Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Cierre edizioni: Nord est. Nuova serie

Alessandra di Rudini

Fabio Gaggia

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2013

pagine: 400

Figlia di un primo ministro, alunna indisciplinata, moglie di un marchese, amante "ufficiale" di Gabriele d'Annunzio, suora carmelitana, fondatrice di tre monasteri. L'autore, attraverso una ricca documentazione archivistica e bibliografica, tenta di ricostruire la biografia di una nobildonna che, al di là delle apparenti contraddizioni, rimase sempre fedele a se stessa realizzando alla fine il suo "sogno di libertà" fra le mura di un convento.
16,00 15,20

10,00 9,50

Il respiro del bosco. Le montagne della città di Vicenza sull’Altopiano dei Sette Comuni

Il respiro del bosco. Le montagne della città di Vicenza sull’Altopiano dei Sette Comuni

Luca Trevisan

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 220

Attraverso l’esame di documentazione inedita e carte processuali, questo libro ricostruisce un autentico intrigo. Nel XIII secolo la città di Vicenza possedeva la cosiddetta “zona alta” dell’Altopiano dei Sette Comuni: un’impervia catena montuosa soprastante la Valsugana che diverrà oggetto di acerbi scontri tra veneti e imperiali dopo l’annessione dell’Altopiano alla Repubblica di Venezia (1405). Nelle montagne di Vicenza i pascoli erano affittati a privati conduttori, mentre nei boschi era concesso agli abitanti dell’altopiano dei Sette Comuni di approvvigionarsi di legna per uso personale. Queste regole vennero sempre rispettate? Cosa accadde quando la città, alla fine del XVI secolo, iniziò a incoraggiare una politica di sfruttamento commerciale dei boschi? Perché i Sette Comuni arrivarono a far produrre un falso privilegio attraverso il quale attribuirsi la proprietà delle montagne di Vicenza? Questo libro reinterpreta e riscrive un capitolo di storia delicatissimo relativo ai rapporti tra la città di Vicenza e la Reggenza dei Sette Comuni. Sullo sfondo del panorama istituzionale veneziano ed entro le più ampie coordinate del contesto internazionale, microstoria e macrostoria si intrecciano, fino ad illustrare, in ultima analisi, in che modo si giunse all’annessione ai Sette Comuni delle montagne di Vicenza.
14,00

Vicenza nel Seicento. Uomini, poteri, istituzioni

Sergio Lavarda

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2019

pagine: 392

L’orgoglio di Vicenza, forte dei privilegi di primogenitura ottenuti all’atto della dedizione a Venezia di due secoli prima, si sarebbe trasformato nel Seicento in «fedeltà e rassegnazione». Tuttavia le rivolte di Vicenza (1648), di Arzignano (1655) e infine la strage del Corpus Domini (1661), tre episodi tanto clamorosi quanto unici nella vicenda plurisecolare della Repubblica, fanno esplodere le contraddizioni di un’età di crisi profonda, che toccò non marginalmente lo Stato veneto e la società vicentina. Le tre parti del libro corrispondono ai campi di più stretta interrelazione tra potere centrale e periferico: giustizia, fisco e finanza, credito e annona. La periodizzazione tocca i secoli XVI e XVII, con sconfinamenti nel Quattrocento e nel Settecento e si focalizza sugli anni cruciali della guerra di Candia (1645-1669), quelli in cui a Vicenza fu più assiduo lo sforzo di rifacimento dell’estimo generale, quelli dell’inasprimento del prelievo statale, quelli infine in cui con più continuità si registrò l’invio di magistrati straordinari da Venezia per controllarne con poteri inquisitoriali l’amministrazione.
18,00 17,10

(Im)popolare. Giovanni Uberti e il «Corriere del Mattino», giornalismo e politica nella Verona del Novecento

Giuseppe Anti

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 408

Popolare: guidò la Democrazia cristiana dei trionfi elettorali; popolare davvero: fu «il sindaco dei poveri»; ma scomodo: «il ribelle di Verona». Giovanni Uberti (Verona, 1888-1964) è stato con Sturzo uno dei fondatori del Partito popolare italiano nel 1919. Cattolico, sindacalista, fondatore e direttore del quotidiano veronese «Corriere del Mattino», fu uno dei protagonisti della vita politica cittadina del Novecento. Deputato del Ppi, venne inviato al confino dal regime per la sua opposizione al fascismo. Nominato prefetto di Verona dal Cln dopo la Liberazione, è stato membro della Costituente, senatore della Repubblica e sottosegretario in uno dei governi De Gasperi. Primo sindaco democristiano di Verona dal 1951 al 1956, impegnato nella ricostruzione postbellica, diventò famoso per la polemica sulle statue equestri al Ponte della Vittoria, che Uberti censurò per gli «scandalosi» genitali. Meno ricordato, ma più significativo, lo scandalo che suscitò nel 1963 candidandosi da indipendente al Senato contro il candidato ufficiale del suo stesso partito, di cui Uberti contestava il clientelismo e i rapporti di interesse con i socialisti, ben prima dell’inchiesta Mani pulite.
22,00 20,90

Dobrilla Giovannini. Una partigiana del Polesine

Vittorio Tomasin

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 144

La vicenda narrata in questo libro si sviluppa durante i 600 giorni della Repubblica di Salò a Papozze, comune in provincia di Rovigo, a sud di Adria. Dobrilla Giovannini (1919-1980) è una ragazza di venticinque anni, figlia di Luigi, il panettiere. In un ambiente familiare istintivamente avverso al fascismo forgia la propria personalità altruista e combattiva, fino a diventare una delle principali figure femminili del movimento partigiano polesano. Non una semplice staffetta, ma una partigiana che svolge attività organizzative e direttive, compresa l’attività di procacciamento di armi. Arrestata il 29 novembre 1944, viene trasferita nel gennaio 1945 a Padova e rinchiusa nel carcere Paolotti fino al 24 aprile, quando verrà liberata dai partigiani, appena in tempo, perché in quelle stesse ore era stata destinata alla fucilazione. Trasferitasi nel 1951 a Garbagnate Milanese, dovrà attendere ventisei anni per ottenere la qualifica partigiana.
14,00 13,30

Una città, un’industria e una famiglia. I Galtarossa

Federico Bozzini, Emilio Franzina, Maurizio Zangarini

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 132

Per tutto l’Ottocento la provincia di Verona, fertile e moderna dal punto di vista agrario, rimase priva di uno sviluppo industriale. I ceti popolari eccedenti questa economia bloccata campavano nella miseria o fuggivano emigrando. Le analisi dei settori progressisti più avvertiti denunciavano fra le cause di questo ritardo la mancanza di una classe operaia tecnicamente preparata e moralmente educata al lavoro d’industria. A cavallo del Novecento quattro imprese segnarono il primo moderno sviluppo industriale della città: il lanificio Tiberghien, la tipografia Mondadori, l’industria cartaria Fedrigoni e le officine meccaniche Galtarossa. I protagonisti di queste imprese sono tutti forestieri, mentre i lavoratori provengono tutti dai ceti popolari veronesi. L’obiettivo del volume è di raccontare la nascita e lo sviluppo delle officine Galtarossa tramite l’intervista al commendatore Giacomo Galtarossa. Dai suoi ricordi emergono in controluce le vicende complesse dell’azienda intrecciate alla storia della famiglia. I due saggi di Emilio Franzina e di Maurizio Zangarini ricostruiscono lo sfondo economico e politico di Verona e del Veneto nel quale si distendono le vicende narrate.
13,50 12,83

Contro gli spiriti docilmente curvilinei. Vita e impegno di Adolfo Zamboni

Fabio Targhetta

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 144

Adolfo Zamboni (Cologna Ferrarese 1891 - Padova 1960) è stata una di quelle rare persone capaci di vivere esistenze plurime: eroe pluridecorato della Grande Guerra, unico docente di scuola secondaria della provincia di Padova non iscritto al partito fascista, autore di manuali di insegnamento, dissidente sorvegliato dalla polizia, colonna del movimento partigiano a Padova, prigioniero torturato dalla famigerata banda Carità, provveditore agli studi. E in tutte queste vesti, una sola regola di comportamento: l’abnegazione totale, all’insegna di una moralità al di sopra di ogni sospetto. Zamboni fu infatti del tutto alieno dalle scelte di comodo o semplicemente scontate; avverso ai compromessi, non si piegò mai a richieste o pressioni che poteva vivere come imposizioni. Anzi, scelse di frequente la via più impervia, irta di ostacoli, nell’assoluta coerenza a una dirittura morale cristallina. Duro nei giudizi, si scagliò contro gli «spiriti docilmente curvilinei», coloro i quali vennero a patti col regime – e furono molti – vuoi per calcolo, vuoi per vigliaccheria, vuoi per quieto vivere. Posizioni tanto nobili quanto pesanti da sostenere, delle quali pagò non di rado le conseguenze.
14,00 13,30

Le donne di Rotzo. Un'amministrazione comunale al femminile (1964-1970)

Percy Allum

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 80

Quella di Rotzo, comune dell’Altopiano di Asiago, è stata probabilmente la prima amministrazione civica dell’Italia repubblicana interamente composta da donne, fatto che, all’epoca, negli anni Sessanta, suscitò un vasto interesse mediatico, non solo in Italia, ma nella stampa internazionale, in particolare anglosassone. Trovandosi il Comune di Rotzo in una gravissima situazione finanziaria, quanti lo avevano amministrato fino a quel momento, ovviamente quasi tutti maschi, decisero di non presentare liste per il rinnovo del Consiglio comunale, in modo da obbligare il Governo a nominare un commissario prefettizio che sanasse con provvidenze statali il bilancio. A quel punto, un gruppo di donne, guidato dalla maestra Carla Slaviero, presentò a sorpresa una propria lista, incontrando lo scetticismo e l’ostilità di grande parte della popolazione maschile. «Se gli uomini non ce l’hanno fatta [a risanare le finanze comunali] tanto meno ci riusciranno le donne»: questo fu allora il giudizio prevalente – e abbiamo scelto il più benevolo – della parte maschile. E invece, con sagacia e buon senso, l’Amministrazione al femminile riuscì in quella che era ritenuta una “missione impossibile".
12,00 11,40

«Dicevano che ero una poco di buono». Lisetta Dal Cero (1918-2002)

Giovanni Tosi

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2024

pagine: 232

Antifascista fin dai tempi della scuola, aderente all’Azione Cattolica e alla Fuci, Lisetta Dal Cero gioca un ruolo significativo nella Resistenza veronese, fino ad assumere compiti di comando in una formazione partigiana, pagando la sua scelta con il carcere, le violenze e la latitanza. La travagliata fase storica in cui vive, dal ventennio fascista al secondo dopoguerra, mette a dura prova la sua scelta di lottare senza sconti per valorizzare la donna nella società e nella politica, riscattare chi è rimasto indietro, conservare la memoria dei valori resistenziali. Iscritta alla Democrazia Cristiana in clandestinità dal 1944, leader del movimento femminile democristiano veneto, interpreta la politica come apostolato e si spende nell’amministrazione del Comune di Verona (1951-1964), impegnandosi in molteplici iniziative assistenziali, sociali, culturali. La scuola, come docente e poi come preside, diventa “la sua casa, la sua famiglia” negli anni della contestazione giovanile. La sua testimonianza, riconosciuta tra le altre onorificenze da una medaglia di bronzo al Valor Militare, consegna un esempio di vita che diventa scelta, anziché attesa, e lotta per i diritti di tutti.
15,00 14,25

Una tragedia della Resistenza italiana. Monte Grappa, settembre 1944

Egidio Ceccato

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2024

pagine: 272

Nella tarda estate del 1944 furono le direttive alleate a indurre i partigiani del Grappa a mantenere le posizioni occupate, al fine di ostacolare una ritirata delle truppe tedesche data per imminente. A causa del mancato cedimento della Linea gotica e della sproporzione delle forze in campo, l’abbandono delle tattiche della guerriglia si rivelò fatale per i difensori del Massiccio. Oltre che militare, la vittoria dei nazifascisti fu di ordine politico, perché ridusse notevolmente il consenso popolare attorno ai “ribelli” e amplificò le divergenze esistenti fra le diverse anime della Resistenza veneta. Le responsabilità italiane furono prevalenti nelle spietate rappresaglie che ne seguirono, ma esse vennero spesso minimizzate nelle aule delle Corti d’assise straordinarie e quasi sempre oscurate nel processo di costruzione della memoria pubblica perché di ostacolo ad una fuoruscita morbida dal ventennio mussoliniano, obiettivo politico tanto dei fascisti sconfitti, quanto di una parte dei vincitori.
16,00 15,20

Baroni e coloni. La tenuta Bianchi duchi di Casalanza fra Treviso e Mestre (1821-1924)

Luigino Scroccaro

Libro: Libro in brossura

editore: Cierre edizioni

anno edizione: 2024

pagine: 308

Il maresciallo barone Federico Vincenzo Ferreri Bianchi (1768-1855), alto ufficiale dell’Esercito imperiale austriaco, nel 1821 acquistò nella zona di Mogliano Veneto un «palazzo con due adiacenze, giardino, oratorio, statue, bosco e prati nella quantità di 18 campi». Era il primo atto di un’importante operazione finanziaria che lo avrebbe portato ad acquisire tra il 1821 e il 1839 ben duemila ettari di terreno tra le province di Treviso e Venezia. Su queste terre, il barone incentivò il rinnovamento dell’agricoltura, introducendo tra l’altro la coltivazione del gelso, l’allevamento del baco da seta e la risicoltura. D’altra parte, la presenza della proprietà Bianchi condizionò pesantemente per oltre un secolo la vita di tante famiglie di coloni, che più volte fecero sentire le loro proteste. Questo volume racconta le vicende di proprietari e lavoratori della tenuta, inserendole nel contesto più ampio della storia agraria, politica e amministrativa nel periodo che va dalla dominazione austriaca al fascismo.
18,00 17,10

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.