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Skira: Arte moderna. Cataloghi

Painting is back. Anni Ottanta, la pittura in Italia

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 360

La mostra "Il ritorno della pittura. Italia anni Ottanta" intende esplorare la pittura degli anni Ottanta in Italia, attraverso alcuni protagonisti emblematici di quegli anni e le loro opere. Il catalogo, insieme alla mostra, propone uno sguardo meno disincantato e più attuale che presenti alle nuove generazioni il dirompente ritorno alla pittura che caratterizza l’arte italiana degli anni Ottanta. Un percorso lontano da intenti di esaustività per rivedere oggi non solo l’ironia, l’edonismo e il “desiderio della pittura” di quel decennio, ma anche per rileggerli come una risposta agli anni Settanta e un’anticipazione di quel nuovo interesse per la pittura che oggi attraversa il mondo dell’arte contemporanea. È un ritorno – rivoluzionario per l’epoca – alla pittura come figura e come materia, ma anche come terreno per una rinnovata libertà di citazione, per una personale riappropriazione della tradizione artistica del passato, con la volontà di superare il rigore, l’ortodossia concettuale e politica del decennio precedente. Per affrontare i temi del nuovo paesaggio visivo delineatosi in Italia, la selezione di oltre 50 dipinti, provenienti dalla Collezione Intesa Sanpaolo, da musei, fondazioni e collezioni private, propone un’ipotesi di dialogo e contrasto tra artisti dell’epoca: accostamenti al di fuori di movimenti ed etichette critiche, senza limitarsi alla presentazione delle correnti artistiche più note di quel periodo storico. Il volume è ricco di saggi critici, testimonianze e apparati iconografici che ricostruiscono il clima di un decennio e ripercorreranno gli sviluppi della pittura italiana dalla fine degli anni Settanta al 1990.
49,00 46,55

Andrea Incontri. Le tipe umane

Libro: Copertina rigida

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 256

Le originali opere di Andrea Incontri, designer che intreccia codici ed estetiche della moda e delle arti visive, della comunicazione digitale e delle arti applicate. Dal 2016, Andrea Incontri sublima la propria passione per l'arte e per l'illustrazione, e soprattutto per le donne, iniziando a realizzare le ormai iconiche Tipe Umane che disegna sul suo account Instagram. Si tratta di figure femminili che prendono vita, ogni giorno, sotto forma di schizzi veloci, eppure dettagliatissimi, tracciati con un dito sullo schermo del suo smartphone, senza premeditazione ma con grande istinto creativo, e spesso sovrapposti a spezzoni di video quotidiani. Realizzate utilizzando l'intera palette cromatica di Instagram, le Tipe Umane incarnano la personale rappresentazione di Andrea Incontri di un'umanità al femminile. Signore a spasso con il cane o signorine uscite per andare a fare la spesa: donne di età e attitudini differenti, queste figure indossano una varietà infinita di mise, curate nei minimi dettagli, che ne raccontano le eterogenee personalità e, allo stesso tempo, testimoniano l'osservazione ossessiva dei codici estetici più in relazione al costume sociale che alla moda. In un momento in cui il sistema della moda si interroga su valori creativi ed etici, le Tipe Umane sono figure femminili archetipe, ma anche molto contemporanee, che documentano le nuove sperimentazioni artistiche del designer presentando una visione di femminilità eclettica ed inclusiva.
55,00 52,25

Chen Zhen. «Short-circuits». Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 208

Come accompagnamento all’omonima mostra, il catalogo “Short-circuits” include una documentazione approfondita di un'ampia selezione di installazioni realizzate da Chen Zhen dal 1991 al 2000, anno della sua prematura scomparsa. La pubblicazione contiene materiali di rilievo, tra cui saggi di autori quali Alexandra Munroe, capo curatore, arte asiatica, e senior advisor, Global Arts, Solomon R. Guggenheim Museum, e direttore, Curatorial Affairs, Guggenheim Abu Dhabi Project, e Marco Scotini, direttore del Dipartimento di arti visive e studi curatoriali alla NABA, Milano, e direttore artistico di FM Centroper l’Arte Contemporanea, Milano. Il volume si apre con un testo di Vicente Todolí, curatore della mostra, che introduce concetti chiave coniati da Chen Zhen, presentati attraverso le parole dell’artista stesso. Il libro si conclude con i testi di approfondimento di ciascuna opera esposta, e con la presentazione di una selezione di disegni preparatori e schizzi realizzati dall’artista. Chen Zhen (1955, Shanghai – 2000, Parigi) sviluppa la sua pratica artistica a partire dalla fine degli anni Settanta. Nato e cresciuto a Shanghai, in Cina, attraversa la Rivoluzione Culturale e, nel 1986, si trasferisce a Parigi. Qui si avvicina progressivamente alla realizzazione di installazioni, presentando oggetti della vita quotidiana assemblati in composizioni che attribuiscono a questi elementi una dimensione metaforica. La produzione di Chen Zhen riflette in maniera paradigmatica il suo desiderio di trovare una sintesi visiva che integri le caratteristiche estetiche del suo paese di origine con quelle dei luoghi con cui entra in contatto, in uno scambio fluido e costante tra pensiero orientale e quello occidentale.
49,00 46,55

Bluer. I confini dell'anima. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 144

Una monografia dedicata al pittore e scultore Bluer, attivo dalla fine degli anni Novanta L’artista vanta oltre 100 mostre ed esposizioni in Italia e all’estero, dall’Australia al Brasile, oltre alla partecipazione alla 12esima Biennale di Venezia - Architettura e a numerosi eventi collaterali della 52esima Biennale di Venezia - Arte.
35,00 33,25

Napoleone e Milano tra realtà e mito. L'immagine di Napoleone da liberatore a imperatore

Libro: Copertina rigida

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 120

Il 15 maggio 1796 l'esercito francese comandato dal generale Napoleone Bonaparte entra a Milano. Tra alterne fortune (con l'interregno austriaco del 1799-1800) il generale corso plasmerà il destino della città fino al 1814, data della sua abdicazione. Nell'arco di un solo ventennio Napoleone ha influenzato Milano con un'intensità e con un fervore mai visti prima. Arrivato come liberatore nel 1796, carico degli ideali della Rivoluzione, si trasforma in seguito in imperatore, deludendo con questa svolta i molti che avevano in visto in lui il promotore della diffusione in Lombardia dei principi repubblicani ma anche consolidando - attraverso il suo potere - il buongoverno, le strutture e l'amministrazione della città. L'arte e la costruzione dell'immagine di se stesso sono stati aspetti centrali della sua presenza a Milano, durante la quale la rilevanza e l'attenzione verso la pittura, l'architettura, l'urbanistica sono state un elemento costante. Senza alcuna esagerazione, si può affermare che Milano sia la città dell'Impero dove l'influenza di Napoleone sia stata maggiore, e dove il suo ricordo è tuttora percepibile.
29,00 27,55

Dante e Napoleone. Miti fondativi nella cultura bresciana di primo Ottocento

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 168

Nella vita culturale e politica dell'Italia dell'Ottocento Dante e Napoleone ebbero un ruolo centrale. Ruolo che per Bonaparte, una volta uscito di scena e soprattutto dopo la sua morte, così come avvenuto per Alighieri, si è ammantato di valori ideali, assurgendo alla dimensione del mito. Come sempre quando ciò accade, il fenomeno dice più sull'epoca che sugli stessi personaggi. Nella Brescia neoclassica e romantica il culto per queste due personalità e per le idealità che esse incarnavano è testimoniato dalle collezioni che si vennero costituendo in quegli anni, in particolare da quella di Paolo Tosio. Egli, nel raccogliere nel suo palazzo la loro memoria, non costruì solo un proprio personale pantheon, ma assegnò alla sua casa una funzione civile, selezionando e coltivando l'immaginario simbolico di cui dovevano nutrirsi i contemporanei. In occasione dei settecento anni dalla morte di Dante e dei duecento da quella di Napoleone, il volume vuole quindi illustrare il ruolo rivestito a Brescia da queste due figure emblematiche nel processo di elaborazione dell'identità culturale europea. Nel catalogo i testi di Sergio Onger, "Dante e Napoleone. Mito ed eroe"; Roberta D'Adda, "Il mito di Dante nella collezione Tosio"; Fernando Mazzocca, "Appiani per Brescia"; Bernardo Falconi, "Gigola pittore della corte napoleonica"; Bernardo Falconi, "Napoleone nella collezione Tosio"; Luciano Faverzani, "Medaglie napoleoniche nella collezione Tosio"; Angelo Brumana, "Dante nelle biblioteche bresciane dell'Ottocento"; Valerio Terraroli, "Dante e Napoleone nel Vittoriale degli Italiani: il mito e Gabriele D'Annunzio".
25,00 23,75

Art Factor. The Pop Legacy in Post-war Italian Art

Libro: Copertina rigida

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 208

Il catalogo presenta una selezione di opere dalla collezione privata di Fondazione Farmafactoring, che rende omaggio all'arte italiana della seconda metà del Novecento, ed è parte integrante della storia e dell'evoluzione del Gruppo che l'ha raccolta nel corso degli anni. La collezione comprende oltre 250 opere dall'immediato secondo dopoguerra ai primi anni 2000 di artisti quali: Valerio Adami, Enrico Baj, Alberto Burri, Hsiao Chin, Mario Schifano, Arnaldo Pomodoro e Joe Tilson. Il volume racconta un percorso italiano nella Pop Art attraverso i lavori di: Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Gianfranco Pardi, Mario Schifano ed Emilio Tadini. Dalla metà degli anni Sessanta questi artisti si sono confrontati con una tradizione iconografica di lunga data, rivisitando e trascendendo le avanguardie e le tecniche stilistiche del passato, avvalendosi di una ricca varietà di risorse spesso messe al servizio di un attivismo sociale e culturale.
50,00 47,50

Gianni Dova. La prima stagione

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 80

opere di Gianni Dova (1925-1991) conservate nella raccolta Boschi Di Stefano sono concreta testimonianza di quale profondo rapporto abbia legato, sin dagli anni quaranta del Novecento, la coppia di intelligenti collezionisti e il giovane ma già promettente pittore, romano di nascita e milanese di formazione. Sin dal 1945 infatti, per una decina di anni l'ingegner Boschi e la moglie Marieda Di Stefano hanno sistematicamente acquistato opere dell'artista, raccogliendo un importante nucleo di lavori intorno ai quali è costruita questa mostra, che restituisce i caratteri della prima stagione di Dova, dagli anni della formazione, compiutasi tra il modello picassiano e l'ispirazione concretista, sino al momento della conquista di un linguaggio personale, in cui l'immagine si forma liberamente dal tessuto pittorico, lasciando emergere quelle suggestioni di marca surreale che animeranno i suoi modi maturi.
19,00 18,05

Trisha Baga. The eye, the eye and the ear. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 155

Primo volume monografico dedicato a Trisha Baga, realizzato in occasione della mostra personale in Pirelli HangarBicocca, Milano. La pubblicazione è una occasione per approfondire il lavoro dell'artista, tra le maggiori filmmaker americane contemporanee. Pubblicato in occasione dell'omonima mostra “The eye, the eye and the ear” presentata in Pirelli HangarBicocca, il catalogo è concepito come un racconto fantascientifico nell'universo personale dell'artista. Realizzato come una sorta di meta-libro, il volume di mostra alterna frammenti di scritti provenienti dal mondo scientifico, letterario e artistico. Il libro presenta diversi contributi critici: un testo di Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, curatrici della mostra, un visual essay in collaborazione con Trisha Baga, a cura di Herb Tam, curatore del Museum of Chinese in America (MOCA) di New York, un saggio di Pavel Pys, curatore presso il Walker Art Center di Minneapolis, una conversazione tra Trisha Baga e l'artista Lucy Raven e un testo di Elisabeth Sherman, assistente curatrice al Whitney Museum di New York. Il catalogo contiene inoltre un'ampia documentazione fotografica dell'esposizione milanese e la filmografia completa dell'artista. Trisha Baga (Venice, Florida, 1985, vive e lavora a New York), americana di origini filippine, è tra le artiste e filmmaker più innovative della sua generazione. Nelle sue opere combina linguaggi e media differenti e attinge dall'immaginario televisivo, cinematografico e da filmati amatoriali per trattare temi come l'identità di genere e il rapporto tra mondo reale e digitale, facendo emergere una diversa prospettiva della contemporaneità.
30,00 28,50

Renzo Ferrari. Corona diary opere 2020

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 64

Sono ancora impresse nelle menti di tutti i primi annunci di pandemia provenienti dalla Cina che ci hanno raggiunti nei mesi di febbraio e marzo. Dando seguito a queste prime avvisaglie che molto velocemente si sono poi moltiplicate alle nostre latitudini, il pittore Renzo Ferrari ha realizzato una sequenza di opere quale diario quotidiano, condivise poi attraverso l'unico mezzo di comunicazione che ci era concesso, quello dei social media. Scegliendo tra le opere di un certo periodo limitatamente a marzo eaprile, il pittore Renzo Ferrari giunge poi alla produzione di un filmato, presentato a Poestate 2020 nell'edizione on-line e postato su Youtube. Questa esposizione è dunque dedicata ad una sequenza-diario di lavori eseguiti nel periodo di forzata reclusione conseguente al diffondersi della pandemia quale fenomeno globale. Molto e con forte empatia ha suggerito al pittore Renzo Ferrari la condizione coatta volontaria della poetessa americana di due secoli fa, Emily Dickinson, capace con linguaggio attualissimo di una catarsi poetica. Ciò ha favorito lo stimolo dell'immaginario individuale e collettivo del passato, attraverso iconografie della storia dell'arte tematizzati dal pittore, quali: plaga doctores, sabbat goyeschi, cavalieri della morte dell'affresco di Palermo e il racconto della febbre spagnola del secolo scorso raccontata dai nonni e impressa nella sua memoria d'arte per la morte del pittore Austriaco Egon Schiele. Queste "narrazioni" hanno scartato le evidenze fotografiche soprattutto sanitarie di quanto giornali e TV diffondevano circa il Coronavirus e attraverso delle "metafore figurali" portano testimonianza di una memoria ancestrale a confronto con il terribile tempo presente, da sempre polarità imprescindibili del linguaggio in pittura di Renzo Ferrari. La pittura veicola soprattutto attraverso il colore una sorta di "distanza catartica" dalla drammaticità degli eventi. La mostra esposta alla Galleria La Colomba offre una scelta, documentata anche dal catalogo edito da Skira, che comprende una sessantina di opere dai piccoli ai grandi formati, realizzate ad olio, acrilico e acquarello. Questa campionatura è una scelta parziale di una produzione molto più vasta e sperimentale che comprende anche dei teatrini.
16,00 15,20

Paladino a Piacenza

Libro: Copertina rigida

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 132

L'installazione dell'artista Mimmo Paladino, con la curatela di Flavio Arensi e Eugenio Gazzola, trova spazio nel cuore di Piacenza, in quella piazza dei Cavalli che è luogo simbolo della città, in un confronto diretto con le statue equestri di Alessandro e Ranuccio Farnese realizzate dal maestro Francesco Mochi nei primi decenni del XVII secolo. La piazza dei Cavalli è caratterizzata da una stratificazione di epoche e di stili artistico-architettonici e proprio qui, tra i due gruppi scultorei mochiani, si concentra l'intervento che Mimmo Paladino ha pensato per la città. Un'opera densa di simboli, "un'apparizione fugace che non cerca il dialogo con il passato o con altri autori ma che assembla gli ingredienti per realizzare un'architettura, ossia l'arte di formare spazi fruibili ai fini dei bisogni umani". Disposti su una base quadrata di 12 metri per lato, con un'altezza di 170 centimetri, diciotto parziali cavalli si stagliano dal disegno geometrico, che non è solamente un basamento, ma struttura linguistica portante da leggere insieme a tutti gli altri elementi. Nel catalogo che accompagna e descrive l'installazione di Mimmo Paladino, sono presenti i seguenti saggi: Classico e contemporaneo di Massimo Toscani; Piacenza "crocevia di culture" di Patrizia Barbieri; Apparizioni di Flavio Arensi; La mossa del cavallo. Monumento equestre e microcosmo urbano di Marcello Spigaroli; La lunga marcia di Piacenza verso l'arte del nostro tempo di Eugenio Gazzola e Giorgio Milani; Un profilo biografico di Mimmo Paladino di Eugenio Gazzola. Completano la pubblicazione le sezioni fotografiche: Paladino a Piacenza, Allestimento Piazza Cavalli, Recupero restauro. Le fotografie pubblicate nel catalogo sono opera di Lorenzo Palmieri.
30,00 28,50

Luca Stoppini. Perché era lui perché ero io. Metamorfosi della città nello spazio del teatro A/R

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 40

Stoppini dà 'corpo' al “lato oscuro dell'immagine” contrapponendo l'aberrazione barocca al bello ideale neoclassico, il manierismo al rinascimento. Luca Stoppini è un artista dato in prestito alla fotografia, che gli ha dato modo di esprimere il suo talento sia come art-director di riviste di moda che come curatore e designer di allestimenti di mostre e sfilate o regista di video e cortometraggi. Il mondo della moda è il suo universo, ma l'arte è il suo ossigeno. La messa in pagine di immagini fotografiche come architettura e drammaturgia, cioè come lavoro sullo spazio e il tempo, è, infine, la sua ossessione quotidiana che poi si riproduce in ogni altra operazione che lo vede spesse volte impegnato tra Milano e New York. Come artista visuale ha lavorato sulla riproduzione in senso anamorfico della realtà, distorcendo i corpi e i volti fino a creare forme irriconoscibili, di una bellezza perturbante, icone di una realtà liquida e aliena. Una distorsione che forse nasce da un rapporto sentimentale con il tempo e le forme nello spazio quotidiano, una relazione estrema e per questo dolorosa al suo fondo. Come ha scritto Ivo Bonaccorsi in un catalogo del 2005, Stoppini dava 'corpo' al “lato oscuro dell'immagine” contrapponendo l'aberrazione barocca al bello ideale neoclassico, il manierismo al rinascimento. Un lato oscuro dell'estetica, la parte irriconoscibile, aliena dell'estetica glamour, che solo all'arte è concesso adottare e scovare nella vita notturna o delirante del linguaggio. (Sergio Risaliti)
20,00 19,00

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