Astrolabio Ubaldini: Ulisse
I movimenti di Gurdjieff. La trasmissione di un'antica saggezza
Wim van Dullemen
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2020
pagine: 286
L'eredità di Gurdjieff ruota attorno a tre perni fondamentali, mondi solo apparentemente indipendenti: i libri, la musica e i Movimenti. Quando morì, nel 1949, lasciò diverse opere: la sceneggiatura di un balletto, tre libri, trecento composizioni musicali e altrettante danze, cui ci si riferisce comunemente come ai 'Movimenti', oltre a qualche registrazione in cui suona l'harmonium. Un tentativo di classificare questo variegato patrimonio culturale e spirituale desta alcune immediate domande: i suoi elementi sono interconnessi? Se sì, come? In che modo i libri, la musica e i Movimenti sono collegati con l'insegnamento di Gurdjieff? Hanno tutti la stessa importanza oppure uno di essi fa da centro di gravità attorno a cui ruotano gli altri come mere illustrazioni del nucleo? A questi interrogativi risponde nella sua documentata ricerca Wim van Dullemen, che per anni è stato pianista accompagnatore delle classi di Movimenti e li ha studiati nel dettaglio con un'allieva diretta di Gurdjieff, Solange Claustres. L'autore, con grande onestà intellettuale, tenta una ricostruzione storiografica della nascita e dell'evoluzione dei Movimenti, oltre che delle linee di trasmissione fondamentali attraverso cui sono arrivati fino a noi, contestualizzandoli nell'ambito del panorama artistico delle avanguardie dell'inizio del Novecento e suggerendo una serie di stimolanti paralleli culturali. Si può ormai avere accesso molto facilmente agli scritti e alle musiche di Gurdjieff, ma i Movimenti restano un'area del suo insegnamento più problematica, in quanto trasmessa unicamente attraverso l'esperienza degli allievi ed esposta a facili contaminazioni e strumentalizzazioni. Se, come afferma van Dullemen, non c'è libro che possa insegnare i Movimenti, la sua minuziosa ricerca offre al lettore il primo tentativo di fornirne una ricostruzione storica, oltre a trasmettere una comprensione più accurata delle origini di queste coreografie di gesti complessi e asimmetrici.
Cosa farete della vostra vita?
Jiddu Krishnamurti
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2019
pagine: 206
In questa raccolta di discorsi e riflessioni dedicata prevalentemente ai giovani, Krishnamurti riflette sulla necessità di imparare come pensare, evitando di aggirare le esperienze dolorose e mettendo fine, piuttosto, alla sofferenza mentale, causata dalla scarsa conoscenza di se stessi. Solo liberandosi dall'opprimente bagaglio di tradizioni e memorie si svilupperà la capacità di affrontare la vita per quello che è: un continuo mutamento, che la mente imprigionata non riesce a cogliere ma si limita a rincorrere con fatica. Siamo, certo, esseri sociali, parte di un processo globale, ma il mondo, dice Krishnamurti, non è diverso da noi, il mondo siamo noi, e la conoscenza di sé è fondamentale per dare il via alla "vera rivoluzione", quella interiore, che scaturisce dall'amore e dal pensiero corretto. Il cambiamento di un singolo è sufficiente a innescare un effetto a catena capace di diffondere il bene, perché la bontà è contagiosa. Il volume è diviso in quattro parti; la prima è dedicata al sé e alla vita, cioè alla comprensione della mente e del rapporto con il mondo che ci circonda; la seconda indaga il processo della conoscenza di sé; la terza fornisce spunti utili a definire che cosa sono l'educazione, il lavoro e il denaro, concentrandosi, ancora una volta, sul come dedicarsi alle attività che si intraprendono, in vista di un fine ben preciso. L'ultima parte affronta il tema delle relazioni con gli altri, dalla famiglia ai rapporti amorosi fino alla società. Relazioni che sono possibili solo quando si riesce ad andare oltre le immagini e le rappresentazioni della memoria. La relazione infatti è contatto, e il contatto deve avvenire fra due persone, liberate dalle immagini stratificate e insignificanti che gravano sul sé che ancora non abbiamo imparato a conoscere.
Il significato della felicità. La ricerca della libertà dello spirito nella psicologia moderna e nella saggezza dell'Oriente
Alan W. Watts
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2019
pagine: 200
"I libri che parlano della felicità sono generalmente di due tipi. Ci sono quelli che ci dicono come diventare felici cambiando le nostre condizioni e quelli che ci dicono come diventare felici cambiando noi stessi. Dopo di che, se tali libri non sono pura filosofia, passano, gli uni e gli altri, a dare consigli pratici quanto ai modi e ai mezzi con cui si può raggiungere la felicità, descrivendo una tecnica spirituale, psicologica o materiale per ottenere il risultato desiderato. Questo libro non rientra in nessuna di queste due categorie, poiché il suo autore crede che la felicità, la felicità più profonda, trascenda la sfera di qualunque tecnica esistente sotto il sole. Sebbene affermi che questo libro è strettamente pratico, non vi si nomina una sola cosa che si possa fare per diventare felici". A suo agio sia nel pensiero cristiano ed ebraico, sia nelle dottrine induiste, buddhiste, taoiste e zen, Alan Watts esplora in questo libro il significato della felicità intesa nel senso aristotelico o tomistico del vero fine o destino dell'uomo. Che la si intenda come unione con Dio, armonia con il Tao, liberazione o nirvana, non è frutto dell'azione o di un atto di volontà, quanto di un'esperienza interiore dello spirito. Mentre l'infelicità dell'uomo è radicata nel senso di angoscia che si accompagna alla sensazione di essere un individuo isolato, un io separato dalla 'vita' o 'realtà' totale, la felicità nasce con la percezione che il senso di isolamento è solo un'illusione. Quella che sentiamo come una coscienza separata e individuale di fatto è identica alla Realtà universale e indivisa di cui tutte le cose sono manifestazioni.
Dove il tempo finisce
Jiddu Krishnamurti, David Böhm
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2019
pagine: 282
Completamente riveduta, questa seconda edizione ampliata presenta tre conversazioni inedite e un'appendice dal titolo "Il futuro dell'umanità", in cui il maestro spirituale e lo scienziato tentano di dipanare la confusione relativa alla paura nei confronti dell'avvenire. "L'umanità è ormai giunta a una svolta rovinosa; cos'è che produce divisione, conflitto e distruzione senza fine?". Questa domanda fornisce lo spunto per un'esplorazione dei problemi chiave riguardo alla natura dell'uomo e al suo rapporto con la società. I principali temi affrontati vanno dal problema del conflitto nell'uomo, della sua incapacità di riconciliare le proprie divisioni psichiche e della libertà individuale, alle soluzioni di volta in volta proposte da scienza, arte e religione. La rovinosa svolta cui è giunta l'umanità non è però vista come una via senza scampo; anzi, il dialogo sottolinea la possibilità per l'uomo di cambiare a un livello fondamentale. Ma per cambiare, l'uomo dovrà rinunciare aí suoi interessi ristretti e particolari e scegliere quale suo obiettivo quella purezza di compassione, amore e intelligenza che nasce al di là del pensiero, al di là del tempo e perfino al di là del nulla.
Ego. L'emergersi e il dissolversi dell'io. Verso una trasformazione totale
Vimala Thakar
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 176
Vivere in questa società e soddisfarne le richieste ci rende tesi, irritabili e impazienti. Siamo schiavi delle nostre reazioni, schiavi delle richieste della mente. Esultiamo se ci accade qualcosa che giudichiamo un bene o ci demoralizziamo se lo riteniamo un male; ma cosa succede se ci sediamo in silenzio, senza giudicare, valutare o mettere in atto i dettami della mente? Siamo abituati a giudicarci in continuazione, vogliamo essere i migliori agli occhi degli altri, vogliamo essere riconosciuti e apprezzati. Perché non siamo soddisfatti di come siamo? La vita è appagata dal fatto stesso di vivere; se il solo vivere non ci dà gioia e aspettiamo che la gioia provenga dalle circostanze esterne o dalla società, abbiamo perso la nostra libertà. Durante la giornata siamo sempre in compagnia degli altri, sempre in rapporto, ma nella meditazione passiamo dai rapporti alla solitudine, dalla parola al silenzio, dal continuo movimento all'immobilità. Le divisioni qui non hanno più significato, i ruoli e le responsabilità sono scomparsi. È una dimensione che il mondo moderno non ci ha insegnato e proprio per questo viviamo nello squilibrio. Con il cessare dei condizionamenti, invece, il rilassamento regna supremo e guarisce le ferite delle difficoltà e della fatica. C'è soltanto la sensazione di essere vivi, la dimensione del puro accadere.
La realtà dell'essere. La quarta via di Gurdjieff
Jeanne de Salzmann
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2011
pagine: 224
L'insegnamento di Gurdjieff parla all'uomo contemporaneo, a chi nutre un profondo senso di insoddisfazione, si sente isolato e senza direzione. La prima richiesta della Quarta via è 'conosci te stesso' e Gurdjieff ci ricorda che tale principio è molto più antico di Socrate. È una via che non isola gli allievi dalla vita ma, al contrario, li coinvolge in essa, facendo comprendere la necessità di uno sforzo per elevarsi al di sopra della battaglia dell'esistenza e allo stesso tempo prendervi parte. "Gurdjieff ci ha trasmesso una scienza in grado di mostrarci chi siamo e le nostre capacità potenziali, ciò che occorre sviluppare", una conoscenza esoterica che studia la relazione dell'uomo con Dio e con l'universo; il maestro, infatti, "lavorava sulla nostra essenza. Prestava ascolto al nostro bisogno interiore con pazienza e gentilezza instancabili, indicava a ognuno di noi il preciso atto interno che era necessario al momento dato, per liberarsi dai propri automatismi. Dall'altra parte, ci metteva in situazioni orribili, portandoci ai nostri limiti estremi, e lo faceva senza pietà. Potevamo sempre rifiutare e andarcene". Madame de Salzmann lavorò al fianco di Gurdjieff per trent'anni e fu soprattutto lei a diffonderne, in seguito, il messaggio. Dai suoi quaderni di appunti è tratto questo libro, l'unico esistente di questa autrice, che rende conto di quarant'anni dedicati a trasmettere agli altri l'insegnamento del maestro.
L'enneagramma delle idee sacre. Aspetti molteplici della realtà
A. H. Almaas
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2007
pagine: 252
Scomparsa e ricomparsa più volte negli ultimi duemila anni della storia dell'umanità, la figura geometrica dell'enneagramma ha viaggiato sotterranea attraverso i sistemi di pensiero e di conoscenza di area mediorientale, fino a emergere in Occidente agli inizi del secolo scorso tramite G. I. Gurdjieff, a sua volta in contatto diretto con l'insegnamento orale sufi. Il significato dell'enneagramma fu divulgato negli scritti del suo allievo P. D. Ouspensky. Da allora, analizzato e assorbito da figure del calibro di Oscar Ichazo e Claudio Naranjo, l'enneagramma si è sviluppato partendo da quel territorio di confine che si situa tra l'indagine psicologica e quella spirituale, facendosi via via strumento scientifico e terapeutico sempre più fecondo per l'analisi del carattere e dei tipi psicologici. Almaas, allievo diretto di Naranjo e fondatore del Diamond Approach, facendo tesoro delle esperienze dei suoi maestri intende risalire al nucleo di conoscenza spirituale racchiuso nell'enneagramma, concentrando l'indagine interamente sulle Idee Sacre che si trovano in corrispondenza dei nove vertici della figura geometrica. Secondo la tradizione tramandata dell'enneagramma, ogni Idea Sacra rappresenta una percezione diretta della realtà, e insieme alle altre fornisce una visione oggettiva della realtà stessa. I nove enneatipi sono strettamente collegati alle nove Idee: è proprio la perdita di contatto con le Idee Sacre che genera gli "inganni specifici" all'origine dei complessi psicologici.
La scrittura cinese
Viviane Alleton
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2006
pagine: 129
Il lettore che si avvicini alla scrittura cinese si troverà di fronte a un rapporto tra lingua scritta e lingua parlata che non ha niente a che fare con quello delle scritture alfabetiche. Gli ideogrammi (in cinese zi) infatti corrispondono allo stesso tempo a un suono e a un concetto. In cinese la conoscenza dei caratteri va dunque di pari passo a quella delle parole che trascrivono. Accanto alla Grammatica del cinese, pubblicata trent'anni fa e recentemente ristampata e aggiornata, questo volume della stessa autrice esamina la scrittura cinese nella sua triplice dimensione storica, linguistica e grafica e costituisce uno strumento complementare per uno sguardo introduttivo alla lingua.
Lo yoga oltre la meditazione. Sugli yoga sutra
Vimala Thakar
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2000
pagine: 148
Verso una nuova coscienza e altri dialoghi
R. P. Kaushik
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1999
pagine: 180
È possibile per una mente umana andar oltre il proprio condizionamento; cioè essere libera dalle proprie speranze, dalle proprie paure, dai propri desideri e pregiudizi? E poi, superando il proprio condizionamento, può tale mente rimanere libera da ogni nuovo condizionamento? Da queste domande prende avvio la riflessione di R. P. Kaushik. Pur non tradendo le sue radici nel pensiero orientale, è il risultato di una ricerca ad ampio raggio (dalla filosofia vedanta, allo yoga, alla filosofia occidentale) nell'intricato campo del rapporto con gli altri e con noi stessi. Verso una nuova conoscenza è il primo libro da lui scritto nel 1973, con l'intenzione di guidare il lettore in modo semplice ma anche intenso lungo le tappe fondamentali della sua ricerca.
L'audacia di vivere
Arnaud Desjardins
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1998
pagine: 160
Perché noi esseri umani abbiamo tanta paura di morire? La risposta di Desjardins, maestro occidentale della scuola del Vedanta, è perentoria: perché non abbiamo mai veramente vissuto. E quale maledizione, continua Desjardins, ci ha impedito di esprimere ciò che siamo realmente e di spiegarci alla vita, se non proprio la paura di vivere? Senza dubbio, a dispetto della sua apparente permissività, la nostra civiltà non è affatto volta a sviluppare in noi la capacità di esprimere ciò che siamo realmente. Anzi, l'importanza eccessiva che essa annette ai valori puramente intellettuali e al sapere astratto non favorisce l'espressione dei propri sentimenti e la loro accettazione. La proliferazione di modelli spesso effimeri e superficiali proposti dai mezzi di comunicazione aggiunge solo confusione. Ora più che mai è difficile riuscire a essere ciò che si è, e non un'imitazione di qualcun altro o di chissà quale modello. E così, a ben vedere, molte persone non si impegnano che in una piccola porzione dell'avventura dell'esistenza; avanzano titubanti, sentendosi quanto mai frustrate, senza conoscere né coltivare il semplice coraggio di essere. I discorsi di Desjardins sono un appello forte a una vita piena, intensa, la nostra vita. Sono un appello a chi aspira a trovare, o a ritrovare, in se stesso l'audacia di vivere.
I nomi della dea. Il femminile nella divinità
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1993
pagine: 164
I simboli di nascita, morte e resurrezione, i rituali di fertilità, di propiziazione, che si rinvengono in ogni società, sono le ultime vestigia di un culto fiorito agli albori della civiltà, dal Paleolitico all’Età del Bronzo, in particolare nel bacino del Mediterraneo: il culto della Grande Dea. Venerata e invocata con nomi diversi da popolo a popolo, la Dea incarnava sempre e ovunque il potere femminile di dare la vita, era la Madre dal cui grembo ogni forma di vita scaturisce e a cui alla morte ritorna per poi ancora rinascere, come nell’eterno ciclo della vegetazione. Solo con l’emergere della società patriarcale, che conferiva all’uomo potere assoluto sulla donna, si è delineata la figura del dio maschile, unico, creatore e fonte dell’universo. In particolare, la versione biblica della Genesi, ha avallato la supremazia maschile, legittimando una sopraffazione cui solo recentemente le donne sono riuscite a ribellarsi. Questo libro offre una ricostruzione dell’antica divinità femminile in tutti i suoi nomi, la sua iconografia e le sue manifestazioni, dalla ‘Venere’ paleolitica alla Magna Dea, individuandone la presenza e la simbologia nei miti e nelle forme sopravvissute anche nelle religioni contemporanee, in un quadro densissimo di dati mitologici e antropologici che ricolloca la Dea sul suo trono di Grande Madre di tutta la vita.