Quodlibet: Quodlibet studio. Lettere
Tramonto e resistenza della critica
Romano Luperini
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 249
La condizione intellettuale e le prospettive della critica sono considerate in questo libro sullo sfondo di una situazione storica in cui crisi della figura dell'intellettuale, declino dell'umanesimo e necessità di un punto di vista planetario modificano radicalmente la cultura dell'Occidente e lo stesso stato sociale dei lavoratori della conoscenza. Recuperando la lezione di grandi maestri, da Adorno a Benjamin, da Auerbach a Said, l'autore cerca di capire quanto di nuovo sta forse nascendo dalle macerie di una intera civiltà e dalla fine del mandato sociale della critica. Il libro si divide esattamente in due parti, una dedicata alla condizione degli intellettuali oggi e alla resistenza della critica, l'altra alla proposta di alcuni modelli di analisi storico-antropologica o di nuove prospettive storiografiche nella letteratura dell'Ottocento e soprattutto del Novecento, con particolare riferimento alla nuova (per l'Italia) categoria di modernismo, al postmodernismo e al suo superamento nella narrativa attuale.
Un'antica promessa. Studi su Fortini
Luca Lenzini
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 240
Al centro di queste pagine è l'opera di Fortini saggista, affrontata con l'intento di indicarne motivi unificanti a livello tanto di pensiero che di stile, e di inserirla nel quadro più ampio del dibattito culturale europeo del Novecento. Alternando il momento della sintesi a quello del commento, i saggi che compongono il libro aspirano a rilevare il contributo fortiniano alla riformulazione del concetto stesso di cultura, non senza rivendicare alla poesia un ruolo decisivo nell'interpretazione del presente e delle trasformazioni che hanno segnato, nel corso del tempo, la nostra società. Integrano le ricerche numerose immagini di libri e documenti dell'Archivio Fortini, conservato all'Università di Siena.
Karl Kraus e Shakespeare. Recitare, citare, tradurre
Irene Fantappiè
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2012
pagine: 288
Vienna, maggio 1916. Alla vigilia del crollo dell'Impero, nel pieno del conflitto mondiale, Karl Kraus sorprende il suo pubblico leggendo, in luogo di una nuova invettiva contro la guerra, le spensierate schermaglie della commedia shakespeariana Love's Labour's Lost. È il primo atto di un progetto di letture teatrali e riscritture di Shakespeare: il Teatro della poesia. Finora poco note, queste "traduzioni d'autore" hanno un'ulteriore particolarità: sono in realtà montaggi di citazioni. Kraus crea il suo Shakespeare smontando le più celebri traduzioni tedesche d'epoca romantica, per poi raffrontarle tra loro e riassemblarne i frammenti in un mosaico originale composto da materiali di seconda mano. Il "genio mimico" di Kraus, come ebbe a definirlo Walter Benjamin, ci invita a ripensare alla citazione e alla traduzione come movimenti, come translationes, da una lingua a un'altra, da un contesto a un altro, da un tempo a un altro tempo, consentendo di far emergere la loro sottile, sorprendente affinità.
Dipingere coi colori adatti. I Malavoglia e il romanzo moderno
Alessio Baldini
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2012
pagine: 196
Siamo abituati a pensare a Verga come al teorico dell'"impersonalità" e ai Malavoglia come al risultato dell'applicazione di un metodo di raccontare neutro e oggettivo, tipicamente ottocentesco. Se considerate però da vicino, queste immagini di Verga e del suo romanzo risultano inadeguate e rischiano anzi di portare fuori strada: più che l'idea fotografica di una narrazione oggettiva, "I Malavoglia" ricordano un quadro impressionista, dove ciò che conta non è solo la rappresentazione di una scena o di un oggetto, ma la resa dei punti di vista da cui li si osserva. È lo stesso Verga a suggerire questo paragone, usando in alcune lettere la metafora del romanzo come quadro dipinto coi colori adatti: tali cioè da mostrare i punti di vista di chi è immerso nella scena rappresentata.
Calvino e il cinema
Vito Santoro
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 130
In tutti i suoi scritti dedicati al cinema Italo Calvino ha sempre diffuso di sé l'immagine di uno spettatore "medio", appassionato, con un passato di cineclub, mai però interessato alla storia e alla teorica del film. Ma è d'altra parte indubbio che il cinema abbia esercitato una grande influenza sulla sua biografia culturale e artistica. Non potrebbe essere altrimenti per uno scrittore dalla chiara vocazione visiva, che più volte ha riflettuto sulle dinamiche dello sguardo e sullo statuto dell'immagine. Questo volume si propone di indagare il variegato rapporto tra Calvino e la decima musa, dalle recensioni giovanili per "l'Unità" ai contributi critici degli anni Cinquanta per "Cinema Nuovo", dalla sua attività di soggettista e sceneggiatore all'analisi dei film tratti più o meno liberamente dai suoi testi (tra cui "Renzo e Luciana" di Mario Monicelli, l'eccentrico "Cavaliere inesistente" di Pino Zac e le raffinate sperimentazioni di Carlo di Carlo e di Francesco Maselli). Prefazione di Pasquale Voza.
La dignità di un mondo buffo. Intorno all'opera di Gianni Celati
Giulio Iacoli
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 172
Come guardare, oggi, all'opera multiforme di Gianni Celati? Ripensando al quarantennio e più di scritture narrative, critiche, filmiche, il libro intende offrire un ritratto dell'autore composito e aperto, contribuendo a inaugurare o far ripercorrere diversi sentieri dell'interpretazione. Dalle comiche degli esordi alle "etnocomiche", dalla stagione dominata da uno sguardo malinconico ai nuovi cimenti con la narrazione dell'inenarrabile genus italicum, il mondo celatiano viene esplorato con l'intento di saggiarne i tratti innovativi e spiazzanti, i vari contenuti salienti. All'analisi preliminare delle forme e delle tecniche nel tempo si affianca così una necessaria indagine a carico dei temi, intesi come elementi di profondità in grado di segnalarci la lunga fedeltà dello scrittore verso specifiche questioni morali e cognitive, sottese alla superficie buffa. Ne viene una riconsiderazione dell'opera in forma di estesa rimodulazione parodica, rispecchiamento ora deformante e spassoso, ora critico e dolente, dei testi della tradizione come di sentimenti diffusi nel presente: le voci di un mondo che Celati non ha mai smesso di interrogare e ascoltare.
Come corda troppo tesa. Stile e ideologia in Stefan George
Maurizio Pirro
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 266
Negli ultimi quindici anni la figura di Stefan George (1868-1933), uno dei tre grandi poeti del simbolismo tedesco insieme a Hugo von Hofmannsthal e Rainer Maria Rilke, è stata oggetto di una notevole ripresa di interesse, dopo che per decenni le sue opere erano state considerate con sospetto tanto per il loro pronunciato estetismo, quanto per la familiarità dell'autore con alcuni topoi della critica al Moderno carichi di implicazioni molto delicate nella storia della cultura tedesca. Tale ritorno di attenzione, peraltro, ha riguardato pressoché esclusivamente George come ideologo e leader spirituale di una piccola comunità di spiriti affini (il George-Kreis), noti per la dedizione a un programma elitistico di celebrazione dell'arte, nonché a rituali parareligiosi incentrati sulla proclamazione e l'adorazione della parola del maestro. Al centro di questo libro è invece l'attività finzionale dello scrittore, considerata nei procedimenti di costruzione testuale che la caratterizzano, nonché nei suoi legami con il sistema complessivo delle posizioni intellettuali di George.
La repubblica delle lettere. Generazioni, scrittori, società nell'Italia contemporanea
Antonio Tricomi
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2010
pagine: 552
Almeno in Italia, quello del progresso democratico pare ormai un progetto decaduto, né sembra più esistere un'autentica civiltà letteraria. E questa seconda implosione, se non è il meccanico risultato della prima eclissi, vi trova però qualche spiegazione e ne riflette diverse dinamiche. Ai nuovi cittadini, ai nuovi letterati, non resta forse che maneggiare i cocci ricevuti in eredità dai padri. La Repubblica delle Lettere indaga quest'emergenza politica e culturale attraverso l'analisi delle opere di alcuni tra gli scrittori italiani più significativi del secondo Novecento e dei giorni nostri. Affinati, Balestrini, Bianciardi, Calvino, Celati, Eco, Pasolini, Saviano, Sciascia, Siti, Tondelli, Volponi: questi e altri autori, sono convocati per offrire al lettore frammenti di un'autobiografia della nazione che trova i suoi capitoli più recenti nel boom economico, nel '68, nell'assassinio di Moro, nel nichilismo degli anni Ottanta, nella discesa in campo di Berlusconi. E anche di film come "Buongiorno, notte", "Gomorra", "Il Divo", è messa in luce la capacità di rispecchiare il vuoto di prospettive che contraddistingue il presente.
La poesia pensante. Inchieste sulla poesia cinese contemporanea
Claudia Pozzana
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2009
pagine: 272
"C'è poesia pensante quando salta le barriere delle parole, quando interrompe una legge sintattica, quando supera uno schema metrico, rompe una convenzione, quando c'è iato. La poesia è nel vuoto delle parole, negli interstizi, là dove il verso sembra incagliarsi, dove la lingua inciampa nello slegame tra significato e significante". Con queste parole Claudia Pozzana tira le fila di un'indagine con cui, sin dagli anni Ottanta, ha attraversato l'universo della poesia cinese, promuovendone la conoscenza e fornendo strumenti per avvicinarsi a essa. Il volume, nel riprendere questa ricerca, va oltre il prolungato lavoro di scoperta e traduzione e propone una raccolta di saggi e interventi ampiamente rielaborati alla luce di ricerche e meditazioni recenti.
Patria e psiche. Saggio su Ippolito Nievo
Alejandro Patat
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2009
pagine: 132
Questo libro inizia dalla fine. Comincia, cioè, con l'analisi dell'ultimo capitolo delle Confessioni d'un Italiano d'Ippolito Nievo per poi affrontare problemi che attraversano tutto il testo. Sotto una nuova prospettiva storico-culturale, ci si propone di riconoscere nella storia di Giulio e, quindi, nell'ideologia di Nievo, un concetto d'italianità in rapporto con l'America dell'Indipendenza. Quindi, non solo a partire dal consolidato sistema di pensiero degli intellettuali del Risorgimento - cui il romanzo attinge in modo sorprendentemente eclettico -, bensì in funzione di un modello eroico che trascende le anguste frontiere localistiche e territoriali per immergersi in un'avventura sudamericana di espiazione individuale e di libertà collettiva.