Passigli: LE OCCASIONI
La bellezza vivente e altre poesie. Testo inglese a fronte
William Butler Yeats
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2011
pagine: 201
William Butler Yeats (Dublino, 1865-1939, Premio Nobel per la letteratura nel 1923) è il solo poeta di lingua inglese cui Leone Traverso abbia dedicato un intero e ricco volume antologico, a testimonianza di un interesse non occasionale e di una comunità di sentire che è sempre stata decisiva nelle scelte di questo traduttore-poeta. Un'affinità di gusto e di pensiero che vale da sola a documentare l'importanza dell'antologia che qui riproponiamo con il titolo "La bellezza vivente e altre poesie", corredata da una prefazione di Franco Buffoni che proprio sull'immutata vitalità della traduzione di Traverso si sofferma: "In un suo famoso studio - "Symbolism in Poetry" - Yeats rileva la necessità assoluta di una musical relation all'interno dell'opera poetica perché l'emozione forte e profonda che essa produce è ciò di cui l'animo umano ha bisogno per affrancarsi dal vegetable body e sperimentare la visione senza limiti dell'eternità. Riuscire a mantenere la traccia di tale 'relazione' nella versione di un'opera straniera in lingua italiana è il compito che Leone Traverso per tutta la vita si prefisse e di cui continuiamo a constatare il magistrale adempimento".
Il ritorno degli dèi
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2011
pagine: 128
"Fra gli eteronimi di Pessoa, quello di Antonio Mora resta fra i meno noti e più problematici. Si tratta infatti del personaggio di cui lo scrittore portoghese si serve per fondare e insieme sondare la poetica di due dei suoi eteronimi più famosi, Alberto Caeiro e il suo discepolo Ricardo Reis. Allo stesso modo di Reis, anche Mora viene presentato come discepolo di Caeiro; ma mentre Reis - scrive Pessoa in un abbozzo di prefazione all'edizione, mai realizzata, della sua opera - "ha intensificato e reso artisticamente ortodosso il paganesimo scoperto da Caeiro", il compito di Antonio Mora "è di provare definitivamente la verità, metafisica e pratica, del paganesimo". "Il ritorno degli dèi" viene concepito da Pessoa proprio come prefazione all'opera di Alberto Caeiro e rappresenta, pur nella sua inevitabile frammentarietà, una critica feroce del cristianesimo, sulla scorta certamente della filosofia di Nietzsche, ma con l'ambizione di superarla, di andare ancora oltre quel suo "sapore cristiano che non può ingannare". Del resto, il parallelismo con Nietzsche non si limita a questo; come il filosofo tedesco era morto all'interno di una clinica psichiatrica, Antonio Mora si trova internato, a causa del suo squilibrio mentale, in una casa di cura di Cascáis." (Paolo Collo)
I gatti lo sapranno. Il gatto e i suoi poeti. Testi originali a fronte
AA.VV.
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 163
Fra gli animali che da sempre accompagnano la vita degli uomini, il gatto e il cane si contendono la palma dei più amati, al punto che si potrebbe sostenere che buona parte dell'umanità si divide tra 'gattofili' e 'cinofili'. Tuttavia è certamente il gatto che ha giocato un ruolo più centrale di qualsiasi altro animale nell'ispirazione dei poeti, come dimostra questo volume, un'esauriente antologia di testi dedicati a questa presenza così comune, eppure sempre così enigmatica, nelle nostre case. Anche se l'antologia è particolarmente incentrata sulla poesia moderna e contemporanea, non potevano mancare alcuni testi più antichi, come il sonetto di Torquato Tasso, l'apologia' felina del poeta inglese Christopher Smart, i due haiku del poeta giapponese Basho e del suo allievo Shiko, che rispettivamente aprono e chiudono il libro. Fra questi estremi di diverse e lontane classicità, troviamo le poesie di romantici inglesi come Wordsworth, Shelley, Keats; di francesi come Baudelaire, Verlaine, Apollinaire, Prévert; di alcuni dei massimi poeti del Novecento, da Yeats a Rilke, da Borges a Neruda, da Pessoa a Garcia Lorca, da Alberti a Bukovsky, fino a grandi poeti dei nostri giorni come l'irlandese John Montague, la polacca Wieslawa Szymborska, la brasiliana Marcia Theophilo. Anche nella poesia italiana moderna la figura del gatto è ben presente. L'antologia offre, anche qui, una ricca messe di poeti fra i nostri maggiori, fino ad arrivare alle generazioni a noi più vicine.
La responsabilità dell'architetto. Conversazione con Renzo Cassigoli
Renzo Piano, Renzo Cassigoli
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 205
Ormai giunto alla sua settima edizione, questo racconto-intervista di Renzo Piano con il giornalista Renzo Cassigoli si arricchisce di una inedita intervista di Enzo Siciliano al grande architetto. Altro tassello, dunque, di questo libro singolare che nelle sue sette edizioni si è progressivamente arricchito non solo dei commenti di Piano ai lavori che andava affrontando dalla Potsdamer Platz di Berlino all'Auditorium di Roma, da Nouméa in Nuova Caledonia al museo di Sarajevo, dalla nuova sede de "Il Sole 24 Ore" al progetto per la Collina degli Erzelli, a Genova - e di riflessioni più generali sulla sua professione, sul concetto di 'architettura sostenibile', sulla responsabilità dell'architetto, su architettura e arte, sull'idea di città, ma anche su temi più 'eccentrici' quali il ricordo di Italo Calvino o il commento sull'attribuzione del Premio Nobel a Günter Grass.
Voglio essere lento
Javier Marías, Elide Pittarello
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2010
pagine: 138
Questo volume raccoglie due lunghe conversazioni fra Javier Marías ed Elide Pittarello, autrice di numerosi scritti e interventi sull'opera dello scrittore spagnolo. La prima di queste conversazioni risale al maggio del 2004, e ha avuto all'epoca un'edizione spagnola; la seconda, del giugno 2009, è stata realizzata appositamente per questo volume, con aggiornamenti di carattere biografico e letterario, e soprattutto rivolgendo un'attenzione particolare ai rapporti di Marías con l'Italia, un paese al quale è sempre stato molto legato - "un paese che invidiavamo", ricorda lo scrittore - e del quale segue con amarezza non disgiunta da sorpresa quello che pare essere un autentico declino politico e civile. Sono conversazioni fra due amici di lunga data, e se è vero, come scrive la stessa Pittarello nella prefazione, che "una frequentazione di molti anni genera non solo confidenza ma anche pudore", è altrettanto vero che difficilmente in caso diverso si sarebbe potuto avere un dialogo a tutto campo così ricco e vario come quello che qui presentiamo, nel quale Marías parla della sua infanzia, dei suoi genitori, degli amici scrittori e non, dei libri suoi e di libri altrui, del fantasmatico Regno di Redonda che lo vede sul trono con il nome di re Xavier I, e di tante altre cose legate alla sua vita e alla sua scrittura.
Il gran rifiuto. Storie di autori e di libri rifiutati dagli editori
Mario Baudino
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2009
pagine: 208
Questo volume rappresenta una sorta di 'summa' dei più grandi errori editoriali, ripercorsi attraverso le vicende di libri e scrittori da una parte, editori e loro consulenti dall'altra. Non si pensi però a una semplice carrellata di rifiuti che dovevano poi diventare famosi non meno dei libri che ne erano stati l'oggetto, dalla Recherche di Proust, al Gattopardo di Tommasi di Lampedusa, e perfino a bestseller come Harry Potter o i romanzi di Tolkien. Queste storie possono infatti essere lette anche come strumento per capire le ragioni, o almeno il contesto, di rifiuti così clamorosi e persino imbarazzanti. Il mestiere dell'editore, del resto, è fatto innanzitutto di scelte, e le scelte sono fatte di esclusioni, non sempre così palesemente ingiuste come possono apparire agli occhi dei lettori. In ogni caso, sarà l'arrivo del successo di un'opera a fare tabula rasa di tutte le possibili ragioni di un rifiuto, insieme ai mea culpa dell'editore che se lo è visto sfuggire. Al di là dei suoi aspetti più curiosi e divertenti, questo libro, frutto di una ricerca tenace, appassionata e documentata, rappresenta così un'attenta analisi dei vizi e dei costumi dell'editoria, offrendo nel contempo un quadro inusuale, ma non per questo meno interessante, della nostra società culturale.
Da qualche parte nel profondo. Lettere 1897-1926
Rainer Maria Rilke, Lou Andreas-Salomé
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2009
pagine: 160
Quando si conoscono a Monaco il 12 maggio 1897, Rainer Maria Rilke è un giovane poeta ventiduenne, uscito pochi anni prima dalla scuola militare in cui aveva trascorso la propria non facile adolescenza, Lou Andreas-Salome un'affascinante intellettuale trentaseienne con alle spalle anni di ricerca, un matrimonio, viaggi, frequentazioni con figure magistrali dell'epoca come Nietzsche e Freud. L'incontro inaugura un rapporto che durerà fino alla morte di Rilke il 29 dicembre del 1926. Straordinaria testimonianza di questa lunga relazione sono le moltissime lettere che i due si scambiarono, di cui questo libro offre una significativa selezione sotto il titolo ricavato da una di esse: "Là, da qualche parte nel profondo", scrive infatti Lou a Rainer, "ha inizio di nuovo ogni arte, un'evocazione dell'esistenza umana dai suoi abissi ancora inesplorati". E là 'da qualche parte nel profondo' prende anche avvio questo straordinario incontro che per il poeta praghese doveva rivelarsi un vero e proprio spartiacque nella sua maturazione esistenziale e letteraria; una svolta, un "nuovo inizio" che, come scrive Sabrina Mori Carmignani nella prefazione, inaugura anche "un rapporto d'amore nel senso più vasto del termine": amore fra l'uomo e la donna, certo, ma, soprattutto, il grande amore "dove l'interno e l'esterno si congiungono in modo completamente nuovo, e che comprende in una volta tutti i suoi tesori".
Descrizione di una battaglia
Franz Kafka
Libro
editore: Passigli
anno edizione: 2008
pagine: 96
"Descrizione di una battaglia" (1905) è il racconto che segna l'esordio letterario di Franz Kafka, anche se la sua pubblicazione avverrà qualche anno più tardi, nel 1909, sulla rivista "Hyperion". È il racconto di una passeggiata notturna per le vie di Praga; i due protagonisti, che si sono incontrati ad un ricevimento, s'incamminano verso il Monte S. Lorenzo e intrecciano una fitta conversazione, che si sottrae sempre più alla contingenza della loro vita quotidiana e diventa invece una sorta di confessione; non a caso, la seconda parte del racconto s'intitola "Divertimenti, ossia dimostrazione che è impossibile vivere". L'atmosfera di questo straordinario racconto, fra ironia e paradosso, entrambi però sentiti come qualcosa di implacabile che regge le sorti della vita umana, ricorda quella del primo grande romanzo, "America"; pagine dunque non cupe come quelle della "Metamorfosi" o de "Il castello", e con qualcosa nella rappresentazione dei personaggi che rimanda ad uno dei maestri del grande scrittore praghese, Charles Dickens.
Un piccolo eroe
Fëdor Dostoevskij
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2008
pagine: 70
Protagonista di "Un piccolo eroe" è un bambino, testimone di una storia d'amore tra adulti e depositario del segreto di questo amore, colto nel momento in cui, proprio attraverso questa vicenda, la sua infanzia si tramuta in adolescenza. Il racconto descrive un impossibile, cavalleresco amore infantile per una donna adulta; la casuale intromissione del bambino narratore in un'avventura dell'amata, e la complicità che si viene a creare con lei, segnerà il superamento del confine della prima infanzia. È l'eterno tema del "messaggero d'amore".
Una distesa infinita. Ultime lettere
Vincent Van Gogh
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2008
pagine: 128
La prima delle lettere di Vincent Van Gogh qui riunite porta la data del 21 maggio 1890. L'ultima, senza data, verrà trovata su di lui, incompiuta, il 27 luglio di quello stesso anno, dopo che Vincent si era sparato un colpo al petto con una rivoltella comprata a Pontoise qualche tempo prima. Neppure nel suicidio il pittore ebbe troppa fortuna, perché si era sparato nei campi, dove era uscito per dipingere, ma la pallottola era penetrata più in basso del cuore, e Vincent era riuscito a rientrare in camera, dove si sarebbe spento soltanto la notte del 29 luglio sotto gli occhi del dottor Gachet e del fratello Théo, cui entrambe quelle lettere erano indirizzate. Sono scritti che non fanno presagire più di altri, nel lungo epistolario che lo lega al fratello, un finale così tragico e vicino. Si sente, certo, la stanchezza del pittore, il suo scoramento di fronte al senso di fallimento della sua vita non soltanto artistica: Vincent vorrebbe soprattutto essere un buon pittore, non lo interessano il successo e i soldi, quanto la qualità della sua pittura alla quale offre tutto se stesso. E proprio quando parla della sua pittura, dei suoi colori, queste lettere sembrano cambiare tono; al di là delle crisi che minacciano la sua salute e la sua ragione, delle noie quotidiane, delle incomprensioni, dei problemi economici, riaffiora allora di colpo il senso della sua grandezza: «Sono completamente preso da questa distesa infinita, vasta come il mare, di campi di grano che coprono le colline, dalla bellezza dei gialli, dei verdi delicati, dal bell'indaco della terra sarchiata e lavorata in un intarsio regolare prodotto dal verde delle piante di patate in fiore; l'insieme pervaso da una luce bella dai toni azzurri, bianchi, rosa e viola. Mi trovo, di fatto, in una disposizione di calma, quasi eccessiva, che è lo stato d'animo adatto per dipingere tutto questo».