GOG
Ho ucciso Enrico Mattei
Federico Mosso
Libro: Libro rilegato
editore: GOG
anno edizione: 2021
pagine: 220
L’agente Joe, alias Oreste Lucciani, alias Umberto Malimberi (a seconda dei casi) è un’ex spia infedele del regime fascista passata dalla parte degli americani per convenienza, all’alba della Liberazione. Ora lavora per la CIA, che gli affida il compito di monitorare le attività di un giovane e ancora sconosciuto Enrico Mattei, il dirigente dell’AGIP a cui viene chiesto di liquidare l’azienda e allineare la politica energetica dell’Italia a quella statunitense. Spregiudicato, piratesco, astuto: Mattei non si rassegna al suo compito e insegue il sogno dell’indipendenza petrolifera, fonda l’ENI e ribalta tutti gli equilibri della pax americana, mette in discussione l’egemonia delle Sette Sorelle, scavalca politici e pesta i piedi ai poteri forti, tenta l’impresa di trasformare l’Italia in una potenza internazionale.
La Palermo male
Vincenzo Profeta
Libro: Libro in brossura
editore: GOG
anno edizione: 2021
pagine: 220
"La Palermo male" è un libro blasfemo, impubblicabile, che travalica tutti i limiti del buon gusto e della decenza. Venti racconti dalla scrittura sincopata e schizofrenica si svolgono nei quartieri di una Palermo luciferina, psicopompa, infestata dalle angosce del protagonista e dalle paranoie che adombrano la nostra epoca. Questa inconsueta periferia dell'Occidente diventa un algoritmo dell'orrore, luogo prediletto da cui osservare l'incedere del male nel mondo e dove alieni, massoni, terrapiattisti e satanisti fanno da comparse. La coscienza del narratore sembra essere hackerata dalle idee più deliranti del nostro secolo, si abbandona senza più anticorpi nella spirale del complottismo, si inabissa in un trip intermittente di follia e di lucidità. Il libro stesso è posseduto da un software in perenne stato di errore, dove icone dei videogiochi anni '80, pop-up dei più recenti social network, difetti di codice e bug di passati sistemi operativi fanno irruzione. Un libro che contiene un virus, ideologico e ideografico, composto come un pezzo trap, a volte come un lungo post in rete, altre come il feedback a un prodotto acquistato online. Quello di Profeta – nomen omen – è un canto dall'era dell'Apocalisse digitale, l'opera di un Io indifeso, un horror caustico che si rivela, per un'assurda inversione di significato, una lode mistica a Dio.
Escolios a un texto implícito. Ediz. italiana. Volume Vol. 1-2
Nicolás Gómez Dávila
Libro: Libro in brossura
editore: GOG
anno edizione: 2021
pagine: 620
Dopo Pascal, Nietzsche e Cioran, anche Gómez Dávila è riuscito a conferire dignità teoretica all'aforisma. Con uno stile pointilliste, secco e pungente, il colombiano ci introduce alla sua filosofia della reazione contro un mondo moderno che non verrà punito, poiché «esso stesso è il castigo». Cattolico ma non dogmatico – persino critico nei confronti di una Chiesa piegata all'umanitarismo che, «pensando di aprire le braccia al mondo moderno, ha finito per aprirgli le gambe» – colto ma non accademico, Gómez Dávila passa in rassegna, per sconfessarle, le principali ideologie della modernità. Democrazia, positivismo, storicismo, determinismo, progressismo: sono per il colombiano panacee consolatorie dai risvolti peggiori dei problemi a cui vogliono porre fine. Con l'ironia e la sottigliezza di una sensibilità umile ma aristocratica al tempo stesso, Gómez Dávila ci offre, in quest'epoca dove tutto è voluminoso ma «niente è monumentale», un'opera che assomiglia a un santuario dedicato all'intelligenza, poiché l'umanità «stima soltanto chi lascia qualcosa di inutile: un'idea, una poesia, un tempio», mentre «la ruggine corrode la gloria degli insigni idraulici di questo secolo». Introduzione di Alessio Mulas.
Stroncature. Il peggio della letteratura italiana (o quasi)
Davide Brullo
Libro: Libro in brossura
editore: GOG
anno edizione: 2020
pagine: 100
Marchette, recensioni pilotate, lisciate di pelo: il giornalismo culturale ha messo al bando uno dei suoi generi più audaci, la stroncatura. Non più duelli, dunque, ma pranzi di gala, passerelle su carta stampata dove persino, anzi soprattutto i più mediocri tra gli scrittori (che della conventicola letteraria fanno parte), ricevono gli omaggi della critica.
Nessuno può darti la libertà
Malcolm X
Libro: Libro in brossura
editore: GOG
anno edizione: 2020
pagine: 220
Predicatore, rivoluzionario, ma soprattutto abilissimo oratore, Malcolm X è un'icona difficile da maneggiare. I suoi discorsi più celebri, pronunciati negli ultimi anni di vita e raccolti adesso in quest'antologia, testimoniano tutta la rabbia, ma anche l'evoluzione intellettuale e politica di uno dei più importanti leader della lotta per i diritti degli afroamericani. Enfant terrible del nazionalismo nero, quasi una sorta di Che Guevara metropolitano, agitatore delle masse povere dei sobborghi di Harlem, seguace devoto di Elijah Muhammad (a capo della Nation of Islam), persuaso dalla soluzione "separatista" e quindi acerrimo rivale dell'apostolo della nonviolenza Martin Luther King: Malcolm X ha descritto, più che il sogno, l'incubo americano. È solo in seguito ai suoi pellegrinaggi in Medio Oriente, tra il 1963 e il 1964, che approda a posizioni più complesse, prendendo le distanze dal suprematismo dei Black Muslim. Un distacco che non gli impedirà di rimanere critico nei confronti di quei «negri da cortile» che trasformano le rivolte in "marcette per la pace", e pur sempre convinto della legittimità della violenza quando necessaria. È grazie a questi discorsi che scopriamo un Malcolm X estraneo a ogni cliché. Sullo sfondo, invece, vediamo un'America dove democrazia e violenza sono inestricabilmente intrecciate l'una nell'altra, non tanto diversa, finalmente, da come ci appare oggi.
America contro America
Luca Giannelli
Libro: Libro in brossura
editore: GOG
anno edizione: 2020
pagine: 250
L'America rurale e quella metropolitana, l'America che guarda alla wilderness e quella rivolta verso l'Europa, l'America populista e quella della finanza internazionale: due idee, due visioni tornate inesorabilmente alla ribalta con la controversa presidenza Trump, in una società mai apparsa così divisa e lacerata. "America contro America" è la storia del conflitto tra le due anime di un Paese ribelle per vocazione e giovane per anagrafe, da sempre sospettoso nei cofronti di ogni intellettualismo, più a suo agio con la praticità che con l'eleganza, eppure riuscito a imporre il proprio stile di vita a livello globale. Come ha fatto questa nazione che voleva «vendere macchine da cucire» (Malraux) e abitare la "casa nella prateria" a dismettere i panni del cowboy solitario per proporsi a guida del mondo occidentale in campo artistico e politico? All'apparenza simile alla parabola di Forrest Gump, l'ascesa degli Stati Uniti sul piano internazionale coincide invero con la rifondazione della propria immagine, avvenuta gradualmente ma esplosa solo nel Secondo dopoguerra. È a New York, grazie al lavoro di alcune istituzioni artistiche e di una élite politico-culturale alle prese con la Guerra fredda, che si costruisce il mito di un'America moderna, sofisticata e cosmopolita, patria della libertà espressiva, che individua in Frank Lloyd Wright e Jackson Pollock i suoi perfetti vessilli artistici e nell'astrattismo il genere pittorico più appropriato. Un'operazione che porta con sé la messa al bando non solo del selvaggio west ma anche di quel realismo che troverà poi in Andy Warhol il suo esponente più osteggiato e insieme più osannato. Questo saggio restituisce, e risarcisce, tutta la complessità di questa trasformazione, ripercorrendo la vita e il pensiero degli uomini e delle donne che vi hanno preso parte, in un continuo gioco di rimandi tra architettura, arte, cinematografia. Lontano dagli schemi storiografici correnti, Giannelli racconta il travagliato passaggio all'età adulta di un Paese che si è voluto – e che noi europei abbiamo creduto – diverso da se stesso ma che in cuor suo non ha mai abbandonato la rude semplicità della frontiera, fino a rimpiangere, oggi forse più che mai, di «non essere saggio come il giorno in cui venne alla luce» (Thoreau).
Romanzo con cocaina
M. Ageev
Libro: Libro in brossura
editore: GOG
anno edizione: 2020
pagine: 210
Parigi, 1934. Nella redazione della rivista «Cisla» arriva un plico contenente un manoscritto. Romanzo con cocaina è il titolo. L’autore si firma M. Ageev, senza aggiungere altro. Ecco la genesi misteriosa di questo capolavoro venuto dal nulla, pubblicato prima a puntate dalla rivista a cui fu destinato e poi in versione integrale dall’editore francese Belfond nel 1983, senza particolare clamore. Stando a quanto riportato dalla curatrice della versione francese, Lydia Chweitzer, Ageev era ebreo e aveva lasciato la Russia dopo la rivoluzione d’Ottobre. Molti lettori, poi smentiti dal celebre scrittore, attribuirono l’opera ad un giovane Nabokov sotto pseudonimo. Ma la realtà è che non abbiamo alcuna informazione certa su M. Ageev, e il suo Romanzo con cocaina rimane uno dei più grandi e allo stesso tempo misconosciuti enigmi della letteratura contemporanea. Il pellegrinaggio esistenziale del giovane protagonista Vadim, votato all’autodistruzione a causa di una morbosa sensibilità, capace di pensare il bene ma di attuare solo il male, è un viaggio senza possibilità di redenzione. Figlio ingrato, pessimo amico, abietto e goffo seduttore, cocainomane allucinato, Vadim è alla ricerca del suo introvabile paradiso artificiale, e questa ricerca, sin dalle prime pagine, prende le sembianze di una caduta. Una Mosca innevata, poco prima della Rivoluzione, fa da sfondo suggestivo alla storia. Vero e proprio libro-culto, romanzo di “dissoluzione” più che di formazione, quello lasciatoci da Ageev è, come dirà lo stesso Belfond, «un incubo messo in scena da un genio».
Come si seducono le donne
Filippo Tommaso Marinetti
Libro: Libro in brossura
editore: GOG
anno edizione: 2020
pagine: 166
È il 1916 e il funambolico Marinetti si trova costretto a letto, in convalescenza, per una ferita da granata. Ed è proprio alla granata austriaca – che gli adornò «faccia, cosce e gambe dei soli tatuaggi degni di un futurista» – che questo libro è dedicato. Perché guerra e seduzione per Marinetti sono speculari. Così dal letto dell'Ospedale Militare di Udine F.T.M. detta forsennatamente agli amici Corra e Settimelli, sigaretta dopo sigaretta, il primo manuale futurista di ars amatoria, un decalogo ilare e acuto, ma non per questo inefficace, delle qualità che deve possedere il seduttore. Tattiche, astuzie e teorie sono il pretesto che Marinetti sfrutta non solo per vantare le sue rocambolesche conquiste, ma per rivoluzionare i rapporti uomo-donna. Questo testo visionario, che viene qui ripubblicato in versione non censurata, indaga la questione del libero amore, parteggia per l'introduzione immediata del divorzio, invoca l'estinzione di quel sentimento passatista che è la gelosia. L'intento è quello di emancipare i sessi dall'amore dannunziano, melenso e decadente, e stabilire l'equilibrio tra il virile e il femminile all'insegna di una rinnovata potenza erotica, dello slancio vitalistico, sfrontato, bellico che ha caratterizzato tutta la produzione del Futurismo, un'avanguardia integrale capace di muoversi su più piani, anche in quello orizzontale, tra le lenzuola.
Brigitte Bardot. Un'estate italiana
Mauro Zanon
Libro
editore: GOG
anno edizione: 2020
pagine: 192
All'inizio degli anni '50, quando Parigi ancora la snobbava, Brigitte non immaginava di diventare BB, l'icona erotica di un'epoca, la diva perseguitata dai paparazzi e il volto innocente e insieme malizioso di una rivoluzione dei costumi che avrebbe cambiato il concetto di femminilità. Se non fosse arrivata a Roma, forse, non lo sarebbe mai diventata. È passeggiando per via Veneto che questa diciannovenne un po' insicura attira su di sé le attenzioni del milieu cinematografico, esordendo tra i grandi della settima arte. Il biondo dei capelli lo si deve all'intuizione di un parrucchiere di Cinecittà, la celebre scena di Et Dieu... créa la femme a un ballo infuocato sui tavoli dell'Hostaria dell'Orso. Ecco come nasce il mito di BB, sotto un sole tutto italiano, in un'estate lunga trent'anni, fatta di incontri, film e amori indimenticabili. Dalla Roma della Dolce vita alla Cortina del jet set internazionale, dalla Capri del Disprezzo alla Spoleto dei Sessanta accanto a Mastroianni. Senza dimenticare la Verona di Nico Buono, il poeta sognatore che per lei finì in carcere, le notti parigine con Raf Vallone e l'estate del '68, passata a Saint-Tropez tra le braccia di Gigi Rizzi. Con i bozzetti di Milo Manara. Prefazione di Giampiero Mughini.
Chiudiamo le scuole di scrittura creativa! Perché la letteratura non è una catena di montaggio
Alfio Squillaci
Libro: Libro in brossura
editore: GOG
anno edizione: 2020
pagine: 130
Stendhal, per scrivere La Certosa di Parma, trovò l'ispirazione nella lettura del Codice civile, Gadda prese a modello lo stile di uno spedizioniere marittimo, Franz Kafka scrisse sempre con ferocia, dove gli capitava, come gli capitava, senza il complesso dell'editing. Nessun grande scrittore ha mai frequentato una scuola di creative writing, né ha mai seguito regole precise, forse perché la letteratura non è una catena di montaggio fordista, ma è invece il regno dell'ignoto, di una virgola che manda all'aria un'esistenza. Scrivere, insomma, non è un esercizio pacifico o metodico, ma equivale, come dice Rimbaud, a «rendere l'anima mostruosa», a «crepare nel balzo attraverso le cose inaudite e innominabili». E allora cosa aspettiamo a chiudere queste scuole dove si può imparare tutto, tranne l'originalità, il talento, lo stile? Squillaci, con questo breve e appassionato saggio, esorta l'aspirante scrittore a guardare altrove, anche a rinunciare al suo sogno se necessario, sicuramente ad abbandonare la catena di montaggio della narrativa di consumo.
Atlante ideologico-sentimentale
Stenio Solinas
Libro: Libro in brossura
editore: GOG
anno edizione: 2020
pagine: 920
L’Atlante ideologico-sentimentale delinea e racconta una carta geografica e biografica popolata di uomini e donne, fatti e gesta, luoghi e memorie: c’è l’Occidente di Jünger e di Sandor Marai, e l’Oriente di Sorge e di Terzani, ma anche del Grande gioco, dei deserti, del fondamentalismo. C’è il vitalismo della Beat e della Lost Generation, ci sono le stramberie degli intellettuali a Capri e nella Roma di Via Veneto e della Dolce vita. Quella di Solinas è una mappatura di epoche, stili, miti e manie – il dandismo, la minigonna e la sex machine – ma anche di donne-icone che hanno segnato intere generazioni: Brigitte Bardot, Jane Birkin, ieri Kiki di Montparnasse, oggi Kate Moss. Ne viene fuori un Atlante adatto a tutti, che prima di essere una cartina geograficointellettuale, è uno spensierato invito al viaggio.
Alla mia patria ovunque essa sia
Filippo La Porta
Libro: Libro in brossura
editore: GOG
anno edizione: 2020
pagine: 87
La modernità ci vuole tutti sradicati: occorre non avere radici né tradizioni né famiglia per essere i perfetti consumatori compulsivi delle metropoli. La soluzione, però, non è il revival del nazionalismo, argine ingannevole alle derive della globalizzazione. Il radicamento è ancora possibile, ma è necessario, come insegnano Svevo e Pavese, Pasolini e Levi (scrittori italiani universali proprio in quanto “provinciali”) tornare alle piccole patrie interiori, patrie d'elezione individuali e perciò collettive: perché le uniche radici – multiple e celesti – sono quelle che ognuno decide di avere, le patrie vere sono solo quelle immaginarie, e prima di essere difese, vanno conosciute e interiorizzate.