Asterios
Breviario d'autunno
Mario Aldo Toscano
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 246
"Breviario d’autunno" racconta un’esistenza ed è un libro esistenzialista. Alla ricerca dei luoghi della sua esistenza Glauco costruisce l’utopia di se stesso. È la storia di un’anima inquieta: una storia meditativa che mette il problema del tempo in primo piano e quello del confine fluido tra realtà e possibilità sullo sfondo di una solitudine creativa. Dentro la storia del protagonista scorrono altre storie in cui il disagio del mondo così com’è incontra superamenti di molti tipi che spostano gli eventi verso un altrove in cui immaginazione e poesia diventano vera realtà ordinario e straordinario si incontrano individuo e società si inseguono. Il tema del tempo diventa il tema del significato. La domanda di relazioni durature e tuttavia trascendenti mediata da amori impossibili per una pratica affettiva normale, va incontro alla sofferenza di cadute successive che non dissuadono dal desiderio di una meta di pacificazione. Il legame tra amare ed essere è appunto essenziale. Alla conclusione del testo prende via via corpo un motivo insensato, una teoria del nostos che accoglierà nel ritorno sulle vie del passato il protagonista, liberatosi dal mondo ma non dall'inquietudine. Per quanto la storia di un'anima abbia vie di uscita solo apparenti e rimanga sostanzialmente sempre uguale a se stessa, il testo delinea contesti di esperienza diversi, e sviluppa delicate variazioni sul tema della coscienza, affidate alle note vagabonde del diario. Il primo capitolo introduce il disagio del protagonista. Nei due capitoli seguenti vengono proposti, in una forma di flash back semi-onirico, i quadri caotici e le tensioni inconcluse della sua socializzazione: in base alla tesi che noi siamo la nostra infanzia. Nei capitoli successivi, il percorso seguito definisce una biografia densa di passione, ma anche di mistero, che viene temporaneamente svelato per riprodursi appena dopo. Lo sguardo nomade e la vocazione razionalistica del protagonista non impediscono la continua stimolazione di emozioni. L'andamento per quadri — virtualmente filmico — ha, infine, l'effetto di popolare il testo di personaggi e ambienti che contribuiscono alla definizione di quel set di atti e fatti, di guadagni e perdite, di esordi e di congedi, e anche di illusioni e delusioni, di pause e di attese, che spesso chiamiamo destino.
Sesso e genere
Daniela Danna
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 48
“Genere” è diventata una parola onnipresente pur essendo relativamente nuovo il suo impiego al di fuori della grammatica. Il suo primo uso e significato è infatti distinguere nomi, aggettivi anche verbi (in altre lingue) di genere maschile, femminile e neutro (come in latino). È solo dagli anni ‘60 che la parola genere viene impiegata per denominare anche i ruoli sociali dei due sessi, cioè il fatto che ciò che fanno uomini e donne, il modo in cui si comportano in famiglia, nella sfera economica, nel tempo libero, e poi i loro gusti, preferenze, abiti, hobby siano profondamente diversi, ma anche disuguali. Tali diversità e disuguaglianze sono normalmente concepiti e propagati in tutte le società come un dato di natura: gli uomini sono così, le donne sono diverse, e generalmente il tuo sesso determina il tuo modo di stare al mondo, perché determina i compiti che ti sono assegnati, il tuo lavoro, il tuo ruolo nella famiglia, il tutto ritenuto normale e naturale. Il genere in senso sociale è qualcosa che diventa evidente solo quando questi ruoli sono contestati, come hanno fatto le femministe in ogni epoca, esprimendo disaccordo su regole e limitazioni penalizzanti per le donne.
La rivolta dei fiocchi di neve. Del fallimento della sinistra e i nuovi movimenti radicali del nostro presente/futuro
Peter Rifsneider
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 48
Un nuovo radicalismo della Sinistra deve passare attraverso la costituzione di un nuovo soggetto e una visione del mondo “parastematica”, dove anche il minimo evento viene messo in relazione agli altri, nell’ambito di una considerazione globale e immersiva. Tuttavia se quest’ultima esigenza viene semplicemente interpretata in senso etico o normativo, non avrebbe alcuna rilevanza. È indispensabile invece una nuova forma di soggettivazione che passi da una visione individualistica e narcisistica del mondo, ad una visione che tenga conto dell’inimmunizzabile come ciò che ci lega agli altri e ci accomuna allo stesso essere-nel-mondo.
Poesie migranti. Antologia della sofferenza ribelle
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 48
La poesia è una forma del racconto. Il racconto è la narrazione di eventi di tutti i tipi, comprese le idee e le emozioni. Questo testo racconta episodi di una grande vicenda storica che ci attraversa oggi, era attuale ieri, almeno tra gli italiani, e ci accompagnerà in futuro non sappiamo per quanto tempo. Il racconto viene proposto in forma di poesia: non sappiamo se sia ‘vera’ poesia, se sia un’ipotesi di poesia o una finzione poetica. Poesie migranti sta per poesie di migranti. Ma i migranti non scrivono poesie. Nessuno dei protagonisti di questa esperienza intende proporsi come poeta, anzi, dovremmo dire non senza amarezza, intende proporsi: essi sono attori momentanei di un dramma enorme, sono portatori effimeri della parola, sono, in altri termini, soggetti precari dell’esistenza. Per quanto possa essere negata o umiliata, è proprio l’esistenza che si pone, e si pone ontologicamente nell’ordine e nel disordine dell’umano mediante persone, concrete persone. L’andamento apparentemente semplice della rappresentazione solleva domande enormi sul piano etico e metafisico che nessuna politica, per quanto scaltra, può infine cancellare o deviare artificiosamente.
L'uomo disincarnato. Dal corpo carnale al corpo fabbricato
Emiliano Bazzanella
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 48
Il cosiddetto transumanismo ha origine lontane. Probabilmente dalla fascinazione che l’uomo da millenni ha avuto per se stesso e le sue creazioni, a partire dal mechané della Grecia classica e dalle prime esperienze ingegneristiche mesopotamiche. Questo anelito già presente nell’ellenismo, si sviluppa decisamente nella tradizione sensistica dell’Illuminismo in cui l’“uomo macchina” era nello stesso tempo un ideale da raggiungere e un modello con cui spiegare il funzionamento fisiologico degli esseri viventi. Nel Novecento, tuttavia, questo anelito ha cambiato forma e da Heidegger, dall’antropologia filosofica e dall’eugenetica per arrivare alle prime ipotesi cibernetiche e computazionali, ha assunto un connotato biopolitico. La macchinazione è divenuta il fine da raggiungere per alleviare l’individuo dalle fatiche del lavoro e per garantirgli una vita migliore e più lunga. Le domande che ci dobbiamo porre oggi riguardano la compatibilità dello sviluppo tecno-scientifico con le attuali emergenze antropologiche: possiamo pensare ad una società digitale di non-lavoratori quando l’incremento demografico si profila come una delle questioni aperte per l’umanità del futuro?
Una nuova crisi generale. Marx, il marxismo e il passaggio al Lungo XX secolo
Giovanni Arrighi
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 144
La ricerca di Giovanni Arrighi, finalizzata a individuare le prospettive della fine del capitalismo, è stata preceduta da quasi due decenni di attività per esplorare le possibilità della costruzione del socialismo. Mentre sono noti a livello internazionale i suoi libri "Il lungo XX secolo" (1994) e "Adam Smith a Pechino" (2007), scarsa attenzione hanno ricevuto una serie di articoli pubblicati negli anni '70 e '80 del '900, che sviluppano tesi sostenute nel lavoro La nuova crisi generale apparso nel 1972 in quattro puntate su Rassegna Comunista, mensile teorico-politico del Gruppo Gramsci. Si tratta di interpretazioni del rapporto antagonistico tra capitale e lavoro, critiche sia delle posizioni delle organizzazioni del movimento operaio sia dei movimenti di classe, che si radicano nella lettura di Marx. Le crisi economiche generali vanno analizzate rispetto al movimento del tasso di sfruttamento del lavoro: se si alza troppo vengono stimolati solo temporaneamente investimenti e competitività, finendo col far diminuire il tasso medio di profitto; se si abbassa troppo, viene aumentata la produzione di plusvalore, che però incontra difficoltà nella sua realizzazione. Lo sfruttamento viene analizzato nella sua duplice determinazione, della massa salariale necessaria alla riproduzione della forza lavoro, e della massa di plusvalore prodotto dal lavoro vivo da essa erogato; su un versante si esprime la capacità contrattuale del lavoro, sull'altro la sua forza strutturale. Il concetto di forza strutturale, che emerge nella fabbrica fordista ma è storicamente connesso alla centralizzazione e concentrazione del capitale, viene considerato come elemento per orientare il marxismo verso prospettive socialiste. Il saggio di Giovanni Arrighi su "La nuova crisi generale" viene qui pubblicato nella sua interezza, con una postfazione di Giordano Sivini, che riguarda i lavori in cui Arrighi sviluppa l'analisi storica della forza strutturale del lavoro.
Il Golem che ci attende. Un'etica per ogni cosa
Ernesto Di Mauro
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 48
"Quando pensiamo al Golem che vogliamo costruire, stiamo forse mascherando sotto uno scopo officinale il nostro istinto &fondo a cercare a capire noi stessi ? Finora lo hanno fatto le religioni, ora lo possono fare, e lo fanno, la scienza e la tecnologia." Comunque il Golem, che non sarà una semplice macchina, queste ci sono già, sarà frutto di biologia e genetica, sarà differenziato in tessuti come i nostri, solo più resistenti potenti e forti, sarà frutto di cellule riproduttive, cellule staminali, clonaggi e donazioni, intelligenza ricostruita. Il corpo del Golem sarà il corpo del vivente, la sua informazione sarà la nostra. Ma allora che differenza c'è con l'uomo vero e proprio? ed a che scopo farne uno? Un'ulteriore obiezione, legittima, è: l'uomo è fatto anche di altruismo, cooperazione, empatia, patto sociale. La risposta è: certo, così come possono avere tutto questo computer in rete e in sinergia. La risposta generale alla domanda "vale la pena o no correre rischi?" può dunque venire solo dal tipo di mente che vogliamo Golem abbia. Abbiamo scritto la parola chiave: mente. Parola chiave nel senso che, per tutto quello che abbiamo detto, la mente potrà forse essere l'unica cosa che ci distingua veramente da macchine costruite a nostra potenziata somiglianza. Con mente si intende, l'insieme di intelligenza, memoria e coscienza, funzioni che vengono menzionate, descritte ed analizzate separatamente solo per ragioni pratiche e per limitatezza (temporale e quantitativa) dei nostri processi intellettivi. La mente è una e sola funzione, integrazione totale dei tre processi.
Il neoliberismo è il problema del XXI secolo
Fabrizio Li Vigni
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 48
A partire dagli anni '80, la maggior parte dei Paesi del mondo sono stati sottomessi a un regime politico, economico e culturale che va sotto il nome di "neoliberismo". Questo pamphlet è dedicato ad illustrarne le definizioni, gli attori e le logiche operative, e a sostenere tre tesi radicali. Prima tesi: il neoliberismo è un sistema totalitario, perché aspira a controllare e influenzare ogni aspetto della vita degli individui, dal lavoro alla sanità, fino alle questioni più intime. Seconda tesi: il neoliberismo è un sistema genocida, perché trucida interi popoli e classi sociali, facendo ogni anno fra 20 e 50 milioni di morti diretti e indiretti, a causa di guerre, carestie, epidemie, inquinamento e disuguaglianze. Terza tesi: il neoliberismo è un sistema ecocida, perché depreda le risorse e devasta mari, foreste, suoli e aria, con la conseguenza che sta causando un collasso degli ecosistemi, nonché l'estinzione dell'umanità.
Strumenti per i giardini del cielo. Strumenti per i giardini del cielo. Materiali per le classi, per i musei, per i parchi, per la formazione degli insegnanti e degli animatori culturali
Nicoletta Lanciano
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 208
Nel mondo che sempre di più propone situazioni che portano verso il virtuale, diventa di vitale necessità avere anche proposte che aiutino a mantenere un legame forte con il mondo sensibile, con le cose che si toccano: il Gruppo di Ricerca sulla Pedagogia del cielo dell'MCE è convinto che il legame, antico e primordiale, con la terra e con la natura sia positivo per tutti. Per questo continua a proporre di guardare, conoscere e fare amicizia con gli astri in cielo, di diventare consapevoli di quali sono i riferimenti in base ai quali sono organizzati il tempo e lo spazio del cosmo, ed essere capaci di leggere ciò che gli uomini, nella storia, hanno inventato per capire la complessità della natura. Questo testo è destinato agli insegnanti di scienze, agli educatori, a chi lavora in centri per la diffusione dell'Astronomia per il grande pubblico nei musei, nei parchi e nelle città, ma anche a chi è incuriosito dai fenomeni astronomici e vuole capire qualcosa di più di come si spostano gli astri sul nostro orizzonte e come costruire strumenti per misurare e registrare i fenomeni astronomici. Gli strumenti/materiali e le attività presentati sono frutto di una cooperazione pluriennale tra tanti insegnanti italiani e di altre Regioni del mondo, e sono illustrati in modo da poter essere riprodotti e utilizzati in diversi contesti.
Il popolo. Quelli che non sanno nemmeno se hanno un diritto al mondo
Jules Michelet
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2020
pagine: 223
Nel 1846 Jules Michelet titolare della cattedra di storia al Collège de France, noto come medievalista, pubblica un libretto intitolato II popolo. Questo saggio ha contribuito notevolmente a trasformare l'autore in un'icona repubblicana, il cantore del «grande racconto nazionale» caro alla terza repubblica. L'opera ha anche fissato per molto tempo una concezione grandiosa e al tempo stesso familiare del popolo francese, sempre pronto al duro lavoro e all'insurrezione, incarnante una nazione eccezionale, quella che aveva portato all'affermazione dell'uguaglianza tra gli uomini. Probabilmente è stata la prima volta che uno storico si è impegnato a descrivere, a comprendere e a celebrare la «grande Francia silenziosa», quella degli operai, di chi vive nell'ombra. Ma se Michelet è colui che lo nomina e lo studia in modo più sistematico, l'ascesa del popolo come eroe della storia, caratteristica del grande movimento romantico in tutta Europa, avviene però sulla scia della rivoluzione del 1789 e delle vittorie del «piccolo caporale» – il soprannome di Napoleone Bonaparte – ed è favorita dall'amarezza e dal fermento politico suscitati da ciò che è seguito loro.
Reddito di base in Africa. Le sperimentazioni e il dibattito
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2019
pagine: 89
L’Africa è un continente enorme, molto diverso da nord a sud, con storie particolari e ancestrali, tra colonialismo e lotte di indipendenza, sfruttato all’inverosimile sia attraverso secoli di schiavitù che con il furto programmatico delle risorse della terra. In Africa ci sono paesi ricchi di petrolio e popolazioni allo stremo della fame. Ci sono paesi che vivono vere e proprie esplosioni demografiche come la Nigeria con i suoi 190 milioni di abitanti, l’Etiopia che supera i 100 milioni, l’Egitto con oltre 95 milioni o il Congo con 83 milioni di abitanti. In Africa c'è tutto e il contrario di tutto. Le sperimentazioni di un reddito di base (Kenia, Namibia, Uganda) si calano in territori complessi, sia dal punto di vista sociale che economico, per non parlare delle tensioni politiche che li attraversano. Eppure l'Africa, tra povertà estreme e grande sperequazione di risorse, sta mostrando al pianeta come la proposta di un reddito di base sia all'altezza dei tempi che viviamo e possa funzionare in tutti i contesti. Attraverso una serie di testimonianze dirette, il quaderno offre un profilo di queste sperimentazioni che avranno una lunga eco nel mondo e nell'Africa stessa.
Ritorno a Trieste. Scritti over 80 (2017-2019)
Sergio Bologna
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2019
pagine: 314
Riprendiamo dunque il discorso dal lavoro come attività conto terzi, dal lavoro salariato, dal lavoro come merce scambiata su un mercato, se sia alienato o meno ora non c'interessa. Non si può parlare di "lavoro" senza parlare di "condizione lavorativa", cioè di parametri spazio-temporali in cui un'attività lavorativa si esercita. Parliamo delle contraddizioni della condizione lavorativa, parliamo di cose concrete, dei fenomeni che stanno sotto i nostri occhi, come l'applicazione dell'intelligenza artificiale ai processi produttivi e distributivi, alle abitudini di consumo, alla comunicazione e all'informazione. Non è forse questa che produce la disoccupazione tecnologica? È il lavoro per conto di terzi a contenere in sé il maggior numero di contraddizioni. Dunque questa è la forma di lavoro che c'interessa, perché vogliamo affrontare le sue contraddizioni reali, materiali, storiche, oggettive, quelle che viviamo sulla nostra pelle. Non c'interessa parlare di lavoro come oggetto di speculazione, lasciamo volentieri questo esercizio ai perdigiorno perché il lavoro per conto di terzi è intrattabile con l'astrazione, sfugge alle pretese del filosofo e sopporta male anche le ingerenze del sociologo, l'unica condizione nella quale rivela la sua natura è la condizione del conflitto. Non è possibile parlare di lavoro conto terzi senza evocare il conflitto e il negoziato. Non è possibile parlare di lavoro conto terzi senza riconoscere che esso è il fondamento delle diseguaglianze. Le diseguaglianze si possono lenire coi pannicelli caldi della carità cristiana o del volontariato laico ma si possono superare solo con il conflitto. Perché la storia insegna che solo dopo un conflitto la macchina statale si mette in moto per escogitare forme di riduzione delle diseguaglianze. Dopo un conflitto può iniziare un negoziato e se il tentativo di negoziato si blocca perché trova delle resistenze, solo il conflitto può superarle. Osservata da questo punto di vista, difficilmente la modernizzazione (di cui la rivoluzione digitale è parte) può conciliarsi con la fine del lavoro. Finché esisterà un solo uomo sulla terra la cui esistenza dipende da una retribuzione ottenuta in cambio di una sua energia vitale prestata a terzi, il termine "lavoro" avrà la sua piena valenza.

