Vita e Pensiero: Ricerche. Storia
Scritti di storia romana
Marta Sordi
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2002
pagine: VIII-552
Marta Sordi è stata per oltre un trentennio professore ordinario di storia greca e romana e direttore dell'Istituto di Storia antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di cui è ora emerito. Questo volume di Scritti comprende una significativa scelta di saggi di storia romana, che da un lato testimonia l'ampiezza dei suoi interessi di studiosa, l'originalità dell'approccio alle tematiche trattate, la capacità di proporre ipotesi sempre stimolanti, e dall'altro, permette di ricuperare all'attenzione della comunità scientifica contributi spesso apparsi in sedi poco note e meno accessibili. Nella varietà dei temi trattati, questi Scritti lasciano emergere alcune linee portanti di carattere metodologico (il costante ricorso alle fonti e la tenace ricerca delle tendenze che esse esprimono) e contenutistico (lo sviluppo della storiografia antica, il rapporto tra politica e religione, l'attenzione all'incontro/scontro dei Greci e dei Romani con altri popoli e civiltà). Ne risulta una raccolta di grande ricchezza problematica, capace di suscitare, su tematiche di vasto respiro nell'ambito della storia antica, una serie di domande la cui urgenza dovrebbe appartenere alla riflessione critica di ogni studioso del settore.
Roma antica nel Medioevo. Mito, rappresentazioni, sopravvivenze nella «Respublica christiana» dei secoli IX-XIII
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2001
pagine: X-605
Uno dei temi centrali per la comprensione e lo studio del mondo medioevale è quello dell'eredità e della sopravvivenza di Roma antica tra il IX e il XIII secolo. Si tratta di una questione complessa, dalle molteplici sfaccettature, che solleva alcuni interrogativi rilevanti. Come si integrano lo spazio memoriale e le tradizioni della capitale del paganesimo negli ideali e nelle strutture dell'età cristiana per eccellenza? Quale immagine ne è trasmessa ai secoli di mezzo e quali aspetti e realtà ne sono recepiti, dimenticati o volutamente respinti e obliterati? Le diverse relazioni muovono dalla rappresentazione ideologica dell'impero e del potere alla sfera del diritto, dalla agiografia alla liturgia, dalla politica alla profezia, attraverso l'elaborazione teologico-filosofica, l'arte, la poesia, la storiografia e le testimonianze cartografiche. Esse mettono in luce le linee di un percorso difforme, non suscettibile di risposte univoche e chiavi d'accesso universali, che si attua con passo diseguale e talora inverso, in ordine ai differenti ambiti. E tuttavia Roma - non importa se per il tramite di successive metamorfosi, nelle quali la città degli apostoli si accompagna o si sovrappone a quella dei Cesari - si conferma, anche per questi secoli, presenza viva, sempre rinnovantesi, e luogo cardinale dell'immaginario collettivo.
Il credito e la carità. Monti di pietà del territorio lombardo in età moderna. Volume Vol. 2
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2001
pagine: XII-484
Nella seconda metà del Quattrocento le città lombarde si popolarono di Monti di Pietà. Negli intenti ideologici dei fondatori francescani, essi dovevano sradicare l'usura dei banchieri ebrei, attivi nel piccolo credito al consumo. Monti e banchi non risultarono per altro incompatibili, protetti entrambi dal potere politico, sensibile al loro potenziale finanziario per lo sviluppo socio-economico cittadino. Nel corso dei secoli i Monti divennero una componente essenziale del tessuto creditizio-assistenziale delle diverse realtà urbane, gestiti dai patriziati come gli altri pia loca. I diversi territori mutuarono dalle città fondazione e governo di questi istituti caritativi, adattandone le caratteristiche operative alle esigenze delle popolazioni. Nascevano così Monti che prestavano denaro nei grossi borghi distrettuali e altri che anticipavano grano ai contadini, afflitti da ricorrenti crisi di sussistenza. Un panorama ricco e variegato che in Lombardia mantenne la sua centralità socio-economica fino all'arrivo delle armate napoleoniche.
Fonti per la storia dell'agricoltura italiana (1750-1799). Saggio bibliografico di Mario Taccolini
Mario Taccolini
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2000
pagine: XIV-190
Questo volume rappresenta la seconda tappa di un'ampia ricerca, intrapresa dell'Istituto di Storia economica e sociale "Mario Romani", e il cui obiettivo è la ricostruzione in un quadro organico delle pubblicazioni attinenti all'agricoltura della penisola italiana, apparse dalle origini della stampa al 1914. Il lavoro di Mario Taccolini prende in considerazione le opere edite dal 1750 al 1799, offrendo un censimento analitico della letteratura agraria prodotta in Italia, fornendo così un nuovo strumento di lavoro per ulteriori ricerche di storia dell'agricoltura tra età moderna e contemporanea.
Il «Chronicon» di Benzo d'Alessandria e i classici latini all'inizio del XIV secolo del libro XXIV: «De moribus et vita philosophorum»
Marco Petoletti
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2000
pagine: XXIV-392
Tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XIV l'Italia settentrionale fu attraversata da un fermento culturale che vide impegnati alcuni laici, notai, giudici, cancellieri a ricercare e studiare testi di autori classici, di cui spesso si era perduta memoria. Gli antichi manoscritti, custoditi nelle arche delle biblioteche capitolari e in monasteri periferici, vennero di nuovo trascritti e attentamente studiati. Queste prime indagini diedero frutti eccellenti e prepararono il terreno per le avventure filologiche di Francesco Petrarca. Figura chiave di questa età fu Benzo d'Alessandria, attivo nell'Italia settentrionale nei primi tre decenni del Trecento, a Milano, a Como e soprattutto a Verona. Egli riversò la sua cultura, eccezionalmente vasta, in una ponderosa compilazione storico-enciclopedica, in ventiquattro libri, elaborata intorno al 1320, conservata, almeno in parte, in un unico manoscritto.
Il credito e la carità. Monti di pietà nelle città lombarde in età moderna. Volume Vol. 1
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 1999
pagine: XII-332
Nella seconda metà del Quattrocento le città lombarde si popolarono di Monti di Pietà. Negli intenti ideologici dei fondatori francescani, essi dovevano sradicare l'usura dei banchieri ebrei, attivi nel piccolo credito al consumo. Monti e banchi non risultarono per altro incompatibili, protetti entrambi dal potere politico, sensibile al loro potenziale finanziario per lo sviluppo socio-economico cittadino. Nel corso dei secoli i Monti divennero una componente essenziale del tessuto creditizio-assistenziale delle diverse realtà urbane, gestiti dai patriziati come gli altri pia loca. I diversi territori mutuarono dalle città fondazione e governo di questi istituti caritativi, adattandone le caratteristiche operative alle esigenze delle popolazioni. Nascevano così Monti che prestavano denaro nei grossi borghi distrettuali e altri che anticipavano grano ai contadini, afflitti da ricorrenti crisi di sussistenza. Un panorama ricco e variegato che in Lombardia mantenne la sua centralità socio-economica fino all'arrivo delle armate napoleoniche.
Tra umanesimo e «Devotio». Studi di storia monastica raccolti per il 50º di professione dell'autore
Giorgio Picasso
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 1999
pagine: XXVI-234
Ricomposto col preciso intento di offrire un segno tangibile di stima e amicizia a dom Giorgio Ricasso nel giorno anniversario del suo 50° di professione monastica (1949-1999, 15 agosto), il libro raccoglie quattordici studi sul tema del rinnovamento monastico verificatosi in Italia fra '300 e '400. Complessivamente, un viluppo di legami, risonanze e tendenze, intrecciato col preciso intento di offrire in una silloge unitaria un serto di contributi rispondenti al rinnovato convergere degli interessi, da parte di uno dei maestri della storiografia monastica italiana, un periodo cerniera per la storia della cultura e della spiritualità europea.
Come i cinesi divennero gialli. Alle origini delle teorie razziali
Walter Demel
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 1996
pagine: 124
Il saggio di Demel determina e mette a fuoco questo passaggio storicamente importante per la coscienza europea attraverso la ricognizione di una vicenda esemplare: come i cinesi divennero 'gialli'. Dagli inizi del Cinquecento alla fine del Settecento viaggiatori e missionari recatisi in Estremo Oriente relazionano sull'aspetto fisico dei cinesi affermando che essi sono di aspetto e di carnagione molto simili agli europei. Se in Occidente i pregiudizi nei confronti di popoli diversi sono di antica data, le prime formulazioni di vere e proprie teorie della razza risalgono solo alla seconda metà del secolo XVII. Demel ripercorre sinteticamente le posizioni di autori quali Bernier, Buffon, Kant e Linneo, variamente impegnati nello sforzo di creare ciascuno una propria teoria della razza imperniata fra l'altro sul riconoscimento del differente colore della pelle: nella ricostruzione di Demel risulta interessante e significativo il contributo dato dall'Illuminismo al consolidamento del pregiudizio razziale. Dalla convinzione che i cinesi non possano essere del tutto bianchi si passa, durante il secolo XIX, ad attribuire loro il colore giallo. Ma perché il giallo? In quanto intermedio fra il bianco e il marrone, il giallo esprime l'immagine ambivalente della civiltà cinese: per quanto apparisse arretrata nei confronti della coeva civiltà europea, ben difficilmente si poteva negare la sua superiorità rispetto al livello culturale di altri popoli...
Amintore Fanfani. Formazione culturale, identità e responsabilità politica
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2014
pagine: 432
La collocazione di Fanfani nella storia d'Italia è certamente determinata dalla sua azione politica. D'altro canto non può essere negato che, nel momento dell'impegno per la ricostruzione materiale, sociale e civile dell'Italia, Fanfani era animato e sostenuto da un bagaglio di valori, di idee e di programmi che erano stati acquisiti "alla scuola di padre Gemelli". Da qui l'importanza dei saggi contenuti in questo volume che consentono di conoscere, in modo più approfondito, gli studi di Fanfani nell'Università Cattolica e la genesi dei due grandi lavori del 1932 e del 1934. Attento a ricostruire le origini del capitalismo e a esaminare le sue fasi di sviluppo, lo statista toscano non mancò di prestare attenzione alle forme alternative di trasformazione del sistema economico, capaci di andare oltre il modello proprio del liberalismo classico. Da qui il suo interesse per il "neoistituzionalismo americano", il suo contributo alla definizione di un "corporativismo cattolico" ben distinto dal corporativismo fascista, l'attenta lettura delle opere di Maritain e di Mounier. Emerge dai diversi saggi una nuova biografia scientifico-politica di Amintore Fanfani, che ha una sola ambizione, quella di avere aperto nuove linee di indagine, capaci di contribuire a una migliore conoscenza della storia d'Italia tra gli anni Trenta e Sessanta del XX secolo.
Legati e delegati papali. Profili, ambiti d'azione e tipologie di intervento nei secoli XII-XIII
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2011
pagine: 408
I saggi raccolti in questo volume sono il frutto di un workshop internazionale organizzato nel quadro del progetto PRIN 2007: "Gerusalemme, Oriente latino e Levante: aspetti e problemi dei rapporti tra Italia e il 'continente-Mediterraneo'" (coordinatore nazionale, Franco Cardini). Grazie al contributo offerto non solo dai membri dell'unità di ricerca attiva presso l'Università Cattolica, ma anche da alcuni studiosi di altre università europee (Svizzera, Francia, Germania, Regno Unito) è qui offerta una messa a punto dell'attività dei rappresentanti del papa in sede locale: i legati e i delegati. La ricostruzione delle loro carriere e dei loro interventi consente di gettare nuova luce anche sulla vita politica e religiosa dei secoli centrali del medioevo. Sulla base di ampia documentazione - molta inedita e qui pubblicata per la prima volta - emergono così risultati originali circa i compiti della rappresentanza papale e i suoi limiti. Scritto con la collaborazione di Renato Mambretti e Pietro Silanos.
Il «Rex Sacrorum» a Roma e nell'Italia antica
Edoardo Bianchi
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2010
pagine: X-255
Il volume è dedicato al rex sacrorum, una figura sacerdotale che, nonostante la sua attestazione letteraria ed epigrafica a Roma e in altre città dell'Italia antica, non è stata finora oggetto di una trattazione sistematica da parte degli storici moderni. La maggior parte dell'analisi verte sul più documentato rex sacrorum di Roma: del sacerdozio si ricostruisce innanzitutto l'origine, avvenuta nel momento del passaggio dall'ordinamento monarchico a quello repubblicano; quindi se ne ripercorre l'evoluzione durante i secoli della repubblica, specialmente nei rapporti con il pontefice massimo, e dell'impero, fino alla sua cancellazione in età cristiana; infine, si offre un quadro complessivo di tutte le cerimonie festive a cui il rex sacrorum partecipava, da solo o insieme al collegio dei pontefici. Altra sezione è invece riservata allo studio delle epigrafi che attestano reges sacrorum nelle città italiche, dalla latina Boville all'etrusca Fiesole, senza peraltro trascurare la figura del rex Nemorensis, qui riletta in chiave politico-istituzionale: il risultato è un'indagine che, superando la tradizionale prospettiva romanocentrica, ricostruisce la varietà di sviluppi a cui andò incontro la regalità antica in area tirrenico-laziale.
Anselmo IV da Bovisio arcivescovo di Milano (1097-1101). Episcopato e società urbana sul finire dell'XI secolo
Alfredo Lucioni
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2010
pagine: 260
Nello scorcio del secolo XI si attenuò la intensa conflittualità che per alcuni decenni aveva sconvolto Milano. La progressiva scomparsa dalla scena della pataria creò le premesse per l'emergere nel ceto dirigente cittadino, nell'ultimo quarto del secolo, di posizioni favorevoli all'avvio di contatti con il papato riformatore, fino a giungere alla riammissione della Chiesa ambrosiana nella comunione con Roma al tempo di papa Urbano II. Attraverso l'analisi di fonti di varia natura, questo libro ricostruisce il clima nel quale era immersa la società milanese in quel periodo, illustra le tensioni che accompagnarono la comparsa di nuove forze in campo politico ed ecclesiale, riconosce le prime tracce dell'attività dell'organismo comunale in formazione.Tutte le novità maturate in quegli anni si ritrovano operanti durante l'episcopato di Anselmo IV da Bovisio (1097-1101), che la storiografia ha finora descritto come debole figura imposta da Roma. L'arcivescovo si rivela invece uomo energico e abile nell'intessere un dialogo con le varie componenti della città, così da riuscire a riconquistare - forse per l'ultima volta - quel ruolo di vertice nel governo della società urbana milanese già ricoperto da molti suoi predecessori.

