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Passigli

A quale Pessoa

Edith Dzieduszycka

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 128

«... L'impresa in cui si cimenta Edith Dzieduszycka è davvero impervia: non è certo facile colloquiare con un'anima poetica che è un coacervo di anime distinte e insieme confuse, di sensazioni plurime e singolarissime, in un susseguirsi di improvvisi sussulti, avvistamenti epifanici e sparizioni ancora più inspiegabili. Certo, per un poeta è sempre una profonda gioia - oltre che una sfida - confrontarsi, misurarsi e dialogare con un altro poeta. Edith Dzieduszycka avverte il bisogno di farlo con Fernando Pessoa, a cui si sente affine (chi ha letto i suoi versi delicati e impalpabili può cogliere subito quest'affinità), ma il fatto è che qui non si tratta di un pas de deux, giacché l'interlocutore assente, o il compagno di danza invisibile, ha la stravagante personalità multipla a cui si è già accennato. Edith non parla a un solo individuo, ma a più soggetti (...) Senza mai dimenticare che a tenerli insieme, o meglio a sottintenderli tutti "indifferentemente", resta sempre lui, l'uomo che sdorme, che si esalta al suo "fedele torpore" e si riconosce - per un attimo - "paggio vestito dei brandelli / della gloria che altri ebbero"...» (Dalla prefazione di Silvio Raffio)
15,00 14,25

L'incoscienza sensibile

Maria Sole Sanasi d'Arpe

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 112

“L’incoscienza sensibile” congiunge la «sapienza del suo itinerario» – secondo le parole di Massimo Cacciari che ne firma la prefazione – con l’ossimorico dualismo che ne anima lo spirito; a cominciare dal titolo: in lotta con se stesso e al contempo visceralmente legato alle sue contraddizioni, all’altro da sé, il suo contrario, che pure è parte integrante di sé. È così che la poesia di Sanasi d’Arpe prende vita, attraverso la purezza di un’anima brillante nel pensare eppure melanconica nel sentire: un’anima che guarda se stessa allo specchio e vede un “altro”, il suo doppio, sconosciuto quanto amato e da cum-prehendere intimamente. Il suo spirito è dunque lucido: sensibile se anche nella sua incoscienza; un lume che si rifugia nel buio, da cui traluce radioso il suo carisma. Il fervore di una energica intelligenza combatte con e contro se stesso: si auto-castra e si risolleva; trova gioia e ristoro nel suo tragitto. E percorre un cammino filosofico che è fusione spirituale con i suoi doppi, gli altri, compresi e accolti fin quasi a immedesimarsi nei loro corpi: a descrivere le memorie dei sopravvissuti alla Shoah, le caratteristiche di una rivoluzione, la maestà dell’arte italiana, la solidarietà verso chi è costretto ad abbandonare la terra d’origine su di una barca in cerca di un necessario futuro. Là dove il peso della profondità del pensiero dell’autrice, il suo «lógos si pensa logorato», cede il posto a una dicotomica leggerezza, tramite un senso sotteso di distaccata ironia, che è passione per il tempo – nostalgica contemplazione del passato e vigorosa determinazione che si proietta nel futuro – e per lo spazio – l’amore verso i luoghi al cospetto della cui bellezza «l’immaginazione si può solo incrinare». Prefazione di Massimo Cacciari.
14,00 13,30

Il Novecento di Fanny Kaufmann

Fania Cavaliere

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 368

Fanny Kaufmann era nata in Russia, a Jalta, alla fine dell'Ottocento, da una ricca e colta famiglia ebraica. In questo romanzo la nipote racconta, anche sulla base di un prezioso diario e di documenti di famiglia, le complesse vicissitudini di Fanny e delle sorelle, testimoni involontarie dei principali fatti e orrori della storia del Novecento. Le vicende della famiglia Kaufmann sono infatti intrecciate con l'incombere degli avvenimenti storici e l'inarrestabile catena di sconvolgimenti che hanno attraversato l'Europa dai pogrom della Russia zarista alla rivoluzione, e all'insorgere dei grandi totalitarismi del XX secolo, fino alla tragedia della seconda guerra mondiale. Il romanzo segue così lo svolgersi di un'epoca e accompagna le vite dei personaggi nel loro straordinario peregrinare per le capitali d'Europa, da Mosca a Istanbul, da Parigi a Roma, attraverso la partecipe narrazione del cammino esistenziale delle protagoniste, raccontando la loro voglia di vivere, di studiare, di amare, di crearsi un'esistenza normale, facendone delle figure femminili indimenticabili, donne combattive, coraggiose e risolute a tutto pur di difendere il proprio futuro. Una testimonianza suggestiva, impreziosita da un sistematico e documentato lavoro di ricostruzione storica di un mondo per lo più scomparso, che si legge come un romanzo avvincente dal quale traspare quel sapore di realtà che solo le storie vere sanno infondere alla narrazione. Con una Premessa di Liliana Segre.
19,50 18,53

In ginocchio fino all'arcobaleno

Eliza Macadan

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 80

Se è raro che una scrittrice romena scriva poesie direttamente in italiano, Eliza Macadan ci ha ormai abituati a considerarla una delle voci più originali e interessanti della poesia italiana contemporanea tout court, e questo nonostante la sua vita continui a svolgersi prevalentemente in Romania, tra Bucarest dove vive e la moldava Bacau dove è nata. È stata infatti la lingua italiana il suo principale polo di attrazione negli ultimi vent'anni, tanto che sono ben otto le pubblicazioni che si sono succedute in questo lasso di tempo: da Frammenti di spazio austero a Paradiso riassunto, da Il cane borghese a Anestesia delle nevi, da Passi passati a Pioggia lontano, da Zamalek a Pianti piano - quest'ultima apparsa in questa nostra collana. Una scelta, un tragitto, che sono stati forse anche il segno di quell'aprirsi alla libertà che i Paesi dell'Europa orientale riscoprivano solo alla fine del secolo scorso, dopo decenni di isolamento forzato; la libertà di muoversi, di varcare i confini, senza rinnegare in nulla la propria origine e la propria esperienza, ma con il desiderio di rivedere anche se stessi da una prospettiva diversa e più ampia. Una lingua che non è la nostra natale rappresenta sempre un altro-da-sé, e ancora di più nella poesia, che della lingua vuole sfruttare ogni aspetto, anche puramente fisico e sonoro; è già di per sé un invito a un altrove da cui guardarsi, da cui tornare a se stessi arricchiti e forse più compiuti. Ed è anche questo uno dei maggiori tesori della poesia di Eliza Macadan, nel suo verso italiano che ci parla da un altrove che riconosciamo come nostro e insieme come nuovo: frutto maturo di una civiltà poetica che non ha mai conosciuto confini.
12,00 11,40

La rondine presente

Alessandro Quattrone

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 128

A distanza di due anni da "La gentilezza dell'acero", Alessandro Quattrone in questa sua nuova raccolta propone nel titolo il simbolo della rondine per attirare l'attenzione su un tema - quello della "presenza", cioè dell'esserci, dell'accompagnare, dell'annunciare - che merita oggi di essere riscoperto o rivisitato. La rondine, dunque, come figura che appare e scompare, che va e che ritorna: una figura capace di riassumere il contenuto di un'opera attraversata dagli stati d'animo più diversi, in cui ciascuno si può riconoscere. "La rondine presente" è insomma un libro che, con il suo tono pacato, la sua attitudine meditativa e il suo linguaggio lineare e preciso, aspira a stare vicino al lettore, alle sue attese e ai suoi trasalimenti, alle sue inquietudini e ai suoi desideri, alle sue disillusioni e alle sue esultanze.
15,00 14,25

Tra un niente e una menzogna

Nicola Romano

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 112

«... Questi temi e bisogni e sentimenti sono materia e spinta della raccolta poetica di Nicola Romano che, della sua sici-lianità, porta la luce piena e le fittissime ombre, la spossante malinconia e l'intensità degli affetti, l'ironia affilata e i goduti sarcasmi. Tra il niente, di continuo minacciato dal pensiero cogitante e la menzogna che in quella minaccia s'addensa e si logora, la parola della poesia pone la grazia dell'essere, dello stare. Se l'epigrafe di Calvino avverte su un sogno di assolutezza che ammala l'uomo e lo rende incerto e insicuro di quanto gli tocca e gli preme, Romano conduce chi legge - nei versi brevi e ritmati, negli scorci del mare e delle campagne, nel flusso dei ricordi, nelle assolte segretezze - a un teatro di verità che vince sul niente e sulla menzogna...» (Dalla prefazione di Elio Pecora)
14,00 13,30

Lo scolaro

Henry James

Libro: Copertina rigida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 96

Tutto sospeso fra la tragedia che incombe sul piccolo Morgan, «troppo intelligente per vivere», e il filo ironico rappresentato dalla falsità elevata a 'modus vivendi' nel comportamento dei suoi familiari, "Lo scolaro" (1891) è un racconto di grande finezza e penetrazione. La complicità riconosciuta, e addirittura incoraggiata, fra il precettore e il suo allievo culmina nella coscienza sempre più chiara, sempre più esplicita, che quest'ultimo ha di 'sapere', di rendersi conto della messinscena mondana della quale entrambi sono vittime designate... Ancora una volta si deve alla penna del grande scrittore americano Henry James (1843-1916) un romanzo breve che è un vero capolavoro, secondo il critico inglese Robert Gale «uno dei racconti più belli di ogni tempo».
9,50 9,03

Parigi 1928

Henry Miller

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 155

"Nexus", la terza parte della Crocifissione in rosa, termina con la partenza di Henry Miller per Parigi: "Parigi 1928" è la cronaca di quel viaggio a lungo sognato dell'autore americano: la Parigi degli anni folli, dove non solo è possibile inebriarsi della nuova cultura degli intellettuali francesi a lungo ammirati dal grande scrittore americano, Cocteau, Soutine, Ernst, Tzara, Aragon, Cendrars, Varèse, ma anche dove ricongiungersi ai grandi espatriati americani, prima di tutti Hemingway e Fitzgerald, nella ricerca non solo di una cultura più innovativa e più libera, ma anche di un ambiente e di una vita completamente diversa dal puritanesimo della madre patria. D'altronde, è difficile immaginare una città che più corrisponda alle attese di Henry Miller che, dopo questo primo viaggio con la moglie June (nel romanzo chiamata Mona), vi si stabilirà definitivamente, senza June, fino alla scoppio della guerra e dove pubblicherà "Tropico del Cancro", "Tropico del Capricorno" e "Primavera nera", che per il loro contenuto erotico saranno introdotti negli Stati Unito solo clandestinamente. Come sempre in Miller, anche in "Parigi 1928" è difficile segnare il confine tra diario e romanzo, tra cronaca e invenzione, e la narrazione procede secondo lo stile pirotecnico di Miller, nel quale fatti quotidiani, osservazioni fulminanti, incontri stupefacenti e, naturalmente, eros si fondono in uno stile che sta alla base della nuova letteratura del Novecento.
16,50 15,68

Franz Kafka. Una biografia

Max Brod

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 283

Nessuno quanto Max Brod, lui stesso importante scrittore, poteva dirsi chiamato a narrare la vita di Franz Kafka. Amicissimo suo fin dalle aule dell'università, vissuto con lui in grande dimestichezza e in rapporti fraterni, custode dei manoscritti inediti e delle ultime volontà dello scrittore, ha potuto consegnarci una biografia del grande scrittore praghese veramente unica, indispensabile a chi voglia penetrare nella sua anima complicata e misteriosa. Se è vero che la definizione di biografia per questa opera di Max Brod è certamente giusta, in quanto così è stata concepita, e percorre la vita di Franz Kafka dalla nascita il 3 luglio 1883 fino alla morte il 3 giugno 1924, è anche vero che il termine oggi può prestarsi ad un equivoco un po' riduttivo, in quanto Max Brod narra l'amico, e in ogni pagina trapela non soltanto l'importante documentazione con cui questa biografia è stata costruita, ma anche la conoscenza diretta dell'uomo Kafka, quello di cui Brod annotava sul suo diario, all'epoca del loro primo incontro all'università, "Le parole gli escono di bocca come un bastone".
19,50 18,53

Fantasie di interludio. Antologia personale (1914-1935)

Fernando Pessoa

Libro: Copertina rigida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 256

"Fantasie di interludio" è il titolo che nel suo epistolario Pessoa dà alla progettata, ma mai realizzata, pubblicazione di una serie di volumi dei suoi eteronomi. Lo stesso titolo ricorre significativamente in una raccolta poetica firmata dall'ortonimo Pessoa pubblicata in «Portugal Futurista». Appare quindi perfettamente giustificata la scelta di quel titolo per questa antologia di tutte le poesie pubblicate in vita da Pessoa, ad eccezione di Messaggio. Questa antologia, nella quale si può quindi leggere quanto Pessoa volle che fosse letto - e nel modo in cui lo aveva preparato per la lettura - ci consente dunque di scoprire, al di là del giuoco degli eteronomi che ha portato taluni a definirlo come 'l'uomo che non è mai esistito', il poeta reale che visse dal 1888 al 1935 e che pubblicò versi a partire dal 1914. "Fantasie di interludio" si presenta quindi come un volume fondamentale: l'antologia poetica personale di Pessoa, ciò che egli ha pensato come il meglio della sua poesia, e come ciò che può far profondamente conoscere ai suoi lettori il 'Pessoa di Pessoa'.
22,00 20,90

Pacchetto «Opere di Fernando Pessoa»

Fernando Pessoa

Libro: Copertina rigida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 1018

Pacchetto composto di quattro libri di Fernando Pessoa: "Quartine" (9788836807963), "I racconti" (9788836809271), "Le poesie di Ricardo Reis" (9788836809110), "Le prose di Ricardo Reis" (9788836809219).
87,00 82,65

Hotel Savoy

Joseph Roth

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 143

Secondo romanzo pubblicato da Joseph Roth dopo l'esordio de "La tela di ragno" (1923), "Hotel Savoy" (1924) ne condivide il carattere corale e profetico. Se nel primo romanzo si configura la nascita e il carattere del nazismo, tema di Hotel Savoy è il clima di disfacimento dell'Impero austro-ungarico successivo alla prima guerra mondiale, che di quel movimento creò le condizioni. Gabriel Dan, il narratore della vicenda, ex prigioniero di guerra in Russia, affronta, come migliaia di suoi commilitoni, il terribile viaggio di ritorno verso una casa della quale ignora il destino e una patria che non esiste più, e durante il suo interminabile viaggio sosta in una città dell'est europeo scendendo in quell'Hotel Savoy che, con l'infinita varietà dei suoi ospiti, si rivelerà specchio fedele della crisi del vecchio mondo e dell'Impero asburgico tra la sconfitta bellica e l'ondata rivoluzionaria proveniente dalla Russia. "L'Hotel Savoy era come il mondo, all'esterno brillava di uno splendore maestoso, sprizzava lusso dai suoi sette piani, ma vi dimorava la povertà". Gli ospiti e i frequentatori dell''albergo, dall'industriale Neuner al commerciante Bòhlaug fino alla povera Stasia, ballerina del varietà locale, e allo stesso Gabriel Dan e al clown Santschin sono tutti, assieme agli operai in sciopero che assediano l'albergo, gli attori di una corale commedia umana che si svolge sul palcoscenico di un mondo sull'orlo di una tragedia epocale.
16,00 15,20

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