Limina
L'equilibrista. Vita e opere di Esteban Cambiasso centromediano metodista quasi allenatore
Emiliano Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2011
pagine: 145
Ha rischiato di diventare Michael Jordan per la passione familiare per il basket, poi, per la grazia del Dio Eupalla, ha studiato alla scuola del potrero, nella natia Buenos Aires, e oggi sta in mezzo al campo con quella faccia da argentino allegro, di origine italiana, come tanti e tanti dei suoi connazionali. A Madrid, nonostante lo abbiano scoperto da ragazzino, non ne hanno compreso l'eccezionalità. Troppo essenziale per i Galacticos del Bernabéu. E così Moratti può fare il primo e più grande affare di mercato della recente storia nerazzurra. Una storia che Cambiasso sta contribuendo a scrivere da protagonista. Passano i calciatori, cambiano gli allenatori, ma lui sta sempre lì, lì nel mezzo, un volante centrai che resiste alle mode e ai tempi con l'unico obiettivo di dirigere l'orchestra e condurla per mano sul tetto del mondo. Sempre col suo stile, sia dentro che fuori del campo: un elogio della semplicità. In attesa di continuare, dalla panchina, il suo lavoro. Da allenatore. Ma questa è un'altra storia.
Li chiamavano ye-ye. Il secondo scudetto viola e la storia di un calcio che non c'è più
Matteo Morandini
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2011
pagine: 148
Quattro amici, ex ragazzi degli anni Sessanta, raccontano a un ragazzo dei giorni nostri l'ultima età dell'oro del calcio. Nel 1969 Firenze visse per la seconda volta nella sua storia la gioia immensa di uno scudetto. I protagonisti di quegli anni ricordano il clima di spensieratezza e di allegria in campo e nello spogliatoio, ma anche il rigore e la serietà di chi teneva in mano il timone del calcio. La freschezza e la gioventù della Fiorentina ye-ye (così venivano chiamati i giovani in quegli anni) furono la forza e il limite di un gruppo che, nella sorpresa generale, strappò applausi su tutti i campi. La forza, perché i ragazzi terribili forgiati da Beppe Chiappella e plasmati dal Petisso Pesaola giocavano un calcio veloce e moderno; il limite, perché la poca esperienza e il mal d'alta quota presentarono presto il conto. Fu l'ultimo esempio di squadra vincente costruita in casa, con un blocco di giovani talenti cresciuti nel vivaio viola ai quali venivano affiancati, di anno in anno, giocatori già affermati. Quei giovani un po' guasconi e figli del loro tempo rappresentarono la migliore miscela di genio e sregolatezza, ma anche di armonia e disciplina tattica, che ne fece una squadra perfetta, anche se solo per una stagione. Durò poco la Fiorentina ye-ye e due anni dopo lo scudetto il sogno era già finito. Ma è stata l'ultima squadra che ha cucito il tricolore sulle casacche viola.
Linea bianca. Trimestrale di scienza e cultura sportiva. Volume Vol. 10
Libro: Libro di altro formato
editore: Limina
anno edizione: 2010
L'Atalanta nei giorni
Stefano Corsi
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: V-128
Ciò che nessuno potrebbe mai immaginare, invece, è che un latinista così competente e un italianista di tale puntiglio sia anche un grande appassionato di calcio. Lui, ovviamente, non ne parla mai, e tanto meno in classe. Ma il professor Caudano è calciofilo di vaglia, ha una memoria di ferro e ricorda giocatori, campionati e statistiche non meno delle date di nascita e morte di scrittori e poeti, o di pubblicazione di incunaboli e prime edizioni. Specie se c'è di mezzo la squadra per cui batte il suo cuore: l'Atalanta.
Il torneo dei sogni. Noah, Federer, McEnroe, Borg, Laver. Chi è stato il migliore?
Maurizio Ruggeri, Paolo Rossi
Libro
editore: Limina
anno edizione: 2010
Linea bianca. Trimestrale di scienza e cultura sportiva. Volume Vol. 9
Libro: Libro di altro formato
editore: Limina
anno edizione: 2010
Quel che resta di Coppi
Andrea Maietti
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: 134
"Poi un fremito da lontano. Tuo nonno tese l'orecchio, come un indiano sulle rotaie di un treno nel vecchio West. "Qualcuno è scattato", disse, mascherando l'emozione. Poi lo vidi illuminarsi tutto, e anche a me giunse nitido il tam-tam crescente dei tifosi: 'E lui, è lui, solo!'. Avevamo gli occhi puntati verso il basso, sulla curva da dove lui sarebbe sbucato. Le due ali di folla si strinsero fin quasi a toccarsi. La sirena di una motocicletta. Eccolo. Il campionissimo si alzò sui pedali, leggero leggero, inarcato su un lungo rapporto. Mi passò a un palmo dal naso, senza che io sentissi il sibilo delle ruote, né l'ansimo dello sforzo. Non Coppi si stava allontanando lungo il rettilineo. Si allontanava una stagione della vita, della mia vita, figlio."
Il falco di Utrecht. Wesley Sneijder
Emiliano Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: VI-180
Un giro nel mondo di Wesley Benjamin Sneijder, giovane fuoriclasse olandese che, nemmeno venticinquenne, ha già indossato tre delle maglie più gloriose del mondo del calcio. Il biancorosso dei lancieri dell'Ajax, la camiseta blanca del glorioso Real Madrid, e l'aristocratico nerazzurro dell'Internazionale di Milano. I suoi primi passi ad Utrecht, nel campetto vicino casa nell'operoso quartiere di Ondiep, da dove era partito, oltre vent'anni prima, un certo Marco Van Basten. Tutta la trafila a "De Toekmost", il centro sportivo in cui l'Ajax cresce i propri talenti, e dove Wesley ha spiccato il volo per la prima squadra. L'esordio giovanissimo nella Nazionale oranje e il trasferimento alla casa blanca di Madrid per la modica cifra di 27 milioni di euro. Le luci della ribalta nella capitale spagnola al fianco del suo idolo Raul, in uno spogliatoio affollato di galacticos. Fino all'arrivo a Milano, sponda Inter, dove, già dall'esordio, si è rilevato il perno fondamentale del gioco di Josè Mourinho, entrando subito nel cuore dei tifosi della Beneamata.
Solitudine e bellezza del terzino sinistro. Davide Santon e gli altri. Vite laterali
Cosimo Cito
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: VI-115
"Non di eroi, non di meravigliosi pedatori, nemmeno di formidabili dialogatovi con la sfera, né di imprendibili funamboli. Non si parlerà di questo. Solo, di terzini. Tra tutti i ruoli, il più triste. 'Every day I work so hard, bringin' home my hard earned pay.' 'Ogni giorno lavoro molto, e porto a casa la mia faticosa paga.' Spunta da Dazed and Confused dei Led Zeppelin, e non è scritta per un terzino, ma è come se. Perché un terzino lavora, fatica, si sbatte e combatte e poi resta comunque là in fondo, indietro, lontano, di lato e comunque, un terzino è il più piccolo, il meno influente in genere sul destino del gioco, uomo di fatica, di copertura, di lavoro, di carboneria. Piccolo minatore del verde, nel rugby sarebbe una seconda linea, un quattro o un cinque, uomini da ruck, da maglia sporca, da contesa cruda, sostegno, sostegno, salti, ricerca del pallone, e in mezzo botte, spinte, terra, tanta terra raccolta, arata, insanguinata.
Il curioso caso di Ciro Ferrara
Matteo Musso
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: 250
Ci sono persone baciate dal dio Talento, che vengono al mondo con tutto l'occorrente per il successo, e ci sono persone che nascono con un feroce desiderio di migliorarsi, per le quali l'obiettivo raggiunto è solo un punto di partenza verso un'altra avventura da affrontare con rinnovata determinazione e coraggio. Ciro Ferrara appartiene a quest'ultima tipologia di uomini. Caso più unico che raro, è stato il primo allenatore al mondo a difendere la società che lo stava licenziando. Una Juventus accusata di non aver accompagnato e protetto come si conveniva il suo giovane comandante in uno dei periodi più delicati della sua storia. L'autore esamina il fallimento della stagione bianconera ripercorrendo la gestione Ferrara tra rapide impennate e brusche discese: infortuni in serie, giocatori incapaci di reagire di fronte alle difficoltà, una società senza più timone. Ma la storia di Ferrara è anche altro, e parte da lontano: è la storia di un giocatore che, insieme a stelle come Maradona, Zola, Zidane e Del Piero, ha fatto la storia del Napoli e della Juventus, del calcio italiano e di una fetta di quello mondiale, da Stoccarda a Tokyo, passando per Lecce, Udine e Berlino. Una storia che non è certo finita in una fredda notte di Milano. Il ritratto a più voci del calciatore-allenatore si salda strettamente con quello dell'uomo Ciro Ferrara, campione sui campi di calcio e persona perbene nella vita di tutti i giorni. (Prefazione di Darwin Pastorin)
Un Biscione piccolo piccolo. 1993-94: l'Inter quasi in B vince la Coppa Uefa
Sergio Taccone
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: 103
Inaugurato con "Quando il Milan era un Piccolo Diavolo", prosegue il viaggio di Sergio Taccone nelle stagioni più buie delle grandi squadre del calcio italiano. In "Un Biscione piccolo piccolo" l'Autore ricostruisce nei dettagli la difficile annata 1993-94 dell'Internazionale Football Club. La squadra nerazzurra, guidata da Osvaldo Bagnoli prima, e da Giampiero Marini poi, non riuscì ad esprimersi ai livelli sperati. Partita con l'appellativo di principale antagonista del Milan nella corsa scudetto, si perse presto per strada nonostante una campagna acquisti sontuosa, impreziosita dall'arrivo del fuoriclasse olandese Dennis Bergkamp (il colpo più consistente del calciomercato) e del suo connazionale Wim Jonk. Precipitata in zona retrocessione, l'Inter centrò la salvezza per un solo punto, frutto di un risicato pareggio interno contro la Roma. Tra i migliori giocatori di quella stagione, spiccò l'uruguaiano Ruben Sosa. Il riscatto arrivò in Coppa Uefa, dove il Biscione interista riuscì ad arrivare fino in fondo battendo in finale gli austriaci del Casino Salisburgo. Pochi mesi dopo cominciava l'era di Massimo Moratti alla presidenza della società nerazzurra. Tra cronaca, storia e rievocazione sentimentale, il libro di Taccone ci aiuta a non dimenticare quanto è labile il confine, anche nel football, tra il paradiso e l'inferno.
Una vita da Capello
Stefano Boldrini
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: 213
Capello è un testimone importante degli ultimi 60 anni di vita italiana. Ma Capello è qualcosa di più, è anche il simbolo di un italiano che ce l'ha fatta. Lui, figlio del maestro elementare Guerrino, nato a Pieris, cresciuto all'ombra della cortina di ferro, venuto su tra pallone e immersioni nel fiume Isonzo per cacciare le anguille, diventato uomo a Ferrara e calciatore importante a Roma, conquistati successi e fama a Torino e Milano, gavetta da allenatore nelle giovanili del Milan, scudetti e Coppa dei Campioni a Milano, Madrid, Roma e Torino, lui, Fabio Capello, sale sul trono della Nazionale inglese. E riscopre l'altra Inghilterra, quella che cova sempre sotto traccia e che continua a considerare gli Italians "camerieri". È l'ennesimo giro di giostra della vita di Capello. Lui va avanti, tiene duro, non molla e non è solo una questione di soldi. Il calcio per lui è qualcosa di più: è una sfida continua.