Le Lettere: La nuova meridiana. S. saggi cult. cont.
La mia religione e altri scritti
Giovanni Gentile
Libro
editore: Le Lettere
anno edizione: 1992
pagine: 128
Il poeta il cane e la gallina. Scorciatoie e raccontini di Umberto Saba tra umorismo ebraico e Shoah
Paola Frandini
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2011
pagine: 168
Si tratta in assoluto della prima pubblicazione monografica su "Scorciatoie", brevi aforismi che Umberto Saba ha composto nel 1945 a Roma. L'opera è unanimemente riconosciuta come la più felice e singolare tra le prose sabiane. Il libro, fa centro sull'analisi testuale dei brani, interpretati secondo i modi del pensiero ebraico a cui Saba, volontariamente o meno, era legato per vincoli familiari. In particolare risaltano due elementi: l'uso e la ripetizione di parole, la scelta di ritmo e scansione delle frasi in forte sintonia con la prosodia e la cantillazione ebraiche. Il secondo elemento è l'umorismo, spesso e volentieri umorismo al nero, che l'autrice dimostra legato alle analisi del comportamento di Sigmund Freud e alle battute dell'umorismo yiddish, nonché alle espressioni spesso appositamente divaganti dell'insegnamento rabbinico. Dato che "Scorciatoie" è la prima opera scritta e pubblicata da Saba dopo la liberazione, la tragedia del popolo ebraico, di cui non si conoscevano ancora le proporzioni, fa da cemento etico (ecco la citazione della Shoah in sottotitolo), e dà ragione a considerarlo come un libro anche storico: dalla guerra alla speranza di rinnovamento.
Zara. Due e più facce di una medaglia
Paolo Simoncelli
Libro
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 140
Il 21 settembre 2001 il presidente della Repubblica Ciampi firmava il decreto di conferimento della medaglia d'oro al valor militare al gonfalone dell'ultima amministrazione italiana di Zara. La relativa, solenne cerimonia politico-militare convocata al Quirinale per la mattina del 13 novembre seguente, venne d'improvviso rinviata con risibili pretesti. Il decreto, mai revocato, comunque non avrebbe più avuto seguito. Si snoda da qui una vicenda nascosta, un giallo politico-diplomatico con corredo di importante documentazione che esamina già le intenzioni di altri presidenti della Repubblica di onorare il tragico destino patito dal più distrutto capoluogo di provincia italiana, Zara, nel corso dell'ultimo conflitto. Un giallo che affronta i difficili rapporti con la Jugoslavia prima e la Croazia poi; che ricostruisce le angosce diplomatiche italiane di fronte alla logica storica. La via intrapresa di onorificenze alternative compone un mosaico inimmaginabile di paure e soprattutto di ipocrisie. Ne risulta un quadro politico-istituzionale ineffabile, ma tradizionalmente antitetico alla sensibilità nazionale (c'è da sperare che il 150° dell'Unità induca al "coraggio"?).
Il concetto della storia della filosofia
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2006
pagine: 260
Quando Gentile si trasferì da Napoli a Palermo, per assumere la titolarità della cattedra di Storia della filosofia, in pratica sancì il distacco da Croce. La Prolusione su Il concetto della storia della filosofia costituisce il primo dei saggi concepiti nell'Ateneo palermitano, con i quali Gentile pone in discussione il concetto di storia e di filosofia. A Piero Di Giovanni si deve l'idea di pubblicare il testo di tale Prolusione, con il contributo di eminenti studiosi (Giuseppe Cacciatore, Claudio Cesa, Girolamo Cotroneo, Luciano Malusa, Francesca Rizzo, Alessandro Savorelli), allo scopo di riproporre, all'alba del terzo millennio, la funzione e il carattere della storia della filosofia. Riprendendo l'assunto della Prolusione gentiliana, Di Giovanni suggerisce di superare lo steccato tradizionalmente posto tra filosofia e storia (della filosofia); ma soprattutto suggerisce di tornare alla tradizione della cultura filosofica italiana nell'ampio contesto della cultura europea contemporanea.
Fuori di Recanati io non sogno. Temi e percorsi di Leopardi epistolografo
Costanza Geddes da Filicaia
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2006
pagine: 348
Accanto al Leopardi preclaro letterato è esistito anche un Giacomo scrittore del quotidiano, impegnato a comporre missive da inviare agli amici intellettuali e ai familiari. Questo studio ha per questo voluto indagare che cosa, nelle quasi mille lettere di Leopardi a noi pervenute, si possa rintracciare dell'evoluzione del suo pensiero. E si è desiderato conoscere anche "Mucciaccio" (un giocoso diminutivo-dispregiativo del suo nome proprio con il quale il poeta firma una lettera alla madre) e apprendere come il nostro autore possa scherzare bonariamente con i fratelli e con gli amici, per descrivere nei minimi dettagli i suoi fastidiosi incomodi di salute, per rivolgersi a destra e a manca in cerca tanto di denaro quanto di corpose raccomandazioni. Così dall'Epistolario leopardiano è emersa una personalità nella quale la pur ineludibile consapevolezza del male assoluto riesce occasionalmente a stemperarsi in un pacato, sorridente dialogo con gli affetti lontani.

