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Quodlibet: Quodlibet studio. Lettere

Un allegro fischiettare nelle tenebre. Ritratto di Toti Scialoja

Eloisa Morra

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2016

pagine: 233

Pittore o poeta? E poeta per adulti o per bambini? E poi, poeta comico o poeta serio? Forse non esiste nel panorama letterario italiano un autore dalla fortuna critica più multivalente di Toti Scialoja. Definito di volta in volta come "il primo vero esempio italiano della straordinaria tradizione inglese del nonsense e del limerick" (Calvino), "il talento poetico più originale e compiuto rivelatosi in Italia nel corso degli anni Settanta e Ottanta" (Raboni), "uno dei fatti più singolari della letteratura italiana di questi anni" (Manganelli), pure resta poco studiato e poco conosciuto dai lettori di oggi. In occasione del centenario della nascita questo libro si propone di tracciarne la prima biografia intellettuale, ricostruita e raccontata attraverso scritti inediti, lettere private, documenti editoriali e materiale fotografico.
20,00 19,00

Cosa possiamo fare con il fuoco? Letteratura e altri ambienti

Mario Barenghi

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2013

pagine: 104

A che cosa serve la letteratura? Perché dedichiamo tempo ed energie a raccontare (o ascoltare) racconti, a inventare e ripetere poesie? Mario Barenghi affronta questo argomento secondo due prospettive complementari: da un lato ragionando su alcuni aspetti della viva esperienza letteraria (la lettura, i modi della comunicazione, i rapporti con gli usi linguistici, l'attività dell'insegnamento), dall'altro interrogandosi sui fondamenti antropologici della letteratura, in dialogo con i recenti sviluppi degli studi sull'origine della nostra specie. In questa luce acquista credito l'ipotesi che in fondo, lungo l'affascinante ed enigmatica vicenda dell'evoluzione umana, un qualche Prometeo sia esistito davvero: perché la letteratura, come il fuoco, è uno strumento con il quale, nella battaglia per l'adattamento e la sopravvivenza, si possono fare tante cose diverse.
15,00 14,25

La parola solitaria. Il monologo francese nel teatro del Seicento

Antonietta Sanna

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2007

pagine: 212

18,00 17,10

Traiettorie. Studi sulla letteratura tradotta in Italia

Michele Sisto

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2019

pagine: 320

E se la letteratura italiana includesse anche le traduzioni, il "Faust" accanto ai "Promessi sposi", "Così parlò Zarathustra" accanto a "Un uomo finito", l'"Opera da tre soldi" accanto a "Sei personaggi in cerca d'autore"? Attraverso la sociologia di Pierre Bourdieu si può leggere la storia letteraria nazionale in modo nuovo, considerando ogni traduzione come una presa di posizione nel campo di forze di chi fa la letteratura: scrittori, editori, traduttori, accademici e registi con le loro riviste, collane, cattedre e teatri. Le traiettorie italiane di Goethe, Büchner, Mann o Brecht dipendono, per tratti decisivi, da quelle di Giovita Scalvini, Giuseppe Antonio Borgese, Piero Gobetti, Paolo Grassi o Franco Fortini, ma anche di Le Monnier, Bompiani, Frassinelli o Einaudi. A partire dal caso della letteratura tedesca, sette studi affrontano altrettanti snodi della storia letteraria italiana, intrecciando ricostruzione storica e riflessione teorica: dalla diaspora europea dei romantici nel 1821 alla consacrazione del romanzo nel decennio delle traduzioni, fino ad arrivare al presente.
22,00 20,90

Forme dello spaesamento nella letteratura italiana (1965-1978)

Elisa Attanasio

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 192

Tra l’intervento militare degli Stati Uniti in Vietnam e il sequestro di Aldo Moro, la letteratura italiana si confronta con un’epoca in cui vacillano le certezze che hanno sorretto l’immaginario moderno occidentale, a partire dalle idee di soggetto, ordine patriarcale e linguaggio. Da questa frattura storica e percettiva, il libro propone lo “spaesamento” non come semplice tema, ma come lente teorica e critica, per mostrare come la letteratura attraversi le faglie della crisi, innescando una trasformazione nei modi di sentire, nominare e abitare il reale. Ciascuno dei quattro capitoli – dedicati a percezione, genealogia, linguaggio e spazio – è costruito intorno a una coppia di figure letterarie, accostate per risonanza più che per analogia o contrasto. Le opere di Ortese, Morante, Sapienza, Ceresa, Calvino, Celati e Morselli danno vita a personaggi che incrinano le forme dell’identità e della rappresentazione, attivando zone di disallineamento e possibilità impreviste.
20,00 19,00

L'ascolto di una tradizione. Gianni Celati e l'Ulisse di Joyce

Simone Giorgio

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 176

«Un itinerario dal semplice al complesso»: così Gianni Celati definisce l’Ulisse di Joyce, e con le stesse parole si potrebbe descrivere il suo rapporto polimorfo e stratificato con il modernismo. Tra i tanti legami fra Celati e la produzione modernista, questo saggio sceglie di indagare il suo rapporto con il capolavoro di Joyce. Le riflessioni di Celati su questo romanzo intercettano vari indirizzi di ricerca contemporanei: visualità, oralità, parodia, regressione – tutti temi tipici dell’autore, e di fondamentale importanza nella riflessione letteraria del XX secolo, dal modernismo a oggi. Quella con l’Ulisse è d’altronde una relazione che puntella in più tappe l’intero percorso intellettuale di Celati, che si laurea con una tesi su Joyce nel 1965 e traduce Ulysses per l’Einaudi nel 2013. Non sorprende, dunque, che il nome dell’irlandese compaia nelle riflessioni sul comico e sul carnevalesco nella stagione degli anni Settanta. Per Celati, quella di Joyce è una regressione parodizzante, in aperta opposizione alla razionalistica e autoritaria civiltà borghese; una regressione che, mentre mette in scena il crollo del sapere occidentale, lo libera da dogmi e costrizioni. Proprio la capacità di porsi in dialogo con la stagione del primo Novecento, e con Joyce in particolare, rende Celati uno scrittore-saggista così importante: nella consapevolezza, come ha scritto lui stesso, «che l’ascolto di una tradizione e l’ascolto di una forma di pazzia siano la stessa cosa».
18,00 17,10

Eugenio Montale. Il tu e la cultura ebraica

Alberto Fraccacreta

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 160

È possibile che la poesia montaliana sia sulle tracce della terra di Canaan? Pervaso da un profondo «senso dell’arca», Eugenio Montale ha sviluppato un progressivo interesse sin dagli Ossi di seppia e poi nel cuore delle Occasioni e della Bufera e altro – come di recente ha notato la critica più attenta – verso la cultura e la mistica ebraica. Non una ricerca sistematica, né tanto meno dogmatica: vale per lui quello che disse di Kafka, «il simbolo brilla di luce solare e sconfigge ogni interpretazione esclusiva». Eppure nel Femminile cabalistico delle destinatarie della sua lirica, nel “simbolismo autoriflesso” della sua attività di traduttore e persino nel ruolo di inviato del «Corriere della Sera» (particolarmente nei viaggi in Siria e in Palestina), Montale – novello Zaccheo, «Nestoriano smarrito» – ha intravisto il sacro biblico ed evangelico, problematizzandolo. L’«iddia che non s’incarna» e il Dio «con la barba» ne sono testimonianza. Ne è testimonianza anche l’orto del Getsemani: lì, per ammissione dello stesso Montale, «nemmeno il cuore più indurito può trattenere la commozione vedendo la più che bimillenaria lastra di pietra sulla quale il Salvatore, per lunga e ininterrotta tradizione, si adagiò e pianse».
18,00 17,10

Il peso dell'immaginazione. Teorie letterarie di Torquato Tasso e Giacomo Leopardi

Giulia Puzzo

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 208

Chi sa orientare la propria immaginazione, e poi quella altrui, possiede il segreto della crescita o del regresso degli individui. Come guidarla, però, e dove portarla? Qual è il limite che la separa da ciò che si considera vero? Torquato Tasso e Giacomo Leopardi sono tra i poeti che hanno più meditato sull’immaginazione e sul suo rapporto ambivalente con il piacere o con la verità nella letteratura, approdando a conclusioni opposte. Per Tasso la finzione del poeta risiede in un difficile paradosso, è la capacità di avvincere l’immaginazione dei lettori con il piacere del testo, affinché essa li trascini – a tradimento – sulla strada della verità. Al contrario, per Leopardi la finzione poetica riporta l’immaginazione alle sue sorgenti corporee e sonore, restituendo all’uomo la capacità di sentire, e di espandersi via dall’abisso della razionalità, che lo ha ridotto a uno stato mortale di inerzia e individualismo. Prendendo come fil rouge due parole («gravità» e «leggerezza») fondamentali per entrambi gli autori, questo libro indaga i percorsi dell’immaginazione all’interno delle loro teorie letterarie.
22,00 20,90

Simulacra pessoana. Sette saggi su Fernando Pessoa

Vincenzo Russo

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 144

Quarant’anni dopo l’uscita del Libro dell’inquietudine dell’eteronimo Bernardo Soares, che in breve divenne un oggetto di culto anche in Italia, è sicuramente un altro il Pessoa che oggi lettori e critica possono leggere. A partire dagli anni Ottanta del Novecento, dal “mitico baule” a cui Fernando Pessoa, morendo nel 1935, aveva affidato la sua multiforme opera, sono emersi centinaia di inediti in prosa e in poesia e nuove letture dei testi sono state fissate in edizioni sempre più affidabili. L’Italia, con le sue traduzioni e i suoi studi, ha contribuito a consacrare il poeta portoghese come voce unica del canone letterario occidentale. I saggi raccolti in questo libro sono il frutto di questa lunga stagione di riconfigurazione dell’opera di Pessoa e di un suo ripensamento teorico. L’eteronimia come chiave interpretativa di un’opera dispersa in molti nomi, le figure della nostalgia e della saudade in poesia, le posizioni politiche e identitarie sul Portogallo, la sfida che la letteratura pessoana lancia alla filosofia contemporanea, l’analisi dell’immaginario europeo e occidentale sono alcuni dei cammini che questo volume prova a percorrere anche come invito al lettore italiano a ritrovare il proprio Fernando Pessoa.
18,00 17,10

Tra il corpo e la storia. Mito e realtà in Pasolini

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 240

Il campo di tensione tra il corpo e la storia, tra ciò che esiste (la povera vita) e ciò che è finito, al centro di una delle poesie più belle di Pasolini, disegna il perimetro ideale entro il quale si adagiano, ciascuno con il suo proprio “carattere” e il proprio sguardo, i saggi pubblicati in questo volume, nato dalla collaborazione fra studiosi di varia estrazione disciplinare. Le diverse questioni affrontate nei singoli contributi ritrovano in effetti una ragione di unità nel comune interesse per le forme e i limiti di un discorso che, come quello pasoliniano, continuamente pone la tradizione e continuamente la distrugge, risolvendola nella dimensione atemporale del desiderio. È la linea (o la ferita) da cui la multiforme affabulazione pasoliniana si genera per esserne inghiottita ogni volta, denunciando così, nella crisi permanente del proprio linguaggio, l’inguaribile scissione tra la forma – tale in effetti è ogni tradizione culturale – e «il glorioso brusio dell’esistenza sensuale». L’immagine di Pasolini che si farà incontro al lettore dalle pagine di questo libro non è dunque quella accigliata del profeta dei mali futuri della società, la più sfruttata – sembrerebbe – dall’industria culturale di oggi (basti vedere il tenore medio delle celebrazioni per il recente centenario), ma quella dell’intellettuale che pensoso si aggira, in mezzo a nuovi edifici, fra le rovine di una civiltà al tramonto, dalla mitologia greca al Decameron e all’Etica di Spinoza, attingendo da quei poderosi frammenti, «macerie di macerie», l’energia per giudicare il presente e per giudicarsi.
28,00 26,60

Nel delirio. Letteratura e malattie della mente

Valentino Baldi

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 224

Lo spazio immaginario in cui si muove chiunque legga un testo letterario è un luogo sia familiare che sconosciuto, simile al nostro mondo, ma anche molto diverso. Leggiamo, certo, per conoscere epoche passate, per provare emozioni, per accogliere esperienze lontanissime. Questo libro lavora su tutto ciò che di irrazionale, folle e antilogico avviene in noi nell’atto della lettura. Attraverso un testo letterario siamo abituati a sospendere temporaneamente l’incredulità, ad accogliere la figuralità, a veder nascere e morire personaggi come se fossero individui di carne, ma forse non riflettiamo mai a sufficienza sulle conseguenze della condivisione razionale di un universo di scrittura in cui tutto è già concluso eppure continua per sempre. Mondi come quello che abitiamo nell’Amleto, in cui un fantasma compare ancor prima che il dramma inizi; oppure come quello della Commedia, in cui Ugolino è per sempre avvinghiato al suo eterno nemico. Nel delirio muove dall’ipotesi che per capire il linguaggio e il mondo della letteratura sia necessario conoscere e comprendere le malattie della mente. Questa proposta di teoria letteraria sonderà dunque le “logiche del delirio” al fine di produrre uno schema critico e interpretativo al servizio dei testi e delle loro (s)ragioni.
21,00 19,95

Il latino allo specchio. Riflessi dell'antico nel romanzo di Stendhal

Paola D'Andrea

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 240

Questo libro esplora il ruolo dei classici latini nell'immaginario letterario di Stendhal. Il proposito non è quello di tracciare una genesi — o di redigere una campionatura — delle fonti latine confluite nei romanzi stendhaliani al fine di rilevarne l'accuratezza storica o filologica. L'indagine si propone, piuttosto, di interrogare le pagine in cui la ripresa dell'antico si fa veicolo degli interventi, incisivi e dissacranti, che la prosa di Stendhal riserva alle ipocrisie e alle assurdità dell'universo a lui contemporaneo. Muovendo dalla finzione autobiografica dell'Henry Brulard, l'analisi si sofferma sul progetto incompiuto di una Pharsale napoleonica, dedicandosi poi ai due romanzi maggiori (Le Rouge et le Noir, La Chartreuse de Parure). L'impiego di citazioni, allusioni e riferimenti intertestuali si dipana in un ventaglio di forme, dalla più marcata ed esposta (l'epigrafe a inizio capitolo) a quella che rimane in filigrana o in sottofondo (il nucleo narrativo a carattere mitologico). Queste riscritture consentono a Stendhal di mobilitare le risorse di una platea di lettori diversificata, più o meno equipaggiata a riconoscere le spie testuali di matrice latina, e in cui l'autore percepisce già i rischi dell'appiattimento consumistico che caratterizzerà la più avanzata era industriale. Il contatto con il mondo della Roma antica innesta, nel dettato di Stendhal, un controcanto di disallineamento e opposizione, e il latino vi agisce come strumento ermeneutico teso a far cadere, una dopo l'altra, le maschere di una società liberata dagli eccessi della Rivoluzione, ma svuotata di qualsiasi slancio di idealità. Prefazione di Nicola Gardini.
22,00 20,90

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