Casagrande: Scrittori
La vita a volte è sopportabile. Ritratto ironico di Wislawa Szymborska
Katarzyna Kolenda-Zaleska
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Casagrande
anno edizione: 2013
pagine: 83
Il film: Se i versi di Wislawa Szymborska sono ben noti, l'autrice stessa, per sua natura schiva e ritrosa, lo è assai meno. La regista Katarzyna Kolenda-Zaleska ha saputo però conquistarne la fiducia e l'ha seguita in un viaggio in Europa che combina situazioni quotidiane, interviste e incontri con personalità come Woody Alien, Umberto Eco, Vàclav Havel e l'etologa Jane Goodall. Lo spettatore scopre così la predilezione di Szymborska per gli scherzi e le battute, la passione per il bricolage e le filastrocche, il debole per Vermeer e per il caffè italiano... Il libro: In Italia, la grande popolarità di Wislawa Szymborska la si deve soprattutto a Roberto Saviano, che le ha dedicato, pochi giorni dopo la sua scomparsa, un ampio intervento alla trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa". Il libro "La vita a volte è sopportabile" raccoglie quell'intervento, alcune testimonianze di scrittori e poeti polacchi e italiani che hanno conosciuto Szymborska e i ricordi di viaggio della regista del film Katarzyna Kolenda-Zaleska. Con profonda stima e affetto, ma anche con umorismo, gli autori di queste pagine ci raccontano tutta la grandezza della signora di Cracovia. In apertura, il celebre discorso di Wislawa Szymborska tenuto in occasione del Premio Nobel.
Frammenti di un terzo diario
Max Frisch
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2011
pagine: 218
Nell'agosto 2009 le pagine culturali dei giornali di lingua tedesca annunciavano il ritrovamento di un diario inedito di Max Frisch. La notizia era tanto più sensazionale in quanto per Max Frisch quella del diario è sempre stata, sin dai "Fogli dal tascapane" (1939), una forma letteraria privilegiata, a mezzo tra la narrazione (non solo autobiografica) e la riflessione sulla propria epoca e la condizione umana in generale. Uscito da Suhrkamp, l'editore storico di Frisch, nel 2010, il libro è ora proposto per la prima volta in traduzione italiana e costituisce un invito a riscoprire uno dei più grandi scrittori del secondo Novecento europeo, ma anche a riflettere su argomenti che, apparentemente rimossi per qualche decennio, si ripresentano a noi in tutta la loro drammatica attualità: la logica coercitiva del potere, la minaccia atomica (non più solo di origine militare), la totale sfiducia nei confronti della classe politica e il senso di impotenza e smarrimento che ne consegue. A questi temi si aggiungono quelli più personali della vecchiaia, della sofferenza e della morte (attraverso la narrazione degli ultimi mesi di vita dell'amico Peter Noli), ma anche dell'amore, perché il diario, redatto negli anni 1982-83 e ambientato tra New York, una valle del Cantone Ticino e la città natale di Zurigo, è anche la cronaca di una delle numerose relazioni sentimentali che segnarono la vita di Frisch, quelle tormentate "storie di donne" che furono in molti, all'epoca, a rimproverargli.
Il commissario Hunkeler e l'amuleto
Hansjörg Schneider
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2011
pagine: 199
Basilea, città svizzera di confine tra Francia e Germania, crocevia di traffici internazionali, legali e illegali. In un vecchio appartamento giace il cadavere di una donna turca con il volto sfigurato. Al collo, un amuleto raffigurante una coppia in barca. Il marito viene subito arrestato, per la polizia il colpevole è lui, inutile indagare oltre - per la polizia, ma non per il commissario Hunkeler, intimamente persuaso della sua innocenza. Senza un mandato esplicito, quasi controvoglia, Hunkeler comincia a interrogare vicini di casa e conoscenti della vittima e a frequentare i bassifondi del quartiere in cui è avvenuto l'omicidio. E ossessionato dal volto sfigurato della giovane donna, come se, per il solo fatto di averlo visto, avesse contratto un debito con lei. Stretto tra questa ossessione e l'ottusa arroganza del collega Madòrin e dei suoi superiori, il disilluso ma tenace commissario Hunkeler ci offre in questo romanzo una bella lezione sull'arte di investigare, e non solo: per uscire dal labirinto bisogna essere disposti a perdersi, ad aspettare, a rinunciare alle certezze più rassicuranti e a calarsi nella realtà senza pregiudizi, quasi che, per ragionare bene, fosse necessaria una buona dose di irragionevolezza. L'amore di una donna solare e indipendente come la sua Hedwig, infine, aiuterà Hunkeler a reggere anche i colpi più duri.
Sez ner
Arno Camenisch
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2010
pagine: 120
Un alpeggio sul Piz Sezner, "il porcaio" tra le montagne svizzere: una vetta secondaria, lontana dal cielo, con cui Arno Camenisch intitola il libro riscrivendone il nome in Sez Ner, in romancio "sede del diavolo", "diavolo in me". Un titolo, un programma: la baita e i suoi pascoli diventano il palcoscenico di una commedia umana intessuta di piccole cattiverie e assurdità, di una bizzarra indagine sull'esistenza condotta da uno dei migliori scrittori svizzeri dell'ultima generazione, e uno dei pochi che ha avuto il coraggio di tornare a confrontarsi con il mito e l'antimito della vita alpestre. I quattro protagonisti (il casaro e il suo aiutante, un bovaio e un porcaio) sono segnati dalla fatica e dalla solitudine, certo, ma riservano sorprendenti guizzi di vitalità e ribellione, sguardi illuminanti e una buona dose di sano cinismo. Attorno a loro, gli animali, i contadini che salgono dal paese e i turisti di passaggio: scorci un po' inquietanti del mondo là fuori, oltre i "ristretti confini dell'alpe". Scritto originariamente in due lingue, tedesco e romancio, che in parte corrono parallele e in parte si intersecano reinventandosi a vicenda, Sez Ner trova ora una terza via, quella italiana, grazie alla versione realizzata Roberta Gado Wiener in stretta collaborazione con l'autore, come raccontato nel dialogo in appendice.
Il commissario Hunkeler e la mano d'oro
Hansjörg Schneider
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2010
pagine: 224
Il commissario Hunkeler è di pessimo umore. Si trova da solo nella località termale di Rheinfelden per curare il suo mal di schiena, in congedo fino a nuovo ordine, convinto che i superiori intendano mandarlo in pensione anticipata. Ma il tranquillo e noioso soggiorno è interrotto bruscamente da un grido: Roger Ris, ricco gallerista della vicina Basilea, galleggia a pancia in giù nella piscina, e una chiazza di sangue si allarga sull'acqua. Alla polizia locale il caso sembra chiaro: l'assassino non può essere che il giovane accompagnatore della vittima. Emergono però alcuni particolari che insospettiscono il commissario Hunkeler e lo portano, sebbene in congedo e fuori giurisdizione, sulle tracce di una banda di trafficanti d'arte e di una comunità di giovani freak estremisti, pure animati da un interesse particolare per l'arte. Tracce che si confondono, si perdono e si ritrovano all'improvviso tra le colline del Giura e i primi contrafforti della Foresta Nera che circondano Basilea, città di confine tra Svizzera, Francia e Germania.
Giacumbert Nau
Leo Tuor
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2008
pagine: 132
Nelle montagne dei Grigioni, nel cuore della Svizzera, in una di quelle alte valli alpine dove si parla ancora il romancio, Giacumbert Nau fa il pastore. Detesta la gente, per questo si è rifugiato sugli alpeggi dove accudisce le sue capre e contempla i ripidi pendii così come l'evolversi della società, la decadenza del mondo rurale e la minaccia del turismo alpino. Ma la vita di Giacumbert Nau non è fatta solo di meditazioni e isolamento, c'è Albertina, una di quelle rare femmine che rendono la vita degna di essere vissuta, e a cui si darebbe la paga di un'intera estate.
Verbale di polizia
Imre Kertész, Péter Esterházy
Libro: Copertina morbida
editore: Casagrande
anno edizione: 2007
pagine: 66
Il protagonista sta viaggiando in treno, da Budapest a Vienna. Ha un biglietto di prima classe, la prenotazione, il passaporto. Ma quando viene effettuato il controllo doganale tutto precipita e ciò che, dopo il crollo dei regimi comunisti, avrebbe dovuto essere diverso si dimostra in realtà uguale a prima, uguale a sempre. Di colpo il personaggio di Imre Kertész (che non è altri che Kertész stesso) è sopraffatto dal terrore usuale, quello stesso terrore che lo ha tenuto in scacco per tutta la vita e di cui ora - nel 1991 - aveva creduto di essersi liberato. È questo meccanismo che porta un rispettabile cittadino a sdoppiarsi, a diventare crudele spia di se stesso e vittima kafkiana allo stesso tempo. Sono invece serene e divertite le vicende del protagonista del racconto "Vita e letteratura" di Esterhàzy (che è l'autore stesso), a sua volta in viaggio tra Budapest e l'Austria.
Il mondo dei miracoli. Un incontro brasiliano
Hugo Loetscher
Libro: Copertina morbida
editore: Casagrande
anno edizione: 2006
pagine: 174
Nordest del Brasile, stato del Cearà, città di Canindé, villaggio famoso per i suoi miracoli. Uno straniero scende dalla corriera. Ha un bagaglio leggero, non si fermerà a lungo. Forse gli capiterà di assistere a un funerale, è venuto per questo. Ma il viaggio gli riserva ben altro, il corteo funebre in cui si imbatte non è quello che si aspettava. In una cassetta bianca appoggiata sul marciapiede giace una bambina, i parenti posano per l'ultima fotografia. Da questo incontro prende avvio il viaggio reale e immaginario dello straniero che aiuta la piccola Fatima a uscire dalla bara per accompagnarla lungo il percorso della sua vita non vissuta.
Il tempo degli angeli
Catherine Colomb
Libro
editore: Casagrande
anno edizione: 2003
pagine: 206
Si tratta del più semplice e lineare tra i romanzi di Catherine Colomb: una storia di conflitti familiari, provocata dalla controversa divisione del patrimonio lasciato da una zia senza eredi. Per accaparrarsi la successione, i due Barbuti, rimasti celibi e resi aspri dalla loro solitudine esistenziale, tentano di impedire al giovane fratello di sposarsi con Silvia, un'acrobata del circo locale della quale Gaston, considerato un povero mentecatto, è pazzamente innamorato. Non ci riusciranno e la nascita di Honoré sembra risolvere ogni contesa. Intanto Gontran, che come rappresentante di un altro ramo della famiglia ambisce anch'egli al patrimonio, si mette sulle tracce del nipote Honoré sperando di poterne provare la morte.
La Valletta dell'Eremo
Friedrich Dürrenmatt
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2002
pagine: 84
Tra il 1980 e il 1983, quando scrisse queste pagine, Friedrich Dürrenmatt abitava già da qualche decennio nella Valletta dell'Eremo (Vallon de l'Ermitage) nei pressi di Neuchâtel. Che cosa significa per uno scrittore scegliere una vita di periferia, di sottrazione e di isolamento? Fino a che punto il paesaggio può cambiare la sua vita e la sua immaginazione? Con toni confidenziali e ironici, Dürrenmatt rievoca i momenti cruciali del suo rapporto con una terra che, pur essendo a pochi chilometri dai suoi luoghi d'origine, si presenta inizialmente lontana ed estranea. Passando in rassegna immagini ed emozioni del passato, lo scrittore racconta il difficile tentativo di familiarizzare con la cittadina svizzero-francese.
Corrispondenza
Max Frisch, Friedrich Dürrenmatt
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2001
pagine: 217
Il volume raccoglie le lettere che si scambiarono i due maggiori scrittori svizzeri del Novecento, amici, legati da una reciproca attrazione intellettuale, diversissimi per carattere, spesso in conflitto tra loro, fino alla definitiva rottura degli ultimi anni. L'epistolario inizia nel dopoguerra, quando il già affermato Frisch scrive al giovane Dürrenmatt complimentandosi con lui per la sua prima pièce. L'ammirazione degli inizi cede il passo prima a una fertile collaborazione, poi alle critiche e alle incomprensioni. Al di là del burrascoso rapporto tra i due scrittori, le lettere testimoniano anche del comune antifascismo, del malessere civile, delle passioni letterarie e teatrali che animarono i due scrittori.
Lettere a un lupo
Giuliano Scabia
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2001
pagine: 80
Il narratore si rivolge a una creatura apparentemente spaventosa e avversa scoprendo in lei un interlocutore comprensivo e affettuoso. Al lupo (un lupo immaginato: è l'unico essere immaginario nel racconto realistico delle lettere) confessa le ansie degli uomini, le paure, le malinconie, con un'affabilità e una sincerità che forse non sarebbero possibili parlando a un proprio simile. Anzi, mettendo in gioco la stupidità dell'uomo postindustriale, il narratore arriva a invocare il lupo come una divinità naturale perché aiuti l'essere umano "a ritrovare i fondamenti del gioco e dell'amore".