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Studium: La cultura

Molise. Appunti tra due secoli (1964-2020)

Luigi Picardi

Libro

editore: Studium

anno edizione: 2021

pagine: 176

La «questione regionale», aperta lungo l'intero corso della storia italiana Luigi picardi unitaria, si è posta dapprima come istanza per l'introduzione delle Regioni nella struttura dello Stato fino alla Costituzione repubblicana del 1948, poi come attuazione dell'ordinamento regionale, che si sarebbe avviata per le Regioni a statuto ordinario, ventidue anni dopo, con l'elezione dei consigli regionali nel 1970. Nell'ambito della questione regionale italiana la specificità della questione regionale molisana si è segnalata per aver rappresentato dalle origini negli anni Venti del secolo scorso e fino alla Costituente un «caso»; e più tardi, dopo il riconoscimento del Molise come Regione per separazione dagli Abruzzi nel 1963, un «problema», per il venir meno della sua vitalità economica e della sua coesione sociale di cui è emblematico, con altri fondamentali indicatori, il progressivo vistoso calo demografico a 302 mila residenti all'inizio del 2020. Di qui il coinvolgimento della Regione a statuto ordinario più «piccola e vuota» nelle varie ipotesi discusse in questi ultimi anni per una diversa configurazione regionale italiana incentrata su nuove entità di area vasta. Con l'ampia introduzione che li sostiene, gli articoli che si ripropongono in Appendice documentano una lunga attenzione alla questione regionale molisana fino alle più marcate criticità del presente nel quadro ancora complesso e travagliato del regionalismo italiano.
17,00 16,15

Il principio di casualità. Antonio Rosmini e la metafisica agapica

Marco Staffolani

Libro

editore: Studium

anno edizione: 2021

pagine: 512

«Dio non gioca a dadi con l'universo» (A. Einstein). Chi è responsabile del dolore innocente? Esiste una provvidenza? La libertà umana è effettiva oppure tutto dipende da Dio in modo necessario? Che Dio è quello cristiano? Il volume ricostruisce l'immagine di Dio e dell'uomo attraverso l'analisi dei testi di Antonio Rosmini. Anche se ogni possibile risposta, per quanto articolata e riflessa, non può che dirsi un frammento della verità, il Roveretano non si esime dall'indagare i nessi profondi che legano la creatura al Creatore. Si delinea un'antropologia "completa". Autonoma al punto da aprirsi alla ricerca del "tutto", in cui la ragione è capace di fondare la sua azione sia nella morale derivata dall'essere ideale, sia nella realtà percepita dal sentimento fondamentale. Allo stesso tempo, l'antropologia non può non aprirsi alla teologia, anelando ad un oltre "soprannaturale" diretto dalla divina Rivelazione e dall'efficacia della grazia. L' "Ente Infinito" è cosi inizialmente compreso come sommamente sapiente, usando la "legge del minimo mezzo" per la "distribuzione" dei beni e dei mali nel mondo. Ma la riflessione su di Lui si dispiega in profondità attraverso la figura agapica del Cristo sofferente, fino al coronamento teosofico della catena ontologica. Alla fine del volume l'autore, sulla scorta dei risultati ottenuti nel percorso, propone una lettura della "causalità tecnica" che caratterizza i tempi odierni.
33,00 31,35

La «democrazia organizzata» di Toniolo e il partito dei cattolici

Mario Ciampi

Libro

editore: Studium

anno edizione: 2020

pagine: 192

Il beato Giuseppe Toniolo è certamente tra i più autorevoli protagonisti della storia del movimento cattolico italiano ed europeo. Economista e riformatore sociale, storico dell'economia, sociologo. Interprete e ispiratore della "democrazia cristiana" delle origini. Negli anni inquieti del non expedit e del positivismo imperante, trasse dalla storia del pensiero cristiano gli orientamenti e gli istituti di una "democrazia organizzata" che aveva il suo fulcro nell'ordinamento corporativo e prefigurava il superamento dello Stato liberale ottocentesco. Per le sue solide ispirazioni e per la vasta elaborazione che l'aveva accompagnata, la dottrina tonioliana non poteva che diventare un riferimento imprescindibile per i cattolici nei decenni successivi. Ma nei fatti, quanta fortuna ebbe tra i democratici cristiani del Novecento? E quanta di questa concezione, transitando per il doppio filtro del murrismo e del popolarismo sturziano, arrivò al partito dei cattolici che si costituì negli anni della transizione dal fascismo? De Gasperi e Fanfani, tra i tanti, avevano maturato le loro posizioni sulla democrazia e sullo Stato proprio in un intreccio di continuità e discontinuità con il maestro trevigiano. La sua influenza era tale che anche il passaggio di consegne alla segreteria della Democrazia cristiana dall'uno all'altro, aveva trovato proprio in Toniolo e nella preoccupazione degasperiana per le «spire dell'alternativa tradizionale», il suo snodo fondamentale.
20,00 19,00

Andreotti, la Chiesa e la «solidarietà nazionale»

Augusto D'Angelo

Libro

editore: Studium

anno edizione: 2020

pagine: 224

Giulio Andreotti nei primi anni Sessanta era stato avversario della formula di centrosinistra ed all'inizio dei Settanta era contrario ad ogni apertura al PCI. Ma a metà del decennio, per volontà di Aldo Moro, fu chiamato a guidare i governi che si avvalsero dell'astensione e poi del sostegno esterno del PCI. Fu scelto, in uno dei momenti più difficili della storia della Repubblica, come garante della «solidarietà nazionale» nei confronti degli alleati occidentali e verso il fronte interno più problematico, quello della Chiesa cattolica. Ed è su questo tema che, in prevalenza, le pagine di questo volume fermano la loro attenzione. L'interlocuzione a vari livelli con il mondo cattolico permette di comprendere meglio quale sia stato lo sforzo di Andreotti per garantire all'esperimento uno spazio di evoluzione che si giovasse del riserbo della Chiesa e permettesse di contrastare gli avversari della collaborazione con i comunisti. Illumina, inoltre, l'atteggiamento dell'uomo politico nei confronti del PCI nel periodo della «solidarietà». Andreotti sostenne la validità di quella politica anche davanti alla Santa Sede, convinto che, dato il quadro parlamentare e la forza elettorale del PCI, la collaborazione dovesse assumere un carattere strategico per far fronte al risanamento economico-finanziario e rispondere alla minaccia terroristica che contava su una consistente area di fiancheggiamento e di consenso.
23,00 21,85

Il masso di Sisifo. Ricordi di vita diplomatica

Giorgio Bosco

Libro: Copertina morbida

editore: Studium

anno edizione: 2020

pagine: 144

In un precedente libro di memorie l'autore aveva illustrato alcune sue esperienze in varie sedi diplomatiche e consolari, come Baghdad, Città del Messico, La Paz, Berlino, Yangon ed altre. Ora torna sull'argomento, sia con narrazioni riguardanti altre sedi (Berna, New Orleans, Nazioni Unite), sia con ricordi che risalgono ai suoi primi anni di carriera diplomatica ed a quelli più recenti. Tutto ciò viene esposto in ordine cronologico, ed al centro si situano le descrizioni di parecchie missioni all'estero, effettuate a richiesta di tre distinti "datori di lavoro": il Ministero degli Affari Esteri, il Dipartimento Turismo e Spettacolo della Presidenza del Consiglio e la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. In un precedente libro di memorie l'autore aveva illustrato alcune sue esperienze in varie sedi diplomatiche e consolari, come Baghdad, Città del Messico, La Paz, Berlino, Yangon ed altre. Ora torna sull'argomento, sia con narrazioni riguardanti altre sedi (Berna, New Orleans, Nazioni Unite), sia con ricordi che risalgono ai suoi primi anni di carriera diplomatica ed a quelli più recenti. Tutto ciò viene esposto in ordine cronologico, ed al centro si situano le descrizioni di parecchie missioni all'estero, effettuate a richiesta di tre distinti "datori di lavoro": il Ministero degli Affari Esteri, il Dipartimento Turismo e Spettacolo della Presidenza del Consiglio e la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Prefazione di Antonio Saccà.
15,00 14,25

Sessantotto pedagogico. Passioni, ragioni, illusioni

Libro: Libro in brossura

editore: Studium

anno edizione: 2020

pagine: 528

Sul piano pedagogico, nei più di 50 anni di storia che ci separano dal ’68 – caratterizzati in gran parte da miopia progettuale, aggiustamenti-tampone dell’esistente, tatticismi dalla vista corta – l’unica eredità condivisa in contro tendenza, che rinasce continuamente dalle ceneri della dimenticanza e dalle spinte conservatrici della rimozione, è l’esperienza pedagogica ed umana di don Milani. Il famoso pamphlet Lettera ad una professoressa è del 1967 e quel testo intercetta temi, problemi, prospettive storico-politico-socio-pedagogiche che, affrontati subito e nella giusta maniera, forse avrebbero spuntato le armi della successiva protesta sessantottina, con tutti gli eccessi che si conoscono. Di fatto, le denunce del Sessantotto furono elaborate in proposte di cambiamento in parte, e solo più tardi, tra circospezioni e reticenze. Il volume esplora questa dialettica di continuità/discontinuità dal punto di vista della pedagogia generale e della storia della pedagogia, mostrando, nelle quattro sezioni in cui è articolato, quanto, in fondo, essa resti tuttora irrisolta. Emblematico in questo senso il “caso” della scuola pedagogica patavina, con il suo protagonista Marcello Peretti, a cui è dedicata, appunto, l’intera quarta parte del libro.
29,00 27,55

L'«Anima cristiana» della contestazione. Gli studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore

Maria Bocci

Libro: Copertina morbida

editore: Studium

anno edizione: 2020

pagine: 296

La storia della gioventù cattolica durante i lunghi anni Sessanta è indispen- Maria Bocci sabile per capire la contestazione studentesca. All'origine della solidarietà generazionale e della sollevazione simultanea dei ragazzi del Sessantotto ci sono infatti tensioni ideali pregnanti e capaci di creare orizzonti comuni di senso, tanto più presenti nelle fasce della popolazione giovanile collegate al mondo cattolico. Questa è la storia di una delle avanguardie più notevoli del Sessantotto italiano, gli studenti dell'Università Cattolica. Il volume ne segue le prospettive ideologiche e le dinamiche di sviluppo tra anni Cinquanta e Sessanta, grazie a un notevole apparato di documenti editi e inediti che permette una ricostruzione puntuale e complessiva degli eventi, suggerendo chiavi interpretative utili per capire come e perché i ragazzi dell'ateneo del Sacro Cuore hanno anticipato i tempi e hanno fornito reparti avanzati che nel '68 si sono collocati in prima linea.
29,00 27,55

Lo sguardo sul mondo, la ricerca del senso. La proposta educativa di Giuseppe Acone: scelte antologiche

Marinella Attinà, Paola Martino

Libro

editore: Studium

anno edizione: 2020

pagine: 240

Giuseppe Acone è stato uno dei principali protagonisti della pedagogia italiana degli ultimi decenni. La sua analisi del tempo presente segnato da relativismo, scetticismo, tecnicismo è stata severa e rigorosa in nome del primato e delle ragioni della persona umana. Il volume mette a fuoco le varie piste di riflessione di uno studioso indipendente e riluttante a farsi assorbire da mode culturali e luoghi comuni, un uomo libero costantemente fuori dal rigo e dai sentieri già tracciati. Maestro autorevole, intellettuale generoso, Giuseppe Acone ha saputo cogliere, con largo anticipo, i segni del tempo e fornire degli stessi una lettura pedagogica mai scontata, mai à la page e politically correct, ma sempre problematica, aperta e fortemente dialettica. Sarebbe ingenuo e illusorio credere di poter attraversare l'opera di Giuseppe Acone senza tenersi in qualche modo ai bordi, senza operare una doverosa scelta sui molteplici piani teorici con cui ha fatto i conti nel suo lungo interrogare cortesemente il mondo. Muovendo da questa inaggirabile premessa, il volume individua alcune linee traccianti il pensiero aconiano: la pedagogia come filosofia genitiva; la persona come discontinuità ontologica; il neopersonalismo come spazio per una riconsiderazione progettuale dell'educazione; la razionalità filosofica e scientifico-tecnologica come orizzonte e confine della pensabilità pedagogica; i luoghi e le forme di una paideia in continua tensione tra tradizione e innovazione; la scuola e l'adolescenza tra crisi e progettualità possibile; il senso come apertura necessaria per resistere al disincanto, al nichilismo, all'impersonalismo, al post-umanesimo.
23,50 22,33

Umanità in grata. Riflessioni pedagogiche per la relazione d'aiuto con la persona reclusa

Umanità in grata. Riflessioni pedagogiche per la relazione d'aiuto con la persona reclusa

Marisa Musaio, Luana Di Profio, Rossella Coarelli

Libro: Copertina morbida

editore: Studium

anno edizione: 2020

pagine: 160

"Umanità in grata" è espressione che evoca in modo intenso il mondo del carcere, realtà spesso sconosciuta ma che fa registrare l'interesse crescente degli studenti dei corsi di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione per un'umanità attraversata dal dolore e dalle istanze di un recupero di sé. L'accostamento al carcere è esperienza ad impatto forte, non lascia indifferenti e riveste una profonda valenza pedagogica per tutti coloro che vengono formandosi come professionisti della relazione d'aiuto con riferimento ad un contesto nel quale la persona riattiva la comprensione di sé e della propria vita dopo averne toccato il fondo. Prendendo avvio dalle fragili esistenze in carcere, Marisa Musaio, Rossella Coarelli e Luana Di Profio propongono una riflessione sulla relazione d'aiuto come intreccio tra percorsi di riconoscimento della comune fragilità, esercizio di un accompagnamento educativo e riscoperta dell'interiorità. Da immagine di chiusura che separa, la "grata" diviene metafora per la comprensione di un "dentro-fuori" dinamico, che si alimenta reciprocamente a fini formativi e che diviene incontro possibile attraverso l'accostamento alle storie e alle narrazioni dei detenuti, per aiutarli a intraprendere le strade della trasformazione e del cambiamento.
15,50

L'intenzionalità educativa degli spazi pubblici. Luoghi e tempi delle didattiche del movimento

Antonio Borgogni

Libro: Libro in brossura

editore: Studium

anno edizione: 2020

pagine: 208

Gli spazi pubblici urbani rappresentano il luogo in cui i cittadini italiani ed europei svolgono prevalentemente attività motoria quotidiana e sportiva. È tuttavia riscontrabile una scarsa consapevolezza della loro importanza in particolare nella promozione di stili di vita attivi dei gruppi fragili con riferimento, in questo volume, ai bambini e agli anziani. Il libro risponde positivamente all’ipotesi che gli spazi pubblici possano avere una propria intenzionalità educativa esplorando gli intrecci tra Scienze del movimento umano, Pedagogia, Urbanistica e Mobilità urbana e ripercorrendone la storia recente nell’ottica di una progettazione condivisa. La discussione sulla terzietà del corpo in movimento risulta punto di arrivo di una riflessione che privilegia il motorio sul fisico, valorizza il gesto e prospetta gli stili di vita attivi come habitus incorporato. Principi e criteri per una progettazione integrale degli spazi vengono proposti alla luce di una riflessione transdisciplinare che investe la corporeità, le declinazioni della vicarianza, le polisemie dello spazio pubblico, la sostenibilità delle città organizzate intorno al corpo in movimento. Prefazione Giuseppe Bretagna.
22,00 20,90

L'impegno educativo nella costruzione della vita buona. Scritti in onore di Giuseppe Mari

Libro: Libro in brossura

editore: Studium

anno edizione: 2020

pagine: 208

Il volume raccoglie i contributi scritti in memoriam di Giuseppe Mari (1965-2018). Era professore ordinario di Pedagogia generale presso l’Università Cattolica di Milano, ma anche docente presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Fecondo studioso, di grande acume e umanità, certamente interessato alle dimensioni fondative, senza tuttavia trascurare le sollecitazioni più attuali che attraversano il mondo dell’educazione. La sua riflessione sa coniugare puntuali riferimenti di filosofia dell’educazione, incarnandoli in un contesto pratico-esperienziale sempre attento a raccogliere e rilanciare le questioni che interrogano coloro che sono impegnati fattivamente nei diversi ambiti educativi. Infatti, il contributo instancabile di Giuseppe Mari è stato sempre attento nell’accogliere la complessa sfida cui l’educazione è chiamata nella ricerca e costruzione della vita buona.
22,50 21,38

Educare alla ricerca. Giovanni Maria Bertin precursore del pensiero della complessità

Libro

editore: Studium

anno edizione: 2020

pagine: 336

La straordinaria ricchezza della riflessione di Giovanni Maria Bertin che ritroviamo nella presente raccolta antologica intende ripercorrere il suo cammino intellettuale dagli scritti giovanili sino a quelli della maturità. Ne emerge un profilo complesso ed articolato, nel quale la matrice essenzialmente banfiana del suo pensiero si apre a un insieme di sollecitazioni teoretiche, che l'arricchiscono senza snaturarla. È interessante, quasi emozionante oggi, cogliere l'impegno serrato e continuo con cui il primo Bertin si dedicava all'esercizio antidogmatico, in un Paese dominato dall'Idealismo crociano e gentiliano e dalla pretesa di risolvere in astratto le contraddizioni dell'esperienza educativa. Nondimeno appassionante, la forza demonica del suo pensiero più recente: gli studi dell'ultimo periodo risultano ancora attuali, talvolta, profeticamente attuali, nella loro perdurante tensione verso le dimensioni dell'utopia e dell'inattualità. Scorrendo le sue pagine, ci si rende conto che, quella che costituiva inizialmente una scuola e una prospettiva di pensiero particolare, è divenuta col tempo un leit motiv della nostra epoca, che contribuisce a definirne lo Zeitgeist e che può, legittimamente, considerarsi patrimonio di tutta la comunità pedagogica.
33,50 31,83

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