Storia dell'arte: stili artistici
Galleria degli Uffizi. Natività-Nativity
Mario Luzi
Libro: Copertina morbida
editore: Interlinea
anno edizione: 2013
pagine: 80
Dieci natività della galleria degli Uffizi. Dieci capolavori che segnano un viaggio nel percorso che dieci grandi maestri di scuole ed epoche diverse, nell'arco di quattro secoli, hanno intrapreso sul tema della nascita di cristo, interpretandolo ogni volta in maniera diversa e spesso originale e adottando differenti soluzioni iconografiche per rappresentarlo. Da Gentile da Fabriano a Sandro Botticelli, da Leonardo Da Vinci a Dürer e Correggio, un percorso tra arte e spiritualità per accostarsi al Natale in modo diverso anche grazie a un testo di Mario Luzi.
Un Sangallo a Montevettolini. Dai graffiti della Madonna della Neve
Filippo Lorenzi, Giovanni Malanima
Libro: Libro in brossura
editore: Pagnini
anno edizione: 2013
pagine: 102
Il volume tratta di una serie di graffiti del XV-XVI secolo sopra un affresco presente all'interno dell'Oratorio della Madonna della neve a Montevettolini (Monsummano Terme, Pistoia) - già messo in relazione con il primo disegno documentato di Leonardo da Vinci del 1473. I graffiti comprendono nomi, date, vari simboli cristiani, due stemmi e l'alzato di un edificio sormontato da una cupola che è stato messo in relazione con l'attività di Giuliano da Sangallo.
Segni come parole. Il linguaggio perduto
Ausilio Priuli
Libro: Copertina rigida
editore: Priuli & Verlucca
anno edizione: 2013
pagine: 215
Nell'ambito delle diverse culture preistoriche e protostoriche che hanno prodotto cultura figurativa, gli iconogrammi e ideogrammi condivisi dalla comunità culturale o dal gruppo sociale erano di tipo convenzionale, cioè di comune conoscenza ed uso e al contempo analogici, cioè capaci di evocare relazioni tra il concetto, l'oggetto concreto, l'evento, il mito e la loro rappresentazione. Le opere incise, scolpite, intagliate, plasmate, graffite e dipinte scoperte oramai in tutto il mondo e oggetto in questi ultimi cento anni di analisi - sovente da noi erroneamente definite artistiche -in realtà, per coloro che le hanno realizzate, sono "storia sacra" e meta-linguaggio. I segni, che forse per comodità spesso definiamo simboli, sono infiniti e sono il frutto della sottigliezza metafisica del linguaggio e della sua struttura articolata. Ma i simboli non sono dei semplici "segni" in quanto quei "segni" sono significanti di significati, cioè sono la materializzazione grafica di concetti, idee, sentimenti, emozioni, conoscenze, concezioni del mondo materiale e soprannaturale, sintesi grafica di storie umane, di eroi, di miti e di dei, quindi sono carichi di contenuti che in genere ci sfuggono in quanto espressioni linguistiche di comunicazione di culture molto lontane dalla nostra e delle quali non conosciamo più i codici di lettura.
Arte Povera
Germano Celant
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2013
pagine: 48
La presente pubblicazione è dedicata all'Arte Povera. In sommario: I territori dell'Arte Povera; 1967; Arte Povera. Appunti per una guerriglia; 1968; Cercando di uscire dalle allucinazioni della storia; 1969; 1970; 1971; Senza titolo. Come tutte le monografie della collana Dossier d'art, una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un quadro cronologico e di una ricca bibliografia.
Impressionisti a Palazzo Pitti. 12 capolavori dal Museo d'Orsay. Catalogo della mostra (Firenze, 24 settembre 2013-5 gennaio 2014)
Libro: Copertina morbida
editore: Sillabe
anno edizione: 2013
pagine: 95
In questo importante catalogo si presentano 12 opere provenienti dal Museo d'Orsay di Parigi, tra le quali due dipinti di Edgar Degas, due di Claude Monet, due di Paul Cézanne, due di Pierre-Auguste Renoir, due di Camille Pissarro, un Henri Fantin-Latour ed un'opera di Paul Guigou. Si vuole offrire così al pubblico una significativa rassegna di capolavori dell'Ottocento francese più o meno legati all'Impressionismo; la Galleria fiorentina nel segno della reciprocità tra istituzioni - altrettante opere dei Macchiaioli sono state offerte al Museo dell'Orangerie - ha concordato con il Museo d'Orsay il prestito di questi 12 capolavori del periodo impressionista, che verranno esposti presso il Salone da Ballo del Quartiere d'Inverno dal 23 settembre 2013 al 5 gennaio 2014. Un invito ad approfondire le ragioni di un'ammirazione universalmente condivisa, questa nuova proposta di studi potrebbe suggerire ulteriori strade di ricerca tese a mettere il luce alcune possibili contaminazioni tra le due culture (francese e toscana) e costituire un punto di riferimento essenziale soprattutto per alcune esperienze del nostro Novecento.
L'arte contemporanea. Il secondo Novecento
Alessandro Del Puppo
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 255
Gli oggetti e le idee che concorrono all'odierna nozione di arte contemporanea sono cambiati negli ultimi cinquant'anni più che in tutti i secoli precedenti. Sappiamo che significano qualcosa, ma è sempre più difficile dire che cosa. Di volta in volta, l'opera d'arte può aderire nel modo più ossequioso all'economia di mercato oppure innescare una viscerale critica ai suoi meccanismi. È una merce omologata al flusso del capitale globale e al tempo stesso un formidabile strumento di resistenza. Nel bene e nel male, essa ci appare come un linguaggio di questo mondo. Ma è ancora possibile comprendere oggi lo sviluppo dell'arte contemporanea entro le tradizionali categorie della storia dell'arte? Percorrendo lo spazio compreso fra l'inventario e il diario (opere, mostre, fonti e modelli da un lato; intenzioni, ragionamenti e aspettative degli artisti e del pubblico dall'altro), questo libro prova a seguire le vicende dell'arte del secondo Novecento lungo due traiettorie. La prima analizza l'esaurirsi della tradizionale narrazione in termini evolutivi e di avvicendamenti stilistici caratteristica del modernismo. La seconda ricostruisce lo spettacolare pluralismo estetico affermatosi dagli anni Sessanta in avanti. Assistiamo cosi a fenomeni che nascono, coesistono, si sovrappongono e svaniscono, depotenziando ogni tentativo di egemonia culturale. Ne emerge un'inedita geografia, questa volta mondiale, dell'arte contemporanea.
Alfonso Borghi. L'avvento della materia
Giovanni Faccenda
Libro
editore: Editoriale Giorgio Mondadori
anno edizione: 2013
pagine: 80
Il volume è il catalogo della mostra svolta a settembre 2013 nella storica sede del Chiostro del Bramante, a Roma. Un'accurata selezione di trentaquattro opere, che abbraccia il periodo dal 2000 al 2013, ripercorre la produzione più recente di Alfonso Borghi, artista ormai annoverato tra i protagonisti dell'Informale italiano contemporaneo. Opere di dimensioni ridotte convivono, nel catalogo e nella mostra, accanto a dipinti monumentali, che esaltano l'impatto emozionale con l'occhio dell'osservatore.
Bergson e la belle époque
Alessandro Montagna
Libro
editore: Campano Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 148
La finalità della trattazione sarà il mostrare come esistano analogie tra stile Liberty architettonico e teoria bergsoniana su tempo e memoria. L'orizzonte culturale tipico della belle époque, infatti, propone un sentimento comune che, nella critica al positivismo, concede valore al mondo della vita, di cui tempo e memoria sono considerati aspetti fondamentali ed ineliminabili. L'Art nouveau si presenta come l'apoteosi dell'interiorità, l'abitare coincide con il lasciare "tracce" di passato (come in Bergson) e il collezionista ne è la figura tipica, trasfigurando gli oggetti con valore di scambio in elementi simbolici.
Picasso. L'uomo e l'artista
Roland Penrose
Libro: Libro in brossura
editore: Pgreco
anno edizione: 2013
pagine: 552
Pablo Picasso è indubbiamente una delle figure chiave dello sviluppo dell'arte contemporanea. Dal suo arrivo a Parigi all'inizio del secolo scorso è intervenuto in tutte le sfaccettature della cultura artistica europea, dimostrando di saper fare arte rimanendo se stesso, nonostante i programmi artistici già esistenti, portando genio e originalità. Ogni suo segno si può interpretare come la sintesi di due poli opposti, retorica e ironia, che non si alternano ma semplicemente coesistono, contribuendo ancora di più ad evidenziare la sua unicità. Il testo di Penrose si configura come una fonte biografica attendibile e scrupolosamente onesta, che prende il via dalla giovinezza dell'artista e lo segue in tutto il suo percorso di vita e di opere, da Malaga a Barcellona, Parigi, Roma, Londra... Introduzione di Giulio Carlo Argan.
Quarantanni. Galleria Minini 1973-2013
Massimo Minini
Libro: Libro in brossura
editore: A+MBookstore
anno edizione: 2013
pagine: 464
Non si compiono quarant'anni tutti i giorni. Per questo Massimo Minini ha scelto di festeggiare il compleanno di una delle più importanti gallerie italiane, aprendo le porte della sua storia, raccontando il suo sogno in 464 pagine. Una raccolta di lettere, cartoline, telegrammi, fotografie, disegni, inviti delle tante mostre e avventure inventate dal 1973 ad oggi. Alighiero Boetti, Daniel Buren, Carla Accardi, André Cadere, Luciano Fabro, Giulio Paolini, Sol LeWitt, Hans-Peter Feldmann, Lugi Ghirri, Maurizio Cattelan, Anish Kapoor sono solo alcuni dei grandi nomi che arricchiscono questo viaggio, svelando l'arte dal Concettuale all'Arte Povera, dal Minimalismo alle nuove tendenze d'oggi. Le parole di Massimo Minini accompagnano alla scoperta del suo quarantennale lavoro: "Un mestiere molto particolare che ci concede, ogni tanto, il piacere di trovarci là dove nascono le idee... Scoprire talenti è un piacere, una scommessa, un azzardo, una lotteria, un dovere, un bisogno, un sogno, un atto di coraggio, una promessa."
Manet. Ritorno a Venezia
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 280
Nel descrivere Manet come il rampollo di Velázquez o il figlio spirituale di Goya, gli studiosi hanno per lungo tempo dato prova di pigrizia. Secondo questa tesi, l'ispanismo sarebbe l'unica fonte della "modernità" dell'artista francese, che grazie al modello spagnolo sarebbe riuscito a evitare l'enfasi e a precorrere il ventesimo secolo, sfuggendo alle trappole della tradizione accademica. Tuttavia tale approccio, piuttosto semplicistico, si fonda su un'omissione significativa: la passione precoce e duratura di Manet per l'arte italiana. Le Déjeuner sur l'herbe e Olympia, due variazioni liberamente ispirate a Tiziano, dimostrano il legame di Manet con l'Italia, ma non sono le uniche testimonianze della fedeltà dell'artista a Venezia, Firenze e Roma. "Manet. Ritorno a Venezia", frutto della collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e il Musée d'Orsay, analizza per la prima volta le influenze nella pittura di Manet dell'arte italiana, che l'artista ebbe modo di conoscere direttamente nel corso di tre viaggi al di là delle Alpi. Alla fine del 1874, il pittore di Le Fifre e Le Balcon "fece ritorno a Venezia" per ritrovarsi a contatto con Carpaccio, Tintoretto, Guardi e Longhi e ridestare così il suo entusiasmo. Le vedute del Canal Grande, ricche di blu profondi e di romantici neri, furono la sua risposta all'impressionismo nascente.
La musica al tempo di Caravaggio
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 320
Questo volume raccoglie i diversi contributi offerti dagli specialisti in occasione del Convegno Internazionale di Studi, promosso dal Comitato Nazionale per il IV Centenario dalla morte di Caravaggio, tenutosi a Milano, presso la Biblioteca Ambrosiana, il 29 settembre 2010, significativa ricorrenza della nascita di Michelangelo Merisi da Caravaggio. I dipinti che Caravaggio esegue per i suoi colti committenti romani, il cardinal Del Monte e il marchese Vincenzo Giustiniani, rappresentano il punto di partenza di una lunga analisi che ha portato alla luce nuove conoscenze su un particolare momento storico, quello compreso tra la fine degli anni novanta del XVI secolo e i primi decenni del secolo successivo. Nei quadri che Caravaggio dipinge per il cardinal Del Monte appare sulla scena della pittura romana un nuovo soggetto: la musica. II Suonatore di liuto e I Musici traspongono sulla tela una complessa serie di problematiche connesse alla nuova voga musicale del "recitar cantando" formulata da Emilio de' Cavalieri nel contesto fiorentino della Camerata de' Bardi. Caravaggio riproduce in termini pittorici le nuove istanze musicali volte a dare rilievo ai testi poetici sul tema amoroso e alla voce del cantore, ma raffigura anche, e con grande precisione, note musicali tratte da madrigali di compositori diversi come Arcadelt e Layolle, quasi tutti appartenenti alla cultura cinquecentesca.