Marsilio: Letteratura universale
La spiaggia di Falesà. Testo inglese a fronte
Robert Louis Stevenson
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2011
pagine: 242
"La spiaggia di Palesa" (1892), "racconto dei Mari del Sud", appartiene a quel momento magico della vita di Stevenson in cui, abbandonata per sempre la cappa plumbea della pur amatissima Scozia, si rifugia nel sole delle isole Samoa, dove morirà solo cinque anni dopo, a 44 anni. E la scoperta inebriante di un mondo nuovo, di luoghi e colori, lingue, odori e personaggi mai immaginati prima, ma anche di una nuova impenetrabile complessità in cui si mostrano le maschere grottesche del colonialismo europeo e i nodi profondi e insondabili dello scontro di civiltà: i rozzi e avidi mercanti in guerra tra loro, i missionari e la loro ambigua opera di evangelizzazione, i misteriosi inquietanti tabù di una razza diversa e lontana, la sensualità innocente e irresistibile di una bellissima indigena. Per raccontare tutto questo Stevenson cerca modi e linguaggi nuovi, che fanno posto al realismo, all'ironia e al disincanto: e la gioiosa "isola del tesoro", abbandonati pirati e pappagalli, si carica delle voci dissonanti, delle luci e delle ombre che di lì a poco avrebbero dato vita al romanzo coloniale di Conrad e Kipling.
La gita delle ragazze morte. Testo tedesco a fronte
Anna Seghers
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 121
Considerato uno dei più grandi racconti della letteratura tedesca, "La gita delle ragazze morte" (1943-44) unisce felicemente gli aspetti apparentemente inconciliabili dell'opera di Anna Seghers: impegno politico e dimensione mitica, fedele rappresentazione della realtà e trasfigurazione della parola poetica, coralità e autobiografia. Viaggio nel ricordo e ricordo di un viaggio, una gita scolastica a ridosso della prima guerra mondiale diventa l'affresco di un'epoca e attraverso i destini individuali raffigura il suicidio di un'intera società. Sguardo femminile, dolente confronto con l'ebraismo, tecniche della visualità s'intrecciano nella riflessione su appartenenza collettiva e responsabilità individuale in tempi oscuri, sui grandi temi della vita e della morte, come messaggio di speranza in un linguaggio di palpitante attualità.
La locandiera
Carlo Goldoni
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2007
pagine: 434
Le numerose edizioni settecentesche che s'intersecano l'una con l'altra, la mancanza degli autografi e la vastità dell'impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell'edizione critica delle opere di Carlo Goldoni. La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all'ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. Alla base di questa edizione vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall'autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l'evoluzione della singola opera fino al momento in cui l'autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell'interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna.
Una fantasia di Natale. L'invasato e il patto del fantasma. Testo inglese a fronte
Charles Dickens
Libro: Copertina rigida
editore: Marsilio
anno edizione: 2005
pagine: 288
Dopo "Un canto di Natale", ancora una storia di Natale, ancora un magico sconcertante racconto, ancora un grandissimo Dickens. Ultimo dei quattro «Christmas Books» dell'autore, questa «Fantasia di Natale» è la storia di un dono, un dono stregato e crudele, e di uno sventurato patto che il protagonista, il chimico Redlaw, sancisce con il proprio doppio fantasmatico. Il dono - che egli trasmetterà a tutti coloro che gli si accostano - è quello di poter dimenticare, poiché è soprattutto «torto, dolore e sventura» che la memoria del passato sembra portare con sé. Ma non comprende, Redlaw, che insieme a tutto questo se ne andranno ricordi, emozioni e desideri, e tutto ciò che va a costruire, nel tempo, lo spessore della natura umana. In una cupa discesa verso la solitudine e l'indifferenza, vediamo lui stesso, e via via tutte le figure che incrociano il suo percorso in una Londra povera e degradata ma vitale, perdere i tratti della solidarietà e dell'allegria e chiudersi nell'egoismo e nel sospetto. Ritroviamo qui tutti i caratteri della scrittura dickensiana: l'alternanza di comico e tragico, di momenti di cupa introspezione e di incontenibile allegria, delle figure dell'ombra e di quelle della luce; e l'infanzia, nelle sue componenti più inquietanti e in quelle più tenere. E vi ritroviamo naturalmente la magia del Natale, con il suo messaggio augurale di dolcezza e benevolenza.
Un canto di Natale. Testo inglese a fronte
Charles Dickens
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 2001
pagine: 256
Come tutte le grandi storie, "Un canto di Natale" ci accompagna da sempre, e sempre sa ritrovare le parole per parlarci: una fiaba da raccontare ai bambini e da rileggere da grandi, una storia di paura, di morte ma anche di solidarietà umana, di fantasmi grotteschi che si sfumano e si frammentano nel sogno e nell’incubo privato, un grande ritratto di solitudine e di vecchiaia e di una città degradata, e soprattutto un magico regalo di Natale che trasforma il gelo e il buio dell’egoismo e dell’avarizia nel calore di un sorriso e di una festa per tutti. Riprendendo fra le mani Un canto di Natale ritroviamo figurine dimenticate, scopriamo luci e colori nuovi, mentre altri inspiegabilmente li abbiamo persi. Ritornano alla memoria, alla rinfusa, il batacchio della porta con il volto di Marley, il tacchino fumante, il carro da morto sulla scala gelida, e perfino lo Zio Paperone di Disney, Uncle Scrooge, diretto discendente dello Scrooge di Dickens. Ma se nessuno può toglierci il piacere di questi frammenti di ricordi, è pur vero che le forme in cui un testo si sedimenta nella memoria ci allontanano dalla sua specificità, dal senso di una origine e di una appartenenza. Questa «edizione speciale» di Un canto di Natale vuole aiutarci a ritrovare in noi il senso di tale appartenenza. «Speciale» è la presenza del testo originale inglese, che ci restituisce il dono impagabile di una scrittura che tocca i registri più svariati del grottesco e del comico, del tragico e del sentimentale, in una scansione rapidissima (lo spazio è quello di una notte) di tempi e di modi. E «speciale» è la passione della curatrice e traduttrice che, nella sua lunga e profonda consuetudine con Dickens e con i suoi molteplici registri e generi, ci guida a riconoscervi la familiarità di temi e figure e al tempo stesso a scoprirne la specificità e l’unicità.
Piccolo mondo antico
Antonio Fogazzaro
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 608
Considerato dalla critica il capolavoro di Antonio Fogazzaro, "Piccolo mondo antico", pubblicato nel 1895, è il primo romanzo della quadrilogia Maironi. Scritto "col cuore stesso col quale avrei lavorato al ricordo dei miei morti", ebbe una gestazione decennale e conobbe un successo immediato e un ininterrotto favore di pubblico. Sullo sfondo del piccolo mondo che si specchia nelle acque del lago di Lugano, Franco e Luisa, sposatisi tra molti ostacoli, vivono il dramma di una crescente incomprensione. A farne le spese è la figlioletta Maria, che annega nel lago, provocando nei genitori un dolore insanabile, al quale però reagiscono approfondendo il solco che li divide. Un piccolo mondo che non è poi tanto antico, piuttosto, grazie alla minuziosa analisi dei protagonisti, di stretta attualità.
Cento liriche della dinastia Song. Testo originale a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 384
La lirica "ci" è uno dei generi più apprezzati della poesia cinese tradizionale, essendo, peraltro, strettamente associata alle dimensioni private dell’amore e del sentimento. Sviluppatasi sotto la dinastia Tang (618-907) dall’interazione tra l’élite dei funzionari-letterati che amministravano l’impero e le cortigiane che ne popolavano i quartieri del piacere, questa forma poetica cantata conobbe la sua massima fioritura in epoca Song (960- 1279), quando vissero gli autori presentati qui in traduzione italiana. I loro versi, preceduti da un’ampia introduzione di carattere storico-letterario, restituiscono un mirabile affresco di un mondo lontano, ma si rivelano straordinariamente familiari per la capacità di toccare alcuni motivi universali dell’esperienza umana. Nella storia della letteratura cinese, la dinastia Song è nota, soprattutto, come il periodo d’oro delle liriche di tipo ci. Si tratta di poesie generalmente composte dai letterati confuciani per essere cantate dalle cortigiane nel corso dei ricevimenti che scandivano la vita dell’élite del tempo. Non stupisce, pertanto, che tra le tematiche più prominenti all’interno di tali canzoni vi fossero l’amore, visto specialmente da una prospettiva femminile, o ancora la transitorietà del piacere, il banchetto e il carpe diem. In questo volume appaiono alcune delle liriche più celebri di sei grandi autori che operarono tra l’xi e il xii secolo: il libertino Liu Yong, vituperato dalla critica moralistica per la sua produzione erotica; il primo ministro Yan Shu; i sofisticati intellettuali Ouyang Xiu e Su Shi; il “rampollo ribelle” Yan Jidao e, ultima in ordine cronologico ma non certo per meriti artistici, Li Qingzhao, universalmente acclamata come la maggiore poetessa della tradizione cinese.
Il tutuniè. Testo originale a fronte
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 176
Il romanzo riprende il personaggio di Alice, protagonista di Duo, dal momento della conclusione di quest’ultimo. Rimasta vedova per il suicidio del marito Michel, al suo rientro nell’appartamento natale ritrova due delle sue tre sorelle e con loro torna a confidarsi sul «tutuniè» (il comodo e sformato divano della loro infanzia). Il tema del confronto tra le sorelle Eudes è la loro vita sentimentale, le rispettive difficoltà nel portare avanti complesse storie d’amore, ognuna delle quali mostra la corda per via di partner che rivelano caratteristiche maschili sempre più problematiche. La Colette autrice di questo romanzo è ormai matura: ha finito di scriverlo durante l’estate del 1938, ha 65 anni compiuti. Pubblicato dapprima a puntate su «Paris-Soir» e poi per le edizioni Ferenczi in volume nel gennaio del 1939, vi traspare una sfaccettata rappresentazione della solitudine femminile, constatata la sempre maggiore impossibilità per ogni donna di condividere il sentimento, qualunque esso sia, con l’uomo. Ne deriva una solidarietà tra sorelle che, al di là delle loro profonde e spesso divertenti divergenze su argomenti molteplici, dà alla solitudine che vivono un’altra dimensione. Il fantasma della madre di Colette, che aleggia intorno alle sue pagine, e a cui il romanzo Sido del 1930 ha dato consistenza letteraria, è fisicamente assente eppure dà corpo in controluce ai ricchi, inventivi dialoghi del Tutuniè così come alla colonna sonora del romanzo e ai suoi smaliziati motivi.
Duo. Testo originale a fronte
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 256
Qual è il male peggiore? Un tradimento per amicizia o per sensualità? Questo l’interrogativo posto da Michel, impresario teatrale protagonista di Duo, al quale un riflesso di luce viola ha svelato l’adulterio commesso dalla moglie Alice, «fiera dei suoi trentasette anni giovanissimi e indolenti». Michel, che è uno di quegli uomini superficiali capaci di profonde passioni segrete, non sa darsi pace e rifiuta, assieme alle ragioni della moglie, la possibilità di tornare a essere felice. Pubblicato nel 1934 da una Colette sessantunenne, che per critica e pubblico è ormai «la grande Colette», Duo è un testo ambiguo fin dal titolo, che rinvia non tanto a una fusione di voci, quanto a un’irrimediabile stonatura, insita non solo nelle relazioni tra i due personaggi, ma anche all’interno di ognuno di essi. Il finale, inatteso e stridente, si chiude sul suicidio di Michel, e suggella così l’impossibile armonia della vita.
La malia della voce
Carlo Gozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 272
La malia della voce (1774) è uno dei più singolari e interessanti testi di ispirazione spagnola di Carlo Gozzi. Scritto per l’attrice feticcio del drammaturgo, Teodora Ricci, fa parte, insieme a La principessa filosofa (1772) e a I due fratelli nimici (1773), di un trittico particolarmente suggestivo e affascinante in cui l’autore esplora l’amore e l’ambizione, ma anche la disperazione e la caparbietà. La malia della voce, in particolare, si addentra in una declinazione del sentimento amoroso quasi inedita nella tradizione occidentale: non l’amore nato dalla contemplazione della donna, ma quello sorto dal solo ascolto della sua voce. Attorno a questo nucleo argomentale, Gozzi costruisce un testo in cui le due coppie regie, che dovevano naturalmente costituirsi a soddisfazione dei mutui sentimenti dei protagonisti e delle necessità della ragione di stato, si vedono messe a rischio a causa dell’ostinazione della protagonista nel non rivelare la propria identità, il che mette in moto una serie di fraintendimenti che si risolvono felicemente solo nelle ultimissime scene del dramma. Nel 2006, in occasione delle celebrazioni del secondo centenario della morte di Carlo Gozzi (1720-1806), la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ha messo a disposizione degli studiosi il Fondo Gozzi, l’archivio familiare rinvenuto nella villa patrizia di Pasiano di Pordenone e da poco acquisito. Ricco di novemilacinquecento carte manoscritte – per buona parte stese di suo pugno dal minore dei fratelli Gozzi –, esso conserva di Carlo numerosi testi preparatori, finora del tutto ignoti, di opere edite e numerosi testi inediti: commedie, atti unici, programmi coreografici, componimenti poetici, traduzioni, interventi polemici, saggi, scritture amministrative. La ricchezza, la qualità e la novità dei materiali è tale da costringere a riaprire il cantiere degli studi gozziani. È quanto si propone questa edizione nazionale, che intende offrire i testi noti e ignoti di Carlo Gozzi in edizioni criticamente accertate, corredate dalle redazioni preparatorie e debitamente commentate.
Lettere. Antologia della corrispondenza
Vittoria Colonna
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 880
La voce di Vittoria Colonna fu una delle più autorevoli del Cinquecento. Protagonista di eventi che hanno movimentato la storia politica e religiosa del secolo, vanta primati eccezionali in letteratura, essendo stata la prima poetessa italiana a godere di una stampa e di un commento alle proprie rime mentre era ancora in vita. L’edizione commentata di una corposa parte delle sue lettere e di quelle dei suoi corrispondenti, fra i quali si contano papi, sovrani italiani ed europei, alti prelati, letterati come Aretino, Bembo, Castiglione, Tasso o artisti del calibro di Michelangelo, restituisce il ritratto di una donna di potere che seppe mostrare volti diversi e guadagnarsi un ruolo importante nella cultura di primo Cinquecento. L’elegante celebrazione del nome di Vittoria è una costante di queste lettere, che lasciano traccia di un’idea di letteratura intesa anche come “gioco di società”, fatta di strategie comuni e replicabili all’infinito (come i diffusissimi giochi di parole sul nome «Vittoria»); ma la storia del carteggio di Colonna è anche quella di disastri familiari, di necessarie bugie, di battaglie diplomatiche e religiose condotte senza risparmiare le energie, di una penna capace di lucide analisi politiche o abile a trasformarsi per assecondare il gusto dei corrispondenti.
Il sindaco della notte
Jūza Unno
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 256
Durante una delle sue passeggiate notturne, uno scrittore di romanzi gialli rimane coinvolto in un omicidio, rischiando di essere scambiato per l’assassino dalla polizia sopraggiunta solo in seguito alla fuga dei colpevoli. A trarlo in salvo dagli agenti che lo inseguono è l’intervento provvidenziale di un misterioso vecchio dalla folta barba, che a dispetto dell’aria da senzatetto viene apostrofato da tutti come il «sindaco della notte». Sarà proprio quest’ultimo a guidare il protagonista in una serie di rocambolesche avventure nella metropoli notturna alla ricerca degli elementi necessari a provare la propria innocenza, che condurranno al disvelamento di uno scandalo interno all’amministrazione cittadina.