Zandonai
Achille nella terra di nessuno
Sergej Roic
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 155
Vi siete mai chiesti cosa ne sarebbe di Achille, il semidio, l'eroe per antonomasia, se fosse un uomo del ventesimo secolo, figlio di un Paese travagliato, proprio come la Grecia omerica, da odio e guerre? Ahil Dujmovic è l'archetipo dell'eroe contemporaneo, spietato nell'infilzare, anziché il petto dei nemici, la porta della squadra avversaria. Profeta del calcio, idolo delle folle, a soli diciassette anni è lui a prendere per mano la sua nazionale, quella della Jugoslavia, nell'ultima competizione internazionale che la vedrà protagonista, i Mondiali di Italia '90. In questa sua originale rilettura di una delle pietre angolari della cultura occidentale, Sergej Roic affida al luminoso destino di un astro del pallone il ruolo di fare da controcanto alla dolorosa disgregazione di un Paese, e al "gioco più bello del mondo" il compito di rispondere, o di provare a farlo, al vuoto di senso della società contemporanea.
I figli di Hansen
Ognjen Spahic
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 167
In un angolo sperduto della Romania meridionale, gli undici reclusi dell'ultimo lebbrosario d'Europa vivono nella rassegnata attesa che il loro destino si compia. È l'alba del 1989, anno destinato a segnare le sorti di un intero continente, quando una serie di drammatici eventi sconvolge i precari equilibri della piccola comunità di lebbrosi, i figli di Hansen. Sullo sfondo degli ultimi deliranti giorni della dittatura di Ceausescu, vividissimi quadri di vita quotidiana all'interno del ghetto fanno da controcanto alla commovente storia dell'amicizia tra due internati, del loro tentativo di fuga - tra entusiasmi improvvisi e laceranti delusioni - e delle atroci efferatezze compiute al solo scopo di mantenere vivo un barlume di speranza. Una riflessione lucida e penetrante sul valore della libertà e sulle diverse sfumature che il suo significato assume nell'esistenza di ciascuno di noi.
La villa sul lago
Boris Pahor
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 187
A tre anni dalla fine della guerra, un architetto sloveno di Trieste - alter ego dell'autore - decide di far ritorno al paesino sulle rive del lago di Garda in cui aveva fatto il militare prima di essere catturato dai nazisti e internato nei campi di sterminio. Mirko ricerca i luoghi e i personaggi di un tempo, perché ha bisogno di convincersi di essere realmente sopravvissuto alla barbarie, ma scopre che l'assurdità e il vuoto del Dopoguerra ancora ristagnano nella mente di chi ha subito la dittatura per vent'anni. E in quel luogo idillico dove fioriscono i limoni e prosperano i vigneti, l'alito del male e dell'insensatezza spira emblematicamente dalle mura della splendida villa che fu dimora del Duce durante la Repubblica di Salò. Questo romanzo, forse il più luminoso dell'opera di Pahor, conferma l'incrollabile fede dello scrittore nella possibilità di rinascita dopo il massacro e nella forza rigeneratrice dell'amore. Al pari di Mirko anche Luciana, giovane operaia educata al culto dell'idolo fascista, è vittima della Storia; sarà l'amore ad aprirle gli occhi, ispirandole uno straordinario gesto di coraggio che la renderà adulta e libera nel corso di una sola notte.
Litigando con il mondo
Ivo Andríc
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 152
Ambientati tra Sarajevo e Visegrad agli inizi del secolo scorso, i sette racconti di questa raccolta sono accomunati dalla giovane età dei loro protagonisti, invariabilmente chiamati a fare i conti con le difficoltà e i turbamenti della fase più cruciale dell'esistenza. E a confrontarsi per la prima volta con le evidenze di un mondo, quello degli adulti, che ancora non conoscono, e che si rivela loro alternando l'incanto della scoperta al dolore per i sogni infranti e le molte attese deluse. Sono proprio questi momenti fatali, momenti che spesso affidiamo, più o meno consapevolmente, ai più remoti anfratti della nostra memoria, a occupare il centro, a rappresentare la costante di questa narrazione intensa ed evocativa. Ed è la straordinaria sensibilità narrativa di Andric a farli riaffiorare nuovamente puri, come un distillato d'esperienza, e a suggerirci quanto importanti e necessari siano quei dilemmi, paure e battaglie che, mentre varcavamo la linea d'ombra che immette nell'età adulta, hanno portato ciascuno di noi, anche solo per un attimo, a litigare con il mondo.
Sanguisughe
David Albahari
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 357
Può un semplice schiaffo scompaginare l'intero ordine dell'universo? Può un enigmatico "manoscritto vivente" contenere le risposte a tutte le domande possibili? Sono due tra i tanti interrogativi che all'improvviso sconvolgono l'esistenza anonima e solitaria di un giornalista belgradese, involontario spettatore, una domenica di marzo sulle rive del Danubio, di un episodio apparentemente banale: un tizio prende a ceffoni una ragazza, poi entrambi scompaiono nel nulla. La presenza, nello stesso luogo, di un misterioso uomo vestito di nero e di uno strano segno esoterico destano la sua curiosità e lo spingono sulle tracce della donna. Ben presto, con l'entrata in scena di un manoscritto intriso di misticismo ebraico - un "libro di sabbia" di borgesiana memoria, il cui contenuto cambia ogni volta che viene aperto -, la vicenda si tinge di giallo e l'inquietudine cede lentamente il passo alla paranoia. Il protagonista si ritrova così intrappolato in un'inestricabile rete di simboli cabalistici, apparizioni spettrali ed esperimenti metafisici, fino a diventare vittima sacrificale dei cupi e violenti rigurgiti di antisemitismo e sciovinismo che scuotono la società serba di fine anni novanta. Affilato e ossessivo monologo dai contorni kafkiani e le claustrofobiche atmosfere alla Hitchcock, "Sanguisughe" è un intrigo in bilico tra realtà e finzione, sempre sul filo dell'ironia, che riesce a dar voce ai demoni della grande letteratura mondiale.
Il muro del Nord
Dragan Velikic
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 225
In fuga dalla guerra fratricida che insanguina il suo Paese, Olga, ex bibliotecaria di Belgrado, decide di raggiungere il marito a Vienna. Nel suo vagare quotidiano per le vie cittadine e per mondi letterari alla ricerca di sempre nuove identità, si ritrova suo malgrado al centro di un'intrigante combinazione di esistenze sospese e "vite casuali" simili alla sua, di tradimenti furtivi o soltanto vagheggiati, di storie familiari e leggendari personaggi sottratti a una spessa coltre di oblio. E in un bizzarro gioco di rimandi simbolici e coincidenze reali a ritroso nel tempo il suo destino viene a intrecciarsi con quello di un altro esule volontario, un irrequieto ed eccentrico insegnante irlandese, James Joyce, che all'alba del nuovo secolo sbarca nel Continente in cerca di migliori fortune. Fino a incrociare le tracce di un giovane misterioso, che con un gesto eclatante segnerà le sorti dell'Europa intera. Nel fascino regale e discreto degli scenari viennesi, tra i chiaroscuri marini di una Pola segreta e la multiforme vitalità della Trieste asburgica, la prosa sensuale e raffinata di Velikic ci accompagna in un viaggio lungo tutto il Novecento e nel cuore di quella Mitteleuropa perduta di cui il grande scrittore serbo, come ha scritto Claudio Magris, "esprime con intensità poetica l'atmosfera polivalente e spesso malata".
Storie dell'immediato presente
Anthony Vidler
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 225
Qual è l'apporto che la storia e la critica dell'architettura forniscono al lavoro degli architetti e quindi all'architettura stessa? Per rispondere a tale domanda di banhamiana memoria, Anthony Vidler analizza in "Storie dell'immediato presente" alcune delle tematiche che caratterizzano le costruzioni storiografiche e critiche di Emil Kaufmann, Colin Rowe, Reyner Banham e Manfredo Tafuri. In tal modo l'autore mostra attraverso quali vie la collusione tra storia dell'architettura e teoria del progetto abbia dato luogo ad alcuni degli esperimenti architettonici più interessanti del secondo dopoguerra. Una volta inserite nella loro tradizione intellettuale e teorica, le architetture di Alison e Peter Smithson, James Stirling, Peter Eisenman, Aldo Rossi o degli Archigram, tra gli altri, si arricchiscono di inediti significati. In un'epoca in cui la "storia è usata e abusata" e che tende "a sopprimere qualsiasi profondità fenomenologica", un preciso ideale attraversa tutto il testo: pensare storicamente per stimolare un rapporto tra politica, pensiero sociale e progettazione architettonica.
L'officina del diavolo
Jáchym Topol
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 167
Trasformare la memoria collettiva in un gigantesco business, rendere alcuni luoghi simbolo dei crimini perpetrati dai regimi totalitari del Novecento tra le più appetibili mete del turismo di massa, ridurre la testimonianza dei sopravvissuti a puro artificio museale e la verità storica a kitsch commemorativo: un'ipotesi futuristica o un disegno già in atto in Europa orientale? È uno dei più inquietanti interrogativi che pone l'ultimo romanzo di Topol, maestro del grottesco e unanimemente considerato l'erede di Hrabal. Il protagonista, un anonimo io-narrante ingenuo e romantico, è tra i fondatori di una comunità hippy che si propone di custodire, sfruttandola a fini commerciali, la memoria del campo di concentramento di Terezin, e accogliere turisti occidentali, perlopiù giovani globetrotter sulle tracce dei propri nonni passati per il camino. In seguito allo smantellamento del centro autogestito, egli si trasferisce in Bielorussia, dove in gran segreto un gruppo di oppositori al governo sta realizzando un progetto simile. Ad accoglierlo, tra i resti di un villaggio dove nazisti e sovietici compirono eccidi, un trip orrorifico che si snoda tra bunker, camere di tortura e fosse comuni, un agghiacciante spettacolo di vittime mummificate e morti parlanti, e la consapevolezza che alla curiosità morbosa, consumistica e superficiale degli occidentali fa da controcanto, a Est, una vera e propria congiura del silenzio.
Non è successo niente
Gian Conti
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 393
Isola di Ciava, Indonesia. Un'escursione per turisti a caccia di emozioni forti sulla cima del Merapi, vulcano estremamente irascibile, si conclude in tragedia. Antonio Vaccaro, ruspante faccendiere palermitano, è l'unica vittima. Sua moglie Simona ne esce illesa, ma è come se il fato, per mano del Merapi, avesse deciso di depositare nelle sue mani il segreto che il vulcano custodisce nel suo ventre. Le proporzioni di questo segreto, però, sono tali che presto la notizia inizia a circolare e ad attirare interessi a ogni livello. Tra Ciava, Palermo e gli Stati Uniti inizia una partita in cui le mosse di spregiudicati dilettanti si sovrappongono a quelle di potenti disposti a tutto pur di mantenere il controllo. La posta in gioco? La stabilità dell'economia mondiale...
Amore
Péter Nádas
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 113
Due giovani amanti. Una camera da letto. La notte, che distende la sua coltre di buio e silenzio. Lui vorrebbe dirle che è finita, che la loro relazione è giunta al capolinea, ma non trova le parole. Lei si prende amorevolmente cura di lui, gli offre le sue carezzevoli nudità. Entrambi si lasciano andare voluttuosamente, fumano dell'erba. All'improvviso ha inizio per lui un viaggio oltre le celebri porte della percezione, un'esperienza vertiginosa e fluttuante che lo proietta in un vortice di sensazioni ingannevoli e cupi presagi. Lo spazio si dilata e genera una claustrofobica paralisi contemplativa, mentre il tentativo spasmodico di afferrare il tempo che scorre si infrange contro un unico, infinito istante in cui la coscienza di sé viene irretita dal demone della follia. Generando impulsi suicidi e insieme un insopprimibile, disperato bisogno di amore. In questo intenso romanzo - quasi un Kammerspiel dai contorni psichedelici -, Nàdas ci trascina fin negli strati più profondi dell'alterazione psicotropa per introdurci a due leitmotiv dell'intera sua opera letteraria: la comunicazione come fulcro dell'esistenza e lo sforzo costante dell'essere umano di uscire da se stesso, di scoprirsi dal di fuori.
I ragazzi di Patrasso
Zoran Feric
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 157
Dopo undici anni di matrimonio, Stanislav e Ines si muovono nella loro vita coniugale come all'interno di una prigione invisibile fatta di mute acquiescenze, di emozioni trattenute, di tenerezze cristallizzate. A mettere in crisi l'incerto equilibrio della loro relazione ci pensa il trasloco nella casa natale di lui, mentre il confronto quotidiano con un nuovo vicinato contribuisce a far emergere giorno dopo giorno un'inquietudine da troppo tempo latente. Ben presto i due cominciano a dubitare l'uno dell'altra, arrivando persino a pedinarsi di nascosto durante i fine settimana, spinti dai primi indizi di un tradimento. Ma è l'incontro di Stanislav con Marina, studentessa diciassettenne che, nonostante una sclerosi multipla a uno stadio iniziale, trasuda vivacità e malizia, a essere fatale. Sarà lei, con la sua voglia di divorare la vita e di sfruttarne ogni istante, a dare nuova consapevolezza a Stanislav, e a costringere il suo rapporto con la moglie a una deriva apparentemente senza possibilità di approdo. Esplicito fino ai limiti della crudezza, "I ragazzi di Patrasso" è il dettagliato resoconto di una crisi, individuale prima ancora che di coppia, che mette alla prova il lettore costringendolo a una vorticosa alternanza di sentimenti contrapposti, lasciandolo spesso sospeso tra comprensione e riprovazione.
Il nostro uomo sul campo
Robert Perisic
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 339
Zagabria, primavera 2003. Alla soglia dei trent'anni, Tin ha barattato il suo anticonformismo con una scrivania nella redazione di uno dei maggiori settimanali del Paese. La sua ragazza, Sanja, fa l'attrice, e la critica è compatta nel predirle una brillante carriera. Sono già tre giorni, però, che Boris, un cugino a corto di soldi che Tin ha inviato in Iraq come corrispondente di guerra, non si fa vivo. Pur non sentendo la mancanza dei suoi reportage - deliranti cronache dal "cuore di tenebra" del tutto impubblicabili -, Tin inizia a preoccuparsi. E così anche sua zia, che però decide di affidare l'angoscia per il figlio scomparso alla stampa, facendo scoppiare uno scandalo. Esposto alla gogna mediatica, su Tin piovono accuse di ogni tipo, dal nepotismo alla negligenza professionale alla crudeltà, rendendo inevitabile il suo licenziamento. Ma finché il "caso Boris" non sarà risolto, non è solo alla scrivania che Tin si troverà a dover rinunciare... Tra le pieghe di un romanzo ricco di ironia, Robert Perisic è abile a inserire il caustico ritratto di una società paralizzata da difficoltà economiche e incertezze politiche, internamente disgregata ed eticamente confusa. Una società in cui sono tutti "sul campo", anche se ciascuno a modo suo.