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Carocci: Piccola biblioteca letteraria

La passeggiata. Natura, poesia e storia

La passeggiata. Natura, poesia e storia

Friedrich Schiller

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2005

pagine: 119

"La passeggiata" è una delle opere poetiche più note di Schiller e un'elegia tra le più belle del classicismo tedesco. Una piccola filosofia della storia in versi che corre parallela al discorso sviluppato nei grandi saggi estetici schilleriani, paragonabile per intenti e portata ad un'altra opera-modello del neoclassicismo europeo, "I sepolcri" di Foscolo. Alla "Passeggiata" sono affiancati due brevi saggi concernenti rispettivamente la resa poetica del paesaggio e la teoria del giardino, che la critica considera, nonostante il carattere occasionale, come contributi rilevanti per la definizione dell'estetica del classicismo tedesco.
14,00

Letture dell'antico

Letture dell'antico

Giovanni Pascoli

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2005

pagine: 234

Queste pagine rivelano il volto meno noto del Pascoli lettore e interprete dei classici, archetipi inesauribili da vivificare secondo il programma poetico dell'"antico sempre nuovo". È una classicità sorprendentemente moderna, rivissuta in una dimensione intima, si direbbe umbratile, per riattingere l'innocenza primigenia. E proprio nel connubio originario di antico e natura il poeta scopre il "meraviglioso mormorio" emulato dal canto, voce primordiale che riecheggia nell'eternità. Ma il mito dell'ingenuità aurorale appare ormai turbato dal senso del vuoto, vertigine del nulla che sembra anticipare l'inquietudine novecentesca.
20,30

Le antichità di Roma

Le antichità di Roma

Joachim Du Bellay

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2005

pagine: 108

Giunto a Roma nel 1553 al seguito dello zio cardinale, nella sua opera Joachim Du Bellay non ripercorre linearmente la storia di Roma dalla sua fondazione alla caduta, ma sceglie piuttosto alcuni episodi topici. Il giudizio sulla città eterna oscilla tra la celebrazione e la deplorazione, rimanendo nel complesso ambiguo, e parte delle sue Antiquitez sviluppano il motivo della superbia indomabile che attirò su Roma il giusto castigo divino.
12,10

Commedia dell'Inferno. Un travestimento dantesco

Commedia dell'Inferno. Un travestimento dantesco

Edoardo Sanguineti

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2005

pagine: 133

Il testo teatrale, originale e graffiante - come è nelle corde di Sanguineti procede attraverso una sequenza di scene in cui trovano spazio per monologhi o dialoghi personaggi chiave della Commedia quali Francesca, Ugolino, Farinata degli Uberti, Cavalcante ed altri. Un testo di forte impatto linguistico, ma anche sonoro, in cui si incontrano diverse lingue, l'antico francese, il latino e l'italiano dantesco.
13,30

Lettere dell'inquietudine

Lettere dell'inquietudine

Francesco Petrarca

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2004

pagine: 319

"Stare nescius", incapace di star fermo. Così Francesco Petrarca si definiva in quel ritratto ideale che voleva lasciare di sé nella lettera ai posteri. Avvertire l'inesorabile e rapinoso scorrere del tempo, invocare le ragioni della fede e indugiare in quelle delle passioni terrene, dialogare con gli antichi e osservare i contemporanei, esercitare un'instancabile attività intellettuale fra le carte degli antichi codici emendati e postillati, redarguire con la sapienza del letterato l'ignoranza dei "saperi" intoccabili, o rivedere con ansia di riscrittura i "Rerum Vulgarium Fragmenta": è l'inquietudine la cifra della modernità che Petrarca ci consegna alle soglie di questo secondo millennio e che palpita fra le pagine delle sue lettere.
21,50

Trattati sulla favola. Ediz. italiana e tedesca

Gotthold Ephraim Lessing

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2004

pagine: 142

I cinque trattati sulla favola di Lessing costituiscono uno studio teorico sul genere letterario di Esopo, Fedro, La Fontaine. Sostenitore convinto della funzione filosofica della fiaba, l'autore sottolinea il valore pedagogico dello zoomorfismo dei personaggi, in un'analisi che definisce i termini per riconsiderare un genere criticamente trascurato. Tra John Locke, che considerava la favola un utile mezzo per riempire la mente vuota dei bambini con buone lezioni di morale, e Jean-Jacques Rousseau, che la detestava per le sottigliezze incomprensibili al pubblico infantile, Lessing assume una posizione intermedia, giudicando la favola una sorta di strumento maieutico che attiva l'intelligenza morale latente nell'uomo.
13,60 12,92

Racconti storici: Il sacco di Lucca-Il duca d'Atene-L'assedio di Tortona

Racconti storici: Il sacco di Lucca-Il duca d'Atene-L'assedio di Tortona

Niccolò Tommaseo

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2004

pagine: 216

Nel suo travagliato percorso di scrittore vagante, Tommaseo non poteva non incrociare il filone del romanzo storico. Per quanto la sua fama resti legata al romanzo di costume 'Fede e bellezza', i tre racconti qui riproposti rappresentano un'ambiziosa sfida al genere allora più in voga, che Tommaseo conduce facendo tesoro delle proprie competenze filologiche e ispirandosi al modello delle cronache medievali. Ne nascono pagine arcaicizzanti e musicali, tinteggiate di drammatici chiaroscuri, ravvivate, quasi a spia di inconfessate ambivalenze, da sensuali medaglioni femminili; un'incursione nell'epoca comunale da parte di uno scrittore partecipe come pochi altri del clima romantico.
18,20

Il cammino del vero. Lezioni di clinica medica

Il cammino del vero. Lezioni di clinica medica

Augusto Murri

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2003

pagine: 197

Nel gennaio del 1905 Augusto Murri affrontava nelle sue lezioni il problema del metodo critico, dell'educazione della ragione al pensiero libero, senza idoli e preconcetti. Forse Murri cercava quello che, di queste lezioni, è il motivo conduttore, di per sé immune da ogni confine disciplinare: il "consiglio delle cose", la forza e il cammino del vero, l'esercizio di un pensiero critico mai dogmatico (nemmeno verso la scienza), dove Newton, Darwin e Pavlov convivono con Cicerone e Voltaire, con Platone e Montaigne. Riletti oggi, questi testi ben degni di un canone letterario ci ridanno il "gusto", come voleva Serra, di un'umanità dispiegata, di una Medicina vissuta come forma di umanesimo integrale.
21,10

Rime e prose proibite

Rime e prose proibite

Aurelio Bertola de'Giorgi

Libro

editore: Carocci

anno edizione: 2003

pagine: 152

A 23 anni, nel 1776, il riminese Aurelio De' Giorgi Bertola, allora monaco olivetano a Siena, pubblica a proprie spese un libretto proibito, naturalmente anonimo. Si tratta di un piccolo capolavoro che esplora l'immaginario dell'eros e dispiega una implicita teoria del piacere, della seduzione, del desiderio, che va anche al di là del tema amoroso. Il libretto avrà una grande fortuna e, ristampato numerose volte anche dopo la morte dell'autore (1798), unitamente alle prose saggistiche, alle altre poesie, alle lettere e ai diari di viaggio di Bertola, influenzerà gli scrittori soprattutto delle nuove generazioni: fra i più autonomamente ricettivi, Foscolo e Leopardi. Inspiegabilmente disertato dalla metà dell'Ottocento, ignorato nel Novecento, rappresenta oggi una delle prove di particolare vitalità della letteratura del Settecento, sia nei suoi rapporti con la letteratura europea sia come momento di svolta rispetto alla poesia melica e alla produzione arcadica.
13,30

Giacomo Leopardi. Paralipomeni della batracomiomachia

Giacomo Leopardi. Paralipomeni della batracomiomachia

Libro

editore: Carocci

anno edizione: 2002

pagine: 296

I Paralipomeni della Batracomiomachia sono l’ultima opera di Leopardi. Tra il 1833 e il 1837 il poeta è a Napoli e compone un poemetto in ottave che riprende la Batracomiomachia attribuita a Omero, sua vecchia passione di filologo e traduttore. Le vicende eroicomiche della lotta tra i topi e le rane vengono reinventate da un autore che, fingendo di raccontare un mondo antichissimo e primitivo, allude ai fatti più recenti della cultura, della storia e della politica europea. Dietro le figure dei topi si riconoscono i comportamenti e i tic dei patrioti italiani, mentre i granchi sopraffattori ricordano i difensori della Restaurazione. Questo bizzarro racconto è soprattutto una satira, diretta contro la cultura filosofica spiritualista, il gusto romantico alla moda, le ipocrisie dei reazionari e le speranze dei liberali italiani. Ma la presenza del riso è costantemente affiancata da un elemento meraviglioso e surreale che sembra precorrere Calvino e Manganelli.Questo nuovo commento attraversa le implicazioni filosofiche, letterarie, politiche e stilistiche del poemetto per restituire ai lettori il fascino di un Leopardi poco noto e spesso frainteso.
17,50

Guida alla letteratura di Montale: ossi di seppia

Guida alla letteratura di Montale: ossi di seppia

Tiziana Arvigo

Libro

editore: Carocci

anno edizione: 2001

pagine: 247

L'educazione intellettuale e le inquietudini di un uomo del primo Novecento rappresentano gli elementi più importanti del complesso microcosmo degli Ossi di seppia, la raccolta montaliana per la quale si offre, attraverso l'analisi dei singoli testi, una possibile chiave ermeneutica globale, legata all'individuazione della natura "accidiosa" dell'io lirico e alla scoperta dei nessi intertestuali che illuminano, in questo senso, una straordinaria stagione di letture e riflessioni. Accanto ai tradizionali apporti della koinè pascoliano-dannunziana, emergono le importanti tangenze tra le pagine degli Ossi e quelle della letteratura francese fin de siècle, dalla poesia di Baudelaire alla prosa di Amiel, insieme alle tracce dei fermenti spiritualistici - e segnatamente modernisti - che hanno attraversato l'adolescenza problematica di Montale, unita a quella ardente della sorella Marianna.
16,50

Giacomo Leopardi. Appunti e ricordi

Libro

editore: Carocci

anno edizione: 2000

pagine: 120

L'abbozzo di romanzo che Leopardi stese nel 1819 è riproposto col titolo moderno (Appunti e Ricordi) dovuto al suo scopritore, Angelo Monteverdi (1908), non senza le brevi continuazioni che l'autore tentò durante gli anni Venti. Per la prima volta esso è isolato, proprio per la sua specificità, da tutte le altre scritture leopardiane di carattere autobiografico, segmentato nei suoi microtesti distinti (modesta ma non trascurabile novità filologica) e corredato, oltre che di un puntuale commento, di una riproduzione completa degli autografi, con relativa analisi delle varianti. Si tratta di un documento di grande rilevanza per la ricostruzione della stagione più "sperimentale" di Leopardi e del prodigioso costituirsi del suo "immaginario", retroterra obbligato (con lo Zibaldone) di molti Canti, specie i cosiddetti "pisano-recanatesi".
11,40 10,83

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