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Salerno Editrice: Sestante

Palazzeschi

Gino Tellini

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2021

pagine: 344

Rio Bo («Tre casettine / dai tetti aguzzi»), La fontana malata («Clof, clop, cloch»), Chi sono? («Chi sono? / Il saltimbanco dell’anima mia»): giocoliere irriverente e spericolato, come l’aereo omino di fumo protagonista del romanzo "Il Codice di Perelà", il fiorentino Aldo Palazzeschi (1885-1974) è autore poliedrico, poeta e narratore controcorrente. Dalle avanguardie storiche a inizio secolo, tra suggestioni crepuscolari (I cavalli bianchi) e futuriste (L’Incendiario), è approdato in piena maturità alla stagione tra le due guerre (Stampe dell’800, Sorelle Materassi, Il palio dei buffi ), per poi rinnovarsi, nel periodo della Neoavanguardia e dopo il Sessantotto, con una sempreverde energia inventiva. Ha attraversato l’intero Novecento, tra epoche e climi culturali diversi, ma ha sempre fatto parte per sé, rifiutando etichette d’appartenenza a qualsivoglia schieramento letterario. Da irriverente malpensante, ha sempre difeso il proprio talento nel sovvertire mode e parole d’ordine suggerite dalla cultura dominante. Imprendibile Palazzeschi. Quando sembra di averne catturato ogni segreto, ecco che sfugge e vola via, leggero e multiforme come Perelà, lasciando dietro di sé l’eco di una risata: divertita, irridente, sarcastica, liberatoria? Lo spettacolo stupefacente del mondo lo incanta e lui possiede il dono raro di saperne godere la messinscena piú variegata, multicolore, cangiante. Il fatto è che ama e valorizza la diversità, l’imprevedibile varietà, il movimento. E in piú possiede la virtú preziosa dell’autoironia. Al tempo stesso, però, scruta con sofferenza le ombre e le pene che angustiano la realtà d’ogni giorno. Ma aspira a un punto alto d’osservazione che gli consenta di convertire in gioia anche la sostanza dolente del vivere e dell’esistere: «Muoiono i poeti / ma non muore la poesia / perché la poesia / è infinita / come la vita».
25,00 23,75

Pulci. Luigi e una famiglia di poeti

Paolo Orvieto

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2017

pagine: 280

Membro di una famiglia di poeti, anch'essi tutt'altro che trascurabili (i fratelli Luca e Bernardo, la cognata Antonia), Luigi Pulci, l'iniziatore del poema cavalleresco d'autore, è uno dei più straordinari poeti del Rinascimento volgare. Una biografia, la sua, travagliata, segnata da sintonie culturali con Lucrezia Tornabuoni e soprattutto dal legame quasi morboso per Lorenzo de' Medici, alternato di connivenze e tradimenti, e costellato da virulente polemiche. Il saggio prende in esame tutte le singole opere di Pulci: le Frottole (spassosa la parodia muliebre di Le galee per Quaracchi, lungo elenco di impiastri per la cosmesi femminile), gli strambotti, la Beai da Dicomano, che va a formare un dittico, forse eccessivamente sensuale, con la piti celebre Nencia da Barberino; la novella la Giostra, sintomo di ancestrali antipatie tra Fiorentini e Senesi, attenta descrizione di sopravvivenze cavalleresche in pieno Rinascimento; oppure celebrazione della supremazia del suo Lorenzo sulle altre famiglie oligarchiche fiorentine, l'altro poema Griffo Calvaneo, che, riletto attentamente, ha squarci di straordinario funambolismo linguistico e comico, i sonetti contro disparati avversari e quelli di parodia religiosa. E infine una dettagliata analisi del suo capolavoro, il Morgante, con l'individuazione della rete sotterranea di interferenze tra vita e arte (il re Marsilio è Marsilio Ficino, Margutte Antonio di Guido, Astarotte Luigi Pulci, Pallante Piero de' Medici, ecc.), del quale si analizzano singoli cantari e si segnalano le molte, se non tutte, possibili fonti, e al quale alla fine viene resa giustizia: non è, come ipotizzava Rajna, un pedissequo plagio dell' Orlando laurenziano che è, invece, orrenda trascrizione canterina del Morgante.
18,00 17,10

García Lorca

Gabriele Morelli

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2016

pagine: 315

La sua persona "irradiava felicità", ricorda Neruda. È "la creatura" che ci mette in contatto con la Creazione, scrive Jorge Guillén. "Il capolavoro era lui", afferma Luis Buñuel. Sulla spinta di un'ingenua mitografia popolaresca, si è diffusa l'immagine del poeta bello, simpatico, allegro, animatore instancabile di serate mondane e letterarie, relegando in secondo piano lo stato di profondo drammatismo che invece ha caratterizzato la sua esperienza umana e reso straordinariamente moderno il suo messaggio poetico. Gabriele Morelli restituisce la giusta dimensione a uno degli autori più popolari del Novecento e alla sua complessa produzione (poesia, teatro, conferenze, disegni). Raccoglie una ricca e inedita documentazione grazie alla conoscenza dei familiari del poeta e alle dichiarazioni di testimoni, e con scrittura agile e fluida ricostruisce una puntuale biografia. Ampio spazio è dedicato alla formazione avvenuta in una Spagna viva e vivace, attenta ai valori della tradizione, ma anche aperta alle moderne estetiche delle avanguardie europee, tra ironia e divertimento insieme agli amici fraterni Salvador Dalì, Luis Buñuel e Pepin Bello. Pagine interessanti sono riservate alla tragica morte del poeta: si discute sul giorno dell'esecuzione (17,18 o 19 agosto 1936), si indicano i mandanti, si esaminano varie ipotesi sul luogo della sepoltura. Con garbo e discrezione si accenna alla sua sfortunata vicenda sentimentale, fino all'ultimo amore segreto venuto alla luce.
16,00 15,20

Il Rinascimento. Un'introduzione al Cinquecento letterario italiano

Giancarlo Alfano, Claudio Gigante, Emilio Russo

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2016

pagine: 382

Incluso nel campo d'interesse di varie discipline, oggetto di molteplici letture, il Rinascimento è un concetto di larga diffusione, ma al tempo stesso di difficile definizione. Questo volume focalizza il Rinascimento come un "movimento culturale" affermatosi in Italia sul finire del secolo XV, in conseguenza di una serie di profondi mutamenti di carattere storico, politico, culturale, con un arco cronologico circoscritto tra il 1494, anno della discesa di Carlo VIII in Italia, e il 1595, anno della morte di Torquato Tasso. Guerre d'Italia e Riforma protestante; diffusione del libro a stampa e tramonto del primato del latino; definizione del sistema letterario del classicismo e assunzione della "Poetica" di Aristotele come base per una teoria della poesia: nel segno della crisi e dei grandi cambiamenti, gli intellettuali italiani elaborano una serie di modelli formali e concettuali che avviano l'Europa verso una svolta epocale. Nell'attraversamento di anni carichi di tensione, due o tre generazioni di letterati italiani approfondiscono il rapporto con gli antichi, in vista dell'elaborazione di nuovi classici, dalle "Prose della volgar lingua" al "Principe", dal "Cortegiano" al "Furioso": classici che, in modo indiretto e insieme molto eloquente intendevano offrire modelli moderni per la letteratura e per la storia.
24,00 22,80

Boiardo

Tiziano Zanato

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2015

pagine: 410

Tra i massimi poeti del Quattrocento, di certo il più amabile e godibile, Matteo Maria Boiardo (1441-1494) torna a essere al centro di una monografia, dopo quasi novant'anni dall'ultima pubblicata (opera di Giulio Reichenbach. ncI1929). Il volume di Tiziano Zanaro recupera in toto la figura del conte di Scandiano, indagando l'intero arco della sua produzione. a cominciare da quella del giovane poeta latino dei "Pastoralia", dei "Carmina in Herculem", con le loro preziosità metriche, e dei più tardi "Epigrammata". Segue l'impegnativo e discusso lavoro di volgarizzamento di testi greci (attraverso versioni latine) o latini, sia di carattere storico (Cornelio Nepote, Senofonte, Erodoto, fino al medievale Riccobaldo da Ferrara), sia letterario (Apuleio e Plauto). Spazio adeguato riceve la produzione bucolica in volgare di 10 Pastorale, tramite le quali Matteo Maria tornava, venti anni dopo, alle egloghe, né manca un'approfondita analisi del canzoniere Amorum libri tres scritto per Antonia Caprara. Fino all'Innamoramento di Orlando, il capolavoro che impegnò Boiardo per l'intera sua vita e al quale è dedicato un corposo capitolo. Alla fine emerge da queste pagine un profilo del poeta molto più complesso e sfaccettato, interessante e vivace, di quello, in buona parte sbiadito, che lo "legge" solo quale autore dell'Orlando innamorato, tutt'al più ricordato per qualche episodio del poema e, immancabilmente, per aver offerto l'occasione a Ludovico Ariosto di scrivere il Furioso.
21,00 19,95

T. S. Eliot

Renzo S. Crivelli

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2015

pagine: 311

A cinquant'anni dalla morte, T.S. Eliot (1888-1965) è ancora attuale. La sua poesia, insieme a quella dei grandi sperimentatori suoi contemporanei Virginia Woolf e James Joyce -, ha segnato, nello spartiacque tra "laicità" e religione, la prima metà del XX secolo. Tra le sue opere, "The Waste Land" rappresenta la parabola apicale della decadenza europea dopo la tragedia del primo conflitto mondiale, mentre la sua produzione teatrale, specie con il dramma "Murder in the Cathedral", si pone come una tappa importante nello sviluppo della drammaturgia degli anni Trenta e Quaranta. Anche i suoi scritti teorici sulla filosofia, la teologia e la letteratura aprono importanti squarci sul pensiero politico e religioso di quel periodo. Questo libro rivisita l'arte di Eliot alla luce della sua visione dell'Europa, un'entità spirituale oltre che politica, incapace ancora di trovare un equilibrio morale e culturale. Qui sta il fulcro del suo insegnamento, che vede proprio nella "Waste Land" l'espressione più alta attraverso la narrazione della devastazione etica delle nazioni. L'autore getta, inoltre, nuova luce sui collegamenti con la Grande Guerra, nel contesto del suo centenario, che viene letta "in filigrana" laddove la critica ufficiale ha spesso sottolineato un "distacco" eliotiano dalla realtà storica.
16,00 15,20

De Sanctis

Paolo Orvieto

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2015

pagine: 263

Nel 2017 si celebra il bicentenario della nascita di un grande italiano, Francesco De Sanctis (1817-1883), al quale è stato attribuito il non piccolo merito di essere stato il vero fondatore della critica italiana, grazie alla sua produzione saggistica e alla fondamentale "Storia della letteratura italiana" (1870-71). E stato un autore che ha attraversato quasi l'intero Ottocento e che ha segnato in profondità la stagione di passaggio verso l'Unità, alla quale ha partecipato attivamente in prima persona. In queste pagine viene ripercorsa la parabola umana e culturale di De Sanctis, che nelle lezioni delle sue varie scuole e nei molteplici saggi registra fedelmente i moti e i terremoti della cultura, della letteratura e poi anche della politica italiana pre e post-unitaria. Tuttavia, per lui l'arte non è solo un epifenomeno culturale e non è neppure "un capriccio personale"; è piuttosto consustanziale alla stessa storia, politica e civile dell'Italia, per cui la storia letteraria degli Italiani scorre di pari passo con la vicenda etica della loro "coscienza". Ma forse l'aspetto più trascurato di De Sanctis è quello politico: più volte dopo l'Unità deputato e ministro della Pubblica istruzione con Cavour, Ricasoli e poi con Cairoli, fautore di un assai interessante e attuale centro-Sinistra, equidistante dalla reazionaria e clericale Destra e dal radicalismo repubblicano e rivoluzionario della Sinistra storica.
15,00 14,25

Goethe

Gabriella Catalano

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2014

pagine: 313

Massimo autore della letteratura tedesca, nonché uno dei più significativi della letteratura mondiale, Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) è di certo uno scrittore più noto che conosciuto: identificato solitamente come l'autore del "Werther" o del "Faust", ricordato da alcuni come scienziato e critico d'arte, noto a pochi come collezionista di stampe e tossili. Approdato, ancora vivente, a fama europea, il suo "Werther" è stato un vero best seller, anzi la prima opera della letteratura tedesca conosciuta fuori dai confini linguistici di una nazione non ancora esistente. Questo libro vuol essere un invito alla figura e alla lettura di Goethe: avvicinarsi alla sua opera rappresenta infatti un'avventura stimolante per chiunque voglia ripercorrere la vastità di un pensiero potente, capace di spaziare dalla letteratura alle arti visive, dagli studi di estetica agli scritti scientifici su piante e colori. Il particolare fascino di Goethe è dato sia da un'opera multiforme quante altre mai, sia dal modo in cui lo scrittore tedesco sottopose i suoi lavori a continui mutamenti, riscritture e ripubblicazioni, realizzando un processo ininterrotto di riflessione durato anche l'intera vita, come nel caso del "Faust" o del "Wilhelm Meister". A tale capacità di tornare su testi già scritti riformulando il proprio pensiero in prove d'autore e riedizioni sempre diverse, appartiene l'inclinazione collezionistica a raccogliere una quantità pressoché infinita di carte: documenti, lettere, diari, scritti e note...
16,00 15,20

Alfieri

Arnaldo Di Benedetto, Vincenza Perdichizzi

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2014

pagine: 315

Di formazione internazionale, Vittorio Alfieri fu uno dei massimi poeti e intellettuali europei della fine del XVIII secolo, e il suo valore fu ampiamente riconosciuto in Europa tra Sette e Ottocento. Goethe fece tradurre e rappresentare a due riprese il suo capolavoro: Saul (opera, scrisse Sismondi, "completamente diversa da tutte le altre tragedie d'Alfieri"). Puskin riecheggiò un luogo del "Filippo" in una sua lirica, e citò un passo di "Del Principe e delle Lettere" in una lettera scritta in difesa d'un decabrista. Byron e Landor videro in lui un modello di scrittura teatrale. "La Vita", ancora apprezzata da Aldous Huxley, è la più bella autobiografia scritta in lingua italiana nel Settecento: "piedestallo che il grande tragico predispose per farvi collocare la sua statua", scrisse Eugenio Montale. E un eccellente documento diaristico è il suo "Giornale". La sua carriera intellettuale e artistica e inseparabile dal contesto culturale e politico europeo: la svolta post-illuminista; l'innovativo, radicale, e al suo interno variamente orientato, neoclassicismo; gli scuotimenti politici che agitarono il Vecchio continente; la formazione delle ideologie nazionaliste. Se hanno perso attualità le sue scelte politiche, i suoi atteggiamenti profetici, la sua stessa poetica, resta viva la sua non facile poesia. Gli autori tratteggiano l'opera alfieriana senza tralasciare gli scritti minori.
21,00 19,95

Joyce

Franco Marucci

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2013

pagine: 308

Nell'ultimo cinquantennio Joyce è stato oggetto di voghe critiche momentanee che hanno enfatizzato aspetti secondari o marginali dell'arte dello scrittore, a scapito di altri più sostanziali, perciò stesso deformando e decentrando la realtà della sua scrittura. "Joyce" di Franco Marucci vuole rappresentare un sano ed equilibrato "ritorno alla critica". Dopo avere reinserito Joyce nel suo contesto di origine - la tradizione del Rinascimento civile, politico e soprattutto culturale e letterario di fine Ottocento in Irlanda -nei capitoli centrali e finali Marucci ripercorre il tirocinio poetico e delle "epifanie" e affronta meticolosamente le quattro unità narrative del "corpus" joyciano (più una quinta, drammatica), sia come creazioni estetiche autonome sia come tappe di un'escalation poliglotta e polistilistica che culmina nel "banchetto dei linguaggi" di "Finnegans Wake". Tra i linguaggi partecipanti a questo "banchetto" uno dei primi commensali, dopo l'inglese, è l'italiano, perché quelle cinque opere germinarono, furono scritte o chiuse durante il determinante soggiorno decennale dell'autore a Trieste, dove la sua arte e la sua lingua letteraria si arricchirono e riorientarono. Marucci dedica perciò nuove e più approfondite ispezioni preliminari agli "scritti italiani", critici e giornalistici, e alle traduzioni e alle autotraduzioni joyciane, tra le quali primeggia quella di "Anna Livia Plurabelle" da "Finnegans Wake".
16,00 15,20

Svevo

Gino Tellini

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2013

pagine: 288

Il triestino Italo Svevo, all'anagrafe Ettore Schmitz, impiegato di banca e industriale, però anche lettore di Freud e amico di Joyce, nonché incantato da Kafka, è narratore che non si diletta di "giocar colla fantasia", né d'imbandire casi avventurosi o trame avvincenti. È invece investigatore del profondo, "palombaro" della coscienza, analista: propriamente, autoanalista. Scrittura sotterranea, la sua, nutrita in silenzio, esercizio quotidiano che accompagna l'esistenza d'ogni giorno, come terapia di sopravvivenza. Mentre nell'Italia ufficiale trionfano i fasti della dannunziana vita come opera d'arte, Ettore e Italo nell'asburgica Trieste raggiungono il miracolo d'una pacifica convivenza. Ma lo scavo nelle pieghe nascoste della propria materia biografica non è per Svevo un divertimento, né un'ostentazione estetizzante: letteratura non come realtà virtuale, o mondo parallelo separato dalla vita, ma come ingrediente necessario della vita. Sui molteplici aspetti di questo nesso arte e vita s'addentra il ritratto disegnato da Gino Tellini, che ricostruisce la vicenda intellettuale di Svevo sullo sfondo dell'ambiente culturale italiano e mitteleuropeo.
15,50 14,73

D'Annunzio

Simona Costa

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2012

pagine: 300

19,00 18,05

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