Ponte alle Grazie: Saggi
Nel nome di Dante. Diventare grandi con la Divina Commedia
Marco Martinelli
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2019
pagine: 160
Ha ancora senso leggere, o rileggere, la Commedia di Dante Alighieri, quella che Boccaccio definì Divina? Che cosa ha da dirci oggi il Padre della nostra lingua? Probabilmente tanto. Basta mettere da parte il Monumento della letteratura italiana che tutti ci invidiano, quello che si è obbligati a studiare a scuola, e considerarlo anzitutto un uomo come noi. Un uomo però attento al mondo circostante. Il Dante in carne e ossa è stato, come tutti, ragazzo e da ragazzo ha visto la sua città, Firenze, dilaniata dal conflitto tra guelfi e ghibellini; crescendo è diventato letterato e poeta, cittadino impegnato in politica, e per questo costretto all'esilio; vittima infine della malaria verrà sepolto lontano dalla sua patria, a Ravenna. Dante aveva conosciuto la realtà dell'inferno in terra e l'ha trasfigurata con la forza della sua immaginazione nell'Inferno, aveva sperimentato la possibilità di ricominciare e l'ha trasposta nel Purgatorio, aveva conosciuto la potenza dell'Amore e l'ha sublimata nel Paradiso. Per capirlo occorre tuttavia sapersi accostare al poeta come ha fatto Marco Martinelli grazie all'insegnamento di un altro padre: il suo. Vincenzo Martinelli ha trasmesso al figlio la passione per questo Dante a tutto tondo, così come gli ha trasmesso la curiosità per la Storia, l'interesse per le vite altrui, un senso alto della politica. Martinelli affianca alle parole di Dante e ai racconti sul suo tempo memorie più personali ed eventi più recenti, più contemporanei scontri tra Neri e Bianchi, facendo dialogare il Due-Trecento con il Novecento in una rilettura della Commedia che, oltre al libro, anima anche uno spettacolo teatrale.
Il coraggio della disperazione. Cronache di un anno agito pericolosamente
Slavoj Žižek
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2017
pagine: 420
Questo il quadro generale: il capitalismo globale è giunto a un livello di sviluppo che fa disperare non solo per le condizioni in cui vive buona parte della popolazione mondiale, ma anche per il vero e proprio vicolo cieco in cui ha costretto l'umanità, Occidente incluso. Tuttavia, altrettanto senza speranza sembrano le strade di sinistra percorse da quei partiti, movimenti e regimi che tentano di contrapporsi al capitale. Ma davvero la disperazione è riducibile allo sconsolante abbandono di ogni speranza? E davvero serve la speranza per agire? Non è questa stessa disperazione un ottimo esercizio propulsivo per la lotta di classe? Nel suo libro di analisi politica forse più coraggioso e radicale, Slavoj Zizek tratta i grandi temi di questi ultimi anni con il consueto punto di vista diagonale e turbinoso, ma con un maggiore senso tragico. Dal terrorismo fondamentalista alle tensioni geopolitiche sullo scacchiere mondiale, dai movimenti radicali di emancipazione in Grecia e in Spagna alle sfide poste dai rifugiati, fino all'incognita rappresentata dalla presidenza Trump e alla possibilità di una nuova guerra mondiale, le tensioni del nostro presente e le inquietudini del nostro futuro sono affrontate senza sconti: perché è al fondo della disperazione che si può trovare il coraggio della lotta.
Storie di parole arabe. Il racconto di un mondo mediterraneo
Alessandro Vanoli
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2016
pagine: 160
Da sempre il Mediterraneo è stato teatro di commerci, lotte, violenze, scoperte. Sullo sfondo, la vicenda di civiltà e culture millenarie, dall'Egitto dei faraoni al mondo greco-romano, fino alle grandi religioni, ebraismo, cristianesimo e islam. Innumerevoli sono i modi per raccontare una storia tanto complessa e stratificata. Alessandro Vanoli, che si definisce "uno storico che gioca con le parole", sceglie una chiave di lettura trasversale: le parole arabe, protagoniste di vere e proprie storie che restituiscono tutta la vitalità di un mondo fatto di scambi e incontri fra popoli. In fondo, "scambiarsi conoscenze, scambiarsi merce, persino combattersi, tutto passa attraverso la parola". L'attenzione è quindi rivolta non tanto, o non solo, alla ricostruzione etimologica, ma piuttosto al senso sociale e concreto dei termini. Assistiamo così al viaggio nel tempo e nello spazio di parole dalla fragranza tipicamente araba, come calamo, minareto, hammam; mentre altre, come zafferano, pepe o tulipano, parlano di un'antica e vasta rete di traffici e scambi. Ma è proprio il Mediterraneo il protagonista assoluto di una narrazione avvincente, dove la storia dei suoi nomi distilla un universo unitario ma in febbrile e costante trasformazione: "Un po' stupisce per quante vie il destino possa legarci alla storia di una parola".
Vincere con la mente
Giuseppe Vercelli
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2016
pagine: 176
Offrire sempre il meglio di sé, sentirsi al massimo della prestazione, sempre tesi verso il superamento dei propri limiti: i grandi campioni dello sport - gli eroi del nostro tempo - incarnano il nostro bisogno di misurarci in sfide, di migliorarci, di vivere con intensità e pienezza. A questo serve la psicologia dello sport, una disciplina recente che sta assumendo sempre maggiore importanza nel mondo del Grande Sport. In questo libro, Giuseppe Vercelli, psicologo dello sport, ci introduce nella mente del campione e ci mostra i meccanismi mentali, le relazioni con gli altri e l'atteggiamento nei confronti della realtà che favoriscono la vittoria, nello sport come nella vita. Il campione è colui che sa responsabilizzarsi rispetto al suo mondo, al suo successo ma anche al suo insuccesso, è colui che sa fare delle scelte, ha il coraggio di decidere ascoltando le proprie sensazioni. Vincere significa, dice Vercelli, provare le migliori sensazioni possibili in quel preciso momento, cercare il meglio da stessi. Una sfida che tutti desideriamo affrontare.
La nuova lotta di classe. Rifugiati, terrorismo e altri problemi coi vicini
Slavoj Žižek
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2016
pagine: 120
Alle porte del nostro castello di declinante benessere bussano le miserie del mondo; i suoi conflitti esplodono nelle nostre città. Come leggere questa nuova emergenza continua, il Nuovo Disordine Mondiale? Slavoj Zizek scandaglia qui con il suo stile spietato e diretto i vari fronti che si contrappongono a livello globale: da un lato i conservatori anti-immigrati, dall'altro l'ISIS e la sua barbarie, e nel bel mezzo i progressisti che si fanno promotori del peggio del politicamente corretto e di irrealistiche soluzioni di spalancamento dei confini. Denunciando parecchi tabù della sinistra, Zizek inserisce le questioni dei rifugiati e del terrorismo in un più ampio quadro, collegandole alle responsabilità militari ed economiche dell'Occidente, alle nuove schiavitù e alle nuove apartheid necessarie all'odierno capitalismo globale, ai fanatismi interni ed esterni all'Occidente. Se c'è una soluzione a tutto questo, che - avverte Zizek - può sembrare utopica ma è l'unica realistica, è connettere i vari antagonismi interni al sistema capitalistico, matrice responsabile degli attuali conflitti su scala globale, e dare l'avvio a una nuova, rivoluzionaria lotta di classe.
La Repubblica di Platone
Alain Badiou
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2016
pagine: 432
Né traduzione o parodia, né commento rilettura filologica, "La Repubblica di Platone" "di" Badiou si accinge a diventare l'opera filosofica più singolare del XXI secolo. Un genere letterario a sé stante e tanto più stupefacente quanto non è del tutto chiaro chi ne sia l'autore: il greco Platone o il francese Alain Badiou? Personaggi sono Socrate e i suoi allievi, ma tra questi spunta una donna. Lo stile è quello del dialogo, ma il lettore è afferrato da una prosa che attinge a piene mani da un'incalzante oralità. I problemi sono quelli della giustizia e della costituzione politica, ed ecco allora che si parla di corruzione dilagante e sovranità del denaro. Resta la tensione socratica con Omero ed Eraclito, ma la poesia viene riscattata da Mallarmé e il molteplice da Deleuze. I concetti, le domande, i nodi problematici è l'eternità dell'opera di Platone a porli. Ma sono la vivacità e l'audacia del pensiero di Alain Badiou a declinarli nella nostra condizione contemporanea, a farli vibrare in un testo che ricolloca l'opinione nel contesto delle società mediatiche, il mito della caverna nell'odierna schiavitù dell'effimero, Dio nell'alterità, la filosofia in un gesto di combattimento. Nella società giusta qui ridisegnata, dove a governare sono di nuovo i filosofi, e dove tutti, nessuno escluso, saranno filosofi, a dischiudersi non è solo la possibilità di una "vera politica" ma una via di accesso all'assoluto. Introduzione e postfazione di Livio Boni.
Nero. Storia di un colore
Michel Pastoureau
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2016
pagine: 288
Per secoli, nella storia dell'Occidente, il nero è stato considerato un colore come qualsiasi altro. All'inizio dell'epoca moderna, grazie all'invenzione della stampa e alla diffusione dell'incisione e della riforma protestante, si è addirittura guadagnato uno statuto particolare, accanto al suo antipode, il bianco. Qualche decennio più tardi, però, la scoperta dello spettro cromatico da parte di Newton ha introdotto una nuova gerarchia dei colori, dalla quale erano esclusi sia l'uno sia l'altro. Giunti infine al XX secolo, grazie all'arte prima, al costume e infine alla scienza, il nero ha riconquistato finalmente il suo status originario. A questa lunga e affascinante storia del nero nelle società europee è dedicato questo libro di Michel Pastoureau. Esso mette l'accento sia sulle pratiche sociali legate al colore (linguaggio, tintura, abbigliamento, emblemi), sia sui suoi aspetti propriamente artistici. Un'attenzione particolare viene accordata alla simbologia ambivalente del nero, che può essere considerato in modo positivo (fertilità, umiltà, dignità, autorità) o negativo (tristezza, lutto, peccato, inferno, morte). E poiché non è possibile parlare di un colore isolandolo dagli altri, questa storia culturale del nero è anche, in parte, quella del bianco, del grigio, del marrone, del viola e anche del blu.
Terrorismo occidentale. Da Hiroshima ai droni
Noam Chomsky, Andre Vltchek
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2015
pagine: 240
In un dialogo appassionato, Noam Chomsky e Andre Vltchek, osservatori acuti e partecipi di ciò che accade in ogni angolo del globo, affrontano senza pregiudizi i peggiori crimini compiuti dall'Occidente dal secondo dopoguerra a oggi. Muovendosi nelle diverse aree geopolitiche, dall'Europa orientale al Sudest asiatico all'Africa al Medio Oriente al Sudamerica, il grande studioso e il giornalista d'inchiesta svelano gli interessi dell'imperialismo che sempre si celano dietro a guerre, massacri, miseria. Ma se entrambi hanno dedicato la vita alla lotta, scontrandosi continuamente con la censura dei paesi "liberi", è perché sanno anche cogliere, nello scenario desolante del mondo governato dall'Occidente, motivi di rinnovamento e di speranza in un mondo finalmente libero dal terrore e dalle sue cause.
Anarchia. Idee per l'umanità liberata
Noam Chomsky
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2015
pagine: 224
Da oltre centocinquant'anni, gli anarchici si battono per ottenere libertà ed eguaglianza senza la mediazione di capi, politici e burocrati, iscrivendosi in una tradizione di pensiero, il socialismo libertario, che affonda le sue radici nell'Illuminismo. Da sempre, Noam Chomsky vi attinge per denunciare le manipolazioni mediatiche, gli orrori dell'imperialismo, lo sfruttamento e l'oppressione in tutte le sue forme. Questo libro, che abbraccia quarant'anni di impegno civile del più importante linguista della nostra epoca, smentisce il pregiudizio di chi associa l'anarchia al caos e alla distruzione all'incapacità di cogliere processi che caratterizzano il mondo contemporaneo. Al contrario, gli anarchici sono stati spesso protagonisti di eroici tentativi di sviluppare al massimo grado le potenzialità della civiltà industriale e della cooperazione fra gli uomini, testimoniando che cosa sono in grado di realizzare i lavoratori quando si organizzano per gestire i propri affari senza alcuna forma di coercizione e controllo. Una lettura fondamentale per i nostri giorni: nella speranza che presto non vi sia "più legittimazione per i commissari politici, i vertici aziendali e culturali, o per chiunque rivendichi il diritto di manipolarci e controllarci, in genere con argomenti pretestuosi".
Il bello, il buono e il cattivo. Come la politica ha condizionato l'arte negli ultimi cento anni
Demetrio Paparoni
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2014
pagine: 432
In questo tour de force, Demetrio Paparoni, fra i più attenti osservatori dell'arte contemporanea, ricostruisce i profondi e spesso gravi condizionamenti che la politica ha esercitato sulle arti visive dell'ultimo secolo. Critica d'arte, analisi sociale, cronaca e storia vi convivono. Leni Riefenstahl è stata realmente una grande artista? In che modo l'arte di Picasso è stata funzionale ai disegni del partito comunista? Perché la CIA era interessata all'affermarsi dell'espressionismo astratto sulla scena mondiale e di New York come nuova capitale dell'arte? Cosa differenzia la politica culturale di Peggy Guggenheim da quella di François Pinault? Come funziona la censura sull'arte oggi in Cina? Questi sono solo alcuni degli interrogativi ai quali l'autore fornisce risposte.
Come funzionano i servizi segreti. Dalla tradizione dello spionaggio alle guerre non convenzionali del prossimo futuro
Aldo Giannuli
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2013
pagine: 400
Un libro che fornisce un'introduzione completa, appassionante, progressiva e persino, sotto molti aspetti, pratica a tutti gli aspetti della moderna attività d'intelligence. Attingendo a molteplici esempi tratti dalle attività dei servizi italiani, statunitensi, israeliani, inglesi, francesi, tedeschi, cinesi, vaticani ecc., Aldo Giannuli, conduce il lettore in una strabiliante rassegna delle "missioni": dall'ABC della manipolazione informativa e delle veline ai giornali, passando per l'omicidio e il rapimento, fino ai ben più complessi e inquietanti scenari della lotta al terrorismo, dei progetti eversivi, della guerra finanziaria, psicologica, culturale e delle altre guerre non convenzionali. Ma Giannuli fa anche di più, ci fa scoprire i tanti modi in cui i servizi già oggi praticano "guerre a bassa intensità ": guerre invisibili e distruttive in cui nessun governo può fare a meno di investire risorse crescenti. Dunque nel cuore di ogni Stato, per democratico che sia, esiste chi non agisce in base alle leggi, ma gode di una licenza al "tutto per tutto", spesso servendo gli interessi di fazioni politiche, grandi imprese, poteri forti. Fatto sta che, come dimostra Giannuli, i servizi "sono ormai un gorgo che risucchia sempre nuovi ambiti: la cultura, la comunicazione, la scienza, l'economia, la finanza, il commercio, l'immigrazione, la dimensione cognitiva". Siamo già al Grande Fratello? Ed esiste un antidoto a questo stato di cose?
E il giardino creò l'uomo. Un manifesto ribelle e sentimentale per filosofi giardinieri
Jorn de Précy
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2012
pagine: 128
Il giardino: ultimo rifugio della spiritualità e della poesia; ultima frontiera al di qua della barbarie e dell'alienazione; ultima utopia - ma un'utopia pratica, tangibile. Questi i temi che il giardiniere-filosofo Jorn de Précy - attivo a cavallo fra Otto e Novecento e di cui poco si sa, ma che è da sempre oggetto di venerazione da parte degli appassionati - ha riunito nel suo "E il giardino creò l'uomo". Questo scritto vibrante è soprattutto il manifesto di un'idea del giardino che l'autore riuscì a realizzare nella sua tenuta di Greystone, nell'Oxfordshire; un'idea straordinariamente attuale e ancora, nella sostanza come nella forma, rivoluzionaria, quella del giardino selvatico. Nel fare il giardino, l'uomo - sostiene de Précy - deve restare in ascolto della natura, del genius loci, non forzare ma assecondare le forze che vi operano, mettendosi al loro servizio e riallacciando così il legame con il mondo naturale; il quale lo ripagherà regalandogli il piacere più compiuto e nello stesso tempo inesauribile, lo spettacolo della vita e delle stagioni. Trattato di storia dei giardini, memoir e nello stesso tempo appassionato pamphlet politico, "E il giardino creò l'uomo" è anche il ritratto di un uomo originale e, a suo modo, enigmatico; al termine della lettura ci sembra di vederlo scomparire lungo uno dei sentieri dell'amato Greystone, a raggiungere gli dèi che si celano tra le sue piante.