Economia
Il debito sovrano. La fase estrema del capitalismo
Paolo Perulli
Libro: Copertina morbida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2020
pagine: 320
L'epoca che viviamo si distingue per una continua e inesauribile corsa al debito che cresce, inesorabile, ovunque: negli stati, nelle aziende e nelle famiglie, in occidente come nei paesi emergenti. La causa e, al contempo, il principale strumento di espansione del debito è il capitalismo finanziario che nasconde, dietro un indebitamento sempre maggiore, i problemi reali che esso stesso causa. Questo sistema utilizza la globalizzazione finanziaria come veicolo per espandersi e continuare ad alimentare un pericoloso circolo vizioso. Un castello costruito senza fondamenta e destinato a crollare. A questo punto pare inevitabile una nuova crisi globale perché gli stessi fattori che pingono al debito - l'iperconsumismo, le diseguaglianze di ricchezza, la necessità di crescita dei paesi in sviluppo e il bisogno di restare a galla dei paesi sviluppati - non trovano freni. Oltretutto queste sono le stesse ragioni che spingono il mondo verso la catastrofe ecologica: il debito trasforma la natura in merce preparando il terreno per un inedito scontro tra capitalismo ed ecologia. Paolo Perulli affronta il tema del capitalismo indebitante e il ruolo politico che il debito ha nella dipendenza degli stati dai mercati, analizzando presupposti e conseguenze pratiche sulla natura e sulla società in modo lucido e illuminante.
Lo Stato innovatore
Mariana Mazzucato
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2020
pagine: 400
"Per molti, lo Stato imprenditore è una contraddizione in termini. Per Mariana Mazzucato è una realtà e una condizione di prosperità futura. È arrivato il tempo di questo libro." (Dani Rodrik, Harvard University. "Mariana Mazzucato dimostra che tutte le ultime rivoluzioni tecnologiche hanno avuto all'origine la ricerca pura finanziata dallo Stato: senza uno sforzo finanziato dai contribuenti la ricchezza dei big della Silicon Valley semplicemente non esisterebbe." (Federico Rampini). "L'economia tradizionale continua a proporci modelli astratti, il discorso pubblico continua a ripetere che la salvezza è negli imprenditori privati. In questo libro Mariana Mazzucato ci mostra come la prima soluzione sia ormai inutile e la seconda approssimativa." (Martin Wolf, "Financial Times"). Con "Lo Stato innovatore" Mariana Mazzucato è entrata d'autorità nel dibattito economico mondiale, proponendo questioni che hanno oggi, nella fase di emergenza economica causata dal Covid-19, ancora maggiore rilievo e centralità. Questa edizione è stata ampiamente aggiornata in ogni sua parte.
Storia segreta del capitalismo italiano. Cinquant'anni di economia finanza e politica raccontati da un grande protagonista
Cesare Romiti, Paolo Madron
Libro: Copertina morbida
editore: Longanesi
anno edizione: 2020
pagine: 304
Cesare Romiti ha attraversato cinquant'anni di storia italiana. Lo ha fatto non solo come manager, amministratore delegato e presidente della Fiat prima e presidente della Rcs poi, ma anche da protagonista di un sistema che univa finanza, capitalismo delle grandi famiglie e politica, in un intreccio che ha prodotto insieme frutti virtuosi e perversi. Un sistema che Romiti ha perfettamente incarnato, aiutato anche dall'essere stato per ventiquattro anni il rappresentante della prima e più blasonata industria italiana, un ruolo che gli consentiva di giocare a tutto campo anche fuori dai suoi cancelli. Così, anche per il suo strettissimo legame con la Mediobanca di Enrico Cuccia, non c'è stata grande operazione che lo abbia visto estraneo, o personaggio della vita pubblica con cui non abbia avuto a che fare. Unendo indubbie capacità professionali, un forte decisionismo e un innato senso del potere, Romiti è stato il capostipite di una nuova figura, quella del manager-padrone che provvisto di un mandato forte da parte degli azionisti gestiva l'azienda in completa autonomia e la rappresentava ai tavoli della politica e del confronto tra le parti sociali. Da Gianni Agnelli a De Benedetti, dal terrorismo a Mani Pulite, dalla prima Repubblica a Berlusconi, molti episodi e personalità importanti della recente storia italiana sono strettamente intrecciati con la sua biografia. In questo libro, Romiti ha rilasciato a Paolo Madron una confessione lucida e a tratti impietosa, che ripercorrendo il filo dei ricordi ci permette di leggere sotto una nuova luce gli ultimi cinquant'anni del capitalismo italiano in modo da poterne recuperare gli slanci positivi evitandone gli errori di percorso. Prefazione di Ferruccio De Bortoli.
Il green new deal. Rischi e vantaggi di un nuovo interventismo pubblico in economia
Antonello Durante
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2020
pagine: 110
I rischi e le conseguenze imminenti del cambiamento climatico hanno posto i governi mondiali di fronte a un'emergenza senza precedenti, per fronteggiare la quale fin dalla fine degli anni Novanta si sono stipulati trattati e predisposti progetti non sempre universalmente rispettati, principalmente per i costi che una riconversione dell'economia in chiave green inevitabilmente comporta. A ben vedere però il Green Deal - ossia l'insieme di iniziative politiche ed economiche per ridurre l'impatto ambientale delle attività umane - può rappresentare un'importante opportunità di crescita e sviluppo economico per ogni Paese: permetterebbe infatti di inserirsi in un mercato ancora relativamente nuovo, di svincolarsi da fonti di energia obsolete o in esaurimento, di puntare su un settore lavorativo altamente specializzato, nonché di limitare i costi sanitari ed ecologici legati all'innalzamento della temperatura. In questo saggio l'autore analizza nel dettaglio costi e benefici del Green Deal, focalizzandosi su come è stato recepito dalle principali potenze mondiali - Usa, Cina e Unione Europea - le quali, ciascuna portatrice di un proprio modello macroeconomico, stanno inevitabilmente facendo i conti con una sfida che oramai non riguarda più un futuro lontano, ma che si gioca ogni giorno sulla scacchiera del presente.
Contro la tribù. Hayek, la giustizia sociale e i sentieri di montagna
Alberto Mingardi
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 368
Tra tutti i sistemi politico-economici, il liberalismo è quello che più volte nella sua storia ha subito sconfitte epocali e rinascite inaspettate. Già «orfana» dell'Ottocento, secolo del trionfo della cultura e delle abolizioni di antichi privilegi, con l'affermarsi dei totalitarismi e di ambiziosi progetti di ingegneria sociale, l'idea di una rigida limitazione dei compiti e degli strumenti della politica apparve del tutto anacronistica, così come l'ambizione di fondare la pace fra nazioni attraverso il libero scambio di merci e persone. In questo contesto l'economista austriaco Friedrich von Hayek (1899-1992) fu tra i primi a comprendere la necessità di rifondare una teoria politica in cui non solo il mercato, ma anche il diritto e il suo linguaggio fossero considerati istituzioni in continua evoluzione, regolate dall'incontro fra domanda e offerta e non da governi o intellettuali. Dal trasferimento in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale al premio Nobel, in questo ritratto a tutto tondo Alberto Mingardi prende spunto dalla biografia dell'autore della "Via della schiavitù" per raccontare il percorso del pensiero liberale dal secondo dopoguerra a oggi, in cui il riaffacciarsi di nuove forme di nazionalismo sembra mettere a repentaglio ancora una volta un modello di società aperto e plurale.
Nel mondo che brucia. Ripensare il capitalismo per la sopravvivenza del pianeta
Rebecca Henderson
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2020
pagine: 274
Tra le grandi invenzioni dalle quali l'umanità ha tratto prosperità e benessere, il libero mercato ha senz'altro avuto un ruolo di primo piano, favorendo intraprendenza, creatività e spirito di competizione e generando innovazione e crescita. Al tempo stesso, tuttavia, il capitalismo, assecondando lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, la sempre crescente disuguaglianza e la scarsa attenzione per i diritti e la dignità delle persone, sembra aver portato il pianeta sull'orlo di una crisi ecologica e planetaria che rischia di essere irreversibile. Come siamo arrivati a questo punto? Come possiamo evitare un disastro che molti osservatori giudicano imminente? Secondo Rebecca Henderson il problema non è il mercato, ma il mercato senza controllo, l'idea che si possa fare a meno di politiche e azioni intraprese sulla base di un impegno morale e sociale condiviso per il bene dell'intera società. Abbiamo bisogno di un sistema politico ed economico profondamente riformato che punti alla creazione di valore per tutti, indirizzando il capitale verso aziende etiche e innovative, concentrandosi sui fattori ESG (ambientali, sociali e di governance) e promuovendo tra governo e imprese una cooperazione che porti a filiere più eque e sostenibili che non mettano fuori mercato le aziende virtuose. È necessario e urgente che istituzioni, imprese e semplici cittadini lavorino fin da subito insieme per la costruzione di un futuro più responsabile. Prefazione di Vincenzo Boccia.
Capitalismi e democrazie. Si possono conciliare crescita e uguaglianza?
Carlo Trigilia
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2020
pagine: 562
Dagli anni Settanta sono aumentate le disuguaglianze in tutte le democrazie avanzate, ma non con la stessa intensità. I paesi dell'Europa centro-settentrionale sono riusciti a conciliare di più crescita e contrasto delle disuguaglianze. Il capitalismo anglo-sassone si è caratterizzato per una crescita con forti disparità. Nel Sud Europa (Italia compresa) si sono registrate negli ultimi anni bassa crescita e alte disuguaglianze. Quali sono i fattori economici, politici e istituzionali che hanno portato a queste differenze? E la loro influenza persiste o sta cedendo all'urto di un capitalismo sempre più de-regolato? Basandosi su un'estesa indagine comparativa delle democrazie avanzate, il volume mette a fuoco il rapporto tra la crescita più inclusiva e un capitalismo regolato che lascia meno spazio al mercato. Ne saggia le capacità di resistenza e le pone in relazione, in modo originale, con il contesto politico-istituzionale della democrazia negoziale europea, contrapposta alla democrazia maggioritaria dei paesi anglo-sassoni.
Il governo dei numeri. Indicatori economico-finanziari e decisione di bilancio nello Stato costituzionale
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2020
pagine: 368
Come vengono costruiti gli indicatori macroeconomici? E quali effetti producono le grandezze quantitative sulle politiche pubbliche? Il volume prova a rispondere a tali interrogativi partendo dall'analisi degli indicatori macroeconomici elaborati in sede europea e del loro impatto sulle decisioni di finanza pubblica adottate nel nostro Paese. Economisti, politologi e giuristi offrono in queste pagine le loro riflessioni sul rapporto circolare tra indicatori, norme giuridiche e politiche pubbliche. Se, per un verso, le grandezze economiche, recepite in norme giuridiche, mettono sotto tensione non solo la discrezionalità di governo e parlamento, ma anche i principi indicati nel patto costituzionale, per un altro verso gli stessi indicatori, entrando nella sfera del giuridico, tendono a perdere la loro rigidità per diventare soggetti a interpretazione e oggetto di scelte di governo e di conflitti politico-istituzionali.
La politica dell'immigrazione in Italia e in Europa
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
Il volume raccoglie alcuni saggi sulla politica dell’immigrazione in Italia e in Europa. I temi principali della ricerca riguardano il côté demografico, i risultati attesi dalle politiche di sviluppo nei paesi di origine dei flussi migratori, gli effetti economici netti dell’immigrazione nei paesi di destinazione, con particolare riguardo all’Italia, le politiche attuate finora in Italia e in Europa. Conclude la ricerca una riflessione sul ruolo della cultura nelle politiche di integrazione degli immigrati.
L'interregno. Una terza via per l'Italia e l'Europa
Gustavo Piga
Libro: Libro rilegato
editore: Hoepli
anno edizione: 2020
pagine: X-246
Una narrazione brillante e originale di quella che si è dimostrata essere la più grave e prolungata crisi economica del nostro Paese, proprio durante gli anni di avvio del grande progetto europeo della moneta unica. L’Europa è sotto assedio? O questa sua estrema fragilità è semplicemente interna? Nel giro di poco più di un decennio due crisi, una economica e l’altra sanitaria, ambedue globali, hanno scosso le fondamenta del Vecchio Continente ben di più di quelle delle altre nazioni. Forse perché nazione ancora non è, l’Unione europea è percorsa da fremiti opposti, che la tirano in opposte direzioni: da un lato i sovranisti anti-euro, dall’altro gli unionisti cosmopoliti. A ben vedere non è una storia nuova: la storia della costruzione di federazioni di stati diversi che cercano di unirsi insegna che questi periodi instabili di interregno sono sempre esistiti, e l’esito finale non è mai possibile darlo per scontato. Attraverso un registro “metaforico” che agevola la comprensione di alcuni temi teorici o tecnici, "L’interregno" ripercorre questo decennio europeo, denso di conflitti mai sopiti che riemergono all’orizzonte, suggerendo una terza via, l’unica, capace forse di mettere in salvo l’Europa e la sua agognata pacificazione. Una via che mette al centro della soluzione (e non del problema) il nostro Paese: perché – come dimostra il libro - non ci può essere Europa senza Italia.
Energia. La grande trasformazione
Valeria Termini
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2020
La sussistenza dell'uomo. Il ruolo dell'economia nelle società antiche
Karl Polanyi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 392
Gli scritti qui raccolti, redatti per la maggior parte negli anni Cinquanta, al tempo in cui Polanyi occupava la cattedra di Storia economica generale alla Columbia University, contengono i principali concetti e punti di vista del grande maestro ungherese e sottendono la sua tesi principale: l'economia di tutte le società non può essere identificata nelle regole del mercato concorrenziale. La soluzione di Polanyi consisteva nel ritornare alla nozione di economia come sfera che fornisce i mezzi materiali e nell'esaminare i differenti quadri istituzionali in cui quella sfera opera nelle diverse società, anche sulla scorta delle prove empiriche fornite dall'antropologia.