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Quodlibet: Elements

10,00 9,50

L'impensé du regard. Trois études sur Gianni Celati et les arts visuels

Matteo Martelli

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2019

pagine: 112

10,00 9,50

Come il gesso sulla lavagna. Curzio Malaparte polemista e teorico della politica

Giuseppe Panella

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2019

pagine: 78

Curzio Malaparte non si è mai sentito un intellettuale italiano (anche all'epoca di Strapaese si sentiva pratese o toscano, mai appartenente all'Italia in senso culturale). La sua cultura, anche considerando il numero notevole di lingue che parlava (dal francese all'inglese al tedesco di famiglia al russo che masticava così come il polacco), era decisamente europea. Lo stesso si può dire delle sue letture che andavano dai maggiori poeti francesi (tradusse Eluard e Pierre-Jean Jouve) alla À la recherche du temps perdu di Proust (cui ha dedicato un singolare quanto ammiccante pastiche teatrale, Du côté de chez Proust, messo in scena nel 1948 a Parigi) e alla produzione letteraria anglo-americana del tempo. Ma, ancora più importante come riscontro oggettivo della precedente affermazione, è il fatto che Malaparte scrisse per l'editore Grasset di Parigi, tra il 1931 e il 1932, due saggi direttamente in francese che poi ripubblicò nel 1948 traducendoli in italiano con l'apporto di traduttrici professioniste: Technique du Coup d'État e Le Bonhomme Lenine.
10,00 9,50

10,00 9,50

Bande dessinée et littérature: intersections, fascinations, divergences

Vittorio Frigerio

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2018

pagine: 96

10,00 9,50

Troppo lontani, troppo vicini. Elementi di prossemica virtuale

Troppo lontani, troppo vicini. Elementi di prossemica virtuale

Emanuele Fadda

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2018

pagine: 89

Se affrontiamo la comunicazione nell'internet 2.0 dal punto di vista della prossemica (la disciplina che ha per oggetto la gestione del corpo e delle distanze durante la comunicazione) giungiamo a un paradosso: a dispetto della lontananza reciproca e dell'isolamento fisico siamo tutti, in realtà, schiacciati e intrappolati in uno stesso spazio ridotto (per quanto multidimensionale e definito per ognuno dal proprio particolare punto d'accesso), e inesorabilmente esposti allo sguardo (e all'azione) altrui. L'impiego di un modello prossemico consente due operazioni interessanti: anzitutto, permette di vedere come la comunicazione e l'attività sociale non siano solo localizzate, ma localizzanti (cioè creano luoghi); in secondo luogo, porta a riconoscere come l'interazione virtuale comporti tutti gli elementi di una prossemica stretta, senza averne i contrappesi. Il testo è diviso in tre parti: spazi, branchi, segni.
10,00

La solitudine della donna

Sarantis Thanopulos

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2018

pagine: 137

Il mondo in cui viviamo non accoglie il desiderio e il dolore delle donne. La violenza dell'ordinamento sociale trasforma le relazioni di desiderio in relazioni di dominio e di potere. Postfazione di Annarosa Buttarelli.
12,00 11,40

Il nodo, il canestro, il pane e il filo spinato

Ruggero Pierantoni

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2018

pagine: 77

Gli indiani Navajo, nel tessere i loro tappeti, erano soliti lasciare dei punti imperfetti per evitare che l'anima del tessitore vi rimanesse imprigionata. Dalla preistoria al capitalismo dell'acciaio, da Omero all'invenzione del filo spinato, il saggio esplora proprio questi punti imperfetti, attorcigliando con pazienza i mille fili delle epoche, delle civiltà e dei saperi.
12,00 11,40

10,00 9,50

Kafka L.O.L. Notes on promethean laughter

Jean-Michel Rabaté

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2018

pagine: 105

10,00 9,50

Il braccio della poesia. Il sostegno e l'abbandono

Giacomo Magrini

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2017

pagine: 89

Benché adiacenti e cooperanti nell'anatomia umana, la mano e il braccio sono non raramente pensati e sentiti come divergenti, se non confliggenti, dalla letteratura. E, prima della letteratura, dal linguaggio stesso. Proprio le lingue che li nominano con una sola parola, rendono sensibile l'abisso che li separa, che può separarli, e che quella parola cerca di colmare, o di coprire. Intorno a questa semplice scoperta (le vere scoperte sono sempre semplici) gira il presente saggio. Esso ha radice in un momento particolare della mia storia personale: per dire addio ai miei studenti, non ho voluto sventolare la mano, ma ho voluto ricordare loro il potere del braccio della poesia, che sostiene e abbandona, forse nello stesso momento. Questo libro è perciò, anche, quello che è stato: una lezione. Il lettore noterà un infittirsi di "braccia" molto significative nel periodo che va dal 1850 al 1950. C'è un perché, una ragione. Mentre la civiltà occidentale veniva sempre più stretta nelle maglie delle formazioni reattive, la poesia ha mantenuto una zona libera da esse, contraria ad esse, rappresentabile nel braccio, che allora è un po' come l'inconscio della fraterna e reattiva mano.
10,00 9,50

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