Edizioni di Storia e Letteratura
Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento
Giovanni Della Casa
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 304
Nell'agosto del 1544 Giovanni Della Casa viene nominato nunzio apostolico a Venezia, una delle città di maggior rilievo per i delicatissimi equilibri degli assetti politici europei. Nella città lagunare arrivano molto velocemente le informazioni su tutto ciò che le accade intorno, a partire dal fronte ottomano, passando per la corte pontificia, sino agli estremi confini dell'impero di Carlo V. Le lettere contenute nel codice Vaticano Latino 14830, attraverso le voci principali del nunzio di Venezia, monsignor Della Casa, e dei legati al Concilio, Marcello Cervini e Giovanni Maria del Monte, restituiscono un affresco dettagliato dell'intenso periodo che va dalla faticosa apertura del Concilio stesso, a Trento, sino alla sua traslazione a Bologna. Il codice viene ora per la prima volta, dopo attente indagini filologiche, pubblicato nella sua interezza, riordinato secondo un criterio cronologico e analizzato nel suo complesso. In questo modo, grazie al commento storico e linguistico che correda il testo, il lettore moderno può assaporare più facilmente il contenuto della corrispondenza, mentre l'analisi delle peculiarità comunicative dei singoli interlocutori riporta alla luce l'indole di tre personalità di spicco del Cinquecento italiano.
Dal paesaggio all'ambiente. Sentimento della natura nella tradizione poetica italiana
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 228
Il volume, che raccoglie gli atti del convegno internazionale di studi tenutosi presso l'Università di Roma Tor Vergata nel maggio 2019, si propone di indagare l'evoluzione del rapporto tra uomo e ambiente nella tradizione poetica italiana. In accordo con le finalità della critica ecologica, e con i metodi più consolidati della critica letteraria e della filologia, i saggi compresi nel volume, tutti firmati da accreditati specialisti, ricostruiscono i modi di rappresentazione e interpretazione dell'ambiente naturale e artificiale in alcuni dei poeti più rappresentativi del nostro canone letterario (da Ariosto, a Leopardi, fino al Novecento). L'intento complessivo è valutare la relazione tra uomo e ambiente in una più ampia dimensione ermeneutica e culturale, evidenziando significati e valori inerenti alla percezione della natura, scostamenti dai paradigmi dominanti, evoluzioni della tradizionale visione antropocentrica verso una più complessa e attuale prospettiva ecocentrica.
«Linea nuova» 1964-1967. Antologia della rivista
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 256
Nel panorama delle riviste culturali del Novecento, «Linea Nuova» (1964-1967) si ritaglia un posto tutto suo. Nacque a Palermo per iniziativa di un appassionato filosofo, Erminio Cavallero, formatosi vicino a Pietro Mignosi prima e durante gli anni della «Tradizione». Intellettuale versatile, Cavallero fu anche poeta, drammaturgo e saggista, nonché acuto osservatore del suo tempo. Sull'onda del Vaticano II, «Linea Nuova» si fece interprete del sentimento post conciliare, cercando di abbracciare ogni campo del sapere entro l'orizzonte di un rinnovato umanesimo cristiano. Rivista di «cultura e interessi umani», come annunciava il sottotitolo, prese in esame diversi aspetti salienti di quella vivace congiuntura storica, segnata da trasformazioni profonde, sfide impegnative e grandi attese, delineando un significativo aggiornamento della figura e del ruolo dell'intellettuale cattolico. Pur nella pluralità delle voci, va riconosciuto in particolare al direttore di aver saputo cogliere tempestivamente e mettere a fuoco le tematiche più stringenti di quel decennio, sollevando questioni politiche, etiche e culturali d'indiscutibile rilievo. Cavallero riuscì a coinvolgere nel suo progetto un bel manipolo di pensatori (Santino Caramella, Michele Federico Sciacca, Giulio Bonafede, Oreste De Seta), critici (Marcello Camilucci, Salvatore Orilia) e poeti (Diego Valeri, Margherita Guidacci, Mariella Bettarini, Gioacchino Caprera), che ne condivisero lo slancio umano e la passione per la verità. A «Linea Nuova» collaborò assiduamente anche Carlo Betocchi, di cui l'antologia ripropone tutti i testi poetici, solo in parte confluiti, e con varianti, nella raccolta "Un passo, un altro passo".
Frammenti di esegesi carducciana
Roberto Tissoni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: XXIV-236
I "Frammenti di esegesi carducciana" di Roberto Tissoni affrontano la poesia del giovane Giosuè Carducci, raccolta dal Poeta nel libro degli Juvenilia. Destinato originariamente ai due volumi carducciani previsti nella storica collana «La Letteratura italiana. Storia e testi» dell'editore Ricciardi e in parte pubblicato come specimen fuori commercio nel 1975, il commento a questi ventitré componimenti di Juvenilia si caratterizza come uno dei vertici dell'esegesi carducciana. Con una tensione quasi agonistica, Tissoni si è cimentato con alcuni tra i testi più complessi e letterariamente difficili di Carducci, offrendo agli studiosi e ai lettori un modo nuovo ed efficace di intendere la poesia italiana degli anni compresi tra il 1848 e l'Unificazione. Il volume è corredato di una presentazione, ampi indici e documenti inediti che ripercorrono la storia di questo commento: vi compaiono illustri protagonisti della cultura italiana novecentesca, come Raffaele Mattioli, Riccardo Bacchelli, Piero Treves e la redazione della gloriosa Casa Editrice Ricciardi.
Scholia graeca in Odysseam. Volume Vol. 4
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: XXXII-216
Nella seconda metà del XX secolo molti progressi sono stati fatti per quanto riguarda l'edizione critica del materiale esegetico antico sull'Iliade. Per contro, da oltre 150 anni si attende una nuova edizione - condotta con criteri moderni - di quanto rimane dell'esegesi antica all'Odissea: l'invecchiata edizione degli Scholia in Odysseam di W. Dindorf (Oxford 1855) è molto lontana dall'offrire agli studiosi uno strumento affidabile. Nel volume Sguardi su Ulisse del 2005, Pontani ha delineato la storia dell'esegesi odissiaca e ha fornito le basi storiche e filologiche per l'edizione critica degli scolî, di cui questo volume costituisce il quarto tomo. Qui sono raccolti tutti gli scolî greci ai canti VII e VIII conservati dai manoscritti antichi e medievali, distinti - ove possibile - per provenienza e tipologia e corredati di un apparato critico e di un ricco apparato di testimonia e loci similes, essenziale per comprendere e collocare storicamente ogni singola spiegazione. Per la prima volta è stata condotta una collazione completa dei codici recanti scoliografia odissiaca: molto del materiale qui presentato era inedito e contribuirà a migliorare la nostra conoscenza del modo in cui i versi dell'Odissea sono stati letti e intesi dall'antichità fino all'epoca bizantina, nonché a far luce sulla storia della grammatica e della filologia nel mondo antico, che ebbero sempre al loro centro proprio i poemi omerici.
Gli egoisti
Federigo Tozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 208
Romanzo psicologico imperniato sugli amori difficili fra Dario e Albertina nella Roma degli anni Dieci, Gli egoisti videro le stampe soltanto tre anni dopo la morte di Federigo Tozzi, grazie alla moglie Emma Palagi che nel 1923 ne curò la prima edizione. A lungo considerato l'ultimo romanzo dell'autore senese, e in qualche modo, quindi, anche il suo punto di arrivo morale, nella ricostruzione filologica di Tania Bergamelli Gli egoisti sembrano invece retrodatabili a quello stesso 1918 nel quale nacquero anche Il podere e Tre croci. Quanto alla questione, decisiva, dell'incompiutezza, se la princeps non poté ricevere una revisione definitiva da parte dell'autore, gli interventi di Emma hanno inciso profondamente sulla fisionomia del testo e sono, pertanto, oggetto di una attenta discussione. Il testo dell'edizione critica si basa sull'originale dattiloscritto, mentre l'apparato genetico registra le varianti a partire dalla prima stesura manoscritta, proiettando nuova luce su uno dei romanzi più difficili di Tozzi.
«Artefiziosa natura». Leonardo da Vinci dalla magia alla filosofia
Fabio Frosini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 348
Il mondo degli studi vinciani appare singolarmente sbilanciato: a fronte di una proliferazione quasi preoccupante di pubblicazioni dedicate, a vario titolo, a Leonardo, i reali contributi alla ricerca sono decisamente meno numerosi e, tra questi, la maggior parte è da ricondurre alla storia dell'arte e della scienza e, in minor misura, a quella della letteratura. Recentemente è stata avviata - grazie all'impulso ideativo e organizzativo proveniente dal compianto direttore della Biblioteca Leonardiana di Vinci, Romano Nanni - una feconda stagione di ricerche di storia della lingua, che sta rinnovando profondamente il quadro complessivo. Manca, invece, un interesse a vario titolo ascrivibile alla storia della filosofia. In effetti, le ricerche su Leonardo rientranti nell'ambito di una qualche disciplina filosofica si sono tradizionalmente concentrate nell'ambito dell'estetica. Non per caso, dato che fin dal 1651, anno della pubblicazione dell'editio princeps, curata Raphaèl Du Fresne, della versione abbreviata del Trattato della pittura, il pensiero vinciano è entrato nella discussione colta in Europa primariamente per via della teoria dell'arte, in particolare della pittura. La pubblicazione e lo studio dei suoi codici sono posteriori, risalendo alla seconda metà dell'Ottocento. Ma in ogni caso, mentre i precetti contenuti ne', Trattato potevano essere ricondotti a una qualche tradizione viva prima e dopo Leonardo, tutto il resto dei suoi appunti, oltre ad apparire ancora meno organici del già frammentario Trattato, suscitarono più di una perplessità a causa della loro ardua ascrizione a una qualsiasi delle discipline scientifiche o filosofiche consolidatesi nel frattempo. Questa valutazione è valida, in parte, ancora oggi, nonostante i profondissimi cambiamenti che la concezione della filosofia ha subito dalla fine del secolo XIX. Se tale giudizio non riflette interamente lo stato della questione, ciò si deve ad alcune importanti ricerche che hanno contribuito a mettere a fuoco la peculiarità dell'approccio di Leonardo, la sua concezione del sapere e del suo ordinamento. Queste, tuttavia, sono quasi interamente attribuibili ad autori appartenenti alla storia dell'arte, della scienza, della letteratura...» (Dalla Prefazione)
Rime e libri delle rime di Dante tra Medioevo e primo Rinascimento
Laura Banella
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 240
Il volume affronta la ricezione di Dante e la contestuale istituzionalizzazione, o meglio canonizzazione, della sua figura di autore volgare attraverso lo studio della circolazione e ricezione della sua produzione lirica per come è stata copiata nelle miscellanee e antologie manoscritte, e poi pubblicata nelle prime edizioni a stampa, anche alla luce delle divergenti interpretazioni che il 'Dante rimatore' ha originato tra Medioevo ed età contemporanea. I tre capitoli si concentrano su tre 'casi di studio', ossia su una singola poesia e i suoi libri, sui libri legati a un poeta, e a una città. Si parte da un testo peculiare, la cui prima tradizione e la successiva storia editoriale definiscono un quadro sfaccettato della ricezione del Dante lirico, ossia la canzone trilingue - francese, latino e italiano - Aï faus ris, la cui interpretazione e la prima ricezione sono argomento del primo capitolo. Il secondo capitolo si concentra invece sull'antologia di poesia appartenuta a un poeta minore, il cantor fiorentino Andrea Stefani, la cui esperienza illumina la trasmissione e ricezione del Dante lirico al passaggio tra XIV e XV secolo. Infine, il terzo capitolo affronta i volumi delle liriche di Dante presenti in Veneto, e in particolare a Padova, tra l'inizio del Tre e la metà del Quattrocento: la circolazione delle rime in contenitori testuali assai diversi genera un cortocircuito critico di fondamentale importanza per comprendere la cultura della seconda metà del Trecento, nonché per approfondire come la dialettica Dante-Petrarca si configuri assai precocemente.
«L'immortale britanno». Monaldo Leopardi e il vaccino contro il vaiolo
Valentina Sordoni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: XII-128
Nel 1801 Monaldo Leopardi sperimenta il vaccino contro il vaiolo, somministrandolo ai figli Giacomo, Carlo e Paolina, con ottimo esito. È la prima vaccinazione contro il morbo nello Stato Pontificio, contemporanea a tentativi analoghi promossi negli altri Stati italiani e in Europa. Sul suo esempio, la profilassi si diffonde nelle vicine città, e nei trienni 1816-1823, diventato Gonfaloniere di Recanati, continua a sostenerla in nome del bene pubblico. Il testo intende far luce sulla lungimirante politica sanitaria del conte, tracciandone un ritratto inconsueto, lontano dalle tradizionali narrazioni legate al cliché del conservatore retrivo.
Archivio italiano per la storia della pietà. Ediz. italiana, inglese, francese e spagnola. Volume Vol. 32
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 384
In questa raccolta di saggi gli autori intendono esaminare la dimensione cultuale espressa da diverse confessioni religiose durante le guerre in età contemporanea e si sofferma in particolare sulla relazione tra preghiera e guerra attraverso un approccio transnazionale e multi confessionale.
Un «Ponte» per la democrazia. Lettere 1937-1956
Norberto Bobbio, Piero Calamandrei
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: IXXIV-182
«Preparo il numero di dicembre del Ponte dedicato al Piemonte (...). Anche tu naturalmente sei stato messo in prima linea tra le vittime designate a fare da collaboratori: e bisogna che tu non mi dica di no». È con questa sorridente determinazione che Calamandrei imposta il rapporto di collaborazione col più giovane collega e compagno azionista, Norberto Bobbio. Il carteggio tra queste due figure fondamentali della cultura e della politica italiana del Novecento consente di ricostruire alcuni retroscena della stagione del «Ponte» e della rinascita democratica dopo la Seconda guerra mondiale: il disperdersi e propagarsi della rete azionista, i tentativi di dialogo fra socialismo liberale e comunisti, il ruolo delle nuove riviste nel tener vivo lo «spirito della Resistenza». Nella confidenza di un colloquio fra amici, emergono gli interessi comuni, l'attenzione alle nuove correnti filosofiche e giuridiche, la difesa della cultura liberale dei diritti, le speranze nel laburismo inglese, i timori per il nascente assetto globale della Guerra fredda, l'interesse per il socialismo cinese, l'impegno in difesa di Danilo Dolci e delle sue battaglie per il lavoro e il rispetto della Costituzione, la preoccupazione per le inerzie fasciste nel nascente sistema giudiziario repubblicano. Nel corso degli anni, dall'ammirazione reciproca nascerà una profonda amicizia, che farà dire a Bobbio di Calamandrei: «era quello che avrei voluto essere». Pur con piglio e attitudini diverse, i due vivranno l'immediato dopoguerra come un periodo di impegno ineludibile, di cui il carteggio ci restituisce in controluce le speranze, i timori e le ragioni ideali.
Cardinale Branda Castiglioni legato pontificio e mecenate della cultura
Tino Foffano
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 240
Il card. Branda Castiglioni fu figura di rilievo particolare nella cultura lombarda del Quattrocento per avere importato novità umanistiche nella pittura a Castiglione Olona e per avere sviluppato con ottica europea le scuole ecclesiastiche; come cardinale, nel Concilio di Ferrara-Firenze si spese per la riunificazione delle Chiese cristiane. Basandosi su nuovi documenti, reperiti in archivi di varie città, e sullo studio di codici, Foffano ha potuto illustrare molte vicende biografiche del cardinale e ricostruire l'ambiente familiare, studiando vita e cultura dei suoi nipoti. Emerge così il profilo di un uomo infaticabile nell'azione politica e nella riforma religiosa, attento alla cultura giuridica e a quella umanistica, all'istruzione dei chierici tanto nella sua pieve di Castiglione Olona, quanto nel collegio universitario da lui fondato a Pavia. Il volume raccoglie dodici contributi pubblicati nell'arco di circa cinquant'anni, che insieme tracciano un profilo biografico di Branda, i suoi rapporti con i Medici, le sue legazioni in Europa, offrendo in fine l'orazione funebre che ne pronunciò il nipote Guarnerio.