La Vita Felice: Il piacere di leggere
Il prefetto della Giudea. Testo francese a fronte
Anatole France
Libro: Copertina morbida
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 62
"Il prefetto della Giudea" (titolo originale "Le Procurateur de Judée") è un breve racconto storico di Anatole France pubblicato nel 1902. L'autore racconta l'incontro di due patrizi dell'antica Roma ormai anziani. Sono vecchi amici, accomunati da sfortunate vicende politiche: Ponzio Pilato, prefetto della Giudea, ed Elio Lamia, esiliato e costretto a viaggiare per le province dell'Impero, specie in quelle d'Oriente. Ritrovarsi diventa per loro l'occasione per rievocare il passato, il tempo in cui entrambi si trovano lontani dalla Roma imperiale. Il libro, oltre che racconto storico, è anche un apologo sulle ragioni che portano a dimenticare o a conservare un ricordo.
Il velo scostato. Testo inglese a fronte
George Eliot
Libro: Copertina morbida
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 159
"Il velo scostato", romanzo breve di George Eliot, è un racconto davvero suggestivo. Uscito per la prima volta nel 1859, può essere considerato una sorta di novella gotica che vuole fare chiarezza sulla parte più irrazionale dell'essenza umana. Oggetto di diverse traduzioni, è un testo singolare e atipico, nel quale è impossibile non scorgere una grandissima poeticità. Il genio di George Eliot è quello di aver creato una figura stupenda e dannata ai limiti dell'inconcepibile. Latimer, protagonista e voce narrante del racconto, è dotato di una facoltà mentale eccezionale: riesce a vedere il futuro e a sapere cosa pensano le altre persone. Grazie a questa straordinaria chiaroveggenza ha previsto che morirà nel giro di un mese, esattamente il 20 settembre 1850. L'unica cosa da fare, a questo punto, è usare il tempo che lo separa dal fatidico giorno per riavvolgere il nastro della propria esistenza.
Morale del giocattolo. Testo francese a fronte
Charles Baudelaire
Libro: Copertina morbida
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 70
"La Morale del giocattolo", nella classificazione delle opere di Charles Baudelaire, appartiene ai "Saggi estravaganti". Si tratta di poche pagine sorrette da intuizioni improvvise, svincolate dai progetti in corso, ma che portano alla luce un pensiero intimamente legato a esperienze personali in grado di rivelare accenti e sfumature di un articolato sistema di valori. In questo caso, al centro dello scritto c'è la relazione tra il gioco e il bambino dove il giocattolo svolge un compito pedagogico rilevante. Più in generale, il tema si allarga al confronto tra la stagione dell'infanzia e quella della maturità, all'influenza dei genitori, al rapporto tra gioco e arte, al nesso con l'immaginazione fino allo sviluppo della sensibilità artistica. Il testo viene pubblicato il 17 aprile 1853 sul periodico «Le Monde Littéraire». Baudelaire da una settimana ha compiuto 32 anni. Che sia una riflessione per leggere, accompagnare e sostenere un anno iniziato all'insegna di non pochi problemi? Un autoregalo? Non è da escludere.
Studi su Stendhal e «La Certosa di Parma». Testo francese a fronte
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 216
«Monsieur Beyle, più conosciuto con lo pseudonimo di Stendhal è, secondo me, uno dei maestri più importanti della Letteratura delle Idee [...]. La Charteuse de Parme è, nella nostra epoca e fino ad ora, ai miei occhi, il capolavoro della Letteratura delle Idee, e Monsieur Beyle vi ha saputo fare delle concessioni alle altre scuole che le persone intelligenti possono accettare e che sono soddisfacenti per entrambi i campi.» Quando, il 14 ottobre 1840, il console francese a Civitavecchia Monsieur Henri Beyle, noto a noi come Stendhal, ricevette con il battello postale proveniente da Marsiglia il terzo numero della «Revue Parisienne», la rivista politico-letteraria fondata, diretta e quasi interamente scritta da Balzac, trasecolò. Più della metà della rivista era occupata da un articolo, un vero e proprio saggio letterario, intitolato Études sur M. Beyle, dedicato alla sua Certosa di Parma. E che articolo! In esso Stendhal veniva riconosciuto come uno dei maggiori scrittori della Francia contemporanea, un vero e proprio genio, e il romanzo il capolavoro di quella che veniva definita la Letteratura delle Idee [...]. Ma l'interesse dell'articolo non è limitato solo all'analisi letteraria che uno dei maggiori scrittori dell'Ottocento fa a uno dei maggiori capolavori della sua epoca, né allo stile in cui è scritto; forse l'interesse maggiore sta nel lungo riassunto che Balzac fa del romanzo di Stendhal [...]. L'articolo di Balzac ha avuto larga fortuna editoriale, ma in italiano è stato tradotto una sola volta, all'interno di un'antologia degli scritti critici di Balzac, da Mario Bonfantini nel 1958. Qui lo presentiamo insieme alle diverse risposte di Stendhal. Lungi dal voler fare un'operazione di esclusivo interesse filologico, si vuole offrire al lettore uno strumento per entrare nella psicologia di Stendhal. Balzac visto e raccontato da Stendhal e, beninteso, Stendhal visto da se stesso.
Lo specchio cieco. Testo tedesco a fronte
Joseph Roth
Libro: Copertina morbida
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 144
"Lo specchio cieco", un "piccolo romanzo", fu scritto da Joseph Roth nel 1925, negli anni tra prima e seconda guerra mondiale. In una sorta di storia di formazione all'incontrario, Roth narra di come la giovane Fini, poco più che bambina, fallisca nel tentativo di crescere, diventare adulta e sfuggire all'atmosfera opprimente della famiglia e di una Vienna cupa, in cui la vita appare senza prospettive, e si abbandoni a una serie di passioni infelici e infine fatali. In un racconto in cui la prosa ha la carica musicale, immaginifica e di penetrazione del reale della poesia, il naufragio di Fini diventa specchio di un mondo che, dopo l'inabissarsi dell'Impero asburgico con il suo crogiuolo di identità e culture diverse, non sa ritrovare un'immagine in cui riconoscersi e, in balia delle forze incontrollate della tecnica e di ideologie nazionaliste, si avvia al disastro del secondo conflitto mondiale.
La responsabilità del romanziere e altri saggi letterari
Frank Norris
Libro: Copertina morbida
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 298
"The Responsibilities of the Novelist and other literary essays" fu pubblicato postumo nel 1903 dall'editore newyorkese Doubleday, Page & Company. Si tratta di una serie di brevi saggi (poco più di una ventina) in cui l'autore sostiene che lo scrittore ha una grande responsabilità, se non addirittura decisiva: quella di raccontare la verità. La verità intesa non come cosa astratta, bensì come cosa di ogni giorno, concreta, pratica, reale. I cronisti la trovano tutti i giorni tra le pieghe della vita vera: scendono in strada e fiutano la "storia"; perché allora, si chiede Norris, non dovrebbe cercarla anche un romanziere baciato dalla fama? Il presente volume raccoglie tutti i saggi, a eccezione di "Salt and Sincerity", l'ultimo del volume, davvero poco interessante per il lettore italiano, inseriti nell'edizione pubblicata subito dopo la morte dell'autore. Si tratta di un affresco del mondo letterario americano alla fine del Diciannovesimo secolo con le sue manie, le sue invidie e le sue utopie.
Le intermittenze del cuore. Testo francese a fronte
Marcel Proust
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 132
"Le intermittenze del cuore" non è solo il titolo di una delle sezioni più commoventi, nel cuore de "La ricerca del tempo perduto" di Proust. Questo doveva essere il titolo d'insieme. Ci si dimentica spesso che Proust non parla della memoria e delle intermittenze, solo per ragioni metafisiche, ma innanzitutto come uno strappo intimo, nelle relazioni umane. Le intermittenze del cuore sono quei soprassalti straordinari che nello scorrere di una vita normale ci riportano a eventi, cose o persone del passato rimaste nell'ombra, marginali, e che aprono una prospettiva sfuggente e rivelatrice al di là del fluire irreversibile del tempo. Sono momenti di rottura, cambiamento, metamorfosi, come si danno anche in certe forme di depressione e angoscia, nei mutamenti dell'adolescenza e perfino in certi riassestamenti di identità seguiti a trapianti d'organo. Far lievitare la vita interiore, coglierne le sfumature, ci aiuta a capire e analizzare le incrinature e le trasformazioni emozionali che nascono negli altri-da-noi.
Il vangelo della natura. Testo inglese a fronte
John Burroughs
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 108
Pubblicato nel 1912, "Il vangelo della Natura" fa parte di "Time and Change", una raccolta di saggi in cui si riflette sulla bellezza del mondo naturale con acuto spirito di osservazione. Il libro prende le mosse dalla seguente richiesta: un predicatore si rivolge a Burroughs incaricandolo di spiegare ai suoi fedeli quale fosse l'insegnamento della natura. Questa richiesta è il pretesto che porta l'autore a riflettere sull'importanza dell'impatto della natura nella sua vita: «quale insegnamento ho tratto dopo tutti questi anni nella natura a supporto o rinforzo del vangelo che predicava il pastore? Quale preziosa lezione mi hanno trasmesso gli uccelli? E gli animali a quattro zampe? E gli insetti? I fiori, gli alberi, la terra, l'alternarsi delle stagioni?». Lungi dall'essere un testo di matrice religiosa, nel vangelo della Natura la natura è fonte di sapere, trascendenza e portatrice di un orizzonte di senso. «Il nostro immaginario volgarizza e spoglia la Natura della sua divinità. Quando comprenderemo che cielo e terra, tempo ed eternità, pensiero e materia, morte e vita sono una cosa sola e che in Natura non vi è nulla, e nulla può non esservi, che non le sia innato, allora smetteremo di ricercare o tendere a un Dio sconosciuto e distante.»
L'uomo della sabbia. Testo tedesco a fronte
Ernst T. A. Hoffmann
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 160
Lo sventurato studente Nathanael, appassionato cultore delle arti e delle scienze e animato dal desiderio ardente di una vita nobilitata dallo spirito, incappa durante i suoi studi nella cittadina di G. nella figura dell'ottico Coppola, che risveglia in lui il funesto ricordo dell'avvocato Coppelius, legato alla morte violenta del padre. Da questo fatale incontro nella mente di Nathanael va prendendo forma un complesso intreccio del mondo reale con un mondo ideale e fantastico, che assume un carattere sempre più minaccioso e fosco...
Lettere dal mio gatto
Helen Hunt Jackson
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2016
pagine: 112
I gatti possono riuscire a scrivere qualcosa tenendo la penna nella loro zampina? A quanto pare sì: è quello che ci viene raccontato da Helen Hunt Jackson in "Letters from a Cat" (Lettere dal mio gatto). Lo scritto, dal tono autobiografico, stampato per la prima volta nel 1879 a Boston, ripercorre l'esistenza e le avventure di Micina, la gattina dal pelo grigio scuro striato di bianco della scrittrice, che racconta nelle lettere inviate alla padroncina quanto avviene mentre si trova a casa della zia. La traduzione italiana fa immergere il lettore nel particolare mondo di questa scrittrice felina d'eccezione.
Walden ovvero Vita nei boschi. Testo inglese a fronte
Henry David Thoreau
Libro: Copertina morbida
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2016
pagine: 399
Henry David Thoreau dedicò oltre due anni della propria vita (1845-47) alla ricerca di un rapporto intimo con la natura attraverso un'intensa riflessione sull'armonia del mondo naturale e sul rapporto organico che l'individuo deve ripristinare con esso, resistendo alla spersonalizzazione della società moderna. Il racconto di quei due anni di vita ha generato il libro "Walden ovvero vita nei boschi".
Camminare. Testo inglese a fronte
Henry David Thoreau
Libro: Copertina morbida
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2009
pagine: 124
Thoreau è una personalità estrosa e originale, moderno al punto tale da precorrere i tempi. Con toni profetici invita i suoi lettori a contrapporre alla "macchina della civiltà" la propria interiorità, celebrando un matrimonio con la natura fondato sull'ampliamento della propria visione e non sul possesso. In particolare in "Camminare", indica nella prassi del vagabondaggio e nell'impulso migratorio il rimedio all'ansia che la macchina del progresso finisce per generare. Il pensiero corre naturalmente all'idea, tipicamente americana, della frontiera e lo stesso Thoreau associa spesso una visione mitica del West alla "terra del domani, del progresso, della speranza".