, provoca semmai affetti (la lingua); diviene finalmente più perspicuo l'ingresso della topologia e dei nodi borromei in un contesto di tipo analitico, laddove nel rapporto sessuale sono in effetti in gioco l'Uno, il contare, l'apertura e la chiusura di spazi; emerge infine una singolare affinità con il pensiero di Derrida che ci indirizza — forse con un azzardo ermeneutico — verso una riconsiderazione "fenomenologica" di Lacan, sottraendolo quindi a quella vulgata strutturalistica che lo stesso analista francese peraltro schivava e rifuggeva.
La verità che si sente. La musica come strumento di conoscenza
Federico Capitoni
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2019
pagine: 192
Che rapporto c'è tra musica e verità? Che cosa intendiamo quando parliamo di verità in musica? In che modo - e in quale misura - i suoni funzionano da dispositivi per interpretare il mondo? E come facciamo a esprimerci con tanta disinvoltura sulla musica anche quando ne ignoriamo teoria e pratica? Normalmente la filosofia della musica è un'estetica dell'arte, applicata nella fattispecie alla disciplina musicale. Per di più, prende a modello alcune opere compiute della storia della musica occidentale, magari diventando un raffinatissimo studio di un'opera d'arte o di una particolare corrente creativa, più spesso però finendo per perdere di vista l'oggetto principe della ricerca: il suono. Attraverso una fenomenologia del suono, questo libro tenta di rispondere a quegli interrogativi - o di riformularli - attraverso un approccio meno frequente, quello teoretico, servendosi di un apparato di pensiero nato al di fuori della speculazione sull'arte per applicarlo ora alla musica. A partire da una riduzione del suono a fenomeno puro, l'indagine si nutre di approcci molto diversi, talora opposti, per arrivare a considerare la musica come un contenitore emotivo di cui conosciamo il contenuto particolare grazie alla sua relativa forma acustica. Questo riconoscimento avviene al livello del pensiero, ma è soltanto attraverso un'intercettazione emotiva che il contenuto si sprigiona dando luogo ai suoi effetti sensibili, cioè gli "affetti".
Filosofie della paura. Verso la condizione post-postmoderna
Emiliano Bazzanella
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2018
pagine: 148
La paura è un sentimento spiacevole, una passione che fa parte integrante dell’essere dell’uomo e degli animali con una sua specifica funzione biologica. Ma la paura è anche un momento strategico all'interno del cosiddetto tardocapitalismo. Da un lato quest’ultimo non farebbe che enunciare l’esigenza della sicurezza, del benessere e di una tranquillità anestetica che rasenta l’accidia e l’indolenza. Dall'altro sembrerebbe alimentare la stessa paura, diffondendola ovunque e anzi alimentandola: catastrofi, immigrazione, violenza, obesità, dipendenza da droghe, ricerca del pericolo. Tutto deve far paura e la paura deve essere controllata e addomesticata. Ci troviamo in una condizione in cui non c’è più la paura tout court, bensì una paura della paura che funziona da un lato come meccanismo relativistico di produzione di continue forme di protezione e di difesa, dall'altro come meccanismo di disinnesco di questi medesimi dispositivi. La condizione post-postmoderna è dunque caratterizzata da un rischio: essa non costituisce letteralmente un post, ma è già presente nella contemporaneità in certe forme fideistiche di pensiero forte come il neorealismo, lo scientismo, il tecnicismo.
Se questa è la vita
Luciano Marigo
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2018
pagine: 173
Siamo nello scorcio degli anni novanta del secolo scorso. Sono passati venti anni dalle ultime scaramucce delle lotte studentesche che sul finire degli anni settanta hanno messo a soqquadro le città universitarie del nord Italia. I genitori del protagonista – Avvocato e Tristana-Marta – sono tra i reduci di quelle battaglie: le hanno combattute da giovani universitari con frenetica generosità e ora, fatta la pace con le ingiustizie del mondo, vivono con altrettanto fervore la loro vita dorata. L’ideologia domestica che hanno inoculato al figlio Michele si condensa nell’avvertimento: “Sta’ buono, fa’ i fatti tuoi e disturbaci solo l’indispensabile”. Il romanzo è il racconto di tre giornate cruciali e forse in qualche modo decisive da lui vissute con il cuore in gola una volta che messo alla prova da un ennesimo scontro col padre e da un’ennesima dimostrazione di ironico e crudele distacco da parte della madre si trova a dover affrontare da solo il suo destino. Lo accompagnano nella sua inquieta ricerca la maliziosa e invadente curiosità di Elena e l’amicizia discreta di Martina che gli dà l’occasione di entrare in contatto con un mondo prima d’ora sconosciuto.
Poesie per un uomo
Armanda Guiducci
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2018
pagine: 126
L’invenzione. Se non ci fossi tu, ti inventerei, credimi, esattamente come sei. Ti inventerei a furia di dolore come si fa con dio o quelle cose di cui l’esempio manca, e l’uomo crea: il pensiero, l’immagine, il ricordo, la parola, la danza, il dolce suono, poiché l’amore stesso è un’invenzione.
Pablo. Cuando las heridas se miden con la vida
Maria Claudia Dominguez
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2018
pagine: 146
Pro und contra Anders e Kafka
Matteo Sarlo
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2018
pagine: 192
Con un metodo filologico che si basa sulla lettura del testo in lingua originale, l’autore indaga il saggio di Günther Anders su Franz Kafka (1951). Attraverso l’attenzione per la lettera, sono emerse le rotte battute da Anders, la sua strategia argomentativa, i termini chiave della critica. Trattandosi di un commento, il testo segue la scansione del saggio di Anders in quattro parti: la prima riguarda il rovesciamento in Kafka tra al di là e al di qua, la seconda lo stile kafkiano, la terza il ruolo estetico della bellezza e quello “paralizzante” delle immagini, la quarta il nucleo teologico. Nel corso dell’analisi emerge da una parte il pregio di Anders di aver messo in luce il rovesciamento come categoria chiave per la decodifica dell’intera opera kafkiana, dall’altra l’insostenibilità del metodo perseguito, il quale muove continuamente dal personaggio all’autore e da questo all’uomo, evidente tradimento del principio base di ogni critica letteraria.
Porta la tua musica
Paula Bloom
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2018
pagine: 96
“Lascia che il tuo amore/ Suoni al mio cuore/ E si posi sulla mia anima/ Fa che io senta nei fiori la tua armonia/ Come il vento porta la sua musica nell’aria/ Lascia che porti il suo amore nella mia vita/ Fallo bruciare nel fuoco della mia anima/ Lascia che io riporti a te questo amore/ Alla fine della mia vita”
La teoria del soggetto
Alain Badiou
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2017
pagine: 448
Dai primi approcci fenomenologici del giovane Sartre al tema dell'"Ego" fino alle riflessioni dello strutturalismo maturo la "questione del soggetto" è stata una delle pagine più significative della filosofia francese del Novecento. È stata, in ultima analisi, una lunga e serrata discussione attorno all'eredità del "cogito cartesiano", che per secoli aveva dominato il pensiero francese. Dopo la rivoluzione introdotta da Marx e da Freud, il primato dell'idea sull'essere e la stessa identità tra ragione ed autocoscienza, che di questo "cogito" costituivano il nucleo centrale, non potevano più essere accolti nella loro pretesa evidenza. Si trattava di riprendere la questione dalle fondamenta, di ripensarla con un diverso bagaglio di categorie ed una diversa consapevolezza storica. Il testo ripercorre il ciclo di lezioni che Badiou tenne su questo tema lungo un arco di tempo molto lungo, dal gennaio 1975 al giugno 1979. In quegli "anni rossi" Badiou, affascinato dall'esperienza filosofica e politica del maoismo, si scelse come compagni di strada privilegiati Hegel e Lacan, indicato ripetutamente come "il nostro Hegel", "l'Hegel del nostro tempo". Lo scopo era quello di costruire una nuova "teoria del soggetto" che fosse coerente con quella rifondazione del materialismo storico e dell'impegno rivoluzionario che i tempi richiedevano. In queste lezioni, come nell'opera più nota "L'essere e l'evento" pubblicata pochi anni dopo, gli fu fedele compagno di strada l'altro "grande dialettico francese contemporaneo", l'amato poeta Stéphane Mallarmé.
Tina Modotti. Verità e leggenda
Christiane Barckhausen
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2017
pagine: 231
"È vero che fu il cielo del Messico a illuminare queste fotografie, ma non è la luce che ha fatto uscire dalla macchina fotografica quelle inquadrature perfette. Il segreto delle sue fotografie consiste nel rendere il mondo più visibile con lo sguardo della bontà. Quello sguardo volle che non si vedesse il volto della vecchia, ma il fatto che la brocca che portava fosse coperta di sudore e di sangue. Quello sguardo volle che alle spalle dello straccione, del disperato, dell’abbandonato, si vedesse la pubblicità di una boutique di moda per signori, o che sul tavolo al quale il morto di fame chiede lavoro ci sia ben evidente il codice del lavoro. Quello sguardo volle che gli occhi di un bambino povero fossero più belli di quelli sfavillanti e truccati di una reginetta del ballo, che i paesaggi del lavoro, i prodotti del lavoro e i mezzi di produzione, le piantagioni di canna da zucchero, la falce messicana, la brocca di terraglia, le mani che stringono una pala, le chitarre e i sombreros, le pannocchie di granturco e l’impalcatura davanti a una casa avessero più grazia dei verdi prati della Svizzera. Eppure gli uomini di questo mondo non si sentono felici. Perché? Questa è la domanda che le sue fotografie ci propongono. Queste sono le opere della bella Tina Modotti, che tutti amavano e che qualche tempo fa è morta improvvisamente in Messico."