Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

CEDAM: Problemi attuali della giustizia penale

Recenti riforme in materia penale

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2017

pagine: 680

Nel volgere di pochi mesi hanno visto la luce numerosi interventi legislativi capaci di incidere in maniera significativa sul sistema penale italiano: vengono in rilievo sia le modifiche sul fronte sostanziale (d.lgs. n. 7/2016 e d.lgs. n. 8/2016), sia quelle - a più ampio spettro - sul versante processuale (l. n. 103/2017, nota come “Legge Orlando”) e relativi decreti attuativi. Invero, si tratta di interventi che, per quanto largamente preannunciati e frutto di un prolungato dibattito (anche extra-parlamentare, come sempre più spesso accade), hanno finito per rispondere alla logica delle esigenze contingenti (non sempre strettamente giuridiche), piuttosto che a quella di un riordino autenticamente sistematico. I contributi raccolti nel presente volume sono volti a offrire una ricognizione analitica e puntuale delle modifiche normative, valorizzandone tanto le immediate ricadute sul piano pratico operativo, quanto le implicazioni, talvolta disomogenee, sul più ampio contesto ordinamentale.
59,00 56,05

Il corpo umano fonte di prova

Teresa Alesci

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2017

pagine: 236

Lo studio prende in esame il contributo fornito dalla persona, con il proprio corpo, alle esigenze di accertamento del reato. In tale prospettiva, invero, l'analisi trascende dalla qualifica del sog­getto nel processo, sebbene la posizione soggettiva della persona offesa, dell'indagato e del terzo estraneo al procedimento declini i suoi effetti in chiave di garanzie riconosciute. Nella prima parte si analizzano i profili statici. La tutela dei diritti inviolabili della persona, infatti, rappresenta la premessa indispensabile per verificare la legittimità dell'accertamento corporale. La seconda parte, invece, è dedicata all'analisi, secondo una linea di progressiva incidenza sul corpo, dei singoli accertamenti esperibili nel procedimento penale, strumentali alla ricostruzione del fatto e all'accertamento della responsabilità.
24,00 22,80

Legalità della pena e poteri del giudice dell'esecuzione

Barbara Nacar

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2017

pagine: 344

Negli ultimi anni, il diritto vivente, nel riscrivere le regole che disciplinano il procedimento ese­cutivo, ha attribuito, al giudice che governa la fase, la legittimazione a ripristinare la legalità della pena, pure in assenza di una espressa previsione normativa che gli riconosca la funzione. Gli in­novativi principi, coniati in materia dalle Sezioni unite, recepiscono i dicta provenienti dalla Corte di Strasburgo, la quale colloca la legalità penale nell'alveo dei diritti fondamentali della persona, non derogabili neppure in tempo di guerra o di altro pubblico pericolo che minacci la Nazione. Oggi, dunque, il giudice può intervenire sul trattamento penale - oltre che nei casi indicati dal codice e in quelli già ammessi dalla giurisprudenza più remota - quando la sanzione sia divenuta illegale per effetto di una pronuncia della Consulta che abbia ablato dall'Ordinamento la norma utilizzata per determinare il debito punitivo; quando sia la stessa Corte di Strasburgo a ritenere che la pena contrasti con i principi convenzionali; nonché qualora la illegalità sia dovuta ad un errore commesso nel giudizio cognitivo. Il presente studio, dunque, partendo dall'analisi delle vicende storico-processuali che hanno in­dotto il Supremo consesso a tali originali affermazioni, mira a chiarire quale sia la pena illegale emendabile dal giudice dell'esecuzione, per trarne coerenti regole comuni da applicare in casi non direttamente considerati dalla giurisprudenza, sebbene riconducibili alla medesima ratio. L'ope­razione è necessaria non solo per evitare soluzioni eterogenee delle prassi giudiziarie di fronte a fattispecie omologhe; ma anche per rileggere le disposizioni codicistiche che consentono al giu­dice dell'esecuzione, sia pur in ipotesi eccezionali, di modificare la pena comminata con sentenza divenuta irrevocabile.
33,00 31,35

La conservazione dell'atto processuale penale

Francesco Vergine

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2017

pagine: XIX-238

Il principio di conservazione esprime una regola esegetica che si identifica nella esigenza generale di non privare di validità ed efficacia atti e comportamenti solo perché difettosi od oscuri, optando, ove possibile, per il contenimento degli errori processuali, in un'ottica di economia processuale ed efficienza del sistema. Discetta un rapporto di proporzione fra mezzi e fini processuali, consentendo di raggiungere l'esito del processo con il minor dispendio di energia possibile, che non va, però, inteso quale incentivo alla "giustizia sommaria", ma ad una celerità dei tempi processuali, garantendo, congiuntamente, il rispristino della legalità processuale. In assenza di una disposizione normativa di principio da parte del legislatore del rito penale, il presente lavoro tenta di delineare i contorni del paradigma di conservazione, nella sua duplice manifestazione, e cioè quale canone interpretativo dell'atto giuridico, ovvero come istituto applicativo. I tratti differenziali tra i rimedi conservativi che si analizzeranno, renderanno evidenti i punti di contatto tra le figure di recupero che possono intervenire nel corso del procedimento penale e le coordinate di tale principio, a cui fare appello (ove il legislatore lo consenta), al fine di evitare il dissipamento dell'attività giuridica e preservare la volontà della parte che sia incappata nell'errore, sbrigliandola dalle sicure catene di un rigido ed ingiustificabile formalismo.
28,00 26,60

28,00 26,60

Fascicolo per il dibattimento. Poteri delle parti e ruolo del giudice

Pasquale Bronzo

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2017

pagine: 359

39,00 37,05

Autoincriminazione e diritto al silenzio. Le esperienze italiana, francese e inglese

Giovanna Stanzione

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2017

pagine: 281

Il diritto al silenzio, come diritto fondamentale dell'imputato nel processo, è espressione del principio di dignità della persona e rinviene il suo fondamento negli articoli 27, 24 e 2 cost. it. Esso si colloca al centro della visione odierna sul giusto processo.
32,00 30,40

Il danno alla vittima del reato e i suoi rimedi

Francesca Del Vecchio

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2017

pagine: 856

Il tema della vittima del reato all'interno del paradigma processuale penale vive oggi il suo momento di massima espansione. L'opera, metabolizzati i frammenti legislativi della direttiva 2012/29/UE e della sua recente attuazione domestica, propone una declinazione innovativa del favor victimae, concentrandosi sulle esigenze riparative di cui è portatrice la persona offesa dal reato e sugli speculari obblighi di solidarietà statale. La prima parte viene dedicata alla compensazione del danno criminale attraverso meccanismi riparatori pubblici che agiscono in funzione surrogatoria nelle ipotesi - invero assai frequenti - d'ineffettività del risarcimento da parte del reo. La seconda parte, invece, si concentra su altre fonti di pregiudizio, sganciate dalla condotta criminale e legate all'attività, pur lecita, posta in essere dall'autorità giudiziaria nel corso del procedimento. Il "danno da processo" viene, così, stigmatizzato nel paradigma della c.d. "vittimizzazione secondaria" e affrontato in prospettiva rimediale e compensativa.
20,00 19,00

Prova e giudizio di fatto nel processo penale a carico degli enti. Il difficile equilibrio tra difesa e prevenzione

Donatello Cimadomo

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2017

pagine: 486

Lo studio concerne la verifica dell'illecito amministrativo dipendente da reato, che implica l'approfondimento dei profili relativi alla definizione del fatto da provare. I limiti tematici sono tracciati dalla definizione dell'oggetto della prova nel processo penale a carico degli enti e dalla individuazione dei mezzi di prova a disposizione delle parti, tra i quali quello rappresentato dal modello di organizzazione e gestione previsto dal d.lgs. n. 231 del 2001. L'analisi del modello di accertamento dell'illecito amministrativo è stata anche condotta in considerazione delle regole di giudizio proprie del processo penale e del pericolo di latenti presunzioni nel giudizio di responsabilità dell'ente
37,00 35,15

La prova nei processi di criminalità organizzata

La prova nei processi di criminalità organizzata

Angelo Zampaglione

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2016

La tematica del "doppio binario probatorio" di cui all'art. 190 bis c.p.p., previsto per i processi di criminalità organizzata, è un tema "intricato" ed "attuale". Intricato perché si colloca su un terreno "scivoloso", quello delle fondamentali regole in ordine alle modalità di assunzione della prova ed attuale perché proprio di recente ne è stato ulteriormente esteso il suo ambito di operatività ad opera del D.lgs. n. 212 del 2015. Nel presente contributo scientifico, oltre a ricostruire i più rilevanti orientamenti della dottrina, si analizzano anche gli ultimi interventi normativi, le posizioni assunte dalla giurisprudenza (in particolare quella costituzionale e quella di legittimità) e le più recenti proposte di legge presentate dal legislatore.
23,00

La libertà su cauzione. Un'alternativa alla custodia carceraria

Chiara Fanuele

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2016

pagine: 237

Il sovraffollamento delle carceri continua ad essere il principale problema del sistema penale italiano. Le soluzioni offerte di recente dal legislatore (e valorizzate anche dalla Corte costituzionale) per adeguare la condizione detentiva ai parametri europei, pur già valutate positivamente dal Comitato dei Ministri del Consiglio di Europa, appaiono ancora inadeguate a risolvere l'"emergenza carceraria". In sostanza, gli anzidetti provvedimenti normativi hanno inteso deflazionare il ricorso alla detenzione; ma, data la loro portata eccezionale e frammentaria, non sono stati tali da eliminare del tutto un problema che avrebbe richiesto (e richiede) una riforma complessiva del sistema di giustizia penale. In questo contesto, poi, soprattutto un fattore continua a preoccupare: l'incidenza elevata sulla popolazione carceraria del numero dei detenuti "non definitivi", molti dei quali risultano in attesa perfino della sentenza di primo grado; cosicché, l'intento di ricondurre l'impiego della custodia cautelare entro margini di tollerabilità ha condotto, di recente, ad approvare la l. 16 aprile 2015, n. 47, recante, tra l'altro, «Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali (?…?)». L'opera, esaminata la produzione novellistica diretta a ridurre la popolazione carceraria, propone di rivedere l'intero sistema delle misure interinali alternative alla detenzione; prospettando, in particolare, la possibilità di reintrodurre, tra queste, la libertà su cauzione.
23,00 21,85

La nuova giustizia penale tributaria. I reati. Il processo

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2016

pagine: XVIII-557

Partendo dalla base costituita da un commento a prima lettura, del d.lgs. 24 settembre 2015, n. 158, i contributi si sono soffermati su un'analisi di tutte le modifiche apportate al testo del d.lgs. n. 74 del 2000, attraverso un'esegesi rigorosa, che non si è limitata a chiarire contenuti e presupposti di ogni singola fattispecie, sostanziale e processuale, ma ha cercato di sondare le proiezioni del sistema tributario nel suo complesso, interno e sovranazionale. Lo sguardo è andato "oltre la siepe", ad esaminare temi contigui e complementari, quali sono quelli dell'"abuso del diritto", dell'"elusione" e della "voluntary disclosure". Lo sforzo che ha fatto da leitmotiv per i curatori ed i collaboratori è stato quello di coniugare il rigore dell'analisi scientifica con la preoccupazione di suggerire indicazioni operative utili nella quotidianità del foro e della prassi. Studiosi ed operatori lo potranno verificare. Sullo sfondo culturale dei curatori è stata presente anche un'aspirazione che si potrebbe definire istituzionale: consolidare il principio di stretta legalità nel difficile equilibrio tra Stato e Contribuenti in relazione al delicato e complesso contenzioso tributario tra esigenze di difesa sociale ed inviolabilità del diritto di difesa.
49,00 46,55

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.