Bollati Boringhieri: Nuova cultura
L'immagine insepolta. Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell'arte
Georges Didi-Huberman
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2006
pagine: 552
Aby Warburg (1866-1929) fece della "sopravvivenza" il motivo centrale del suo approccio antropologico all'arte occidentale. Essa è qui studiata nella sua logica, nelle sue fonti e nelle sue risonanze filosofiche, che vanno dalla storicità secondo Burckhardt all'inconscio secondo Freud, passando per l'eterno ritorno secondo Nietzsche, la memoria biologica secondo Darwin, la morfologia secondo Goethe. Una molteplicità di approcci che è l'unico mezzo per descrivere la paradossale "vita" delle immagini e attraverso la quale Warburg introduce i paradossi costitutivi dell'immagine stessa: la sua natura di "fantasma"; il suo potere di trasmettere il pathos; la sua struttura di "sintomo" e la sua natura di teatro dei tempi.
La pittura veneziana del Quattrocento. I Bellini e Andrea Mantegna
Otto Pächt
Libro: Libro rilegato
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2005
pagine: 260
Uno dei più grandi storici dell'arte del Novecento rilegge in modo originale la straordinaria stagione della pittura veneziana dai Bellini a Mantegna. Lo scopo del libro è quello di mostrare, sul nascere, quelle che saranno le costanti della pittura veneziana, ossia di una delle più grandi e longeve scuole della pittura europea. I pittori veneziani seppero trarre dalla lunga storia di Venezia e Bisanzio, dagli ori e dai rilievi-icone bizantini presenti nelle chiese della loro città, quanto avrebbe avuto valore per l'età nuova.
Potere e secolarizzazione. Le categorie del tempo
Giacomo Marramao
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2005
pagine: 292
«Una storicità profonda penetra il cuore delle cose, le isola e le definisce nella loro coerenza, impone ad esse ordini formali implicati dalla continuità del tempo». Nella prospettiva teorica delineata da Giacomo Marramao la «continuità del tempo», che Michel Foucault indica qui come contrassegno del moderno, non è semplice vettore, bensì forma transpolitica per eccellenza, che involve la fitta trama delle categorie filosofiche fondamentali della costellazione moderna. Senza il tempo-storia cumulativo e irreversibile – senza la temporalizzazione della storia – non si darebbe il processo di secolarizzazione nel significato più esteso che è venuto assumendo: ossia di passaggio della società occidentale dalla spazialità rituale degli ordini gerarchici alla fase dinamica della piena autodeterminazione del soggetto. Con questo libro fondativo, da cui ha preso avvio la sua riflessione ventennale intorno all'«impensato» dell'idea di secolarizzazione, Marramao ha anche aperto la saggistica filosofica italiana agli esiti della Begriffsgeschichte tedesca: la storia concettuale che indaga sia la genesi e le trasformazioni del grande lemmario teoretico-politico, sia gli elementi figurali e i complessi metaforici che intervengono nella costituzione dell'«immagine del mondo» lungo la linea di confine tra metafisica e politica, scienza e multiverso delle pratiche.
Guerra totale. Tra bombe alleate e violenze naziste. Napoli e il fronte meridionale 1940-1944
Gabriella Gribaudi
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2005
pagine: 657
La riflessione sui bombardamenti e sulle guerre è sempre stata, soprattutto in Italia, vittima di interpretazioni influenzate da rigide posizioni politiche. Il volume rifiuta lo sterile dibattito ideologico tra revisionismo e ortodossia per ragionare liberamente sulla guerra, sulla terribile escalation delle armi distruttive cui il secolo passato ha assistito, sulle ragioni e sulle dinamiche della violenza. La guerra vista attraverso gli occhi degli strateghi bellici è una serie di postazioni, di linee, di armi, di tonnellaggi di bombe, di schieramenti su una mappa. Una visione dall'alto che ne rifiuta la drammatica concretezza e la trasforma in una rappresentazione accettabile. L'autrice cerca invece di entrare in una dimensione reale dei conflitti armati attraverso la vita della popolazione, dando un volto agli individui nascosti dietro i numeri della morte seriale, cercando una via d'accesso al vissuto della guerra totale. Per fare ciò si cala sul territorio confrontando la documentazione militare con quella degli archivi locali e nazionali, con le testimonianze, le memorie individuali, familiari, di gruppo, di comunità. L'area geografica messa a fuoco nel testo si può senza dubbio definire esemplare per studiare le dinamiche della violenza nella guerra totale in Europa occidentale. Napoli è stata la città più bombardata d'Italia; il territorio campano e del basso Lazio subì i raid aerei legati allo sbarco di Salerno del settembre 1943 e all'avanzata degli alleati fino alla battaglia di Cassino, sulle cui linee le donne avrebbero sofferto anche gli stupri del Corpo di spedizione francese nel maggio 1944. Nello stesso tempo le popolazioni ebbero a subire le violenze della Wehrmacht e furono coinvolte nei combattimenti fra opposte armate. Di fronte a tale situazione estrema il testo prova a rispondere a domande difficili: Quale peso hanno le morti? Quale differenza tra le violenze, quale giudizio diamo noi, quale viene espresso dalla gente che le ha subite?
Lavorare con piccoli indizi
Mario Lavagetto
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2003
pagine: 346
Di fronte al carattere di sciarada del testo letterario il lettore più o meno consapevole e scaltrito finisce per ritrovarsi nei panni dell'enigmista. Anche se non dà prova del talento di Poe che, recensendo dopo alcune puntate un romanzo di Dickens non ancora finito, riuscì a scorgervi un disegno d'autore poi modificato in corso d'opera, è pur sempre obbligato a districarsi fra tracce vere e depistaggi, allusioni e coups de théâtre, squilibri e ripensamenti, velature e rivelazioni. Quando non ne viene a capo «il libro si chiude», le «strane potenze di vita» fatte di parole che lo abitano scivolano nel silenzio. Ma sia la loro lontananza di sfingi, sia l'ingannevole luce di familiarità sotto cui talora esse ci appaiono – rassicuranti «vicini di casa» dalle sembianze note –, vengono sfatate dall'esercizio che più proficuamente ci instrada verso la piena comprensione: dare rilevanza ai segnali minimi che si nascondono in superficie, a quelle imperfezioni, cicatrici e incongruenze che sono tutt'altro che insignificanti residui, e senza le quali la macchina testuale non potrebbe funzionare. Per lavorare con piccoli indizi occorrono la meticolosità sapiente del decifratore e il gusto della microscopia, oltre all'infallibile orecchio che spinge l'analista, «messe da parte le dichiarazioni ufficiali del paziente», a badare soprattutto «ai lapsus, alle dimenticanze, al tono della voce». Con maestria Lavagetto muove i protocolli della ricostruzione indiziaria dai «frammenti di una teoria» a Balzac a Collodi a Stendhal, dal melodramma a Freud a Proust a Svevo. Segue itinerari perlopiù ignorati dalla critica, come le orme dello Sconosciuto, il personaggio senza nome che irrompe nella grande narrativa ottocentesca, o le affabulazioni di Pinocchio, che racconta la propria storia in modi e forme mirabilmente variati a seconda delle necessità performative del momento, o le intermittenze di un Re Lear mai realizzato che si aggira da fantasma nei progetti di Verdi.
Storia della deportazione dall'Italia 1943-1945. Militari, ebrei e politici nei lager del terzo Reich
Giuseppe Mayda
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2002
pagine: 408
Nel libro Mayda ripercorre le vicende della deportazione, sottolinea il ruolo della Repubblica sociale italiana, che fu di complicità attiva ma anche di iniziativa autonoma, sfatando la leggenda secondo cui furono i nazisti gli unici artefici della soluzione finale nel nostro paese mentre la RSI l'avrebbe subìta passivamente a causa della propria impotenza politico-militare. Wehrmacht e SS da una parte e lo Stato-fantoccio di Salò con i gerarchi dall'altra concordarono comuni progetti di deportazione degli ebrei e degli oppositori politici.
Textus testis. Lingua e cultura poetica dalle origini
Gianfranco Folena
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2002
pagine: 334
Il volume offre uno spaccato complessivo dei due secoli che in Italia non solo hanno visto la nascita e il consolidamento di una cultura poetica alta in volgare, ma hanno plasmato un gusto e modelli rivelatisi determinanti per la successiva storia letteraria. Il punto di osservazione privilegiato dall'analista è quello delle vicende linguistiche: ed ecco allora gli studi capitali sulla base siciliana della lingua aulica e curiale dei poeti della corte di Federico II, o sul livellamento linguistico dei grandi canzonieri toscani.
Le grandi civiltà del Sahara antico
Fabrizio Mori
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2000
pagine: 349
Viaggio in Italia
François de Sade
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1996
pagine: 422-LXXVI
Il viaggio in Italia del marchese de Sade si svolse nel 1775-76. E' descritto rapidamente l'itinerario che lo porta dal castello di La Coste, in Provenza, in Italia, ma l'autore si sofferma dettagliatamente su Firenze, Roma (e dintorni), Napoli (e dintorni). Il testo del "Viaggio in Italia" è prevalentemente descrittivo di luoghi, monumenti, opere d'arte. Ma non mancano le osservazioni di costume: la corruzione a Firenze, la prostituzione infantile a Napoli, una curiosa versione del martirio di sant'Agnese a Roma... Le illustrazioni sono tutte dovute al pittore Jean-Baptiste Tierce, e si tratta di disegni, sanguigne, "gouaches" eseguiti su richiesta del marchese, mentre i due viaggiavano insieme.
Nascita di una religione. Le origini del cristianesimo
Ugo Bonanate
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1994
pagine: 216
La figura di Gesù, il carattere delle più antiche comunità cristiane, l'invenzione della Chiesa: i primi due secoli della storia del Cristianesimo sono ripercorsi attraverso le fonti neotestamentarie e gli studi più aggiornati. Un laico, docente di filosofia, affronta questioni di eccezionale rilievo in modo semplice. Il punto di partenza è la constatazione che la conoscenza che si ha in Italia dei fatti religiosi è quasi inesistente anche tra gli stessi cattolici a cui manca tradizionalmente la consuetudine diretta con la Bibbia.